Simone Corso Il 21 e 22 dicembre si è inaugurata la programmazione natalizia della Casa del Cinema organizzata dalla Fondazione Taormina Arte. Reading tratti dalla letteratura internazionale, adattati da 2 coinvolgenti e persuasivi attori siciliani, sono stati protagonisti di due momenti teatrali molto apprezzati. Simone Corso ha dato vita a "Rintocchi" tratto da Charles Dickens, mentre Elio Grifò a "Il Natale di Harry" di Steven Berkoff. Entrambi hanno realizzato adattamenti "speciali" che sposassero gli spazi e i progetti della Casa del Cinema. Il pubblico si è emozionato, divertito e commosso. Risate, e momenti di riflessioni si sono alternati di fronte ad atmosfere agrodolci, sarcastiche, grottesche e profondamente attuali. I personaggi da loro interpretati sono infatti specchio di tristi e discutibili condizioni umane. "Rintocchi"da Charles Dickens è stato messo in scena da Simone Corso che ha dato voce ad uno dei racconti più celebri "Campane" di un progetto teatrale dell'autore inglese. Dickens con questo lavoro si reinventa come “lettore” delle proprie opere e inizia a portare in scena in stupefacenti one man shows alcune pièce tratte dalla sua produzione narrativa, riportando in vita – condensati– i momenti, le scene e i personaggi più amati da lui e dal suo pubblico. La scelta di “Rintocchi” è quindi il tentativo di portare in scena uno di questi racconti, “Le campane”, rifacendoci ai public readings attraverso cui l’autore inglese diede voce e corpo presente alle sue storie. Se infatti la vicenda del vecchio facchino Toby Veck si consuma nella Londra di metà ottocento, i temi che Dickens porta in scena, in modo ancor più incisivo che in “Canto di Natale”, parlano ancora dell’oggi e di questo mondo dilaniato dalle disuguaglianze che troppo spesso assumiamo come “lo stato normale delle cose”. Toby è un uomo qualunque, come tanti, onesto e timorato, che il mondo e la forma che gli uomini gli hanno dato, hanno allontanato dai suoi simili. Simone Corso è stato bravissimo e convincente, mettendo in scena diversi personaggi, dalle caratteristiche varie e divergenti. Grande gestualità e spiccata mimica sono emerse dalla sua interpretazione. Un reading dal ritmo veloce e dai passaggi da un personaggio all'altro rapidi e complessi. Un lavoro difficile che presuppone preparazione e talento ben dimostrati dall'attore. Elio Crifò è stato invece il protagonista di "Il Natale di Harry di Steven Berkoff”. Quest'ultimo è un testo che tratta il tema della solitudine in una società che ha ridotto il Natale a comportamenti sociali stereotipati, che ha ridotto i rapporti familiari e affettivi a rituali sterili. Harry cerca di autoconvincersi che il “Natale sia un giorno come gli altri” ma il primo a non esserne sicuro è proprio lui, si sente un verme, senza amici, senza nessuno da chiamare, senza una famiglia, una compagna, dimenticato, abbandonato alle sue paure, e si domanda: “Ma Cristo è venuto sulla Terra per farmi sentire solo, come un pezzo di merda, incapace d’andar giù quando hanno tirato lo sciacquone”? Elio Crifò ha scelto di mettere in scena questo testo, proprio perché la disperazione di Harry rappresenta la condizione tragica e di smarrimento dell’uomo contemporaneo. Il natale di Harry, si potrebbe definire una discesa nell’inferno di noi stessi, ma Harry, non essendo Dante, non risale nessun Purgatorio, né giunge a un Paradiso, muore nelle fiamme, perché questo è il destino di chi si fa irretire dalla nostra società. Crifò ha realizzato un reading straordinario, dall'interpretazione tragicomica e sarcastica. Ha dato voce e corpo ad un personaggio che ci ha fatto riflettere, facendoci pensare a tutti quei momenti in cui ci siamo sentiti Harry. Scelte registiche e movimenti di scena azzeccati, Una lettura dinamica che è andata oltre il leggio e si è mossa tra i vari oggetti scenici presenti sul palco. Un pianoforte, pacchi regalo, un divano, una bottiglia ed un telefono hanno preso vita, diventando grazie alla recitazione di Crifò personaggi integranti del racconto. Effetti sonori e giochi di luce hanno arricchito un monologo a metà strada tra il reale e la coscienza del personaggio. La tragicità della solitudine sdrammatizzata da un amaro sorriso. I due spettacoli teatrali sono realizzati in coproduzione con l’Associazione Daf. Racconti a Natale è un programma sostenuto dalla Regione Sicilia, dal Parco Archeologico Naxos-Taormina, dal Comune di Taormina, dagli Assessorati Regionali Turismo, Sport e Spettacolo, Beni Culturali, dall’Associazione Sensi Contemporanei, dalla Direzione Generale Cinema e dall’Agenzia per la Coesione Territoriale. Elio Crifò
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AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Dicembre 2023
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