Il 24 gennaio l'appuntamento con la fotografia di Taoclick è stato davvero speciale e più emozionante del solito. Un' atmosfera delicata, carica di speranza e di forza si è vissuta durante la presentazione delle foto di Giuseppe Gambino. L'incontro, come di consuetudine è stato moderato dagli interventi di Roberto Mendolia, organizzatore degli eventi Taoclick e dalla scrittrice Lisa Bachis. Il pubblico in sala è stato molto partecipativo e colpito dalla storie raccontate attraverso le immagini di Gambino. Giuseppe è un fotografo palermitano, documentarista e reporter sociale. Con le sue foto vuole raccontare la Sicilia, ma andare oltre gli stereotipi a volte negativi e svilenti a cui la terra è legata. Dal 2016 fa parte dell’Associazione Eikon Culture con la quale ha partecipato con il progetto HospITALY ad una esposizione a Porto Empedocle e San Benedetto del Tronto. Un fotografo molto sensibile, dallo scatto semplice, pulito e diretto. Durante l'evento ci ha presentato 3 storie sociali e di vita molto attuali e significative. Il cuore dell'incontro è stato “Suddenly”. E' una raccolta di foto che racconta la storia di Luna, sua figlia, di un passaggio dall’infanzia all’adolescenza, di una lotta contro una malattia. Di una vita che cambia inaspettatamente per tutta la famiglia. Di una bimba serena e tranquilla che all'improvviso si trova a combattare contro l'epilessia. Una malattia che stravolge la vita di chi vive vivino a Luna, quindi anche di Giuseppe. Da quel momento da bravo papà incomincia una battaglia personale contro tutti quei muri burocratici, e sociali intorno all'epilessia. Così Gambino parla della situazione riguardo la malattia:"Le risorse destinate alla ricerca, alle terapie e all’assistenza sono del tutto inadeguate gravando sul paziente nella vita di ogni giorno e sulle famiglie. Le crisi epilettiche per chi non ha una specifica formazione fanno paura. E' un problema culturale antichissimo, ma ancora presente e l'unica arma per combatterlo è l'informazione". Le Foto di "Suddenly" tracciano un percorso ideale nella vita di Luna, partendo dalla rappresentazione delle difficoltà causate dalla malattia stessa per arrivare all’affermazione di sé e delle proprie aspirazioni, della propria indipendenza ritratta in frammenti di Vita Quotidiana. Le immagini che abbiamo visto hanno sensibilizzato e commosso tutti i presenti. Ma l'intento reale, il vero messaggio che Giuseppe vuole trasmettere tramite le sue foto, è quello di far trasparire un senso di speranza, positività e voglia di cambiamento; rendere visibile la quotidianità della malattia perché non resti un tabù, affinché chi la ignora smetta di farlo e chi ne soffre smetta di aver paura di mostrarsi. Gambino è un esempio di grande forza, amore e coraggio. Un padre come gli altri che ama sua figlia e che lotta con forza contro l'epilessia ma le sue armi sono buone non letali, usa la macchina fotografica e spara scatti che ci arrivano dritti al cuore che non feriscono ma segnano. Con lo stesso animo e sensibilità sono le storia di "Augustine" in cui il feneno dell'emigrazione vuole essere colto in "senso di aiuto possibile" e il racconto dello Zen visto come luogo in cui può esistere ancora la speranza di vivere serenamente. Ma cosa ci aspetta giorno 7 febbraio? L'Appuntamento è con i fotografi Enrico La Bianca e Attilio Scimone come sempre presso la Saletta Conferenze dell'Archivio Storico di Taormina. Chi sono Enrico La Bianca e Attilio Scimone? Enrico e Attilio hanno condiviso delle uscite fotografiche occasionali in diversi luoghi della Sicilia e pur avendo lo stesso rapporto rigoroso nei confronti della fotografia hanno portato a casa dei lavori sul paesaggio urbano completamente differenti per poetica e forma. Anche perché i mezzi usati erano molto differenti: banco ottico per Attilio e digitale per Enrico. In comune hanno una grande stima reciproca ed una visione “aperta” dell’uso del mezzo fotografico e della fotografia in generale. Enrico La Bianca comincia a fotografare a 18 anni. I suoi primi soggetti sono i familiari e gli amici ritratti in un piccolo studio arrangiato tra le mura domestiche.Negli anni ottanta svolge l’attività dif otografo di scena per una cooperativa teatrale Ennese Nel 1981 documenta la manifestazione teatrale denominata “Incontroazione” che vede la partecipazione di numerosi gruppi teatrali da tutto il mondo. Il suo reportage viene pubblicato nella rivista “ Cartagine” specializzata nel settore delle arti visive e concettuali. In quegli anni di studio, indaga il rapporto tra la fotografia e le altre arti visive collaborando con pittori locali per la realizzazione di opere e mostre all’aperto nei quartieri della città di Enna. La sua attenzione verso i problemi del sociale si concretizza, ben presto, in una cifra fotografica di carattere espressamente umanistico. Attilio Scimone ha dedicato oltre 40 anni del suo percorso professionale alla ricerca fotografica. Ha sperimentato in tutte le sue forme la fotografia all'interno di una sintesi tra materia e luce.Dal 1971 durante gli anni accademici di Architettura a Palermo si occupa di fotografia paesaggistica e di architettura. Sono di questi anni i primi approcci con la sperimentazione collaborando con diversi artisti.Fin da subito stampa personalmente le fotografie esplorando la possibilità estetica e creativa della chimica fotografica.Lavora a diversi progetti utilizzando come elemento espressivo la fotografia e la stampain bianco e nero, iniziando così un percorso artistico che sarà punto di riferimento nei successivi decenni. Taoclick, il media partner Jonica Reporter di Valeria Brancato, la immancabile Lisa Bachis e lo sponsor FDD di Caterina Lo Presti vi aspettano!
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AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Dicembre 2023
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