E’ grande l’attesa per il debutto nazionale di “L’Uomo senza Inverno. Storia di un genio dimenticato dell’Impressionismo” - Piemme edizioni - di Luigi La Rosa, presentato in prima assoluta dal Caffè Letterario di SPAZIO al SUD dalle giornaliste Milena Privitera e MariaTeresa Papale sabato 29 febbraio, alle 17:30, nell’elegante“Sala Belvedere” dell’Hotel “Villa Diodoro” di Taormina.
Giornalista, curatore di numerose pubblicazioni, insegnante di scrittura creativa, l’ultima fatica letteraria dello scrittore messinese che ha eletto Parigi a patria affettiva, dopo i grandi successi di pubblico e di critica di “Solo Parigi e non altrove” e “Quel nome è amore”, continua il suo affascinante itinerario artistico nella Ville Lumière, arricchendolo con un romanzo appassionato e passionale su Gustave Caillebotte, figlio dell’alta borghesia parigina e personaggio-chiave del movimento impressionista. Un pittore che, trasponendo nelle sue tele la fascinazione per quella novità tecnologica che negli anni di fine ‘800 fu la fotografia, in una felice contaminazione di stilemi impressionistici ed accademici filtrò temi tratti dalla quotidianità e dalla contemporaneità attraverso la propria sensibilità, interpretandoli in maniera assolutamente personale. Come in quel “Les Raboteurs de Parquet”, una delle prime rappresentazioni del proletariato urbano, con i “corpi dei piallatori piegati su dune di trucioli e segatura”, rifiutato nel 1876 dalla Giuria esaminatrice del Salon, scandalizzata dal crudo realismo della tela, con l’imputazione di “soggetto volgare” e che, grazie all’invito di Renoir, segnerà l’anno dopo il debutto del “riche garçon” dell’elegante quartiere haussmanniano alla mostra degli indipendenti artisti impressionisti. Un Caillebotte, paladino del movimento impressionista di cui fu munifico mecenate e grande collezionista, che, nel testamento redatto a soli 28 anni, generosamente lascia in eredità alla Stato francese una sessantina di opere dei suoi maggiori esponenti. Prezioso dono che andrà a costituire il fulcro del Museo del Jeu de Paume prima, e, dal 1986, del d’Orsay dopo. Con un faticoso, esaltante e meticoloso lavoro di ricerca durato sette anni, spulciando archivi e vecchi epistolari, Luigi La Rosa consegnando alle stampe “L’uomo senza inverno” mette così fine alla ‘magnifica ossessione’ che in questi lunghi anni lo aveva catturato, stregandolo. Dando vita ad emozioni, sentimenti, dolori e turbamenti di questo personaggio d’antan che, come un fantasma, con prepotenza si è inserito nella sua vita per avere raccontata la propria. Ed è un La Rosa, complice entusiasta e consapevole, preda della fascinazione per Caillebotte a divenire il cantore dell’artista francese per cui “la pittura veniva prima di tutto” ed il suo mestiere era “trasformare la forma in bellezza, rimaneggiare il reale consegnandolo al mistero”, regalandocene un ritratto dai toni intimisti, in un perfetto amalgama di inconfessati sentimenti e tormentata sensualità dove è l’Amore per la Bellezza a campeggiare e la ‘luce’ speciale che percorre Parigi ad impregnare la storia con la sua magia. L’evento, organizzato dalla associazione “Arte&Cultura a Taormina, presieduta da MariaTeresa Papale, vede la sponsorizzazione dell’Associazione Albergatori di Taormina, il patrocinio del Comune di Taormina, di Fondazione Taormina Arte Sicilia, di Club Unesco di Taormina - Val dell’Alcantara e d’Agrò, e la partnership di servizio del “Gais Hotels Group”.
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È già in movimento la macchina organizzativa della manifestazione culturale. Dal 25 al 27 settembre autori, librai, musica e intrattenimento nel cuore della città.
Anche quest'anno Natalibera web sarà media partner, dopo il successo del primo anno. Il cambiamento è un passo avanti verso l’aggiunta di qualcosa di nuovo, non è mai una perdita, ma porta con sé tutti i segni della trasformazione che ogni individuo affronta. Dal passato al presente, dal reale al surreale, Le metamorfosi – Evoluzione e Rivoluzione sarà la tematica della seconda edizione di Etnabook, Festival del libro e della cultura di Catania. Lo sforzo emotivo della trasformazione richiede energia che dà valore a ogni azione. Il mondo della letteratura nazionale e internazionale ha sempre dato ampio spazio alla ricerca del sé, al processo di formazione e al rinnovamento interiore ed esteriore. Per questo motivo, evoluzione e rivoluzione, fasi ultime di una metamorfosi individuale e collettiva, saranno al centro del dibattito del primo grande Festival del libro di Catania, dando voce a autori, librai, lettori e artisti che racconteranno il mutamento presente nelle proprie storie. La manifestazione si svolgerà dal 25 al 27 settembre 2020 e sarà un collante culturale per tutte le librerie, gli spazi culturali e le biblioteche non solo della città di Catania, ma anche della provincia. Per il secondo anno consecutivo l’evento si articolerà in una tre giorni ricca di incontri, presentazioni di libri, mostre, proiezioni, anteprime, un laboratorio di scrittura, il contest Un libro in una pagina e, in ultimo, ma non per importanza, il concorso letterario Etnabook - Cultura sotto il vulcano (premiazione prevista durante la serata inaugurale del festival). La giuria tecnica, che valuterà i lavori partecipanti al concorso, sarà composta da personaggi del mondo dell’editoria, della cultura e del giornalismo. Le migliori opere delle categorie in concorso riceveranno una targa e un premio in denaro. Il concorso prevedrà tre sezioni: Poesia; Narrattiva/Saggio – Premio Enrico Morello. La sezione è intitolata alla memoria dello scrittore, primo autore vincitore del concorso Cultura sotto il vulcano, che è prematuramente scomparso; Un libro in una pagina. A completare la ricca possibilità di partecipazione sarà il concorso dedicato ai booktrailer, una sezione interamente consacrata alla trasposizione cinematografica di opere letterarie. Per tutte le informazioni relative al bando di concorso, è possibile consultare lo spazio dedicato sul sito http://www.etnabook.it/bando-lett-2020/. L’evento Etnabook Festival è organizzato dall’associazione culturale NO_NAME presieduta dal presidente Cirino Cristaldi. Venerdì 21 febbraio 2020 ultimo appuntamento di “Immagini & Parole” - Incontri di Fotografia, questa edizione si chiude con il fotografo messinese Enrico Borrometi.
Il suo archivio fotografico è una fonte inesauribile di storie della vera Sicilia. Una Sicilia che aggiorna costantemente, anche perché continua a viaggiare indisturbato attraverso i suoi paesi alla continua ricerca di persone e luoghi che ne compongono l'anima. Enrico è anche un ritrattista profondo e sensibile: volti intensi, sguardi sognanti, sicuri, ribelli. Nel febbraio del 2019, un portfolio di sue foto viene pubblicato dalla prestigiosa rivista tedesca Brennpunkt - Magazin für Fotografie dell’editore Dietmar Bührer. Roberto Mendolia, gli inseparabili di Taoclick, il media partner Jonica Reporter di Valeria Brancato, l' immancabile presenza di Lisa Bachis e lo sponsor FDD di Caterina Lo Presti, sono pronti per questa ennesima avventura! Vi aspettano Redazione❤️ Redazion❤️❤ Venerdì 21 febbraio
h. 17.00 Ex chiesa del Carmine / Palazzo Duchi di Santo Stefano, Taormina Inaugurazione della mostra GE/19 Boiling Projects da Guarene all’Etna a cura di Filippo Maggia Sabato 22 febbraio h. 10.30 Sala Pegaso, Four Points by Sheraton Catania Hotel, Aci Castello Convegno: GE/19 dal Piemonte alla Sicilia Boiling Projects: un viaggio nella fotografia contemporanea italiana tra ricerca e sperimentazione Interverranno: Ornella Laneri Fondazione OELLE Patrizia Sandretto Re Rebaudengo Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Carmelo Nicosia Fondazione OELLE Filippo Maggia Curatore del progetto GE Modera: Cesare Biasini Selvaggi Direttore editoriale Exibart A seguire lectures degli autori presenti Contatti [email protected] / [email protected] Tel. 095 - 2282011 www.fondazioneoelle.com Nuovi appuntamenti cinematografici alla Casa del Cinema di Taormina. Dal 21 febbraio al 19 aprile.2/13/2020 Nuovi appuntamenti cinematografici alla Casa del Cinema di Taormina a cura della Fondazione Taormina Arte Sicilia. Prosegue fino all’8 marzo la mostra “Le Stelle diTaormina”.
La Casa del Cinema della Fondazione Taormina Arte Sicilia, riapre con una programmazione di qualità. Otto film che dal 21 febbraio al 19 aprile, scandiranno i fine settimana della cittadina Ionica. Una selezione che propone la diffusione e la valorizzazione della cultura cinematografica d'autore. Film rari, film che rispecchiano la forte personalità dei loro registi, film capaci di emozionare profondamente lo spettatore. Film che ci fanno conoscere e apprezzare alcuni registi di fama internazionale. E la Casa del Cinema si propone, sempre più, come luogo d’incontro culturale, in cui il Cinema, nelle sue varie sfaccettature, si propone ad un pubblico attento e curioso. Prosegue intanto fino all’8 marzo la mostra “Le Stelle di Taormina”. Gli ultimi giorni per potere ammirare i rari materiali pubblicitari che hanno reso famosa Taormina nel mondo cinematografico. Si inaugura giovedì 20, venerdì 21 e sabato 22 alle ore 16.30 – 18.30 – 20.30 con il film VAN GOGH – SULLA SOGLIA DELL’ETERNITA’ di Julian Schnabel con Williem Dafoe e Rupert Friend. La pellicola ripercorre la vita di Vincent van Gogh, celebre pittore olandese del XIX secolo, il cui animo tormentato dai disturbi psichici ed emotivi si accompagnò all’estro geniale della sua arte pittorica. Van Gogh (Willem Dafoe) si trova a Parigi nel pieno dello sviluppo della corrente impressionista. Il pittore, sostenuto finanziariamente ed economicamente dall’amato fratello Theo (Rupert Friend), non riesce ad inserir si nell’ostile e ipercritico clima parigino. L’incapacità di appiattire i suoi canoni estetici su quelli impressionisti provocherà il primo grande turbamento nell’animo di Vincent Van Gogh. Sulla soglia dell'eternità; è un film d'immagini e suoni in cui il noto regista newyorkese abbraccia le nuove interpretazioni storiche sul personaggio e le nuove scoperte ad egli imputate. Venerdì 28, sabato 29 e domenica 1 marzo sempre alle ore 16.30 – 18.30 – 20.30 è la volta di IL SACRIFICIO DEL CERVO SACRO per la regia di Yorgos Lanthimos con Colin Farrell e Nicole Kidman. Steven Murphy è un rinomato cardiochirurgo sposato con Anna, con cui ha due figli. La sua vita è apparentemente perfetta, ma di nascosto alla famiglia si incontra spesso con Martin, un ragazzo orfano di padre con cui instaura un rapporto di amicizia. Quando Martin rivela di avere lanciato una maledizione sui Murphy, Steven si trova costretto a dovere prendere una terribile decisione. Thriller psicologico allora? Forse, di certo la scelta oculata degli attori contribuisce a creare quella tensione che il regista greco Lanthimos realizza con grande efficacia partendo da una situazione iniziale apparentemente ordinaria, che si evolve in maniera inaspettata per diventare un finale inevitabile. Pur se nella più assoluta irrazionalità. Il terzo film sullo schermo della Sala della Casa del Cinema venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 marzo, ore 16.30 – 18.30 – 20.30, è COLD WAR di Pawel Pawlikowski con Joanna Kulig e Tomasz Kot. Nella Polonia alle soglie degli anni Cinquanta, la giovanissima Zula viene scelta per far parte di una compagnia di danze e canti popolari. Tra lei e Wiktor, il direttore del coro, nasce un grande amore, ma nel corso di un'esibizione nella Berlino orientale, lui sconfina e lei non ha il coraggio di seguirlo. S'incontreranno di nuovo, nella Parigi della scena artistica, diversamente accompagnati, ancora innamorati. Ma stare insieme è impossibile, perché la loro felicità è perennemente ostacolata da una barriera di qualche tipo, politica o psicologica. Un film girato in uno smagliante bianco e nero, ma soprattutto di assegnare dove la musica fa la parte della vera protagonista, non tanto per la preponderanza che i brani e le canzoni hanno rispetto ai dialoghi, quanto per il valore narrativo della sua presenza nella vita di Zula e Wiktor. Venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 marzo,ore 16.15 – 18.30 – 21.00 in programma la nota commedia italiana PERFETTI SCONOSCIUTI per la regia di Paolo Genovese con Valerio Mastandrea ed Edoardo Leo. Il film ruota attorno alle vicende che si susseguono durante una cena tra amici apparentemente tranquilla, in occasione di un’eclissi lunare da guardare tutti insieme sul balcone. I proprietari di casa, un raffinato appartamento romano, sono Eva (Kasia Smutniak) e Rocco (Marco Giallini), marito e moglie da tempo in crisi: lui è un chirurgo plastico che si è sempre mostrato scettico rispetto all'utilità della psicoterapia, mentre lei è una psicoanalista che ha un rapporto conflittuale con la figlia adolescente, Sofia (Benedetta Porcaroli). La coppia decide di invitare a cena gli amici di sempre: i novelli sposi Bianca (Alba Rohrwacher), timida,riservata ed educata e Cosimo (Edoardo Leo), tassista con la voglia di cambiare quotidianamente lavoro, i coniugi Lele (Valerio Mastandrea), funzionario che lavora in un ufficio legale e Carlotta (Anna Foglietta), donna dedita alla famiglia ed infine Peppe (Giuseppe Battiston), insegnante di educazione fisica in sovrappeso e attualmente disoccupato. Da sempre single, Peppe si è fidanzato di recente con Lucilla, che però non è presente alla cena per colpa di un’influenza.Tra una portata e l'altra, Eva si dice convinta che tante coppie si lascerebbero se ogni rispettivo partner controllasse il contenuto del cellulare dell’altro. Propone così una sorta di gioco: ognuno di loro dovrà mettere il proprio cellulare in mezzo al tavolo e ogni chiamata o messaggio che arriverà nel corso della serata dovrà essere condiviso pubblicamente con gli altri. Tutti decidono di partecipare, ma ben presto quello che doveva essere un semplice gioco si trasforma in una vero e proprio massacro. Venerdì 20, sabato 21 e domenica 22 marzo, ore 16.15 – 18.30 – 21.00 è la volta di TUTTI LO SANNO di Asghar Farhadi con Penélope Cruz e Javier Bardem. Laura ritorna nel paese della sua infanzia per partecipare al matrimonio della sorella. Lasciata anni prima la Spagna per l'Argentina, è sposata con uomo che non ama più e ha due figli che ama sopra ogni cosa. Nella provincia della Rioja con gli affetti più cari ritrova Paco, amico della giovinezza e compagno per una stagione. L'accoglienza è calorosa, il matrimonio da favola, i festeggiamenti esultanti, i gomiti alzati ma la gioia lascia improvvisamente il posto alla disperazione. La figlia di Laura viene rapita. Una sparizione che fa cadere le maschere in famiglia e in piazza dove tutti sanno. Con questo film il noto regista iraniano Farhadi si conferma un autore dal respiro internazionale, capace di affrontare nuovi generi (come il thriller) per parlare dei temi a lui cari, in un'opera come tutti lo sann che riesce a mantenere la tensione drammaturgica per tutta la durata filmica e rimanendo fedele al suo stile riconoscibile, fino al finale (aperto),fatto di qualità visive, controllo della messa in scena e di una scrittura cinematografica con pochi eguali. Venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 marzo alle ore 16.30 – 18.30 – 20.30 di nuovo un film italiano INDIVISIBILI di Edoardo De Angelis con Marianna Fontana e Angela Fontana. Viola e Dasy sono due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e, grazie alle loro esibizioni, danno da vivere a tutta la famiglia. Le cose vanno bene fino a quando non scoprono di potersi dividere. Il loro sogno (in particolare quello di una delle due) è la normalità: un gelato, viaggiare, ballare, bere vino senza temere che l'altra si ubriachi... fare l'amore. Essere unite per sempre è per Viola e Dasy, una condizione che è stata loro descritta come ineluttabile. Ma non è così e quando si scopre che un intervento chirurgico è possibile per loro il futuro assume connotazioni non solo impensate ma anche fino ad allora impensabili. Potrebbero lasciarsi alle spalle lo sfruttamento che un padre rapace e una madre imbelle fanno dei loro corpi. Potrebbero anche mettere in condizione di non nuocere alle anime un prete che fa leva su superstizioni ataviche nonché un sedicente produttore discografico interessato più al loro essere freak e quindi sessualmente diverse che non alle loro voci. Il cuore del film altamente poetico è la ricerca di identità, di crescita e di formazione, in un contesto particolarmente difficile, quello partenopeo e soprattutto la voglia profonda di normalità. Venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 aprile, ore 16.15 – 18.30 – 20.45, il film del premio Oscar Barry Jenkins SE LA STRADA POTESSE PARLARE TUTTI LO SANNO con Kiki Layne, Stephan James. Negli anni Settanta, nel quariere di Harlem, la diciannovenne Tish aspetta un bambino dall'amore della sua vita, il fidanzato Fonny. Ma dovrà dirglielo attraverso un vetro, perché Fonny è stato incarcerato per un crimine che non ha commesso. C'è un poliziotto bianco di mezzo e far vincere la verità appare un'impresa sempre più difficile e costosa. Ma Tish non si arrende e la sua famiglia è con lei. Se la Strada Potesse Parlare" è uno di quei film che, in sospeso in un dramma familiare, pennellano ed accarezzano la visione con una storia d’amore semplice, tanto essenziale quanto il contesto in cui prende vita. Jenkins ricorre moltissimo all'uso del primo e del primissimo piano, per tutti i suoi personaggi e non solo per le scene che contemplano i due protagonisti. In alcuni casi, come per la madre di Fonny o l'amico uscito devastato dal carcere, il primo piano racconta qualcosa che va oltre le parole, in un'area di inconoscibilità psicologica, di trauma, ma il più delle volte, quell'estrema prossimità racconta la sincerità del personaggio, la trasparenza della sua anima, l'amore nel suo sguardo. Così, anche se non tutto nel film ha lo stesso livello di intensità, siamo catturati dalla richiesta di attenzione che ci fa la regia, oltre che dalle particolari, lunghe sequenze di dialogo, nelle quali la musica gioca un ruolo fondamentale. La programmazione cinematografica alla Casa del Cinema si conclude venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 aprile, ore 16.15 – 18.30 – 20.45, con CAFARNAO – CAOS E MIRACOLI di Nadine Labaki con Zain Alrafeea e Yordanos Shifera. Zain è un ragazzino dodicenne appartenente a una famiglia molto numerosa. Facciamo la suaconoscenza in un tribunale di Beirut dove viene condotto in stato di detenzione per un grave reato commesso. Ma ora è lui ad aver chiamato in giudizio i genitori. L'accusa? Averlo messo al mondo. L'odissea del povero Zain è struggente. Lascia casa dopo un evento traumatico e si ritrova a vivere da solo in mezzo a persone che a loro volta fanno fatica a sopravvivere. Ad un certo punto si trova costretto anche a prendersi cura di un bambino africano di un anno appena, ed è proprio lì che vive sulla sua pelle le difficoltàdi essere genitore e inizia anche a comprendere come a volte si sia costretti a compiere scelte terribili di cui ci si pentirà per tutta la vita. Zain però non ci sta, così come la sua regista, e decide di denunciare questa condizione e non accettarla più passivamente. Pur utilizzando solo attori non professionisti, la Labaki riesce ad ottenere esattamente quello che vuole perfino da un bambino di un anno. Impossibile non pensare alla difficoltà di alcune riprese e non rimanere ammirati dalla risolutezza di questa regista che sa esattamente quello che vuole. Il piccolo Zain Al Rafeea è semplicemente superbo nel ruolo del protagonista omonimo, ed è la sua rabbia crescente, unita alla dolcezza e all'innocenza tipica della sua età, a caratterizzare ed elevare il film. Ed è sempre lui che ci lascia nel finale un messaggio di speranza di grande semplicità e potenza: un sorriso. L'unico che gli vediamo in tutto il film ma sufficiente a rimanerci impresso per molto tempo, lo stesso che migliaia di bambini ogni giorno aspettano di poter mostrare al mondo intero. La programmazione alla Casa del Cinema è sostenuta dalla Regione Sicilia, dal Comune di Taormina, dagli Assessorati Regionali Turismo, Sport e Spettacolo, Beni Culturali, dall’Associazione Sensi Contemporanei, dalla Direzione Generale Cinema e dall’Agenzia per la Coesione Territoriale. Info: www.taoarte.it [email protected] tel. 391. 746. 2146 Biglietti Prevendita Casa del Cinema Posto unico € 7,00 e € 5,00 (residenti) Tocca a ROGIKA Mendolia inaugurare con “Teorema Sicilia” sabato15 febbraio,
alle ore 17:30, presso la sala “Belvedere” dell’Hotel Villa Diodoro di Taormina l’edizione 2020 del Caffè Letterario di SPAZIO al SUD, condotto dalle giornaliste Milena Privitera e MariaTeresa Papale. Il libro, edito in sole 100 copie numerate, è il coinvolgente risultato del felice connubio tra la forza delle immagini di una Sicilia non di maniera e la grande letteratura isolana, declinato con maestria in 100 fotografie in B/N sapientemente accostate a 100 testi dei più importanti scrittori siciliani, da Sciascia a Bufalino, da Consolo a Pirandello, proprio perché le “Sicilie” dell’autore “sono come le “Cento Sicilie” di Gesualdo Bufalino”. Fotografo di lungo corso e di vecchio stampo, formatosi quando ad imperare era l’“analogico” con il rituale camera oscura, negativi, stampe, ROGIKA - il cui ‘nom de plume’ è l’acronimo delle iniziali dei nomi di battesimo ROberto GIuseppe CArmelo (con una più internazionale K a sostituire la C) - ben lontano dalla seduzione della ricerca di effetti particolari segue l’imperativo secondo cui la fotografia deve documentare la realtà, e, per far ciò, deve essere diretta, immediata, vera, poiché “una buona fotografia deve essere come un piccolo racconto, deve essere fatta nel modo più semplice possibile: tutti devono poterla leggere!”. E così, in questo suo esordio editoriale, egli affida alla malìa di un B/N poetico e rigoroso il racconto suggestivo delle realtà incontrate nelle sue “incursioni” con il gruppo della associazione fotografica “Taoclick” - di cui è vice-presidente - in una Sicilia quasi sconosciuta e dal fascino dirompente. Fatta di antichi borghi, di piccoli paesi di case abbarbicate una sull’altra, che la estraneità ai circuiti turistici rende ancora autentici, preservandone l’essenza identitaria. Dove a “raccontare” sono i solchi delle rughe scavati sui volti incartapecoriti e bruciati dal sole di anziani contadini. Il passo lento ed affaticato di una vecchietta gravata dalla busta della spesa. La solitudine di un casolare che, solitario, resiste in mezzo ai campi riarsi. Il risultato è che il racconto per immagini prese al volo, quasi rubate, della Sicilia personale di Rogika, scorre lungo le 100 pagine di “Teorema Sicilia” sul filo deisentimenti e delle suggestioni traducendosi per il lettore in forti emozioni. Cheparlano direttamente al cuore. Organizzato dall’associazione “Arte&Cultura a Taormina”, presieduta da MariaTeresa Papale, l’evento vede la sponsorizzazione dell’Associazione Albergatori di Taormina, il patrocinio del Comune di Taormina, di Fondazione Taormina Arte Sicilia, di Club Unesco di Taormina - Val dell’Alcantara e d’Agrò, e la partnership di servizio del “Gais Hotels Group”. Rulla in pista, pronto a decollare, “Il Caffè Letterario” edizione 2020 di “SPAZIO al SUD”. La manifestazione, ideata ed organizzata dall’associazione “Arte & Cultura a Taormina” presieduta dalla giornalista MariaTeresa Papale, si snoderà per quattro mesi – dal 15 febbraio al 9 maggio - proponendo a residenti ed ospiti appuntamenti culturali di rilievo legati alla territorialità - orgoglioso brand-identity di “SPAZIO al SUD” – quale sintesi di un percorso culturale completo ed articolato dove tradizione e innovazione coesistono e si completano. Il progetto, grazie al successo delle passate edizioni, anche quest’anno vede la sponsorizzazione dell’Associazione Albergatori di Taormina, il patrocinio del Comune di Taormina, di Fondazione Taormina Arte Sicilia, di Club Unesco di Taormina - Val dell’Alcantara e d’Agrò, e, grazie alla partnership di servizio del “Gais Hotels Group”, una location dal grande fascino quale l’Hotel “Villa Diodoro”. Ed è proprio nell’elegante “Sala Belvedere” dai grandi bow-windows con vista mozzafiato sull’Etna del prestigioso hotel taorminese, messo a disposizione dalla generosità di Isabella Bambara De Luca, che sempre alle 17:30 di pomeriggi di sabato - aperti gratuitamente al pubblico oltre che alla clientela dell’albergo - si terrà il “Caffè Letterario”, condotto con taglio informale dalle giornaliste Milena Privitera e MariaTeresa Papale. Una vetrina per autori, dove scrittori affermati ed emergenti, dalla diversa personalità artistica, chiacchiereranno delle loro opere all’insegna di un “incontro tra amici”, comodamente seduti in salotto sorseggiando una bibita, tra domande e notazioni delle conduttrici e di un affezionato pubblico, attento e partecipe. A tenere a battesimo la rassegna sarà il 15 febbraio il taorminese Rogika - nom de plume di Roberto Mendolia - con il suo “Teorema Sicilia”, un libro di esordio fatto di sole 100 copie numerate, con 100 fotografie accostate a 100 testi di grandi scrittori siciliani, da Bufalino, a Sciascia, da Consolo a Pirandello, proprio perché le “Sicilie” dell’autore “sono come le “Cento Sicilie” di Gesualdo Bufalino”. Fotografo di lungo corso e di vecchia maniera, lontano dalla seduzione della ricerca di effetti particolari, Rogika affida al rigore di un B/N, poetico e suggestivo, il racconto delle realtà incontrate nelle sue “incursioni” con il gruppo fotografico amatoriale “Taoclick” in una Sicilia poco conosciuta ma di superba bellezza con i suoi paesini dalle case abbarbicate, preservati nella loro essenza identitaria dal fatto di essere fuori dai circuiti turistici. Una vera “chicca” dove le immagini, prese al volo, quasi rubate, si traducono per il lettore in forti emozioni. Come emozionante e motivo di grande orgoglio è, per le organizzatrici di “SPAZIO al SUD”, tenere a battesimo sabato 29 febbraio in prima assoluta nazionale l’attesissimo libro su Gustave Caillebotte “L’uomo senza inverno” - Piemme edizioni - di Luigi La Rosa. Giornalista, curatore di numerose pubblicazioni, insegnante di scrittura creativa, l’ultima fatica letteraria dello scrittore messinese che ha eletto Parigi a patria affettiva, dopo i grandi successi di pubblico e di critica di “Solo Parigi e non altrove” e “Quel nome è amore”, continua il suo affascinante itinerario artistico nella Ville Lumière, arricchendolo con un romanzo appassionato e passionale sulla “Storia di un genio dimenticato dell’Impressionismo” – come recita il sottotitolo in copertina - quale Gustave Caillebotte. Un pittore che, trasponendo nelle sue tele la fascinazione per quella novità tecnologica che negli anni di fine ‘800 fu la fotografia, filtrò attraverso la propria sensibilità temi tratti dalla quotidianità e dalla contemporaneità, interpretandoli in maniera assolutamente personale in una felice contaminazione di stilemi impressionistici ed accademici. Un Caillebotte, paladino del movimento impressionista di cui fu munifico mecenate e grande collezionista, che, nel testamento redatto a soli 28 anni, generosamente lascia in eredità alla Stato francese una sessantina di opere dei maggiori esponenti. Prezioso dono che andrà a costituire il fulcro del Museo del Jeu de Paume prima, e, dal 1986, del d’Orsay dopo. Con un faticoso ed esaltante lavoro di ricerca durato 7 anni, spulciando archivi e vecchi epistolari, Luigi La Rosa consegnando alle stampe “L’uomo senza inverno” mette così fine alla ‘magnifica ossessione’ che in questi lunghi anni lo aveva catturato, stregandolo. Dando vita, emozioni, sentimenti e turbamenti a questo personaggio d’antan che, come un fantasma, prepotentemente si è inserito nella sua vita per avere raccontata la propria… Ed è un La Rosa complice entusiasta e consapevole preda della fascinazione per Caillebotte a divenire il cantore delle ultime tre stagioni vissute dal pittore francese, facendo affiorare un mondo di meraviglia e bellezza, regalandocene un ritratto dai toni intimisti, in un perfetto amalgama di sentimento e sensualità dove è l’Amore per la Bellezza a campeggiare e la ‘luce’ speciale che percorre Parigi ad impregnare uomini e storie della sua magia. Sabato 21 marzo, il debutto della Primavera astronomica accompagna, beneaugurante, quello di Annerose Czimczik Ragusa, originaria della Prussia Orientale ma taorminese d’adozione ed il suo libro di esordio, “Vita sognata e sogni vissuti”. Le oltre 300 pagine del volume, dall’accattivante copertina che esibisce un elaborato “Acchiappasogni” dei Nativi Americani, racchiudono 44 racconti scritti e raccolti negli anni, dallo stile e ritmo diversificati, suddivisi in quattro parti. Spaziando da racconti di fantasia a vicende sul filo autobiografico, da storie ispirate alla Sicilia a favole definite - con un ammiccante occhio scherzoso - quasi vere, la raccolta mette in mostra emozioni, osservazioni, riflessioni e ricordi di viaggio fusi e rielaborati, che trovano nei sogni diversi il comune denominatore. Un libro che mette a rumore l’establishment accademico, facendo le pulci alla versione consolidata dagli Storici “ortodossi” è “La Storia dei Siculi fin dalle loro origini” - Etabeta edizioni - protagonista dell’incontro di sabato 18 aprile. Firmato dal trapanese Claudio D’Angelo, appassionato della storia e delle radici della sua terra, che con questa opera integra ed aggiorna in molte parti il saggio precedente del 2015, il testo è il risultato del lungo lavoro di una equipe di esperti in varie discipline e in diversi rami che va ad arricchire l’annoso studio di D’Angelo sul percorso compiuto dal popolo dei Siculi fin dalle loro origini. Grazie ai risultati delle ricerche compiute da glottologi di fama, geografi, archeologi, antropologi, genetisti facenti parte del brain- team, l’analisi di D’Angelo si focalizza, facendo emergere una conclusione che rende giustizia alla verità storica. A chiudere la kermesse del Caffè Letterario di SPAZIO al SUD, un tris d’autori - Adriano Di Gregorio, docente di Lettere nei licei, Piero Juvara, commediografo teatrale e sceneggiatore cinematografico, Mario Lo Giudice, interprete e traduttore linguistico - origini tra Catania e Siracusa, che il 9 maggio presentano il “Il pozzo delle Tre Lune”, Algra Editore. Un libro che, in quattordici racconti, declina sapientemente sfumature di “generi” diversi, dal giallo al rosa, dal nero al ‘verde’, affidati a registri stilistici molto differenti tra loro. In un susseguirsi di emozioni, il compito, decisamente riuscito, di descrivere situazioni, sentimenti, vizi e virtù di donne e uomini siciliani, specchi di una condizione di perenne equilibrio precario tra follia e saggezza, innovazione e tradizione, banale ottusità e geniale acume. Il tutto, con un tocco poetico. REDAZIONE Il 24 gennaio l'appuntamento con la fotografia di Taoclick è stato davvero speciale e più emozionante del solito. Un' atmosfera delicata, carica di speranza e di forza si è vissuta durante la presentazione delle foto di Giuseppe Gambino. L'incontro, come di consuetudine è stato moderato dagli interventi di Roberto Mendolia, organizzatore degli eventi Taoclick e dalla scrittrice Lisa Bachis. Il pubblico in sala è stato molto partecipativo e colpito dalla storie raccontate attraverso le immagini di Gambino. Giuseppe è un fotografo palermitano, documentarista e reporter sociale. Con le sue foto vuole raccontare la Sicilia, ma andare oltre gli stereotipi a volte negativi e svilenti a cui la terra è legata. Dal 2016 fa parte dell’Associazione Eikon Culture con la quale ha partecipato con il progetto HospITALY ad una esposizione a Porto Empedocle e San Benedetto del Tronto. Un fotografo molto sensibile, dallo scatto semplice, pulito e diretto. Durante l'evento ci ha presentato 3 storie sociali e di vita molto attuali e significative. Il cuore dell'incontro è stato “Suddenly”. E' una raccolta di foto che racconta la storia di Luna, sua figlia, di un passaggio dall’infanzia all’adolescenza, di una lotta contro una malattia. Di una vita che cambia inaspettatamente per tutta la famiglia. Di una bimba serena e tranquilla che all'improvviso si trova a combattare contro l'epilessia. Una malattia che stravolge la vita di chi vive vivino a Luna, quindi anche di Giuseppe. Da quel momento da bravo papà incomincia una battaglia personale contro tutti quei muri burocratici, e sociali intorno all'epilessia. Così Gambino parla della situazione riguardo la malattia:"Le risorse destinate alla ricerca, alle terapie e all’assistenza sono del tutto inadeguate gravando sul paziente nella vita di ogni giorno e sulle famiglie. Le crisi epilettiche per chi non ha una specifica formazione fanno paura. E' un problema culturale antichissimo, ma ancora presente e l'unica arma per combatterlo è l'informazione". Le Foto di "Suddenly" tracciano un percorso ideale nella vita di Luna, partendo dalla rappresentazione delle difficoltà causate dalla malattia stessa per arrivare all’affermazione di sé e delle proprie aspirazioni, della propria indipendenza ritratta in frammenti di Vita Quotidiana. Le immagini che abbiamo visto hanno sensibilizzato e commosso tutti i presenti. Ma l'intento reale, il vero messaggio che Giuseppe vuole trasmettere tramite le sue foto, è quello di far trasparire un senso di speranza, positività e voglia di cambiamento; rendere visibile la quotidianità della malattia perché non resti un tabù, affinché chi la ignora smetta di farlo e chi ne soffre smetta di aver paura di mostrarsi. Gambino è un esempio di grande forza, amore e coraggio. Un padre come gli altri che ama sua figlia e che lotta con forza contro l'epilessia ma le sue armi sono buone non letali, usa la macchina fotografica e spara scatti che ci arrivano dritti al cuore che non feriscono ma segnano. Con lo stesso animo e sensibilità sono le storia di "Augustine" in cui il feneno dell'emigrazione vuole essere colto in "senso di aiuto possibile" e il racconto dello Zen visto come luogo in cui può esistere ancora la speranza di vivere serenamente. Ma cosa ci aspetta giorno 7 febbraio? L'Appuntamento è con i fotografi Enrico La Bianca e Attilio Scimone come sempre presso la Saletta Conferenze dell'Archivio Storico di Taormina. Chi sono Enrico La Bianca e Attilio Scimone? Enrico e Attilio hanno condiviso delle uscite fotografiche occasionali in diversi luoghi della Sicilia e pur avendo lo stesso rapporto rigoroso nei confronti della fotografia hanno portato a casa dei lavori sul paesaggio urbano completamente differenti per poetica e forma. Anche perché i mezzi usati erano molto differenti: banco ottico per Attilio e digitale per Enrico. In comune hanno una grande stima reciproca ed una visione “aperta” dell’uso del mezzo fotografico e della fotografia in generale. Enrico La Bianca comincia a fotografare a 18 anni. I suoi primi soggetti sono i familiari e gli amici ritratti in un piccolo studio arrangiato tra le mura domestiche.Negli anni ottanta svolge l’attività dif otografo di scena per una cooperativa teatrale Ennese Nel 1981 documenta la manifestazione teatrale denominata “Incontroazione” che vede la partecipazione di numerosi gruppi teatrali da tutto il mondo. Il suo reportage viene pubblicato nella rivista “ Cartagine” specializzata nel settore delle arti visive e concettuali. In quegli anni di studio, indaga il rapporto tra la fotografia e le altre arti visive collaborando con pittori locali per la realizzazione di opere e mostre all’aperto nei quartieri della città di Enna. La sua attenzione verso i problemi del sociale si concretizza, ben presto, in una cifra fotografica di carattere espressamente umanistico. Attilio Scimone ha dedicato oltre 40 anni del suo percorso professionale alla ricerca fotografica. Ha sperimentato in tutte le sue forme la fotografia all'interno di una sintesi tra materia e luce.Dal 1971 durante gli anni accademici di Architettura a Palermo si occupa di fotografia paesaggistica e di architettura. Sono di questi anni i primi approcci con la sperimentazione collaborando con diversi artisti.Fin da subito stampa personalmente le fotografie esplorando la possibilità estetica e creativa della chimica fotografica.Lavora a diversi progetti utilizzando come elemento espressivo la fotografia e la stampain bianco e nero, iniziando così un percorso artistico che sarà punto di riferimento nei successivi decenni. Taoclick, il media partner Jonica Reporter di Valeria Brancato, la immancabile Lisa Bachis e lo sponsor FDD di Caterina Lo Presti vi aspettano! Quest'anno il Festival di Sanremo avrà degli scatti speciali e tutti nostrani. Sono Siciliani i fotografi ufficiali del Festival della canzone italiana più famoso nel mondo. Un gruppo di giovani, talentuosi e professionali amanti della fotografia è arrivato a Sanremo con un grande e ambizioso compito.
Responsabile dello staff è Giuseppe Contarini, fotografo messinese che dal 2012 è referente per la Sicilia del Gruppo Eventi e organizzatore all'interno di Casa Sanremo, un'area dedicata agli artisti e ai giornalisti. Quest'anno Casa Sanremo è stata riconosciuta da Rai pubblicità come Casa del Festival; ciò ha portato ad una stretta collaborazione tra Rai Pubblicità e Gruppo Eventi; da questo sodalizio Contarini ha avuto la possibilità di essere il coordinatore dei fotografi di uno spazio Sanremese molto impegnativo. Insieme a lui, Michele Cutuli, bravissimo fotografo catanese, da anni insieme a Contarini presenti al film Fest di Taormina ed altri eventi internazionali. Michele Cutuli ha preso parte a manifestazioni di livello tra cui: il G7, Taormina Film Fest, Taomoda Awards, il Giro d’Italia, Nastri d’Argento, inoltre pubblicazioni importanti su : La Stampa, Vogue Italia e GQ Italia. Dalla Sicilia provengono altri due fotografi (i messinesi Pietro Cardile e Anna Venuto)- Il lavoro da affrontare sarà sicuramnete molto duro ed impegnativo: scatti fotografici, post-produzione, selezione e catalogazione. Nottate di grande lavoro ma non mancheranno tante soddisfazioni ed emozioni. Nata libera è orgogliosa della presenza dell'intraprendente, simpatico e professionale Giuseppe Contarini e di Michele Cutuli non solo un bravissimo fotografo ma un grande amico. Molti pezzi del blog e di altre testate con cui collaboro sono stati impreziositi dalla sue bellissime foto. |
AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Dicembre 2023
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