Di Gianmaria Tesei
Il vitigno simbolo della produzione enoica siciliana trova la sua degna rappresentazione nell’interessante meeting realizzato da Carmelo Sgandurra (“sommelier Zosimo “ ) che ha prospettato il suo indispensabile manuale annuale sul “calaulisi” ( che ha per titolo “ Nero D’avola Wine”), introducendoci inoltre a “Lands of Nero d’Avola”ossia un progetto di ampio respiro sull’esaltazione del nero d’Avola e dei territori in cui si produce con sempre maggiore perizia e capacità commerciale. L’hotel Mercure Catania Excelsior di Catania ha ospitato l’evento che ha avuto una gustosa conclusione nella degustazione di oltre 100 tra i più importanti vini prodotti con uno dei più noti vitigni a bacca nera nel mondo. Lo studio analitico condotto da Sgandurra , peraltro autore , assieme a Renato Rovetta di un’ottima guida sui vini rosè , intitolata “Rosa rosati rosè. La guida al bere rosa 2019” , ha dato vita, come da par suo, alll’ennesima grande analisi delle produzioni legate a quello che impropriamente fu ribattezzato “calabrese” ( da una storpiatura del termine dialettale siciliano cala aulisi) attraverso varie fasi fatte di valutazioni accurate, andando anche direttamente nelle cantine per verificare i modi ed i metodi produttivi che sono alla base del nettare enoico siculo per antonomasia. I tre biotipi del Nero’ D’avola si distribuiscono sul territorio siciliano, caratterizzandolo, con sempre maggiore forza, nei suoi oltre 17.000 ettari vitati, con situazioni climatiche e terroir complessi e variegati da cui sorgono prodotti con linee comuni ma con peculiarità, anche importanti, particolarmente segnanti ed interessanti che si declinano in differenti scale di sfumature organolettiche. La necessità di fornire una linea guida internazionale è ciò che si avverte nella guida di Sgandurra così come l’esigenza di veicolare il territorio tramite un prodotto unico ed eccellente nelle sue versioni più eleganti e pregne di qualità e, per converso, avvicinare al territorio chi nel mondo e nelle altre regioni italiane è incuriosito dalle terre in cui nasce il “calaulisi” è ciò che ha animato l’idea di “Lands of Nero D’ Avola”. Questo progetto trae le sue premesse dall’urgenza di un’isola che non ha ancora dischiuso le infinite possibilità economiche e sociali di sviluppo derivabili dalle connessioni tra produttori, e quindi cantine, prodotti enologici e terreni, luoghi, ambienti e contesti consociativi umani in cui si dipana la produzione vitivinicola. Lands Of Nero D’Avola si propone di implementare circuiti che attraversando la didattica e la ricerca del gusto riescano a connettere il wine lover, il produttore, il buyer ed altri soggetti del mondo-vino al territorio siculo, anche perché devono essere accattivati- altra finalità del programma - da campagne propagandistiche interamente incentrate sul Nero d’ Avola, prospettando un coinvolgimento in un coeso tessuto d’assieme di entità quali amministrazioni, consorzi di tutela nazionali ed esteri, strade del vino, usufruendo anche delle interessantissime iniziative comunitarie a supporto e proponendo anche di creare professionalità espressamente modellate ed educate alla cultura del nero d’Avola e dei prodotti che insistono sul territorio quali quelli caseari od oleici ed altri ancora. Una mappatura che esprima con dovizia di particolari i percorsi del Nero d’ Avola, premi, concorsi, e cooperazioni con istituti di formazione di vario grado, oltre alla creazione di una sede in cui abbeverarsi alla storia ed alle metodologie produttive del nero d’ Avola, sono altri significativi ingredienti di questo ambizioso progetto che rivolge uno sguardo verso il futuro per un complesso territoriale,qual è quello siciliano, denso di potenzialità inesplorate o da utilizzare con modalità più consone ad un sempre più concreto piano si crescita.
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AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Dicembre 2023
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