Inaugurata a Taormina pochi giorni fa la mostra fotografica “Gente che va- Storie di emigrazione” di Gios Bernardi, medico, specialista radiologo, da sempre attento alla ricerca sul cancro e appassionato fotografo a livello nazionale e internazionale. Un’esposizione molto interessante che porta lo spettatore a indagare con lo sguardo il mondo dell’emigrazione del sud Italia che dalla fine degli anni 40 fino a agli inizi degli anni 70 è stato costretto a viaggi verso il nord del nostro Paese e nazioni straniere. All’evento presenti il Sindaco di Taormina Mario Bolognari, Francesca Gullotta, Assessore ai Servizi Sociali, Cultura e BB.CC., Pubblica Istruzione, il professor Carlo Colloca, docente di sociologia urbana all’Università di Catania e ovviamente il fotografo Gios Bernardi. L’evento si è svolto presso la ex Chiesa del Carmine, dove sarà possibile visitare la mostra fino all’8 aprile. L’esposizione è stata inaugurata dalle parole di presentazione e ringraziamenti da parte del Sindaco che ha evidenziato la forza di sensibilizzazione e solidarietà che evince questa mostra fotografica, in cui i fatti storici riguardo l’emigrazione si sono sempre ripetuti, dagli esodi del sud Italia, della Sicilia e non solo, verso il nord del Paese e altre Nazioni ai flussi migratori di oggi. Fotografie che inducono a riflettere sul problema dell’emigrazione attuale e su quello che nel passato ha vissuto il meridionale, rendendolo oggi un popolo volto all’ accoglienza. L’ assessore ha introdotto invece il maestro Bernardi, sottolineando l’umiltà e la sensibilità con cui il fotografo si è accostato a questa arte, realizzando un diario della memoria del nostro popolo. Molto interessante è stato l’intervento sull’argomento “emigrazione” da parte del Professor Colloca, che ha trattato il tema dal punto di vista storico e sociologo, mostrandone alcuni punti centrali. Le parole sicuramente più incisive sono state quelle del Dottor Bernardi, l’artista ha ripercorso il cammino che lo ha portato alla mostra di Taormina, ringraziando tutti coloro che hanno reso possibile l’esposizione in particolare la figlia Paola ed Emanuela Baldracchi per l’allestimento. Durante la presentazione Bernardi ha definito la sua personalità da fotografo partendo dal suo essere prima di tutto medico e persona devota all’attenzione alle condizioni umane, caratteristica che gli ha permesso di narrare con sensibilità la realtà. Ha voluto raccontare la storia di volti che hanno dovuto abbandonare la loro terra (il sud) verso altri mondi. Il fotografo definisce così la sua mostra: “Concepita come un racconto toccante dell’intensità dell’umanità della “Gente che va”, costretta a lasciare le proprie radici per intraprendere viaggi di incertezza e malinconia per affrontare una vita nuova e di inserimento sociale in altre comunità a volte diffidenti. Confesso che questo mio lavoro, è come un grande abbraccio che da nord a sud possa parlare e portare un messaggio di drammatica attualità, una riflessione sulle parole spesso irresponsabilmente indotte che snaturano quello che è il nostro antico spirito di solidarietà umano che siamo indotti a dimenticare”. Una breve intervista per conoscere più da vicino il fotografo Gios Bernardi Da medico a fotografo, come è stato questo percorso ? Come è arrivato all’arte? Sono di Trento, Figlio di artisti, mio padre era pittore e professore di scuole medie. Da ragazzino amavo disegnare ma mio padre mi ha sempre ostacolato nel disegno, non mi ha permesso di disegnare e successivamente ho capito che forse potevo per lo meno fotografare, più che l’aspetto estetico della fotografia, da sempre innato essendo figlio di artisti, ho sempre avuto interesse della condizione umana sia come persona che medico. Buona parte delle mia vita, 70 anni da medico ho assistito pazienti, sebbene da radiologo che sembrerebbe un’occupazione fredda, ho sempre curato l’aspetto umano dei pazienti. Questa sensibilità la vivo in entrambi i campi. Quando è iniziata la sua passione per la fotografia ed i suoi ultimi scatti a quando risalgono? Intorno agli anni ‘50 e le ultime foto riguardano gli anni ‘90. Mi sono occupato di “street people” negli Stati Uniti, quando viaggiavo spesso per la Fondazione di oncologia . Lì mi sono dedicato alla street art ed ho scattato i miei ultimi scatti, gente di strada, artisti di strada intorno anni 80-90. La mostra “Gente che va” che anni riguarda? Sono foto scattate dagli ultimi anni ’50 fino ai primissimi anni ’70. Dove sono stati fatti gli scatti? In Sicilia, Erice, Palermo, isole Eolie, Calabria, Pantelleria, Sardegna. Come è stata suddivisa la mostra, in che sezioni? Si parte dalle terre tanto amate ma terribili, a volte aride, dalla vita rurale, quasi preistorica; per passare alla vita, ai volti umani, alla vita di tutti i giorni; ci sono poi i luoghi di partenza: il mare, le reti, le vele; continuiamo con i viaggi, l’emigrazione” e le partenze; infine i luoghi in cui si è emigrati, le nuove terre. Quando nasce il progetto della mostra? Nasce da una raccolta di foto che pensavo potessero raccontare l’emigrazione; questa è la prima esposizione. Ma l’idea dell’argomento nasce negli anni 60 in cui ho pubblicato un libro con le mie foto e commenti poetici di un amico scrittore. Da questo libro ho tratto queste belle frasi che ho esposto con le mie fotografie. Le frasi lungo la mostra riguardano questo testo. Il tema dell’emigrazione da dove le è venuto? E qualcosa che ha fatto per sensibilizzare? L’ho scelto per raccontare la vita, anche da medico ho curato l’aspetto umano della gente e questa mostra è nata dalla voglia di raccontare storie umane, sempre interessato alle persone. Il paesaggio non mi interessa molto, preferisco raccontare storie. Cosa vuole trasmettere di più al suo pubblico attraverso le sue foto? I suoi scatti? Cosa vuole dare con la sua fotografia? Un amore e sensibilità per l’uomo, trasmettere un’anima, una storia, un vissuto. Quante fotografie ha scattato nella sua vita? Tantissime non posso decifrarlo…migliaia. In questa mostra quali sono le sue preferite? Forse il viso della donna dubbiosa nel gruppo viaggi e la donna con la sedia che guarda il mare, nella sezione partenze. Come si pone oggi nei confronti del tema emigrazione? Sono Inorridito dalla situazione attuale, è cambiata la società, è cambiata la sensibilizzazione verso il prossimo si è rovesciato il concetto di umanità. Oggi rispetto alle problematiche del passato ci si spaventa e viviamo nel terrore dell’inclusione perché è cambiato tutto, sono cambiati i valori, partendo dal concetto di famiglia. Grazie a Gios Bernardi, un uomo dalla grande umanità e dalla sensibilità che dalla medicina alla fotografia lo hanno sempre contraddistinto. Foto in bianco e nero che raccontano storie, visi, momenti di vita, viaggi e partenze in maniera così profonda ed intensa da apparirci quasi a colori e parlanti. Scatti incisivi, attenti al dettaglio che vogliono cogliere momenti di vite ricche di suggestioni ed emozioni.
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Taormina 2019 ritorna al Carnevale colorato e speciale di una volta. Si è concluso il Carnevale taorminese 2019. Un’ edizione che tutta la cittadinanza si porterà nel cuore e difficile da dimenticare. Questo perchè dopo anni in cui l’evento aveva perso fascino, colore e allegria è tornato a risplendere e farci emozionare. Domenica 3 e martedì 5 marzo lungo il corso Umberto della città si è vissuta una vera festa di colori, eleganza, raffinatezza e brio, grazie a una bellissima e originale parata di carri all’altezza del vero e storico Carnevale taorminese. Taormina è tornata all’anima e allo spirito dei Carnevali di una volta, alle sfilate che fino alla fine degli anni ’90 hanno animato le vie e vicoli della città. Se pensiamo agli anni’ 70 il Carnevale taorminese era considerato con i suoi carri in fiore ed allegorici un vero evento di richiamo. Oggi, 2019 si è assistito proprio a questo grande ritorno, un enorme risveglio ha invaso la strada principale della cittadina turistica. L’evento si è svolto nel rispetto e nella voglia di divertirsi tutti insieme. Spettatori, partecipanti ai gruppi, amministrazione comunale, associazioni che hanno aderito, forze dell’ordine, volontari e stampa, tutti d’accordo nel successo e nella splendida riuscita della manifestazione. L’assessore al turismo, attività produttive e sport Andrea Carpita ha così raccontato quello che è stato il Carnevale 2019: “Il Cartellone degli eventi è stato il risultato dell’unione tra le associazioni taorminesi. Sono stati 5 i carri allegorici che hanno sfilato nella città. La passione, l’impegno e la voglia di riscatto per un nuovo Carnevale hanno animato gli organizzatori dei gruppi a creare uno spettacolo bello e divertente. Adulti e bambini hanno riempito le vie di Taormina, regalando ai turisti e spettatori momenti di gioia e di intrattenimento. Il Carnevale di Taorminese è stato sicuramente un successo. Oltre le sfilate di domenica 3 e martedì 5 nel comune di Taormina, si è svolta a Trappitello sabato 2 e ci sarà sabato 9 marzo una parata di carri e gruppi in maschera per le vie del paese. Sono stati presentati 7 carri allegorici, 3 arrivati dal comune di Calatabiano e 1 da Fiumefreddo. Sabato 9 marzo si terrà invece il trofeo Valle dell'Alcantara, è prevista una sfilata di 10 carri allegorici: a quelli di Trappitello, Fiumefreddo e Calatabiano, si uniranno 2 carri provenienti da Graniti e 1 da Francavilla”. Un elemento importante è stato il cuore della manifestazione: la solidarietà. L’assessore Carpita ha infatti voluto sottolineare: “"La nostra città si è mobilitata per il prossimo, prevedendo l'acquisto di un apparecchio sanitario utile alla cardiochirurgia pediatrica che verrà donato durante l'estrazione del Trofeo Valle dell'Alcantara”. Un gesto a mio avviso che fa davvero onore alla cittadina. Così come l’iniziativa del Trofeo Valle dell’Alcantara. Per quanto riguarda i Carri di Taormina, come già detto, sono stati una festa di energia, colori ed eleganza. La partecipazione da parte di tutti è stata calorosa, l’impegno e la bravura di ogni gruppo è stata presentata e condotta da un’apposita regia allestita in Piazza IX Aprile, da Anna Maria Raccuja, attrice taorminese, e Leopoldo. Un binomio perfetto e divertente, in cui la professionalità e brio di Annamaria si è unita alla simpatia e all’energia di Leopoldo. I carri 2019: “Alice in Wonderland” si è ispirato al famoso film di Tim Burton del 2010. Un gruppo fatto di grandi e bambini. Tante le mamme con i loro figli. Tanta tenerezza, dolcezza e la bellezza di unire le famiglie in un momento di festa. Costumi divertenti, colorati e curati. Non mancava proprio nessuno all’ appello. Il mondo di Burton si è materializzato a Taormina. Un carro con effetti speciali e fumi colorati ci hanno catapultato nel mondo di Alice. 60 i partecipanti tra grandi e piccoli. Il gruppo è stato capitanato da Nunzia Giammona. “Le Fiabe delle mille e una notte” ha rappresentato con costumi scenografici e di grande valore e bellezza artistica le fiabe indiane che la principessa Sherazad raccontava al re di tutte le indie per mille e una notte. Un gruppo elegante, raffinato e di grande impatto invaso. Ogni particolare curato nei dettagli, costumi che sotto la guida dello storico carrista Tino Giammona sono apparsi, come suo stile e gusto, delle vere opere d’arte. L’incanto dell’Oriente e il color oro hanno regalato a Taormina un senso di regalità. Adulti e bambini presenti nel gruppo, capitanato da Antonella Merola. “Teschi messicani” è stato un vero e proprio tripudio all’anima e al cuore del Carnevale. Coloratissimo, vivace, esuberante, goliardico e coinvolgente. Costumi imponenti, elaborati, quasi tutti diversi tra loro, maschere e teschi briosi e divertenti. Allestimento scenografico e coreografico impattante e forte. Originali e creativi hanno riproposto uno spaccato delle tradizioni messicane. Tanti i partecipanti che hanno portato con la loro musica e dinamismo gioia e allegria. Tra loro anche due bravissimi trampolieri. IL carro è stato rappresentato da Alessandro Russotti. "Le stagioni del cuore" è stato un’esplosione di fiori e simboli appartenenti alle quattro stagioni. Costumi molto eleganti e dettagliati. Un tocco di romanticismo e di arte pittorica. Tra loro un personaggio principale che ha rappresentato tutte le 4 stagioni insieme. Ogni abito un fiore diverso e colori svariati. Il gruppo è stato guidato da Monica Islanda. “Giro del mondo in 80 giorni” con a capo il parroco Don Carmelo Lupò e Gianluca Raneri è stato il gruppo più numeroso e che ha coinvolto oltre ad adulti e bambini anche una decina di disabili. 160 partecipanti che hanno rappresentato i 5 continenti della Terra, con il messaggio che ci può essere un mondo unito senza differenze e confini. Tanti colori e intere famiglie che hanno partecipato al gruppo. Carro anche questo d’impatto e di grande forza visiva. Tutti i costumi fatti a mano. Quest’anno non ci è stata una competizione e gara tra i partecipanti, nessuna classifica e premio in denaro, proprio perché è voluta essere una grande festa, un carnevale di tutti, in cui l’unione e la solidarietà sono stati gli ingredienti vincenti per un’ottima riuscita. A fine serata martedì 5 sono state consegnate ad ogni gruppo delle targhe di riconoscimento e gratitudine per il lavoro svolto in questo Carnevale. Presenti per la consegna il Sindacato Mario Bolognari, che ha più volte ribadito l’importanza delle tradizioni e si è dimostrato felice dell’esito dell’evento, ringraziando tutti coloro che ne hanno preso parte, l’Assessore al turismo Andrea Carpita, il Presidente del consiglio Lucia Gaberscek e il Consigliere comunale Manfredi Faraci. Faraci oltre che essere consigliere comunale è stato il responsabile del carnevale taorminese, il quale ha rilasciato una dichiarazione di chiusura e di resoconto dell’evento molto positiva e di buon auspicio per i prossimi anni. “Questo per me è il primo anno in cui vivo da amministratore questo momento dell’anno, ho avuto così la possibilità di ovviare, insieme all’assessore al turismo e spettacolo Andrea Carpita, a tutti i componenti dell’amministrazione, dal sindaco Mario Bolognari, al presidente del consiglio Lucia Gaberscek, a tutti gli assessori e consiglieri, ai problemi rilevati negli scorsi anni. La città come in tantissimi altri casi ha risposto ancora una volta presente, dimostrando che la sinergia tra la politica e cittadinanza è possibile nonchè fondamentale. Siamo tutti insieme riusciti a realizzare una manifestazione davvero ricca dal punto di vista artistico, sociale e turistico. I cittadini e i turisti infatti hanno avuto la possibilità di ammirare carri e soprattutto vestiti, tutti fatti a mano dai vari gruppi che mi permetto di dire non hanno avuto nulla da invidiare rispetto ai carnevali più rinomati, alzando ancor di più il livello di ciò che è stato fatto negli scorsi anni. Avrei tanto altro da dire ma mi limito a ringraziare davvero sentitamente da parte mia e di tutta l’amministrazione che con onore rappresento, tutti i gruppi capitanati da: Alessandro Russotti, Nunzia Giammona, Antonella Merola, Gianluca Raneri con il parroco don Carmelo Lupó e Monica Islanda. Ringrazio inoltre i dipendenti comunali che ci hanno supportato e tutte le forze dell’ordine: il comando di polizia preseduto dal dott. Ettaro, il comando dei carabinieri, il comando di polizia locale ed in particolar modo il vicecomandante Lo presti, la polizia metropolitana, i vigili del fuoco, la croce rossa e tutti i volontari della protezione civile. Senza il loro fondamentale apporto infatti tutto ciò non si sarebbe potuto realizzare”. Con queste premesse e con questo nuovo inizio cala il sipario sulla splendida edizione del Carnevale 2019 a Taormina. I conduttori del Carnevale 2019 Anna Maria Raccuja e LeopoldoConsegna delle targhe al gruppo Teschi messicaniConsegna targa gruppo Le fiabe delle 100 e una notteTarga al gruppo Alice in Wonderlandconsegna targa al gruppo Il giro del mondo in 80 giorniTarga al gruppo Le stagioni del cuore |
AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Dicembre 2023
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