Di Gianmaria TeseiSi è tenuta il 14 maggio, presso la cantina Terra Costantino, la prima edizione etnea de “ Il Sabato del Vignaiolo”, evento FIVI ( Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti) contraddistinto dalla presenza di un nutrito insieme di giornalisti, buyers, e winelovers che hanno goduto appieno dell’assaporare il nettare d’uva proposto nei banchi d’assaggio dalle quattrodici cantine presenti che si sono descritte anche in una zona di interazione con i partecipanti, mentre musiche gradevoli accompagnavano anche le degustazioni dei presidi Slow Food, tra cui anche panini gourmet e tanto altro.
Andrea Annino delegato FIVI della Sicilia orientale ha illustrato come si tenessero in contemporanea, in tutta Italia, diciotto eventi con un format abbastanza simile ed un margine operativo di particolarizzazione di ogni manifestazione atto a valorizzare il rapporto con il territorio e le sue peculiarità. Il concetto di fondo della giornata, ha aggiunto Annino, è dato dall’ambientazione in vigna ribadendo la centralità del ciclo produttivo svolto dal vignaiolo. E ciò promana anche dal logo dell’associazione, con al centro un vignaiolo, denominato Ampelio (dal greco “ampelos”, ossia vite), che tiene sulla testa un cesto di uva proveniente dalla “sua” vite, perché egli si fida della e confida nella qualità del suo prodotto che segue dal principio alla fine della filiera, tanto da avere come sua ombra una bottiglia che rappresenta la destinazione del suo sforzo produttivo. E proprio il termine “indipendenti”, ha sostenuto Annino, vuol significare che il vignaiolo si occupa di tutti i passaggi: dalla vite all’etichettatura, con la dicitura dell’integralmente prodotto ed imbottigliato dal vignaiolo stesso. Annino ha raccontato come questo evento non si possa assimilare alle grandi manifestazioni come il Vinitaly o similia, ma come esso sia legato ad una nicchia di consumatori, in grande espansione, e di produttori ( sono circa 1400, e sempre in crescita anch’essi, in tutta Italia, con una prevalenza al Centro ed al Nord della nostra penisola) che condividono ( come asseverato dallo stesso ospite Fabio Costantino, che parla non di competitori ma di colleghi che cooperano) dei valori come quelli su rappresentati, tra cui la grande attenzione alla qualità ed al territorio, valori che FIVI promuove , costituendo per i vignaioli aderenti una sorta di sindacato o di Coldiretti del piccolo imprenditore vinicolo. FIVI si propone, come enucleato da Annino, proprio di supportare il piccolo vignaiolo che magari, ad esempio, non dispone di un ufficio proprio per il disbrigo di mansioni burocratiche, spesso molto impegnative, sapendo che coloro che producono secondo i precetti suddetti non hanno lo stesso peso decisionale nel mondo vitivinicolo dei grandi produttori (dove i provvedimenti e le disposizioni vengono fatte tenendo ben in conto le quantità prodotte). Ritornando sugli elementi fondanti dell’organizzazione, lo stesso delegato FIVI della Sicilia orientale ha affermato come la presenza di Slow food, pur non essendo dovuta ad un legame diretto con questa importante associazione internazionale, sia testimone di un’affinità di valori legati al rispetto ed all’esaltazione dei contesti locali e della custodia del paesaggio. Concetto ribadito anche da Anastasia De Luca, fiduciario di Slow Food che ha evidenziato la comune filosofia del rispetto della filiera e del consumatore finale, espressa in questa manifestazione anche nello spazio food con i presidi dell’associazione, con la cicerchia dell’azienda Valle del Dirillo , la cipolla di Giarratana dell’Azienda La Collina degli Iblei, le antiche mele dell'Etna della Cooperativa Agricola Zaufanah, il piacentino ennese dell’Azienda Agricola Tenuta Bubudello ed un dolce unico al mondo , ossia la Cuddrireddra di Delia dell'Azienda La Cuddrireddra Alaimo ( unico produttore al mondo), ossia una coroncina, una sorta di anello che veniva dato come pegno d’amore ed anche matrimoniale alle castellane ( fu creato durante i Vespri Siciliani del 1282-1302 )che vivevano nella fortezza medievale di Delia ( in provincia di Caltanissetta)e, con il tempo, venne omaggiata a tutte le donzelle come manifestazione di legame di cuore con loro. La sua scala gustativa, procede, nel suo essere fritto nell’olio extravergine d’oliva, dalla cannella all’arancia ed ai chiodi di garofano, regalando una tipicità siciliana unica. Anche Carlo Scollo, vice delegato FIVI, si è pronunciato sull’importanza di questi aspetti asserendo come in Sicilia si miri a realizzare una manifestazione come quella di Piacenza, affermando come la filosofia della qualità, poggiata sulla totale aderenza alla custodia delle particolarità territoriali e dei terreni, trovi un non lieve ostacolo nei colossi del vino che, per raggiungere un sempre maggiore volume di clienti, tendono ad abbassare i prezzi, non sempre assicurando la dovuta qualità del vino, cosa che invece rappresenta un obiettivo fondamentale di FIVI.
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AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Dicembre 2023
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