Nelle sale è uscito il 19 ottobre PAOLO VIVE, il docufilm scritto e diretto dalla regista siciliana Debora Scalzo, con protagonista l'attore Bruno Torrisi nelle vesti del giudice Paolo Borsellino. A trent'anni dalla strage di via D'Amelio, l'originale omaggio d'autore al magistrato e all'uomo “Paolo”, realizzato tra Palermo e Catania, con un primo ciak girato già lo scorso fine gennaio, e' uno dei progetti piu' coraggiosi dell'autrice. Scrittrice e sceneggiatrice cinematografica siciliana, Debora Scalzo ha al suo attivo diversi libri dedicati alle forze dell’ordine e importanti premi per la letteratura poliziesca e sociale.
La distribuzione internazionale partirà da dicembre per un tour internazionale che toccherà l'Europa, il Regno Unito, la Nuova Zelanda, l'Australia, il Brasile e il Nord America, con proiezioni speciali a Los Angeles, New York, Toronto e Vancouver. Un vero viaggio attraverso i continenti. Con Paolo Vive la Scalzo debutta alla regia, l'autrice ha voluto raccontare la storia di un grande magistrato e di un uomo dagli alti valori, che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia, un esempio per le nuove generazioni”. Il docufilm è prodotto dalla stessa regista, con Underground Studio Production, Dip Studio Production, Mat&Teo Production, Pierangela Giuffrida e Andrea Festa. Il cast tecnico e' tutto siciliano, come dice la Scalzo "Sono il valore aggiunto al progetto, dal filmmaker dronista Antonio Licciardello, il doppiatore Mario Giarola, l'hair stylist Toni Pellegrino e la makeup artist Costanza Dicorrado". La colonna sonora è prodotta dal cantautore barese Gianni Pollex (autore di artisti quali Ermal Meta, Emma Marrone, Chiara Galiazzo, Elodie), e firmata da Roberto Williams Gugliemi e Debora Scalzo. L'audiovisivo è suddiviso in due parti, da un lato interviste e testimonianze esclusive, dall'altro l'interpretazione di Torrisi, attore "eccellenza siciliana". Vediamo nel dettaglio cosa ci racconta Debora Scalzo È un progetto importante che nasce da un desiderio di quando eri piccola, come sei arrivata alla realizzazione attuale? Un onore immenso poter raccontare la storia del grande e insostituibile uomo e magistrato, quale era il giudice Paolo Borsellino. Un uomo da sempre stimato, ma soprattutto, un progetto custodito nel mio cassetto sin da giovanissima, ricordo ancora la mia tesina alle superiori dedicata proprio a lui e a ciò che ha fatto per noi giovani, il ricordare non solo lui, ma anche i suoi angeli della scorta e lo stesso Antonio Vullo (agente di scorta del giudice e unico sopravvissuto alla Strage di Via D'Amelio). Antonio l'ho voluto fortemente all'interno del progetto per un'intervista esclusiva, Antonio è un uomo a cui voglio un mondo di bene e che merita tanto, ma che purtroppo questo Stato ha dimenticato. Paolo Vive nasce per i giovani, per donare a tutti loro un docufilm dedicato alla legalità, e poter permettere loro di portare avanti ideali di uomini eroi, di poter rispettare le regole di una vita sociale pulita corretta e meritocratica, i valori della democrazia e della libertà e diffondere tra gli studenti la cultura dei valori civili. Sarà distribuito in Italia e all'estero alla fine del 2023, con presentazioni in festival di cinema internazionali. Per la realizzazione del progetto devo dire grazie a tutte le maestranze con il quale collaboro, che ci hanno creduto sin da subito, alla Dottoressa Murabito e Catania Film Commission, Palermo Film Commission, Sicilia Film Commission e un grazie enorme alla famiglia Borsellino, per sostenerci e supportarci sempre. Qual è stato il cammino, difficoltà? o criticità? Se ci sono state. "Realizzare questo progetto è stato un lungo cammino, dalla parte film con la mia stesura della sceneggiatura, alla parte docu con tutte le personalità da intervistare che ho scelto personalmente accuratamente. Ho voluto solo persone che hanno amato, stimato e vissuto realmente il giudice. Non ho voluto intervistare magistrati antimafia che sono entrati in politica, perchè penso che chi combatte la mafia tutti i giorni non possa entrare in politica e soprattutto perchè il giudice Borsellino aspetta ancora giustizia da uno Stato che lo ha tradito, da uno Stato che sa ma che non parla. Difficoltà e criticità si ci sono state, ci sono state quando mi sono sentita dire "Perchè devi girare un docufilm che racconta la storia di un uomo morto trent'anni fa, ormai è morto". Ecco questa più che difficoltà e criticità è stata la delusione, la delusione di sapere che ancora alcuni siciliani la pensano così. Ma allo stesso tempo è stata la mia forza per andare avanti e realizzare un qualcosa di unico per omaggiare un uomo che è stato e sarà per sempre un vero siciliano, un uomo che rende noi siciliani onesti orgogliosi di esserlo". E' il tuo debutto alla regia, come ti sei preparata? "Non potevo immaginare migliore debutto alla regia, ovviamente rafforzato da una lunga esperienza nell'ambito delle sceneggiature e delle produzioni audiovisive. Mi sono preparata leggendo moltissimo, studiando e documentandomi su tutta la vita del giudice Borsellino e devo dire grazie infinitamente anche a Manfredi (Manfredi Borsellino, figlio del giudice Borsellino), abbiamo fatto delle lunghe chiacchierate sul suo favoloso papà. E soprattutto, devo dire grazie a lui per avermi fatto conoscere una donna eccezionale, quale Roberta Gatani (sua cugina, nipote del giudice), una donna straordinaria che insieme a Salvatore Borsellino (fratello del giudice Borsellino) hanno inaugurato nel 2015 la "Casa di Paolo". La "Casa di Paolo" non è una casa memoria, ma qualcosa di vivo, dove i ragazzi del quartiere trovano un'alternativa a quella perversa spirale che potrebbe inghiottire tanti di loro come i compagni di gioco di un tempo di Paolo e Salvatore Borsellino". Chi sono i tuoi maestri? "Devo dirti la verità, ma nel mio lavoro non m'ispiro a nessuno, sono completamente me stessa. Posso avere stima per grandi registi, ma mai in assoluto imitare nessuno, ognuno è unico nella sua unicità". Com'è stato lavorare sul set? "Profondamente emozionante. Ho lavorato con la mia squadra, che definisco "una squadra fortissima". Maestranze tutte Made in Sicily, tranne il nostro super Mario (Mario Giarola) veronese doc, tutti grandi professionisti. Ho avuto addirittura dei miei momenti di crollo, crollo in pianti molto riflessivi, dove la storia mi è entrata dentro in modo viscerale. Penso che una siciliana che racconta la propria terra, sia qualcosa di forte. E ci tengo molto a ringraziare tutti i ragazzi che mi sono stati da grande supporto emotivo, in particolar modo ad Antonio Licciardello (mia spalla destra) e mia sorella che era con me sul set. Ma ognuno di loro è stato prezioso. D'altronde sono una regista donna, e noi donne siamo molto empatiche. Permettimi di dire, che il cinema ha bisogno di più donne registe, anche per questo". Com'è stato dirigere Torrisi? "Un sogno che si è avverato. Bruno è tra i miei attori preferiti da sempre, nonchè un caro amico. Un grande umile, ecco lo definisco così, un grande professionista che arriva, arriva al suo pubblico proprio per la sua personalità genuina, spontanea e allo stesso tempo malinconica, nostalgica, saggia e profonda". Sei una scrittrice, sceneggiatrice, imprenditrice e ora anche regista. In quale di questi ruoli ti riconosci di più. "In ogni lavoro sono me stessa, in ogni lavoro che svolgo creo, e creare è la mia vita. Nella scrittura racconto storie, nelle sceneggiature do vita ai miei personaggi, nella regia li dono al mondo, nel mondo della moda invece è un mix di ognuno, creo nella mia testa, disegno e poi dono la mia arte al mondo. Senza l'uno e l'altro non sarei me stessa. Tra le altre cose, riflettevo poco tempo fa sul fatto che creo di notte, al buio, con in sottofondo musica nostalgica, ma sopratutto, che creo nei miei momenti più malinconici, quindi mi sono ritrovata nel mio ufficio e guardandomi attorno e vedendo tutte le mie creazioni mi sono detta "Caspita quanto sono sofferente" e poi ci ho riso sù. Tutto questo per dire semplicemente che nei momenti più bui a volte si creano cose bellissime, che ti fanno rinascere più forte di prima. Poi il mio valore aggiunto e il saper ridere sempre, soprattutto sono autoironica sulla mia persona, e questo mi aiuta in tutto ciò che faccio e realizzo". Cosa ha voluto dire per te Paolo vive tra tutti i tuoi lavori? "Paolo Vive, credo sia un grande traguardo professionale. Ogni lavoro per me è importante, ma questo credimi, ha un valore che va oltre. Un qualcosa che rimarrà per sempre per i giovani, una mia testimonianza, dono prezioso per tutti i ragazzi del mondo. Paolo Vive è un messaggio universale". Progetti futuri? "Per quanto riguarda il cinema sono focalizzata su Paolo Vive, dopo l'uscita italiana partirà la distribuzione internazionale che mi vedrà sbarcare in tanti paesi, tra cui oltreoceano in America e in Canada. E proprio in America ho progetti importanti che sto valutando. Ma non solo, proseguirò il mio lavoro di distribuzione cinematografica di nuovi film Underground Distribution, in arrivo in Italia. E poi nel 2025 sarò sul set alla regia di due progetti cinematografici che toccano la tematica della prostituzione e criminalità organizzata, un cortometraggio e un nuovo docufilm. Ti posso aggiungere che ho tante cose belle in arrivo, alcune arriveranno a sorpresa e sarà bellissimo. Il docufilm sembra già avere ricevuto consensi all'estero. Un primo riconoscimento è arrivato infatti dalla British Columbia University. Paolo Vive diventerà ufficialmente materiale opera di studio per l'educazione alla legalità, presso la prestigiosa università di Vancouver (tra le università più importanti del mondo), che ospiteranno la regista il prossimo 20 marzo, per un incontro emozionante con gli studenti. Dopo il tour in Sicilia che si sta tenendo in questi giorni, il film sarà presentato in altre città italiane. Nelle sale è uscito il 19 ottobre PAOLO VIVE, il docufilm scritto e diretto dalla regista siciliana Debora Scalzo, con protagonista l'attore Bruno Torrisi nelle vesti del giudice Paolo Borsellino. A trent'anni dalla strage di via D'Amelio, l'originale omaggio d'autore al magistrato e all'uomo “Paolo”, realizzato tra Palermo e Catania, con un primo ciak girato già lo scorso fine gennaio, e' uno dei progetti piu' coraggiosi dell'autrice. Scrittrice e sceneggiatrice cinematografica siciliana, Debora Scalzo ha al suo attivo diversi libri dedicati alle forze dell’ordine e importanti premi per la letteratura poliziesca e sociale.
La distribuzione internazionale partirà da dicembre per un tour internazionale che toccherà l'Europa, il Regno Unito, la Nuova Zelanda, l'Australia, il Brasile e il Nord America, con proiezioni speciali a Los Angeles, New York, Toronto e Vancouver. Un vero viaggio attraverso i continenti. Con Paolo Vive la Scalzo debutta alla regia, l'autrice ha voluto raccontare la storia di un grande magistrato e di un uomo dagli alti valori, che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia, un esempio per le nuove generazioni”. Il docufilm è prodotto dalla stessa regista, con Underground Studio Production, Dip Studio Production, Mat&Teo Production, Pierangela Giuffrida e Andrea Festa. Il cast tecnico e' tutto siciliano, come dice la Scalzo "Sono il valore aggiunto al progetto, dal filmmaker dronista Antonio Licciardello, il doppiatore Mario Giarola, l'hair stylist Toni Pellegrino e la makeup artist Costanza Dicorrado". La colonna sonora è prodotta dal cantautore barese Gianni Pollex (autore di artisti quali Ermal Meta, Emma Marrone, Chiara Galiazzo, Elodie), e firmata da Roberto Williams Gugliemi e Debora Scalzo. L'audiovisivo è suddiviso in due parti, da un lato interviste e testimonianze esclusive, dall'altro l'interpretazione di Torrisi, attore "eccellenza siciliana". Vediamo nel dettaglio cosa ci racconta Debora Scalzo È un progetto importante che nasce da un desiderio di quando eri piccola, come sei arrivata alla realizzazione attuale? Un onore immenso poter raccontare la storia del grande e insostituibile uomo e magistrato, quale era il giudice Paolo Borsellino. Un uomo da sempre stimato, ma soprattutto, un progetto custodito nel mio cassetto sin da giovanissima, ricordo ancora la mia tesina alle superiori dedicata proprio a lui e a ciò che ha fatto per noi giovani, il ricordare non solo lui, ma anche i suoi angeli della scorta e lo stesso Antonio Vullo (agente di scorta del giudice e unico sopravvissuto alla Strage di Via D'Amelio). Antonio l'ho voluto fortemente all'interno del progetto per un'intervista esclusiva, Antonio è un uomo a cui voglio un mondo di bene e che merita tanto, ma che purtroppo questo Stato ha dimenticato. Paolo Vive nasce per i giovani, per donare a tutti loro un docufilm dedicato alla legalità, e poter permettere loro di portare avanti ideali di uomini eroi, di poter rispettare le regole di una vita sociale pulita corretta e meritocratica, i valori della democrazia e della libertà e diffondere tra gli studenti la cultura dei valori civili. Sarà distribuito in Italia e all'estero alla fine del 2023, con presentazioni in festival di cinema internazionali. Per la realizzazione del progetto devo dire grazie a tutte le maestranze con il quale collaboro, che ci hanno creduto sin da subito, alla Dottoressa Murabito e Catania Film Commission, Palermo Film Commission, Sicilia Film Commission e un grazie enorme alla famiglia Borsellino, per sostenerci e supportarci sempre. Qual è stato il cammino, difficoltà? o criticità? Se ci sono state. "Realizzare questo progetto è stato un lungo cammino, dalla parte film con la mia stesura della sceneggiatura, alla parte docu con tutte le personalità da intervistare che ho scelto personalmente accuratamente. Ho voluto solo persone che hanno amato, stimato e vissuto realmente il giudice. Non ho voluto intervistare magistrati antimafia che sono entrati in politica, perchè penso che chi combatte la mafia tutti i giorni non possa entrare in politica e soprattutto perchè il giudice Borsellino aspetta ancora giustizia da uno Stato che lo ha tradito, da uno Stato che sa ma che non parla. Difficoltà e criticità si ci sono state, ci sono state quando mi sono sentita dire "Perchè devi girare un docufilm che racconta la storia di un uomo morto trent'anni fa, ormai è morto". Ecco questa più che difficoltà e criticità è stata la delusione, la delusione di sapere che ancora alcuni siciliani la pensano così. Ma allo stesso tempo è stata la mia forza per andare avanti e realizzare un qualcosa di unico per omaggiare un uomo che è stato e sarà per sempre un vero siciliano, un uomo che rende noi siciliani onesti orgogliosi di esserlo". E' il tuo debutto alla regia, come ti sei preparata? "Non potevo immaginare migliore debutto alla regia, ovviamente rafforzato da una lunga esperienza nell'ambito delle sceneggiature e delle produzioni audiovisive. Mi sono preparata leggendo moltissimo, studiando e documentandomi su tutta la vita del giudice Borsellino e devo dire grazie infinitamente anche a Manfredi (Manfredi Borsellino, figlio del giudice Borsellino), abbiamo fatto delle lunghe chiacchierate sul suo favoloso papà. E soprattutto, devo dire grazie a lui per avermi fatto conoscere una donna eccezionale, quale Roberta Gatani (sua cugina, nipote del giudice), una donna straordinaria che insieme a Salvatore Borsellino (fratello del giudice Borsellino) hanno inaugurato nel 2015 la "Casa di Paolo". La "Casa di Paolo" non è una casa memoria, ma qualcosa di vivo, dove i ragazzi del quartiere trovano un'alternativa a quella perversa spirale che potrebbe inghiottire tanti di loro come i compagni di gioco di un tempo di Paolo e Salvatore Borsellino". Chi sono i tuoi maestri? "Devo dirti la verità, ma nel mio lavoro non m'ispiro a nessuno, sono completamente me stessa. Posso avere stima per grandi registi, ma mai in assoluto imitare nessuno, ognuno è unico nella sua unicità". Com'è stato lavorare sul set? "Profondamente emozionante. Ho lavorato con la mia squadra, che definisco "una squadra fortissima". Maestranze tutte Made in Sicily, tranne il nostro super Mario (Mario Giarola) veronese doc, tutti grandi professionisti. Ho avuto addirittura dei miei momenti di crollo, crollo in pianti molto riflessivi, dove la storia mi è entrata dentro in modo viscerale. Penso che una siciliana che racconta la propria terra, sia qualcosa di forte. E ci tengo molto a ringraziare tutti i ragazzi che mi sono stati da grande supporto emotivo, in particolar modo ad Antonio Licciardello (mia spalla destra) e mia sorella che era con me sul set. Ma ognuno di loro è stato prezioso. D'altronde sono una regista donna, e noi donne siamo molto empatiche. Permettimi di dire, che il cinema ha bisogno di più donne registe, anche per questo". Com'è stato dirigere Torrisi? "Un sogno che si è avverato. Bruno è tra i miei attori preferiti da sempre, nonchè un caro amico. Un grande umile, ecco lo definisco così, un grande professionista che arriva, arriva al suo pubblico proprio per la sua personalità genuina, spontanea e allo stesso tempo malinconica, nostalgica, saggia e profonda". Sei una scrittrice, sceneggiatrice, imprenditrice e ora anche regista. In quale di questi ruoli ti riconosci di più. "In ogni lavoro sono me stessa, in ogni lavoro che svolgo creo, e creare è la mia vita. Nella scrittura racconto storie, nelle sceneggiature do vita ai miei personaggi, nella regia li dono al mondo, nel mondo della moda invece è un mix di ognuno, creo nella mia testa, disegno e poi dono la mia arte al mondo. Senza l'uno e l'altro non sarei me stessa. Tra le altre cose, riflettevo poco tempo fa sul fatto che creo di notte, al buio, con in sottofondo musica nostalgica, ma sopratutto, che creo nei miei momenti più malinconici, quindi mi sono ritrovata nel mio ufficio e guardandomi attorno e vedendo tutte le mie creazioni mi sono detta "Caspita quanto sono sofferente" e poi ci ho riso sù. Tutto questo per dire semplicemente che nei momenti più bui a volte si creano cose bellissime, che ti fanno rinascere più forte di prima. Poi il mio valore aggiunto e il saper ridere sempre, soprattutto sono autoironica sulla mia persona, e questo mi aiuta in tutto ciò che faccio e realizzo". Cosa ha voluto dire per te Paolo vive tra tutti i tuoi lavori? "Paolo Vive, credo sia un grande traguardo professionale. Ogni lavoro per me è importante, ma questo credimi, ha un valore che va oltre. Un qualcosa che rimarrà per sempre per i giovani, una mia testimonianza, dono prezioso per tutti i ragazzi del mondo. Paolo Vive è un messaggio universale". Progetti futuri? "Per quanto riguarda il cinema sono focalizzata su Paolo Vive, dopo l'uscita italiana partirà la distribuzione internazionale che mi vedrà sbarcare in tanti paesi, tra cui oltreoceano in America e in Canada. E proprio in America ho progetti importanti che sto valutando. Ma non solo, proseguirò il mio lavoro di distribuzione cinematografica di nuovi film Underground Distribution, in arrivo in Italia. E poi nel 2025 sarò sul set alla regia di due progetti cinematografici che toccano la tematica della prostituzione e criminalità organizzata, un cortometraggio e un nuovo docufilm. Ti posso aggiungere che ho tante cose belle in arrivo, alcune arriveranno a sorpresa e sarà bellissimo. Il docufilm sembra già avere ricevuto consensi all'estero. Un primo riconoscimento è arrivato infatti dalla British Columbia University. Paolo Vive diventerà ufficialmente materiale opera di studio per l'educazione alla legalità, presso la prestigiosa università di Vancouver (tra le università più importanti del mondo), che ospiteranno la regista il prossimo 20 marzo, per un incontro emozionante con gli studenti. Dopo il tour in Sicilia che si sta tenendo in questi giorni, il film sarà presentato in altre città italiane. Jane Campion, La due volte vincitrice dell’Oscar per Lezioni di piano e Il potere del cane ha ricevuto il Premio Stella della Mole in occasione di una Masterclass al museo del cinema di Torino. Durante l'incontro ha raccontato il suo cinema, dai primi successi di critica che l’hanno consacrata come cineasta alla sua memorabile serie di eroine che lottano per farsi ascoltare, riconoscere e comprendere. E' stato un "momento" in cui in breve tempo si è creata un'atmosfera molto intima e profonda. Cosa inevitabile quando ci si scontra con i film di Jane Campion. Assieme alla critica cinematografica Grazia Paganelli che ha dialogato con la regista, abbiamo infatti ripercorso e rivisto le scene piu' significative dei suoi lavori; toccando temi come la profonda umanità dei suoi personaggi, la ribellione e la ricerca della verità che spesso vengono fuori dai suoi racconti. La sensibilità con cui ha trattato le sue eroine femminili è sicuramente il filo conduttore di tutto l'evento. " Io sono interessata alla complessità dell'essere umano, è questo che faccio quando penso ai miei personaggi". Una dichiarazione molto intensa che si lega d un latro concetto che la Campion ha poi evidenziato: " La fiducia nella vita come sul lavoro è fondamentale per poter creare insieme cose belle e vere, ho bisogno di avere accanto persone che mi facciano vedere cosa potrei migliorare". Durante l'incontro sono più volte emersi la forza dei colori e della fotografia presenti nei suoi film: " Io sono Neozelandese- afferma la regista- amo la natura, amo i suoi colori, vivo immersa nella luce; il mio mondo è questo. Ho anche studiato arte e pittura, ho sempre fatto i conti con i colori. Per me la natura e energia e rivitalizzante, mi sento felice nei colori. Mi da stabilità ". L'incontro si è chiuso con un pensiero che la Campion ha rivolto agli studenti di cinema e ai giovani che vogliono fare questo mestiere: " La mia scuola di cinema vuole essere un regalo per le nuove generazioni, i ragazzi potranno andare avanti, trovare la loro essenza nel mondo e raccontarcela con i loro film". Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema ha così presentato l'autrice: “Jane Campion è indiscutibilmente una cineasta di singolare genialità che, come nessun altro, riesce a servirsi delle arti della rappresentazione cinematografica per rivelare intuizioni uniche e profonde sulla soggettività femminile nonché una sensibilità distintiva in film diretti da una donna, sulle donne e per le donne”. Prima dell’evento – a cura di Marco Fallanca – Jane Campion è stata premiata per la dedizione senza compromessi alla sua visione artistica, ricevendo il Premio Stella della Mole. Il regista Peter Greenaway e il suo cinema sperimentale ospiti del Museo del cinema di Torino9/28/2024 Enzo Ghigo, moglie e figlia del regista, Peter Greenaway e Domenico De GaetanoIl Museo Nazionale del Cinema di Torino ha celebrato il genio creativo dell'artista britannico Peter Greenaway , considerato uno dei più importati registi sperimentali viventi al mondo. Autore di film magistrali quali I misteri del giardino di Compton House (1982) , Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante (1989) , L'ultima tempesta (1991) e la trilogia de Le valigie di Tulse Luper (2003) ) , Greenaway mostra uno spiccato e preponderante interesse per l'arte pittorica, che trasporta nei suoi lavori, sempre inclusi da un forte impatto visivo e da tematiche estreme. Con il suo stile inconfondibile e la sua capacità di reinventare il linguaggio cinematografico, Greenaway nei suoi lavori offre una riflessione profonda sul ruolo dell'arte visiva nel cinema contemporaneo, molto più importante rispetto all'intreccio narrativo e alla spettacolarità. Così Peter Greenaway racconta la sua passione per la Mole Antonelliana: “In che modo la Mole Antonelliana echeggia il cinema, considerando che l'edificio venne terminato nel 1889 in Italia, ovvero sette anni prima che il cinema fosse inventato in Francia, nel 1895? . L'architettura è esotica e bizzarra e difficilmente definibile come convenzionale, ma vale sicuramente la pena proteggerla. Stranamente, è una struttura per tutte le stagioni, un po' come il cinema stesso. È un po' di tutto. E forse c'è una corrispondenza: l'edificio è sicuramente molto visibile, identificativo per Torino come la Tour Eiffel lo è per Parigi, e altrettanto liberamente interpretabile. Si diceva che tutto esistesse solo per essere messo in un libro. Ora possiamo tranquillamente dire che tutto esiste per essere messo in un film. E poiché sembra che il cinema sta morendo, un giorno potremo dire che tutto esiste per essere messo in un museo del cinema”. Il museo del cinema ha voluto celebrare e onorare il regista inglese con degli eventi a lui dedicati. “Sono passati quasi trent'anni da quando Peter Greenaway è entrato per la prima volta nella Mole Antonelliana - sottolinea Enzo Ghigo presidente del Museo Nazionale del Cinema. In questi decenni, il monumento simbolo di Torino è diventato uno dei musei più importanti al mondo, è stato visitato da milioni di persone e ha molte ospitato delle star più importanti del cinema di tutti i tempi. Sono trascorsi quasi trent'anni, eppure il ricordo della Mole è rimasto vivido nella mente e nel cuore di Greenaway, al punto da diventare quasi un'ossessione. Tanto da raccontarla e disegnarla: con una penna o una matita e quello che aveva sottomano, siano scontrini, buste, ritagli di libri o giornali, filtri di caffè, il grande regista britannico ha plasmato cento variazioni del capolavoro di Alessandro Antonelli. Abbiamo quindi ritenuto fondamentale vivere l'arte di Greenaway, sia con una live performance sia con la stampa di un volume che racconta le 100 anime della Mole Antonelliana”. L'ampio omaggio del Museo Nazionale del Cinema a Greenaway ha previsto alcuni giorni fa la consegna del premio Stella della Mole , il riconoscimento cinematografico che viene assegnato a figure di spicco del cinema internazionale e che, con la loro arte, hanno dato contributi significativi al mondo del cinema, una celebrazione del cinema d'autore e della creatività artistica che onora coloro che hanno lasciato un'impronta indelebile nel panorama cinematografico mondiale. A seguire, Peter e Pip Greenaway (sua figlia) sono stati i protagonisti di una live performance che ha incluso il reading di una selezione di 30 racconti brevi scritti da Greenaway e mai pubblicati, raccolti nel libro He Read Deep Into The Night . Una narrazione di brevi storie dalla lunghezza variabile tra le 2 e le 20 righe, è stata l'occasione per ripercorrere il rapporto tra racconto letterario e scrittura cinematografica. A seguire , è stato introdotta la proiezione del cortometraggio The Missing Nail, un progetto dedicato a L'ultima cena di Leonardo, un'opera multimediale unica, capace di fondere narrazione, docufilm e musica per svelare misteri irrisolti, aperti da anni. Il pubblico presente è apparso molto entusiasta ed ha seguito con interesse gli interventi del regista. Un lungo applauso è seguito a fine proiezione, lasciando come Greenaway sa fare i suoi spettatori sorpresi e con diverse domande riguarda l'inventiva dell'autore. La sera precedente alla live performance, è stato presentato al Cinema Massimo in anteprima mondiale il volume 100 Disegni della Mole a cura di Domenico De Gaetano . Il volume, edito da Silvana Editoriale , presenta un ricco saggio che racconta l'idea che sostiene il volume a firma di Domenico De Gaetano , direttore del Museo Nazionale del Cinema e ideatore del progetto, un testo di Giovanni Bogani che racconta il Greenaway cinematografico in versione personale e un contributo di Valentino Catricalà , che analizza il profondo rapporto tra arte e cinema nell'opera del regista inglese. La serata è stata anche occasione per presentare il volume Greenaway, morte e decomposizione del cinema di Stefano Bessoni , realizzato e pubblicato da Bakemono Lab in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema. A seguire, Peter Greenaway e Saskia Boddeke ha nno introdotto la proiezione di The Greenaway Alphabet (2017) di Saskia Boddeke , moglie del regista e innovativa artista visiva multimediale, che in questo documentario racconta il marito in maniera ironica e sperimentale seguendo un alfabeto filmico poetico e surreale . Le tematiche a carico del regista vengono sviluppate attraverso uno scambio generazionale con la figlia Pip fatto di quesiti, scherzi, poesie, racconti, gesti, creazioni, disegni, visite nei musei, rimandi amarcord su una spiaggia nordica e chiacchierate al bar. A Cento anni dalla sua nascita, il Museo Nazionale del Cinema di Torino e Distretto Cinema rendono omaggio a Marcello Mastroianni , uno dei volti del cinema italiano più conosciuti a livello internazionale, “ protagonista di capolavori indimenticabili - come sottolineano Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano ”. rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema - , interprete di grande eleganza e profondità, capace di incarnare una vasta gamma di emozioni e personaggi con una naturalezza che lo ha reso un'icona del cinema mondiale, e la sua eredità continua a funzionare e ispirare attori e cineasti di tutto il mondo”. Dal 20 settembre al 28 ottobre 2024 la cancellata esterna della Mole Antonelliana ospita la mostra Omaggio a Marcello Mastroianni , 12 pannelli di grande formato che riproducono 17 ritratti, intensi e scanzonati al tempo stesso, capaci di rivelare le tante anime dell'istrionico attore italiano. Le fotografie, selezionate da Roberta Basano (Responsabile della Fototeca del Museo Nazionale del Cinema), provengono dall'archivio fotografico di Angelo Frontoni, di proprietà del Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale e del Museo Nazionale del Cinema. Il 20 si è svolta la conferenza stampa e inaugurazione della mostra. “Ricordare Mastroianni non è solamente l'occasione per celebrare uno degli attori italiani più significativi, ma è soprattutto la possibilità di ripercorrere un pezzo della nostra storia recente – dichiara Fulvio Paganin , presidente di Distretto Cinema . Una storia fatta di avvenimenti che hanno lasciato, nel bene e nel male, dei segni indelebili ancora presenti nel nostro contemporaneo. Ma è anche l'opportunità di ricordare alcuni dei tanti autori con i quali Mastroianni ha lavorato che sono un pezzo importante della storia del cinema italiano”. Marcello Mastroianni deve apparentemente la sua fama all'aspetto da latin lover, ma ha rivelato nei suoi film un talento capace di destreggiarsi nel labirinto dei personaggi interpretati, spesso estremamente diversi nell'aspetto fisico e psicologico, uniti da un unico filo conduttore: la raffigurazione dell'italiano del boom economico, con i suoi pregi e le sue debolezze. La grandezza dell'attore risiede nella sua versatilità nell'interpretare l'italiano nel suo vigore estetico ma anche nella sua gelosia possessiva, nella sua immaturità e nel suo girovagare senza meta. Nonostante la reputazione da divo, Mastroianni ha affrontato personaggi volutamente ridicoli, che hanno messo in luce gli aspetti più negativi di quell'italianità che egli rappresentava, allontanandosi così dai consueti ruoli da eroe delle star hollywoodiane. L'omaggio a Marcello Mastroianni è completato da una serie di eventi collaterali , primo tra tutti la breve retrospettiva Il gioco del cinema , organizzata dal Museo Nazionale del Cinema e da Distretto Cinema al Cinema Massimo dal 23 al 25 settembre 2024 . Nove dei suoi film più famosi per raccontare il Mastroianni elegante e vagabondo, gioioso e malinconico, pacato e furioso, intellettuale e incolto che, grazie a personaggi simbolici e veritiere è stato capace di influenzare i costumi del Novecento. I legami tra Marcello Mastroianni e il cinema sono molti e non solo cinematografici. Nell'ambito dell'iniziativa Il gioco del cinema, l' Associazione Piemonte Movie ha proposto venerdì 20 settembre alle 20:30 al Cinema Massimo un viaggio in Piemonte tra immagini e ricordi dell'attore romano, ripercorrendo i luoghi cinematografici tra Cuneo e Torino. Un audio-documentario , curato da Matteo Bellizzi, Barbara D'Amico e Alessandro Gaido, affiancato dalla lettura di alcune interviste. La serata è proseguitacon la proiezione del film La donna della domenica di Luigi Comencini, film cult girato a Torino e tratto dall'omonimo romanzo di Fruttero e Lucentini. In sala sono stati presenti Fulvio Paganin (Distretto Cinema), Claudio Panella (Università di Torino) e Alessandro Gaido (Piemonte Movie). Il Cinema delle Valli di Villar Perosa (TO) inaugura la sua stagione cinematografica 2024/25 con un omaggio a Marcello Mastroianni, in occasione del centesimo anniversario della sua nascita. Venerdì 27 settembre, alle ore 21:00 , è in programma La decima vittima (Italia, 1965, 93'), regia di Elio Petri, nella versione originale con il restauro conservativo realizzato in collaborazione da Museo Nazionale del Cinema di Torino, Fondazione Cineteca di Bologna, Titanus, e apre la rassegna della sala villarese, con appuntamenti mensili, dedicata ai film restaurati dalla Cineteca del Museo Nazionale del Cinema. L'iniziativa è organizzata dall'Associazione Piemonte Movie in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino e l'Associazione Distretto Cinema. Distretto Cinema propone il 23 settembre 2024 alle 18:30 al Circolo dei lettori la presentazione del libro di Giulia Francesca Muggeo Marcello Mastroianni , edito da Carocci. In dialogo con Giulia Carluccio e Mariapaola Pierini, l'autrice, studiosa di cinema, ne ripercorre la carriera attraverso i ruoli, le gabbie ei cliché che lo hanno imprigionato, per restituirne il peso specifico, la complessità e tutta la sua indecifrabilità. Alcune foto della conferenza stampa e inaugurazione mostra stampa Il premio cinematografico Atena Nike, si conferma, per il terzo anno consecutivo, in una vera e propria kermesse artistico - culturale nella quale attori, professionisti del settore e cinematografi si incontrano per dare vita ad un momento di cinema ma anche di conoscenza dell’industria e della filiera cinematografica.
La manifestazione, organizzata dal patron Fabio Saccuzzo e sotto la direzione artistica di Gabriella Carlucci, si terrà questa sera nello splendido scenario del Teatro Greco di Tindari (ME). La serata della consegna dei premi, condotta da Antonella Salvucci e Dario Bandiera, è stata preceduta dalla proiezione dei progetti in gara nelle giornate dal 30 luglio al 4 agosto con il "Cinema sotto le stelle". All’interno della kermesse Atena Nike, i riflettori si sono accesi ancora sui temi economici legati alla cinematografia, nella settima edizione del convegno Cinema & Imprese. I principali cambiamenti nel mondo della produzione, le economie ad essa legate, le opportunità di investimento, le importanti misure finanziarie pubbliche e i relativi risvolti giuridici con il coordinamento dei professionisti dello Studio Saccuzzo&Associati, esperti in tax-credit cinematografico e opportunità fiscali a sostegno della filiera di settore. Il 4 agosto è stata la serata dedicata alla proiezione e valorizzazione dei cortometraggi in gara selezionati dalla piattaforma "film Freeway" e condotta dall'attrice Alessia Fabiani. La consegna dei premi si svolgerà questa sera. Scopo del premio, giunto alla terza edizione, è valorizzare e promuovere autori, registi, attori e produttori attraverso il dialogo e la diffusione delle loro opere audiovisive cinematografiche. Tanti i volti celebri che sfileranno sul red carpet di questa prestigiosa manifestazione nella veste di giurati, premiati, attori e registi finalisti. Il Premio Atena Nike intende anche valorizzare le nuove forze del nostro cinema, attori e registi che si sono fatti notare per il loro impegno, ingegno e creatività. Una sezione specifica sarà quindi dedicata ai talenti emergenti, nonché alle opere che si sono distinte per l’impegno sociale. Tante le novità di quest'anno, in particolare le sezioni speciali "Cinema e salute" ed "il premio distribuzione". Il premio Atena Nike è organizzato con il Patrocinio del Comune di Patti, Regione Siciliana, Nuovo IMAIE, Studio Saccuzzo & Associati, Today Entertainment, Associazione Sicilia Attiva e l'Equipe Pianeta Vacanze. Si ringraziano i main sponsor dell'iniziativa Studio Saccuzzo & Associati, Ca' Domus boutique hotel Roma, Coca Cola, Formula Coach Srl, Indaco Sped, Plurimpresa e Compagnia della Bellezza. Tanti i personaggi premiati nelle passate edizioni tra artisti, autori e registi ma anche professionisti del settore: Silvio Orlando, Lucia Sardo, Michela Cescon, Laura Muccino, Marco Simon Puccioni, Matilde De Angelis, Giulia Maenza, Emanuele di Stefano, Ester Vinci, Laura Muccino, Giorgio Tarantino, Enzo Guarnera, Salvo Saverio D’Angelo, Lorenzo Ramerini, Daniele Nannuzzi, Michele Capuano, Emilio Fallarino, Nicolò Ernesto Alaimo, Francesco Arca, Giorgio Colangeli, Gabriel Montesi, Selene Caramazza, Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto, Carolina Sala, Giampiero Pumo, Silvia Brunelli, Anna Maria Sambucco, Mauro Lamanna, Luca Maria Piccolo. Novità di quest’anno, il premio distribuzione, che sarà dato a un'opera cinematografica, senza distribuzione, affinché possa essere data la possibilità di proiettare il film nelle sale italiane che hanno aderito a questa iniziativa. Tutti gli ospiti del Nations Award 2024. Serata di gala il 21 luglio al Teatro Antico di Taormina7/16/2024 Le stelle del cinema pronte a illuminare Taormina. Dal 19 al 21 luglio la Perla dello Jonio ospiterà la 18esima edizione del Nations Award, il Premio Cinematografico delle Nazioni promosso da Michel Curatolo da 25 anni leader nell’organizzazione di grandi eventi, già ai vertici del Taormina Film Fest. Anche quest’anno sul red carpet artisti di assoluto prestigio in linea con le edizioni del passato che hanno visto la partecipazione di tanti volti del cinema internazionale come Woody Allen, Gerard Depardieu, Claudia Cardinale, Gina Lollobrigida, F.Murray Abraham, Jean Sorel, Ezio Greggio, Ferzan Ozpetek e il campione sportivo Ronaldinho.
L’evento porterà per la prima volta in Sicilia Kevin Spacey, fortemente voluto dall’organizzatore Michel Curatolo con la sapiente consulenza artistica di Marco Fallanca. Il noto attore, premiato lo scorso anno al Museo Nazionale del Cinema di Torino, si esibirà domenica 21 luglio in una breve performance nell’evocativo scenario del Teatro Antico. In questa occasione, al due volte premio Oscar per I soliti sospetti e American Beauty, sarà conferito il Nations Award alla carriera per la sua eccezionale dedizione al mestiere di attore sul palcoscenico, sul grande schermo e in televisione. Da un’eccellenza all’altra. Riceverà il Nations Award anche Giancarlo Giannini, tra gli esponenti più illustri del cinema italiano che ha portato la nostra cultura fino ad Hollywood ricevendo nel 2023 una stella nella celebre Walk of Fame. Giannini, vincitore di sei David di Donatello, sei Nastri d'argento e cinque Globi d'oro, è noto per la sua straordinaria capacità di dare corpo e sostanza a personaggi diversissimi tra loro, dalla commedia al dramma. Celebre la sua collaborazione con la regista Lina Wertmüller in capolavori come Film d'amore e d'anarchia, Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto e Pasqualino Settebellezze, solo per citarne alcuni. Al Nations Award non può mancare la musica d’autore. Verrà infatti assegnato un premio speciale a Paolo Conte, autentico esponente della cultura musicale e dell’arte in ogni sua forma. Attesissimi anche gli attori Gaetano Aronica, direttore del Teatro Pirandello di Agrigento, e Margareth Madè, autorevoli rappresentanti della “sicilianità”. Entrambi sono stati protagonisti nel celebre Baarìa di Giuseppe Tornatore. Aronica sarà tra i protagonisti di un cortometraggio per la promozione di Taormina, Giardini Naxos e Agrigento prossima Capitale della Cultura, con il supporto del Dipartimento regionale dei Beni Culturali, Parco della Valle dei Templi e Parco Archeologico Naxos-Taormina. Con loro, salirà sul palco del teatro greco la modella e attrice Madalina Ghenea, fresca vincitrice del Premio Osf, per il suo impegno per la tutela ambientale e la promozione della salute pubblica, tematiche che contraddistinguono il Nations Award-Thinkingreen. Ghenea, nel 2016 protagonista al Festival di Sanremo, ha lavorato con registi del calibro di Paolo Sorrentino, Ben Stiller e Ridley Scott che l’ha scelta per interpretare Sofia Loren in House of Gucci. Madrina dell’evento sarà Noemi Brando, bravissima a vestire i panni di Tina nella serie Netflix Sei nell’anima dedicata alla cantautrice Gianna Nannini. Noemi Brando, protagonista anche nella fortunata serie Supersex ispirata alla vita di Rocco Siffredi, riceverà il premio Thinkingreen Award Next Generation, come miglior attrice rivelazione. Momento clou della manifestazione la serata di gala al teatro greco in programma domenica 21 luglio alle 21.30. A condurre anche quest’anno l’attrice Barbara Tabita e il giornalista e direttore di Hot Corn Andrea Morandi. L’ingresso sarà gratuito e basterà inviare una mail a [email protected] per riservare i biglietti. Il Nations Award darà ampio spazio alla sostenibilità ambientale con il Thinkingreen, il ciclo di convegni all’NH Hotel di Taormina in cui si alterneranno esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni, giornalisti e personaggi dello spettacolo. Tutti pronti a lanciare un appello per tutelare con ogni mezzo possibile il nostro pianeta. Nel programma spicca la presenza degli architetti di fama internazionale Doriana e Massimiliano Fuksas che saranno premiati nel corso dell'iniziativa. Entrambi dialogheranno con esperti ed esponenti istituzionali tra cui il vicepremier Matteo Salvini, sull’affascinante tematica del Ponte sullo Stretto, analizzando in particolare le opere connesse e la loro armonizzazione con il territorio. Atteso anche l’intervento del presidente del Fc Internazionale, Giuseppe Marotta, in una tavola rotonda dedicata allo sport e alla sostenibilità. Ma in primo piano c’è anche la solidarietà. Partner dell’evento è infatti l’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e sul palco del teatro greco sarà rappresentata dall’attrice Ester Pantano, testimonial d’eccezione fin dall’inizio, della raccolta fondi per incentivare la ricerca contro questa grave patologia. Commedia superstar con ospiti e premi davvero speciali a Taormina venerdì prossimo 12 luglio con l’evento dei Nastri d’Argento che inaugura il Taormina Film Festival 2024 diretto da Marco Müller.
Con i premi dedicati a Christian De Sica e Carlo Verdone, straordinariamente insieme, una serata di aneddoti, immagini, memoria, dedicati alla lunga stagione dei Nastri d’Argento al Teatro Antico e, insieme, al Taormina Film Festival che sigla il suo 70mo compleanno con il ritorno del grande cinema fino al 19 Luglio. Un’occasione per festeggiare anche i 15 anni del palmarès che i Giornalisti Cinematografici dedicano alla commedia con un parterre davvero speciale: insieme a De Sica e Verdone ricevono il Nastro d’Argento Giovanni Veronesi, per aver rilanciato la commedia romantica con Romeo è Giulietta e i suoi protagonisti Pilar Fogliati e Maurizio Lombardi, vincitori 2024 nella categoria dei migliori attori che ha già premiato a Roma Virginia Raffaele con il regista Riccardo Milani e il produttore di Un mondo a parte Giampaolo Letta. Tra cinema e serie anche i Premi per il sicilianissimo Alessio Vassallo protagonista nella fiction di Camilleri e proprio quest’anno al cinema con la commedia di Gianluca Maria Tavarelli Indagine su una storia d’amore. Premiata per la commedia anche Margherita Buy, una delle protagoniste più amate ora anche regista di commedia con Volare candidata tra le migliori dell’anno. È stata spesso sul set anche con Carlo Verdone e Giovanni Veronesi e il Nastro segna un record assoluto: è la più premiata tra le attrici che hanno ricevuto i Premi dai Giornalisti. Due, infine, oltre la commedia, sono i Nastri d’Argento speciali 2024 che arrivano sul palco di Taormina per Giuseppe Tornatore e Luca Barbareschi. Per Tornatore ancora una volta un omaggio a Taormina, legato anche ai 70 anni del Festival: proprio sul palcoscenico del Teatro Antico - con i Nastri d’Argento - ha ricevuto il primo premio della sua vita. Era il 1987, Nastro d’Argento al miglior esordiente per Il camorrista, inizio di una meravigliosa storia d’amore con il cinema festeggiata sul palcoscenico dei premi più importanti e nel mondo fino agli Oscar®. A Luca Barbareschi che si avvia ai suoi primi 50 anni di cinema Nastro d’Argento per The Penitent, il film del quale è produttore, regista e protagonista: una critica al ‘politically correct’, alle convenienze, ma anche alle censure e a volte alle autocensure di un giornalismo non sempre all’insegna dell’onestà intellettuale. Una storia costruita ancora una volta con David Mamet, un grande autore tra cinema e teatro, che proprio Barbareschi ha il merito di aver fatto conoscere anche al pubblico italiano. Il Premio Nino Manfredi 2024 Alla sua 11.ma edizione il ‘Premio Manfredi 2024’ promosso dai Giornalisti Cinematografici con la famiglia Manfredi per ricordare il grande Nino va a Claudio Bisio nell’anno del debutto alla regia con L’ultima volta che siamo stati bambini e a Emanuela Fanelli, clamorosa new entry nel mondo della commedia, ma non solo. Fanelli è diventata a tempo di record una vera e propria regina della comicità aggiungendo alle sue corde ironiche in C’è ancora domani di Paola Cortellesi una sfumatura di autentico omaggio al neorealismo. Come proprio Manfredi ha saputo dimostrare, anche Bisio - dopo una galleria di personaggi irresistibilmente comici - ne L’ultima volta che siamo stati bambini ha raccontato una storia capace di divertire e, insieme, emozionare fino alla commozione dimostrando che il valore dell’amicizia tra i bambini riesce a sopravvivere a qualsiasi divisione ideologica. Consegna i premi a nome della famiglia Luca Manfredi che, a proposito di commedia, ha appena finito di girare Com’è umano Lui! film tv che racconta Paolo Villaggio. Beatrice Grannò e Nicolas Maupas Premi Guglielmo Biraghi Ancora un appuntamento, nella tradizione dei Nastri dedicata alle migliori attrici e ai migliori attori giovani inaugurata proprio a Taormina oltre vent’anni fa con gli esordienti di allora, Jasmine Trinca e Jamie Bell. Alla piccola squadra di talenti che hanno già ricevuto quest’anno a Napoli per la serialità e a Roma, pochi giorni fa, il Premio Guglielmo Biraghi si aggiungono a Taormina due protagonisti tra i più amati degli ultimi anni: Beatrice Grannò, tra i molti successi interpretati Doc - Nelle tue mani e White Lotus girato proprio a Taormina e Nicolas Maupas, in brevissimo tempo si è imposto come uno dei più amati giovani attori nella fiction grazie a Mare Fuori, ma soprattutto alla serie con Alessandro Gassmann Un Professore e quest’anno nel cinema con La bella estate, da Pavese, regia di Laura Luchetti, del quale è protagonista, tra le altre, accanto a Yile Yara Vianello, appena premiata a Roma e Deva Cassel. I Nastri d’Argento e Taormina “L’incontro con il pubblico di Taormina rinnova ogni volta per i Nastri d’Argento l’emozione di serate indimenticabili con i più grandi protagonisti del cinema italiano e spesso il debutto di tante ‘scoperte’ che a Taormina hanno regalato di anno in anno momenti straordinari” - dichiara a nome del Direttivo Nazionale la Presidente dei Giornalisti Cinematografici Laura Delli Colli. “A Taormina una serata due volte speciale per la quale ringraziamo con la Direzione Artistica del Festival e la Fondazione Taormina Arte Sicilia, l’Assessorato al Turismo dello Sport e dello Spettacolo della Regione Siciliana, la Sicilia Film Commission e il Comune di Taormina. Essere al Teatro Antico ancora una volta, proprio per questo compleanno speciale, dopo la bellissima serata dedicata un anno fa a La stranezza, è il nostro modo di dire buon compleanno al Festival con il quale abbiamo condiviso un percorso importante”. KEVIN SPACEY SI ESIBIRÀ AL TEATRO ANTICO DI TAORMINA E RICEVERÀ IL NATIONS AWARD ALLA CARRIERA7/3/2024 Taormina rinnova il suo speciale legame con il cinema internazionale in occasione del Nations Award, il premio cinematografico voluto e organizzato dal Presidente Michel Curatolo e dal consulente artistico Marco Fallanca in passato assegnato ad acclamate icone del cinema mondiale quali Gina Lollobrigida, Claudia Cardinale, F. Murray Abraham, Gerard Depardieu, Ferzan Ozpetek, Daniel Brühl, Nicola Piovani, Abel Ferrara e Vittorio Storaro. Organizzato sotto l’alto patrocinio del Senato della Repubblica e della Regione Siciliana, l’evento culminerà in una cerimonia di premiazione che si svolgerà il 21 luglio prossimo nella suggestiva cornice del Teatro Antico di Taormina, il più bel “cinema all’aperto” del mondo.
Nel corso della serata di gala, l’attore di fama mondiale Kevin Spacey – premiato lo scorso anno al Museo Nazionale del Cinema di Torino – si esibirà in una breve performance nell’evocativo scenario del Teatro Antico. In questa occasione, al due volte premio Oscar per I soliti sospetti e American Beauty sarà conferito il Nations Award alla carriera per la sua eccezionale dedizione al mestiere di attore sul palcoscenico, sul grande schermo e in televisione. Nel 2023, il premio è stato attribuito all’attore F. Murray Abraham – premio Oscar per Amadeus di Miloš Forman – che nel 1995 ha interpretato il ruolo del corifeo ne La dea dell’amore di Woody Allen e ha fatto ritorno a Taormina ventisette anni dopo, in occasione delle riprese della seconda stagione della serie antologica HBO The White Lotus. Nel corso della sua pluridecennale carriera cinematografica, Kevin Spacey ha dato un volto memorabile a personaggi come – tra gli altri – Keyzer Söze in The Usual Suspects, John Doe in Se7en, Jack Vincennes in L.A. Confidential, Lester Burnham in American Beauty, Lex Luthor in Superman Returns e Frank Underwood nella celebre serie Netflix House of Cards, ruolo valsogli un Golden Globe, due SAG Awards e cinque nomination consecutive agli Emmy Award. Tra le altre interpretazioni di Spacey si possono ricordare quelle in Glengarry Glen Ross, Consenting Adults, Swimming with Sharks, Midnight in the Garden of Good and Evil, The Negotiator, The Big Kahuna, Ordinary Decent Criminal, K-Pax, The Life of David Gale, Margin Call, Elvis & Nixon e Baby Driver. Ha inoltre diretto i film Albino Alligator e Beyond the Sea. “Kevin Spacey è un monumento senza tempo della storia del cinema e del teatro, che merita indiscutibilmente la possibilità di riavere indietro la sua brillante carriera” – dichiarano Michel Curatolo e Marco Fallanca, Presidente e consulente artistico del Nations Award – “Taormina è una delle più antiche sedi di celebrazioni cinematografiche in Italia ed è un vero privilegio poter assistere a un saggio della performance di uno dei grandi della recitazione del nostro tempo. Sia il pubblico che l’industria sentono ogni giorno la mancanza del suo sconfinato talento e noi siamo estremamente orgogliosi di stare al fianco di un così straordinario artista”. Dopo aver studiato arte drammatica alla Juilliard School e aver debuttato in teatro a New York nel 1981, Spacey è stato un attore camaleontico, ugualmente a suo agio sul palcoscenico e sul grande schermo: si è imposto sulla scena con interpretazioni di rilievo sia a Broadway che off-Broadway, dove ha recitato in produzioni come Enrico I, Parte I di William Shakespeare, Fantasmi di Henrik Ibsen, Il Misantropo di Molière, Il Gabbiano di Anton Čechov e Lungo viaggio verso la notte di Eugene O’Neill. Nel 1991 ha vinto un Tony Award per la sua interpretazione dello zio Louie nel successo di Neil Simon Lost in Yonkers, seguito dal Laurence Olivier Award e da un’altra nomination al Tony Award nel 1999 per The Iceman Cometh. Spacey ha interpretato il ruolo del titolo in Riccardo III nel 2011 e Clarence Darrow in una produzione del West End di Darrow nel 2014 e nel 2015. Dal 2003 al 2015 è stato direttore artistico dello storico teatro Old Vic di Londra.
Christian De Sica e Carlo Verdone saranno insieme sul palco del Teatro Antico nella grande serata dei Nastri d’Argento che inaugura venerdì 12 luglio la 70ma edizione del Taormina Film Festival diretto da Marco Müller, che conclude con un evento speciale la 78ma edizione dei Nastri e apre il Festival che dal 13 al 19 luglio vedrà protagonista il grande cinema. Un omaggio a due vere e proprie icone della commedia italiana, due artisti molto amati dal pubblico che si ritroveranno insieme per festeggiare i 70 anni del cinema a Taormina ma anche i primi 15 anni dei Nastri d’Argento che i Giornalisti Cinematografici dal 2009 assegnano alla commedia. Con De Sica e Verdone riceveranno Nastri d’Argento e Premi speciali altri popolarissimi protagonisti della commedia che anche in quest’edizione è stata votata dai giornalisti cinematografici tra le ‘cinquine’ dei candidati 2024 e, grazie all’invito del Festival, saranno ospiti a Taormina per una grande festa tra memoria e riconoscimenti dedicati alla lunga stagione dei Nastri d’Argento al Teatro Antico. Sarà un’autentica maratona di aneddoti, immagini, memoria e glamour in omaggio al Taormina Film Festival e a conclusione di un’edizione che si prepara a celebrare intanto a Roma, giovedì prossimo 27 Giugno - come tradizione nella grande arena del MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo - i registi, i protagonisti, gli sceneggiatori e i giovani interpreti della stagione 2024 con l’intero cast artistico e tecnico del ‘Film dell’anno’, C’è ancora domani di Paola Cortellesi. “L’incontro con il pubblico di Taormina rinnova ogni volta per i Nastri d’Argento l’emozione di serate indimenticabili con i più grandi protagonisti del cinema italiano e spesso il debutto di tante giovani ‘scoperte’ che a Taormina hanno regalato di anno in anno momenti straordinari” - dichiara a nome del direttivo Nazionale la Presidente Laura Delli Colli. “Essere al Teatro Antico ancora una volta, proprio per questo 70mo del cinema al Teatro Antico, dopo la bellissima serata dedicata un anno fa a La stranezza, è il nostro modo di dire buon compleanno al Festival con il quale abbiamo condiviso un percorso importante. E saranno le risate, i ricordi e gli aneddoti con qualche tuffo nel passato, grazie alle immagini che accompagneranno i Premi, a siglare una serata due volte speciale per la quale ringraziamo con la Direzione Artistica del Festival e la Fondazione Taormina Arte Sicilia, l’Assessorato al Turismo dello Sport e dello Spettacolo della Regione Siciliana, la Sicilia Film Commission e il Comune di Taormina”. I Nastri e la commedia, quindici anni di Premi Ex, regia di Fausto Brizzi poi Mine vaganti di Ferzan Özpetek, Nessuno mi può giudicare di Massimiliano Bruno e poi Carlo Verdone, Maria Sole Tognazzi, i Manetti Bros., Edoardo Leo, Paolo Genovese, Ficarra e Picone… È ricca di nomi d’oro della commedia, specchio del costume di un Paese che per anni, nel cinema, ha reso protagonista anche nel mondo un genere molto amato. È questo il primo capitolo di un palmarès che ha visto protagonisti candidati e premiati fra i quali ovviamente spicca il primato di Carlo Verdone alla regia con molte partecipazioni di Christian De Sica e, fino a quest’anno, spesso nel cinema, l’assenza di quella commedia romantica che fa sorridere a Hollywood il pubblico ma anche i produttori. |
AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Settembre 2024
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