con Terry GilliamOspite d’eccezione al Taormina Filmfest 64, Terry Gilliam, uno dei più grandi maestri del cinema visionario, surrealista e onirico del panorama cinematografico internazionale. A condurre la Masterclass, Silvia Bizio, direttrice artistica del festival. L’incontro si è svolto in un clima piacevole, dove la simpatica e l’umorismo del regista hanno reso l’appuntamento interessante e leggero. Sin dalle prime battute ha mostrato la sua forte ed estroversa personalità, carismatico e molto simpatico ha ripercorso insieme a Silvia Bizio la storia del suo cinema. Il suo stile nasce in Minnesota, terra in cui è nato e cresciuto ed è proprio la natura, i boschi, la tranquillità ed in qualche modo l’isolamento che gli permettono di sviluppare il suo mondo interiore che darà vita inseguito al suo cinema. I film che appaiono influenzarlo sin dall’inizio sono “Biancaneve e i sette nani” ed il “Ladro di Bagdad”, film fantastici e visionari che lo allontanano dal suo mondo e gli aprono la strada al suo stile immaginario. La sua vita da regista inizia in California per poi spostarsi a Londra. Autore di film d’animazione si dedicherà inseguito al cinema eclettico, onirico, visionario e surrealista che lo contraddistingue Nel suo racconto fa più volte riferimento ai Monty Python, gruppo comico di cui ha fatto parte e con i quali è iniziato il suo cinema. Interessante e con molta precisione ha trattato i vari problemi con le case di produzione che hanno intralciato diversi sui film. “Brazil” film che segna la sua carriera è stato protagonista dei suoi racconti, la nascita e le difficoltà nel realizzarlo. Con grande semplicità ha spiegato come è riuscito ad andare oltre tutti i no dei manager e di chi non ci credeva. Come sia importante credere nelle proprie idee ed andare contro tutti i limiti ed ostacoli. In maniera simpatica ha raccontato alcuni aneddoti per realizzare “Brazil”, dall’amicizia con De Niro che alla BBC durante un’intervista ha parlato e presentato “Terry Gilliam” allo spacciare il film come un prodotto ad alto budget, che lo ha reso più appetibile agli occhi di alcuni produttori. Ciò che viene fuori da questa bellissima masterclass è come l’intera vita professionale del regista sia stata un altalenarsi tra realtà e finzione. Tra sogno e reale. L’immaginazione afferma l’autore è ciò che lo ha sempre ispirato, che ci permette di volare, la realtà invece è ciò che ci trattiene alla normalità della vita. Tutti i suoi film evidenziano questa dualità di intenzioni. Terry Gilliam ha trattato le sue influenze, onorando il cinema italiano e citando il maestro Federico Fellini, per lui modello e fonte d’ispirazione. Così come il grande surrealista spagnolo Bunuel. Interessante scoprire il trailer del suo ultimo film “L’uomo che ha ucciso Don Chisciotte”. IL regista ci ha tenuto a precisare l’importanza di Sancho in quanto rappresenta l’eterno conflitto tra i 2 mondi; Sancho Panza è l’uomo realista, di mondo, mentre Chisciotte è il folle, il sognatore. Protagonisti Adam Drive nei panni di Sancho Panza e Jonathan Pryce per Don Chisciotte. Gilliam racconta la storia di un Don Chisciotte ambientata nel 21 secolo. Una trasposizione ai nostri giorni di un romanzo medievale che sicuramente ci appassionerà e ci farà amare questi due personaggi intramontabili e unici.
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Luglio 2024
AutoreNata Libera Categorie:
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