Dal 21 al 25 giugno a Taormina
la nona edizione del festival ideato e diretto da Antonella Ferrara TAOBUK 2019: IL DESIDERIO Desiderare è da sempre stimolo e motivazione del cammino umano, individuale e collettivo: le infinite sfaccettature del desiderio nella voce di filosofi, artisti e letterati Sabato 22 giugno, dal Teatro Antico di Taormina la grande serata di spettacolo internazionale con letteratura, cinema e musica Su RAI3 il 13 luglio in seconda serata Jhumpa Lahiri, Ian McEwan, Marco Bellocchio, Nina Zilli, Anastasiya Petryshak, Nino Surguladze, Simone Cristicchi, Nancy Brilli e Massimo Ghini Aperte oggi le vendite dei biglietti della serata Torna con la sua nona edizione Taobuk - Taormina International Book Festival, ideato e diretto da Antonella Ferrara: cinque giorni nei quali la letteratura incontra il cinema, l’arte, l’attualità e la memoria, passando per la musica e la grande cucina, riempiendo di parole, fascinazioni e ricordi i più bei luoghi della città. Tema di questa nuova edizione il desiderio: anelito che mette le ali alla volontà, fiamma che accende più della ragione, ricerca della felicità che ha nell’appagamento del piacere la ricompensa. Lo spettacolo, l’arte, la letteratura nascono proprio dal desiderio di narrare e lasciarsi affascinare da una storia. Seguendo questo filo rosso, come ogni anno, l‘attesa serata di gala del festival, al Teatro Antico di Taormina – sabato 22 giugno alle 21.30 – accoglierà gli interventi di molti nomi della cultura e dello spettacolo italiani e internazionali, che saliranno sul palco per ricevere i Taobuk Awards, riconoscimenti d'eccellenza nel campo della letteratura e delle arti. Una grande serata di letteratura, musica e cinema che grazie alla Main Media Partnership Rai andrà in onda su Rai 3 sabato 13 luglio in seconda serata. Un evento spettacolare che vedrà sul palco protagonisti e premiati il premio Pulitzer Jhumpa Lahiri, scrittrice statunitense di origine bengalese, e Ian McEwan, uno dei più grandi autori britannici. La serata continuerà con il grande cantautorato e la musica internazionale più raffinata: diretti da Valter Sivilotti e accompagnati dall’orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania, partner del Festival, che aprirà con l’Ouverture della Carmen di Bizet, si esibiranno Simone Cristicchi, autore di tanti brani di spessore anche sociale, e Nina Zilli, una delle voci più soul della musica italiana contemporanea. E ancora la violinista enfant prodige Anastasiya Petryshak, che eseguirà il brano Zigeunerweisen di Pablo de Sarazade e il soprano georgiano Nino Surguladze, sul palco ad affascinare il pubblico con la Chanson Bohéme dalla Carmen di Bizet. Ancora tanto spettacolo con il regista Marco Bellocchio, unico italiano in concorso a Cannes, il grande attore Massimo Ghini e Nancy Brilli, volto amatissimo già vincitrice di un David di Donatello e di un Nastro d'argento. Infine, non mancherà la più sofisticata moda italiana: la stilista Marella Ferrera riceverà il Taobuk Award Trame di Storia. La serata sarà condotta dal giornalista del Tg1-RAI Alessio Zucchini e da Antonella Ferrara, presidente di Taobuk. Danno il proprio contributo al format gli autori Federico Zatti e Valerio Callieri, il regista Stefano Sartini, il direttore della fotografia Gianluca Fiore e il direttore di scena Sara Scotti.+++++++++++++ Ecco i nomi degli ospiti confermati ad oggi per questa IX edizione del Festival: Emanuela Ersilia Abbadessa, Giovanni Agosti, Roberto Andò, Stefania Auci, Marino Bartoletti, Gianluigi Beccaria, Marco Bellocchio, Barbara Bellomo, Andrea Berton, Vito Bianchi, Alessandro Bompieri, Marco Bonini, Paolo Borrometi, Massimo Bray, Nancy Brilli, Pietrangelo Buttafuoco, Pasquale Caliri, Robert Camuto, Luciano Canfora, Alessandro Cannavò, Eva Cantarella, Fabrizio Carotti, Martina Caruso, Cristina Cassar Scalia, Daniele Cassioli, Fabrizio Catalano, Daniele Cernilli, Matteo Collura, Paolo Conti, Vito Crimi, Simone Cristicchi, Umberto Curi, Mario D’Agostino, Paolo D’Anna, Giuseppe Lazzaro Danzuso, Renato De Bartoli, Eleonora De Nardis, Antonio Di Bella, Nino Di Matteo, Elido Fazi, Giuseppe Ferrauto, Marella Ferrera, Ernesto Ferrero, Antonio Forcellino, Ernesto Franco, Federico Fubini, Jostein Gaarder, Luigi Garlando, Edoardo Garrone, Anthony Genovese, Emilio Gentile, Massimo Ghini, Domenico Giordano, Silvana Grasso, Stevie Kim, Tommaso Labate, Jhumpa Lahiri, Gioacchino Lanza Tomasi, Eleonora Lombardo, Gonzalo Luzarraga, Valerio Magrelli, Michela Marzano, Stefano Mauri, Samuele Mazza, Viviana Mazza, Luigi Mazzone, Giancarlo Mazzuca, Yves Mény, Ian McEwan, Raffaella Milano, Lino Morgante, Vincenzo Morgante, Marco Morganti, Salvatore Silvano Nigro, Matteo Nucci, Paola Passarelli, Giuseppina Paterniti, Paolo Pejrone, Andrea Pennisi, Giulio Perrone, Anastasiya Petryshak, Giuseppe Pignatone, Francesco Pira, Lucio Presta, Andrea Purgatori, Francesco Recami, Francesca Reggiani, Roberto Riccardi, Gabriele Romeo, Fabio Rossi, Donald Sassoon, Nunzia Scalzo, Roberta Scorranese, Valter Sivilotti, Gori Sparacino, Simona Sparaco, Paolo Stella, Jacopo Stoppa, Nino Surguladze, Ian Thomson, Benedetta Tobagi, Giulio Tremonti, Ilaria Tuti, Franco Valenti, Enzo Zappulla, Sarah Zappulla Muscarà, Nina Zilli. Taobuk - Taormina International Book Festival, a cui è stata conferita la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica, è patrocinato dal Mibac-Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è sostenuto e promosso da Regione Siciliana - Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale. Main sponsor Tim, e con il contributo di Comune di Taormina, Parco Archeologico di Naxos, Associazione Albergatori di Taormina; Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Catania, Università degli Studi di Palermo, Teatro Massimo Bellini di Catania, Fondazione Bonino Pulejo, Sac Società Aeroporto Catania, Land Rover, Fondazione Sicilia, Banca Agricola Popolare di Ragusa, Istituto Enciclopedia Italiana Treccani, Treccani Cultura, Unioncamere Sicilia, Taormina Arte, Videobank, Gais Hotels Group Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Consiglio Nazionale Forense, Ordine degli Avvocati di Messina, Taormina Arte. Mediapartner di Taobuk sono Rai e il Gruppo Gazzetta del Sud - Giornale di Sicilia.
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Condivisione, libertà e conoscenza: l’antifascismo sarà la tematica di EtnaBook, Festival del libro di Catania. Dal 19 al 21 settembre, nella città etnea il primo Festival Internazionale del libro e della cultura La parola è l’arma più potente che abbiamo, usiamola bene. È questa la dichiarazione che racchiude la tematica 2019 scelta dal direttivo organizzativo di EtnaBook – Festival Internazionale del libro e della cultura di Catania. Il tema dell’antifascismo assume una connotazione particolarissima che pone un quesito la cui risposta deve essere seguita da un’azione culturale. In questo particolare momento storico, parlare di antifascismo è un atto tanto importante quanto contemporaneo. Le parole hanno il potere di creare emozioni e, di conseguenza, anche paure. Perciò, è necessario fondare presidi culturali i cui linguaggi possano produrre fiducia, speranza, conoscenza e libertà. Etnabook nasce con l’idea, la voglia e l’ambizione di perseguire principi di condivisione di idee e di spazi attraverso la potenza espressiva ed evocativa dei libri, ma anche dei luoghi a essi consacrati: librerie e biblioteche. I tanti incontri con autori, editori, librai, studenti e appassionati saranno uno stimolo per dialogare, riflettere e anche divertirsi, ma soprattutto per impegnarsi tutti insieme per la tutela e la salvaguardia dei valori democratici. All’interno della manifestazione, oltre agli incontri saranno previste mostre, proiezioni, anteprime, un laboratorio di scrittura, il contest “Un libro in una pagina” e, in ultimo, ma non per importanza, il concorso letterario “Etna Book - Cultura sotto il vulcano” (premiazione prevista durante la serata di apertura del festival). A presiedere la giuria tecnica del concorso letterario, personaggi del mondo dell’editoria e della cultura nazionale e internazionale: Sal Costa (autore e produttore di testi musicali), Nunzio Famoso (docente dell’Università degli Studi di Catania), Salvatore Massimo Fazio (scrittore, filosofo e psicopedagogista), Maria Teresa Papale (giornalista), Milena Privitera (autrice e giornalista), Debora Scalzo (scrittrice e sceneggiatrice cinematografica) e Samantha Viva (autrice e giornalista). Urge fidarsi del potere dei libri, quelli utili, quelli che fortificano con le loro riflessioni ciò che appare debole, affidandosi al potere della letteratura. L’evento Etnabook Festival è organizzato dall’associazione culturale NO_NAME in collaborazione con il Pronto Soccorso Letterario. Media partner:@natalibera:passioneinimmaginiarteecultura nata libera web Il 25 e 26 maggio, presso la ex stazione di San Marco di Paternò, nell'incantevole valle del Simeto si è svolto l'ultimo appuntamento con il Festival LiB, manifestazione giunta alla sua 2° edizione. Un progetto volto alla rivalutazione e valorizzazione di questo suggestivo e nostalgico luogo. L' evento è stata curato da diverse associazioni, unite per creare un clima di accoglienza culturale, artistica e ambientale. La direzione artistica è stata guidata da Claudia Barcellona, mentre la parte di architettura e design è stata gestita da Salvo Ferlito. Tra gli ospiti intervenuti sabato è stata presente Carlotta Bonadonna, collaboratrice di Messinawebtv e dedita alla scrittura, ha presentato il suo Blog “Nataliberaweb” in cui parla di arte, cinema, teatro, musica a livello nazionale e regionale, elogiando la forza e l’importanza delle passioni a cui ha dedicato uno scritto. Nel suo intervento racconta più da vicino l'importanza delle arti e delle passioni per ritrovare se stessi e come sia nata l' idea ed il progetto del suo blog "Natalibera web" AutoreLa redazione Tutte le news su biglietti, abbonamenti e prevendite
Continuano i preparativi per la 65° edizione del Taormina Film Fest, in programma dal 30 giugno al 6 luglio prossimi. Gli speciali abbonamenti in prevendita potranno essere acquistati, nel circuito BoxOffice, dalle ore 9:00 di domani, mercoledì 29 maggio. Il Festival, che avrà come madrina l’attrice e modella spagnola Rocío Muñoz Morales, è prodotto e organizzato per il secondo anno consecutivo da Videobank, in collaborazione con la Fondazione Taormina Arte Sicilia (sostenuta dall’Assessorato regionale al Turismo e dal Comune di Taormina), con la direzione artistica di Silvia Bizio e Gianvito Casadonte. A inaugurare la rassegna Ladies in Black, il nuovo film del regista australiano Bruce Beresford (A spasso con Daisy), che sarà presente a Taormina insieme a gran parte del suo cast. In programma oltre 70 proiezioni, per andare incontro ai gusti di una platea variegata, puntando sempre sul Cinema nazionale ed internazionale di alto livello, con particolare attenzione anche alle più delicate tematiche sociali ed attuali. Per questa edizione Videobank ha pensato a diverse soluzioni e offerte per il pubblico, anche per allinearsi agli standard delle altre rassegne cinematografiche internazionali. Tenendo conto dei diversi desideri del pubblico, sono stati pensati nuovi strumenti di fruizione, affinché ogni appassionato possa usufruire della soluzione più congeniale alle proprie esigenze. Per i cinefili che vogliano vivere il Festival a 360°, con ingresso a tutte le programmazioni al Palacongressi in sala A, comprese le Masterclass e le mostre e a tutte le serate al Teatro Antico (con posto in gradinata, riservata e numerata), sarà possibile acquistare l’abbonamento “Open Festival”, al costo complessivo di 58 euro. Il Festival quest’anno, infatti, ritornerà ogni sera al Teatro Antico, con ospiti d’eccezione, cerimonie di premiazione, momenti musicali e la programmazione cinematografica, con la proiezione dei “grandi film sul grande schermo”. Chi, invece, è interessato o ha la possibilità di soggiornare a Taormina un solo giorno, ma desidera una full immersion nel festival, acquistando l’abbonamento giornaliero “Open Day”, al costo di 15 euro, avrà diritto a tutte le programmazioni al Palacongressi in sala A, l’accesso alle mostre e a tutte le Masterclass e quello serale al Teatro Antico, nella speciale gradinata numerata. In più, per tutti gli abbonati, vi sarà anche la possibilità di assistere a tutte le proiezioni in sala B, fino ad esaurimento dei posti. Tutte le soluzioni sono comprensive dei diritti di prevendita; ulteriori informazioni e aggiornamenti saranno pubblicati sul sito www.taorminafilmfest.it Per acquistare tutti i biglietti in prevendita si può fare riferimento al sito www.ctbox.it (Box Office Sicilia di Catania, infoline 095 7225340). Il 25 e 26 maggio, presso la ex stazione di San Marco di Paternò, nella bellissima valle del Simeto si è svolto l'ultimo appuntamento con il Festival LiB, evento che è giunto alla sua 2° edizione. Un progetto volto alla rivalutazione e valorizzazione di questo affascinante luogo. La manifestazione è stata curata da diverse associazioni, unite per creare un clima di accoglienza culturale, artistica e ambientale. La direzione artistica è stata guidata da Claudia Barcellona, mentre la parte di architettura e design è stata gestita da Salvo Ferlito. Tra gli ospiti e personalità che sono intervenute sabato è stata presente Marilina Giaquinta, Dirigente della polizia di Stato e raffinata scrittrice e poetessa, che ha presentato il suo ultimo libro: "Addimora", una raccolta di poesie legate dal sentimento dell'amore. Nell' intervista che ci ha rilasciato, racconta più da vicino la sua scrittura e le sue poesie. Intervista video afLa Sicilia è un’isola stupenda, piena di bellezza in tutte le sue forme. In ogni angolo troviamo qualcosa che ci sorprende, ciò che a volte a noi autoctoni può sembrare “bruttezza”, appare agli occhi dei visitatori stranieri, fonte di affascinazione. La rivalutazione del territorio e il rinascere di realtà dismesse sono opere e attività importanti a cui tutti dovrebbero prestare più attenzione e dedicare del tempo. Da alcuni anni la forza e la volontà di diverse associazioni e singole persone hanno fatto sì che l’antica stazione dismessa di San Marco a Paternò (molti anni fa utilizzata per il commercio di arance- uno degli scali più importanti), in provincia di Catania, nella bellissima valle del Simeto, diventasse un luogo di interesse culturale, una comunità artistica, uno spazio dove poter creare eventi artistici e socialmente utili. Già da tempo si svolgono regolarmente attività varie, volte alla valorizzazione del territorio e del posto. Uno degli appuntamenti più importanti è il Festival Lib and Landscape, giunto alla seconda edizione. La direzione artistica è stata curata da Claudia Barcellona che ha presentato tutti gli interventi e con entusiasmo ha partecipato agli incontri. Responsabile del Graphic, architettura e design Salvo Ferlito. Quest’anno l’appuntamento si è svolto dal 18 al 26 maggio. Due fine settimana interessanti e pieni di diverse realtà che si sono confrontate: esposizioni, incontri, dibattiti, presentazioni di libri, artisti, scrittori, attività per bambini e momenti dedicati al sociale, al cibo sano e all’ambiente. Il tutto si è tenuto in un clima familiare, con tanta voglia di fare insieme e di condivisione. L’amore per l’arte, l’ambiente, la natura e la vita in generale è stato il comune denominatore dell’intera manifestazione. La stazione di San Marco è così diventata un luogo vivo ed energicamente produttivo. All’interno di alcuni spazi è nata una vera residenza, dove visitatori e artisti hanno la possibilità di alloggiare e dare vita a giornate di lavoro ed eventi. Il fine settimana del 25 e 26 maggio è stato ricco di momenti interessanti e divertenti. La mattinata di sabato è stata animata dai ragazzi del liceo Mario Rapisardi, che si sono impegnati a tinteggiare e colorare alcuni vecchi binari della stazione; sono seguiti gli appuntamenti con la dolcissima e accogliente Associazione in aiuto dei malati di Alzhaimer, che hanno regalato momenti di arte terapia, organizzando inseguito per tutti un buonissimo pranzo comunitario. Durante il pomeriggio si è svolto il 3 workshoplanscape, “Alberi, micropaesaggi: tra arte e natura. In serata tre sono stati gli appuntamenti rivolti alla scrittura, alla poesia ed ai sentimenti. Marilina Giaquinta, Dirigente della Polizia di Stato e scrittrice e poetessa dalla penna passionale e coinvolgente, ha presentato il suo ultimo lavoro “Addimora”, raccolta di poesie impregnate d’amore ed emozioni, alcuni testi sono stati letti dalla stessa autrice. Arcangelo Signorello la cui disabilità non gli ha impedito di esprimere la propria arte poetica e amore per la vita, ha presentato con l’ausilio di un lettore dei movimenti oculari, alcune sue poesie, un momento molto significativo e toccante e Carlotta Bonadonna collaboratrice di Messinawebtv e dedita alla scrittura, ha presentato il suo Blog “Nataliberaweb” in cui parla di arte, cinema, teatro, musica a livello nazionale e regionale, elogiando la forza e l’importanza delle passioni a cui ha dedicato uno scritto. La domenica, è stata animata dal workshop di litografia per bambini a cura della prof.ssa Scionti, tanti i piccoli partecipanti. A seguire, nonostante la pioggia battente abbia accompagnato l’intera giornata, il sole e l’energia di Romina Adorno, in arte Romina Pincha, ha riscaldato l’ambiente con un Drum Circle, un concerto in estemporanea con strumenti provenienti da ogni dove. I bambini avvezzi al gioco si sono divertiti e gli adulti hanno riscoperto il piacer di farlo. E’stato un momento molto coinvolgente e comunitario. Sempre in mattinata Annalisa Zingale ha raccontato di lei e del suo blog diarodiunacuocaediundiabetico. Una dolce storia di amore e cucina: lei la cuoca, suo marito il diabetico. Una cucina contraddistinta da prodotti Bio che ci riportano ai sapori che ormai non si conoscono più. Dall’antipasto al dolce deliziosi piatti in estemporanea e preziosi consigli. Diverse le conferenze che si sono tenute: “Progetto life Simeto Res verso una comunità simetina resiliente ai cambiamenti climatici intervenuti" con il presidio PPFS e l’università di Catania; “Le piante selvatiche del fiume Simeto: un fragile patrimonio da seguire e custodire a cura della Dott.ssa E. Coppola( Vivisimeto) e infine un “Piano del cibo per la Sicilia” del Prof. Paola Guarnaccia dell’Università di Catania e Vincenzo Santiglia. Oltre agli appuntamenti in programma durante l’intera manifestazione all’interno della ex stazione è stata allestita una mostra collettiva di pittori, scultori e artisti di originale e raffinata bellezza: Adriana Tomasello, Andrea Curto, Carlo Panebianco, Francesco Pietrella, Ignazio Vitali, lucia Motta, Massimiliano Frumenti, Nino Triolo, Salvatore Borzì, Turi Papa, Valentina Signorello e Vito Nicolosi. Inoltre è stato possibile ammirare i bellissimi scatti della mostra fotografica: “Il Simeto: il luogo che non c’è” a cura del gruppo fotografico Le Gru inaugurata durante il primo fine settimana. Un Festival, il Lib, che ha tutti i presupposti per diventare un evento sempre più importante e di richiamo per tutti coloro che amano la Sicilia e le sue uniche bellezze. Un appuntamento all’insegna della solidarietà, della valorizzazione e amore di una terra che merita attenzione e amore. Di Gianmaria TeseiPortopalo di Capopassero, la splendida località marina del siracusano, è stata teatro con la sua complice beltà naturalistica della IIa Giornata Internazionale Del Nero D’avola, splendido momento d’esaltazione di uno dei vini sovrani( se non quello in assoluto) del panorama enoico siciliano, simbolo ed espressione della potenza di gusti, profumi e bellezza che può esprimere il territorio siculo in ambito nazionale ed internazionale. Creatore dell’evento, sin dal principio, ed ottimo ed appassionato divulgatore del prodotto generato da un cultivar così importante, è Carmelo Sgandurra che ha fatto della magnificazione del vitigno siciliano a bacca nera par excellence una missione, portata avanti con determinazione e successo, realizzando anche le significative edizioni de “La Guida NDA Nero d’Avola Wine”, manuale indispensabile per chi voglia comprendere appieno il valore del Nero d’Avola e delle produzioni di questo nobile vitigno. Il fitto programma di eventi che ha segnato l’evento si è disteso su un arco temporale di tre giorni che ha veduto produttori, buyer, enologi e consulenti, giornalisti ed altre figure di addetti ai lavori provenienti da varie nazioni, addentrarsi nel mondo, pieno di sfumature, del Nero d’Avola attraverso seminari, visite in cantine, masterclass ( con un test di degustazione “alla cieca” , con la consulenza di Renato Rovetta ,per evidenziare i biotipi e quindi le origini territoriali del nero d’Avola) ed altri momenti di grande livello con protagonisti di rilievo ( con l’esposizione delle opere d’arte di Alain Bonnefoit e Fabio Calvetti e la traferta a Pachino per l’inverdurata), con banchi di degustazione aperti ad un folto pubblico d’entusiasti wine lovers. Ad ospitare le fasi centrali della manifestazione è stato Il castello Tafuri, lussuosa struttura ricettiva insediata nelle meravigliosa villa, avente proprio le fattezze di un maniero, che si colloca nell’incanto che si svela di fronte all’isola di Capopassero e che è risalente al 1935, voluto da Franzo Bruno di Belmonte su progetto dell’architetto fiorentino Severino Crott. Ad accogliere l’insieme degli addetti ai lavori Fernanda Cantone, una delle due attuali proprietarie con un’interessante cena di gala che ha preluso, attraverso un excursus di accostamenti tra vini e piatti che hanno interpretato l’incontro tra il mare e la terra, il seminario che il giorno successivo ha aperto i momenti d’approfondimento. Questo segmento di studio e di confronto, condotto da Carmelo Sgandurra (che ha evidenziato l’importanza “internazionale” del Nero D’avola in quanto immagine della Sicilia nel mondo), ha visto il sindaco di Portopalo Gaetano Montoneri sottolineare le peculiari caratteristiche climatiche del paese di cui è il primo rappresentante (località posta addirittura più a sud di Tunisi )e come il vino sia considerato il nettare degli dei e che il territorio in cui insiste Portopalo sia un luogo in cui il mare, il sole , il terreno infondono caratteristiche organolettiche uniche allo stesso vino, ai pomodori ed agli altri prodotti della natura, sottolineando inoltre che, essendo bagnato sia dal mar Mediterraneo che dallo Jonio, il comune più a sud d’Italia, sia un crocevia di scambi culturali significativi. Lo stesso sindaco ha proseguito decantando le proprietà salutari del resveratrolo (tipico dei vini rossi, quali il nero d’Avola), anche come stimolatore delle endorfine e quindi strettamente collegato all’umore dell’essere umano, prima che l’avv.Lucia Amato, presidente Rotary Club Pachino, esponesse uno dei progetti del club di servizio che rappresenta che riguarda la lodevole inziativa della riduzione dello spreco alimentare. Roberto Raciti, delegato dell’Enoteca Regionale Sicilia, ha evidenziato la necessità di ancorare ancora di più il prodotto enologico al territorio, anche formando nuove risorse umane capaci di fare rete e determinando scambi interculturali ed enogastronomici con realtà quali quelle etnee, con accordi e sinergie con aziende crocieristiche, di promozione del turismo e simili, che esaltino il potente portato dell’enogastronomia siciliana. Cosa che già compie Anna Martano, con il suo “Il diamante nel piatto”, storia della Sicilia raccontata attraverso ricette antiche o quasi scomparse proprie del territorio siculo. Territorio che potrebbe guardare con interesse all’Abruzzo che negli ultimi 10-15 anni ha saputo impostare un forte sviluppo programmatico della produzione e della cultura del vino con esponenti quali Carlo Di Campli, presidente Cantine “Eredi di Legoziano”. Quest’ultimo ha illustrato come Chieti fosse la provincia dopo Trapani a produrre più vino in Italia, ma non in maniera da impostare una crescita effettiva del territorio e delle stesse aziende di produzione. A dare la svolta è stato Carmine Festa (padre di Vittorio) che aveva una grande visione del territorio abruzzese, creando la cultura del Montepulciano. Inoltre Di Campli ha aggiunto che pur essendoci, negli anni ’80, un volume d’esportazione significativo verso l’attuale Repubblica Ceca e la Germania ciò non fosse svolto in maniera adeguata ed invece il Dottor Carmine, con il suo amore per le bollicine, ha saputo instradare la produzione abruzzese verso gli spumanti, prima con il trebbiano e poi con altri vitigni, scoprendo che già negli anni ’70 erano state acquistate, ma praticamente mai usate le macchine per il metodo classico e dando l’avvio al loro utilizzo ed anche alla conseguente produzione che tante soddisfazioni sta dando all’Abruzzo. A continuare il seminario è stato (dopo un breve intervento di Matteo Catania , proprietario di Cantine Gulfi) Bruno Fina, agronomo ed enologo, nonché proprietario di “Cantine Fina”, che ha detto come circa 15.400 ettari di terreno siano dedicati al nero d’Avola, vitigno che dà luogo al 16 % della produzione vinicola siciliana, sopravanzato solo dal catarratto in questa classifica. Spesso in passato, ha continuato Fina, le cantine siciliane non erano adatte alla vinificazione dei rossi, adottando macerazioni brevissime, che non permettevano la giusta formazione dei tannini e si vinificava per distillare e/o mandare il vino in Francia od altre nazioni per essere destinato alla funzione di vino da taglio. Fu Planeta,a partire dai primi anni ’90,ad imprimere un cambiamento creando una cantina sperimentale e vinificando tutte le varietà internazionali ed autoctone siciliane, in pratica creando una sorta di joint-venture tra i produttori e precorrendo l’attualissimo concetto della zonizzazione, per sottolineare le zone produttive e caratterizzate migliori. Lo stesso Fina, che è stato partecipe dei lavori della suddetta cantina sperimentale, ha discettato sul nero D’avola ,definendolo un vino dalle potenzialità enormi ed in grado di rappresentare ottimamente il brand Sicilia, enfatizzandone la caratteristica di plasticità che lo rende adatto a più contesti territoriali, sottolineando però ( come ribadito in seguito da Sgandurra) come , ad esempio in Trentino la produzione del “ calabrese” non possa avvenire, poiché la luce e la luminosità svolgono un ruolo fondamentale per questo tipo di produzione aggiungendo come il grande enologo Giacomo Tachis , riprendeva ,a tal proposito, spesso una frase attribuita a Galileo Galilei(che produceva vino) che così recita: il vino è l’umore della luce. A destare particolare interesse anche l’analisi di Davide Bortone( giornalista di vinialsupermercato.it e winemag.it)che, confrontando 24 etichette di nero d’Avola della Gdo con prezzi da 1,99 euro a 12, ha compiuto una serie di assaggi alla cieca e stilando una classifica che ha premiato i vini che rispettavano le caratteristiche del vitigno, ponendo all’apice Planeta che ha saputo rispettare a livello qualitativo il prezzo richiesto all’utente finale, registrando inoltre nel corso dell’analisi una buona qualità generale dei vini. Anche se il gusto del consumatore medio, spesso poco educato ed informato alle peculiarità dei prodotti, tende a favorire un appiattimento ed una standardizzazione del gusto (magari improntato alla semplice gradevolezza) che, combinato al criterio del prezzo basso, inducono a fare prevalere nell’utente finale, che al nord, per i precedenti motivi, ricerca la Bonarda o l’Oltrepò Pavese ad 1,99 euro ed a non approfondire la ricerca della qualità. Scelta spesso favorita dalle stesse GDO e da alcune case di produzione. Bortone ha inoltre sostenuto come spesso grandi cantine tendano, quasi sottovoce, a creare brand alternative o linee diverse per approfittare del fenomeno e come neanche la presenza di sommelier nei supermercati sia una soluzione, perché spesso poi vengono addetti a funzioni assolutamente diverse da quelle a cui avrebbero dovute essere preposti. La discussione con la platea ha inoltre posta l’attenzione sulla problematica dell’imbottigliamento fuori zona di produzione che sicuramente rende meno onore al pregio del prodotto realizzato. Angelo Paternò , in passato presidente della DOC ELORO e creatore della Cantina Marilina( nella quale si è svolta una visita con degustazione veramente interessante) , ha espresso il concetto per il quale identificare il “territorio Nero d’avola” voglia dire vendere tutto quello che lo contraddistingue: prodotti, strade, etc. … Tornando al suddetto tema dell’imbottigliamento, lo stesso Paternò ha ricordato come 30 anni fa a Gibellina ci fossero le premesse per imporre l’imbottigliamento nella stessa zona di produzione, ma le cantine non hanno voluto farlo e quindi spetta ai siciliani stessi promuovere un cambiamento per una reale valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti. Antonio Froio, enologo del Feudo Principi di Butera, ha posto l’attenzione sul concetto di zonizzazione come via per assicurare una maggiore esaltazione della qualità , un po’ come accade in Borgogna dove ogni appellazione ha le sue caratteristiche che giustificano le differenze di prezzo finale, appoggiato in questo anche da Rosario Cuffaro di “Tenute Cuffaro”che ha sottolineato come ogni territorio esprima un suo nero d’Avola e come chi produce con vitigni di territori diversi realizzi una sorta di “ blend di nero d’ Avola”. Frorio ha concluso con un percorso storico dalle origini del nero d’Avola che ha condotto all’intervento di Corrado Gurrieri, agronomo ed enologo e ricercatore di grande talento, che ha evidenziato come il passaggio dall’Igt alla Doc abbia visto la produzione segnare , nel 2017, 430.000 ettolitri di vino divenire nel 2018 302.000 con un sostanziale vantaggio dal punto di vista della qualità, con ben 46 campioni di vino che con l’Igt sarebbero stati imbottigliati e con la Doc sono stati invece bocciati. Lo stesso Gurrieri , che per tanti anni ha dato un grande contributo alla regia cantina sperimentale di Noto, è stato protagonista della visita guidata e degustazione presso la “Tenuta La Favola”, creata insieme alla moglie Valeria Valenza( colta germanista) e sede anche di iniziative a carattere culturali con il coinvolgimento di artisti, ospitati per creare opere d’arte nella tenuta, su tematiche importanti quali la migrazione ed altre ancora. Vittorio Festa, centrotecnico enologico srl e tanto altro e figlio del su citato Carmine, ha voluto comunicare come bisogna opporsi al pessimismo di fondo tipico del mezzogiorno, che pur effettivamente sprovvisto ad alti livelli di strutture e servizi pubblici adeguati dispone di altre risorse incredibili, tra cui una biodiversità che va sempre salvaguardata. L’area del prosecco ha chiesto di diventare patrimonio dell’UNESCO ed allora, ha aggiunto, la Sicilia non potrebbe fare lo stesso? In Veneto, ad esempio, ha sostenuto, hanno più faccia tosta e sicurezza, forse dovuta ai numeri e la Sicilia dovrebbe seguire questa via. Insomma bisogna crederci. Festa ha inoltre soggiunto come la biodiversità sia legata anche alla conservazione del territorio che avviene anche assecondando la “vocazione” del territorio stesso. Ad anticipare la conclusione dell’evento i consigli di Marcello Battaglia, consulente internazionale e commercialista, profondo conoscitore del vino e dal 23 anni residente in Romania, dopo essere stato anche in Africa ed avere maturato esperienze importanti per la sua professione. Carmelo Sgandurra ha voluto infine sottolineare come la prossima giornata internazionale sarà nel 2020 a New York, proprio sul suolo americano i cui abitanti credono che il Nero d’Avola d’alto lignaggio sia solo quello prodotto nella Napa Valley e dove invece si sancirà ulteriormente il legame del Nero d’Avola con la Sicilia, l’intreccio profondo che genera ed amplifica valori importanti ed unici. AutoreGianmaria Tesei Etnabook, un’esplosione di cultura è pronta a invadere Catania Dal 19 al 21 settembre, sbarca nella città etnea il primo Festival Internazionale del libro e della cultura Lo scrittore siciliano Andrea Camilleri parlando della cultura una volta disse: “La letteratura è uno strumento critico che può aiutare a svelare le verità, a smascherarle. La fantasia narrativa può aiutare a riflettere e a capire la realtà che ci circonda.” È su queste linee che nasce proprio a Catania “Etnabook – Festival Internazionale del libro e della cultura”, una manifestazione che ha lo scopo inequivocabile di promuovere la cultura attraverso l’esplorazione del mondo universale del libro. L’evento si articolerà in una tre giorni ricca di incontri, presentazioni di libri, mostre, proiezioni, anteprime, un laboratorio di scrittura, il contest “Un libro in una pagina” e, in ultimo, ma non per importanza, il concorso letterario “Etna Book - Cultura sotto il vulcano” (premiazione prevista durante la serata di gala di chiusura festival). A presiedere la giuria tecnica del concorso letterario, personaggi del mondo dell’editoria e della cultura nazionale e internazionale. Inoltre, la migliore opera verrà inserita all’interno del palinsesto di pubblicazione di una importante casa editrice. Saranno diverse le sezioni a cui candidare la propria opera: poesia, narrativa, romanzo e saggio storico e il contest “Un libro in una pagina” (le cui produzioni artistiche saranno valutate da una giuria popolare durante la serata di gala di chiusura). E, ancora, sarà possibile partecipare al Laboratorio di scrittura la cui durata sarà di tre giorni, per un totale di sei ore. Docente del corso sarà uno scrittore affermato nel panorama italiano. L’evento Etnabook Festival è organizzato dall’associazione culturale NO_NAME in collaborazione con il Comune di Catania, il Comune di Gravina di Catania, Pronto Soccorso Lettarario. Tra i Media Partner anche Nataliberaweb, orgogliosi di esserci! SICILIA EN PRIMEUR 16° EDIZIONE: L’ESALTAZIONE DEI VINI SICLIANI ED IL CONNUBIO CON LA CULTURA.5/22/2019 Di Gianmaria Tesei Sicilia en primeur giunge alla sua sedicesima edizione ( 6-10 maggio 2019) proponendo con la consueta formula la degustazione e la valutazione dei vini nati nell’anno precedente e non solo ai professionisti del settore e giornalisti provenienti da tutto il mondo, concludendosi infatti con l’assaggio finale riservato a wine -lovers ed appassionati. Un programma denso d’appuntamenti ha scandito la kermesse quest’anno ospitata, nuovamente dopo dieci anni, in quel di Siracusa con la sede d’elezione nei pressi del Porto Piccolo dell’isola di Ortigia nell’Ortea Palace Luxury hotel , l’ex- palazzo delle poste del 1920, divenuto splendida struttura recettiva , nonché dotata di un delizioso ristorante ( con il restaurant manager Luigi Russo) che ha realizzato, tra l’altro, due lunch molto apprezzati dai partecipanti alla manifestazione. L’evento si è aperto con gli enotour dei giorni 6-7-8 , intervallati e seguiti da :in primis l’ Intervento introduttivo sull’andamento della vendemmia 2018 a cura di Mattia Filippi, dalle degustazioni tecniche assistite dall’AIS e dalle masterclass per i giornalisti di settore, esattamente ben 5 condotte da Master of Wine direttamente in lingua inglese, ossia da Anne McHale, Jean K. Reilly, Madeleine Stenwreth, Lynne Sherriff e Martin Hudson, con diverse tematiche :Vigne e vini vista mare (sui prodotti enoici dei territori costieri); A spasso nel tempo (sulla longevità dei vini siciliani); Doc Sicilia (Il Nero d’Avola e il Grillo, ma non solo. La Doc dei record); Etna, territorio in continua evoluzione (i terreni ubertosi del vulcano e le loro evoluzioni); Piccole Denominazioni dalla grande storia (Doc non ancora assurte a protagoniste da adocchiare e sottolineare). Significativa è stata anche la visita guidata del territorio per i giornalisti lifestyle. Ha dischiuso un grande appeal la cena definita ad “8 stelle” ossia l’evento conviviale organizzato dall’ associazione, partner di Assovini per l’evento, Le Soste di Ulisse, che riunisce le strutture siciliane recettive e di ristorazione più eminenti e significative e che ha portato gli chef stellati siciliani riuniti ad allietare i palati di chi ha preso parte, nel Castello di Maniace, al Wine party, momento che è stato introdotto dalla professoressa Rita Cedrini , che ha argomentato sul patrimonio artistico e culturale siciliano e sui patrimoni UNESCO della Sicilia ( con cui si è creata una sorta di compartecipazione nella valorizzazione territoriale) acclarando ulteriormente, rinforzando e rinvigorendo il potente legame esistente tra enologia e cultura . (La cena ad “8 stelle” ha visto prodigarsi , per la precisione: Tony Lo Coco - I Pupi - Bagheria (PA) 1 stella Michelin, Accursio Craparo - Accursio Ristorante – Modica (RG) 1 stella Michelin, Giovanni Guarneri – Don Camillo – Siracusa, Giovanni Santoro – Shalai Resort - Linguaglossa (CT) 1 stella Michelin, Martina Caruso – Signum – Salina – Isole Eolie (ME) 1 stella Michelin, Pino Cuttaia – La Madia – Licata (AG) 2 stelle Michelin, Vincenzo Candiano – Locanda Don Serafino – Ragusa 2 stelle Michelin). Infine la conclusione di giorno 10 maggio con il walk around tasting con 420 etichette delle cantine che hanno aderito alla kermesse, valutate dai giornalisti presenti, con il prospiciente ristorante AREA M, adagiato quasi sullo specchio marino, a dilettare con il buffet lunch i componenti del novero dei rappresentanti della carta stampata ritrovatisi all’evento, i produttori e gli altri addetti ai lavori, con il suddetto segmento dedicato ai wine lovers a svolgersi tra le 18.00 e le 22.00 sempre all’Ortea . Dopo le manifestazioni del Vinitaly e Prowein, le aziende di produzione enologica siciliane, si sono quindi ritrovate, mostrando un’annata ricca d’equilibrio, come affermato da Mattia Filippi, il quale ha evidenziato come il 2018 si sia caratterizzato per un buon trend produttivo, mantendendosi costante rispetto all’anno precedente, pur differente nelle caratteristiche di base. “Sotto tutti i profili di analisi meteo-climatici, produttivi e qualitativi, l’annata vitivinicola 2018 sarà ricordata come l’anno dell’equilibrio” è stata l’asserzione finale di Filippi. Le varie cantine hanno mostrato un più che buon livello qualitativo, con aziende che creano anche arte con l’etichetta come Tenuta Gorghi Tondi, cantina già premiata in altre manifestazioni proprio per la particolarità delle etichette e segnalatasi anche per un muffato che si genera in virtù del Botrytis Cinerea( una muffa nobile)come accade per il Rheingau in Germania ed il Sauternes in Francia. Oppure altre case vinicole che provano ad avvincere un pubblico più giovane come Valle dell’Acate con la linea “Bellifolli”, senza dimenticare le sempre potenti Tasca d’Almerita, Firriato, Tenuta Rapitalà, Planeta, Benanti, Cantine Nicosia, la giovane Sibiliana, Spadafora dei principi, Caruso e Minini, Fina , Alessandro di Camporeale, Pietradolce, Viverache raggiungono sempre ottimi livelli organolettici e di prospettiva, solo per citare alcune delle 49 ( sulle complessive 86 di Assovini) partecipanti , tutte di grande lignaggio produttivo e con prospettive di crescita importanti per l’intero movimento enologico siciliano (ed italiano) che è anche brand e vessillo dei profumi, dei gusti e delle beltà sicule. ELENCO COMPLETO DELLE CANTINE CHE HANNO PARTECIPATO:
ALESSANDRO DI CAMPOREALE – ASSULI - AZIENDA AGRICOLA TODARO BAGLIO DEL CRISTO DI CAMPOBELLO - BAGLIO DI PIANETTO -BARONE SERGIO -BENANTI CANTINE COLOSI- CANTINE NICOSIA – CANTINE SETTESOLI – CARUSO E MININI - CASA VINICOLA FAZIO CASTELLO SOLICCHIATA – CENTOPASSI - COTTANERA – CUSUMANO – CVA CANICATTI’ DIMORE DI GIURFO – DONNAFUGATA – DUCA DI SALAPARUTA, CORVO, FLORIO – FEUDI DEL PISCIOTTO FEUDO ARANCIO – FEUDO DISISA – FEUDO MACCARI – FEUDO MONTONI – FEUDO PRINCIPI DI BUTERA FINA – FIRRIATO – GULFI – HORUS – LE CASE MATTE – PALMENTO COSTANZO PETER VINDING MONTE CARRUBBO – PIETRADOLCE – PIETRO CACIORGNA – PLANETA RALLO - SIBILIANA – SPADAFORA DEI PRINCIPI – TASCA D’ALMERITA – TENUTA GORGHI TONDI TENUTE BOSCO – TENUTE RAPITALA’ – TERRA COSTANTINO – TORNATORE – TORRE MORA VALLE DELL’ACATE – VIVERA - ZISOLA Un autore dalla penna delicata, introspettiva, descrittiva e sensibile; capace di trasformare la scrittura in immagini. Paolo Sidoti autore catanese, conosciuto per la sua versatilità e stile, capace di muoversi dalle righe più romantiche a quelle più noir. Il suo penultimo romanzo “Pietra lavica” del 2014, un thriller ambientato a Catania, ha riscosso un notevole successo, piaciuto a tal punto, da far nascere nell’autore la voglia di creare una continuazione, un secondo testo che in qualche modo si legasse al primo. Nasce così “Domani”, una storia che sebbene si concili a “Pietra lavica” per tematiche ed alcuni personaggi, può essere letto indipendentemente e considerarsi uno scritto a parte. Grazie ad una piacevole intervista con Paolo Sidoti, vi presento il suo ultimo progetto “Domani”. Da dove nasce Domani? E’ un libro autoprodotto, nasce in maniera involontaria, da un altro mio testo: “Pietra Lavica”. Come e quando nasce l’idea del seguito? Era un prodotto finito “Pietra lavica”? “Pietra lavica”, era un testo finito, ma avevo lasciato elementi aperti, io scrivo thriller contemporanei che sono contenitori in cui c’è un po’ tutto: amore, sentimenti, amicizia, ritmo cadenzato, giallo, noir, faccio per cui un discorso esteso; "Pietra lavica" è così, l’ho scritto con elementi aperti che potevano avere un seguito. In realtà appena finito “Pietra lavica” ho pensato subito ad un seguito “Domani”, perché come già detto avevo lasciato personaggi che potevano fare pensare ad una continuazione, dettagli con qualcosa rimasta in sospeso. Per cui ho deciso di scrivere una seconda parte a 3 condizioni: 1. non doveva essere una copia del primo, perché non sarebbe riuscito, i sequel sono quasi sempre flop; 2. dovevo divertirmi a scrivere, perchè se scrivi divertendoti anche i lettori si divertirmi; 3. dovevo sperimentare. Ti sei quindi divertito a scrivere Domani? Si molto, ma ho messo anche cose nuove nella mia scrittura. Con questo nuovo romanzo hai inserito elementi nuovi? Hai sperimentato? Lo tecnica è sempre la stessa, ho la mia cifra stilistica, sono molto descrittivo, una scrittura evocativa, scavo dentro le persone come un terzo occhio; però ho inserito degli esperimenti di scrittura personali. Mi nutro di opere d’arte, scrivo in mezzo alla gente per ispirarmi, ascolto musica classica, lirica, c’è uno scambio, transfert, tra me che scrivo e chi fruisce del progetto. Attingo da diverse opere d’arte che cito infatti nel romanzo. Oltre questo volevo sorprendere il lettore fuori ogni misura e previsioni perchè nel nuovo romanzo c’è tutto quello che i lettori non si aspettano. Sei rimasto quindi su Pietra lavica ma con degli elementi che lo rendessero diverso? Si, ma “Domani” è un romanzo autonomo, ha personaggi e forza autonoma, ingredienti che mi hanno portato a fare questo lavoro. I personaggi di “Domani” sono tantissimi, parlamene? Ci sono tanti personaggi, che potrebbero essere protagonisti di altri romanzi, scavo dentro le persone, ognuno ha la propria vita, creo personaggi a prescindere da qualsiasi giudizio, hanno una valenza come persona, come anima. Sono nati dalla tua fantasia o ispirati da qualcuno? Sono personaggi molto particolari, ma funzionali alla storia. Rispetto a “Pietra lavica” (che definisco claustrofobico: ci sono solo 2 personaggi, tutto si svolge in soli 3 giorni al centro di Catania), “Domani” è più ampio, si svolge in un luogo di cui non dico il nome… chi conosce questa città, in base ai monumenti, la si può capire ma chiarisco di quale si tratti solo alla fine del romanzo. Una scelta personale questo finale a sorpresa? Ho scelto di svelarlo alla fine per creare la sorpresa. Uno stile che mi appartiene come nelle sceneggiature e corti di cui mi sono occupato, creare sorpresa, forse proviene dai miei lavori cinematografici. Lo stile lo trovo molto europeo, appare un romanzo americano Si, è uno stile molto europeo, ho lavorato su questo, pensando magari ad una diffusione estera. L’ho reso europeo, ho osato molto, oltre Catania che è al centro di un intrigo internazionale, si svolge in altre parti de mondo: Libano, Canada, Buenos Aires, Normandia, Svizzera, a largo raggio quindi rispetto a “Pietra lavica”. Un’ ambientazione più internazionale e ampia per questo si presta a una lettura europea. Il ruolo delle città? Sono personaggi importanti? La scelta è stata casuale? La scelta è stata funzionale al racconto, non potevano essere nominati altri posti, scelte dovute al racconto. Buenos Aires per esempio perché c’è un incontro tra un narcotrafficante ed il protagonista, Beirut invece città del campo profugo dei bambini, tocco tema sociale dell’emigrazione, parte dominante del romanzo. Tocchi infatti temi sociali: ambiente? Emigrazione? Si, infatti una delle anime che ha alimentato la struttura del romanzo è una dedica che faccio alla fine che fa riferimento agli emigrati africani che arrivano nei campi profughi destinati alla morte, senza accorgersi di aver vissuto, soprattutto i bambini. Quale metafora può venirci incontro dalla storia? Una persecuzione del 1192 dove sono scomparse tantissime persone, mi riferisco ad una crociata dimenticata dei cristiani contro altri cristiani, mi riferisco ai Catari che sono stati cancellati dalla terra con tutta la loro storia. Quindi faccio riferimento a questo periodo, attraverso vari personaggi e descrizioni interne al romanzo. Altro tema toccato è l’ambiente, me ne parli? Si, si parla della necessità di una fonte energetica infinita, un argomento discusso anche da Sciascia, molti hanno scritto su questo, interesse anche dei servizi segreti del vaticano; è tutto documentato, Si tratta di una macchina che sarebbe in grado di produrre energia infinita a costi bassissimi …. In che periodo è ambientato il romanzo? Il 2 febbraio di qualsiasi anno, il questo giorno perché ha inizio una luce diversa, diminuisce il buio, è l’inizio di alcune feste pagane ed anche di S. Agata, del Carnevale; il nostro mondo si apre ad un altro mondo parallelo occulto, in cui si possono realizzare cose strane, irrealizzabili. Il romanzo tocca il mondo pagano con la figura della cartomante e profezia ma anche cristiano con riferimenti ai Catari, ecc. Quali sono gli ambiti storici dove hai fatto ricerca? Lo Studio degli zingari, tramite il mondo di Tina (una zingara) ed i personaggi del campo rom (vivendo da vicino i luoghi dei profughi). Le prostitute tramite documentari francesi di donne che muoiono di cancro, attraverso ricerche sulla prostituzione delle donne dell’est, sfruttate al massimo delle stesse famiglie. Gli studi sull’energia pulita? Tramite ricerche di fisica quantistica, libri, associazioni, archivi e materiale storico. Poi c’è lo Studio storico sui catari e le mie conoscenze sui tarocchi. Come nascono i tuoi personaggi? Devono essere funzionali alla storia. Ho le tracce, però inizialmente si presentano come fantasmi che poi mi si rivelano un po’ alla volta. Nascono contemporaneamente alla storia. Quando creo un personaggio penso a tutta la sua vita, al suo trascorso. A parte i 2 thriller, che altro genere di libri hai scritto? Biografia: “L’abito della sposa”, sul lavoro da sarta di mia madre; “Scimmietta”, un racconto melodrammatico, “Vento di mare” un romanzo fondato sulla suspanse. Mi piace variare e dedicarmi a diversi stili. Qual è lo stile che preferisci? Amo tutto ma prediligo il thriller, per uso di alcune tecniche personali, Cosa ha influenzato la scrittura del testo? L’arte in generale, quadri, biografie di artisti, pitture, faccio riferimento e citazioni di dipinti e diverse forme di espressione. L’immaginario non è fatto a tavolino, non è ragionato. In quanto tempo lo hai scritto? Credo in un anno, includendo la ricerca. Un anno in totale e dopo 3 anni l’ho pubblicato, ed in questo periodo ovviamente è stato modificato. Il titolo? Da dove nasce? “Domani” è un divenire, qualcosa che non esiste…un luogo della nostra anima e qui c’è tutta la nostra vita, domani è qualcosa che deve esistere perché è domani, non esiste, in inglese sarà “Tomorrow”. Lo pubblicherò in inglese forse insieme a “Pietra lavica”. Un divenire… Paolo Sidoti giorno 22 maggio inoltre riceverà un nobile riconoscimento:"Premio alla Sicilianità", che esalta l'impegno sociale rivolto all'amabile Terra della Sicilia. L'evento "La trilogia di Sant'Agata" si svolgerà a Palazzo della Cultura di Catania. |
AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Novembre 2024
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