Friedkin Uncut
IL DOCUMENTARIO DI FRANCESCO ZIPPEL PRESENTATO OGGI VENERDI 31 AGOSTO A VENEZIA 75 NELLA SEZIONE VENEZIA CLASSICI-DOCUMENTARI Il 5, 6 E 7 NOVEMBRE AL CINEMA DISTRIBUITO DA FELTRINELLI REAL CINEMA IN COLLABORAZIONE CON WANTED E IN PRIMA TV SU SKY ARTE Presentato oggi venerdì 31 agosto, alla 75esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia in concorso nella sezione Classici- Documentari, Friedkin Uncut, scritto e diretto da Francesco Zippel, arriverà al cinema il 5, 6 e 7 novembre distribuito da Feltrinelli Real Cinema in collaborazione con Wanted e sarà trasmesso in esclusiva e in prima Tv su Sky Arte (canale 106,120 e 400). Friedkin Uncut offre una visione introspettiva nella vita e nel percorso artistico di William Friedkin, regista straordinario e anticonformista di film di culto come Il Braccio Violento della Legge, L’Esorcista, Sorcerer, Cruising e Vivere e morire a Los Angeles. Per la prima volta Friedkin si mette in gioco intimamente e decide di guidare il pubblico in un affascinante viaggio attraverso i temi e le storie che maggiormente hanno influenzato la sua vita e il suo percorso artistico. Il titolo del documentario riflette al tempo stesso la schiettezza e l’eccentricità di Friedkin, elementi che hanno contribuito nel tempo a caratterizzarne l’eccezionale abilità di storyteller. Ma Friedkin non è solo in questa lunga e appassionata narrazione. Un cast ‘stellare’ di amici e collaboratori ha deciso di partecipare a questo film che da semplice omaggio si trasforma con il passare dei minuti in un vero e proprio saggio in cui grandi registi, straordinari attori e perfino celebrati direttori d’orchestra si uniscono a Friedkin per riflettere sul significato di essere artisti e sulla bellezza del mettersi in discussione in nome di una chiamata artistica vissuta nella dimensione autentica di un lavoro. Un lavoro da eseguire al meglio del proprio talento. “Il film è stato realizzato seguendo Billy Friedkin nei suoi mille viaggi e cercando di incastrarsi tra gli impegni degli altri attori e registi intervistati in giro per il mondo. Il viaggio per incontrare Francis Ford Coppola, le telefonate notturne con Zubin Mehta, uomo delizioso e straordinario cinefilo, la brusca affabilità di Michael Shannon, la regale ospitalità di Ellen Burstyn, la travolgente simpatia di Quentin Tarantino, l’intervista ‘natalizia’ con Willem Dafoe, la sortita parigina per incontrare Wes Anderson, l’entusiasmo di Juno Temple e l’energia di Gina Gershon, la modestia del piccolo grande Damien Chazelle, sono alcuni dei momenti che hanno reso questi dodici mesi unici". (Francesco Zippel) Friedkin Uncut è una produzione Quoiat Films, prodotto da Francesco Zippel e Federica Paniccia. Distribuzione internazionale Doc & Film International.
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Da poco Maria Sole Tognazzi, figlia del grande Ugo Tognazzi, di cui ha amato e apprezzato la cinematografia, ha partecipato al Film Fest di Taormina e tenuto una masterclass in cui si è raccontata e ripercorso il cammino artistico. Con grande umiltà, semplicità e professionalità ha saputo descrivere la sua vita, formazione e cinema. Fuori concorso è stato proiettato “Io e lei”, il suo ultimo lavoro di successo, consacrandola tra le registe più brave degli ultimi tempi. Il film vince infatti il nastro d’argento per migliore commedia e soggetto. Oggi è tra le più apprezzate e riconoscibili registe italiane. Ha saputo, durante la sua carriera, sperimentare, crescere e acquisire una forte identità cinematografia al di là del cognome. Una regista che ha realizzato nei suoi ultimi 2 film dei racconti in cui il mondo femminile emerge andando contro gli stereotipi: donne indipendenti, autonome, in carriera, senza la necessità di avere un uomo. Personaggi che rispecchiano la forte e decisa personalità della sua autrice. Ma in una realtà in cui ancora le donne fanno fatica ad affermarsi in diversi ambiti sociali, sebbene ci siano stati grossi cambiamenti, mi chiedo quanto spazio alle donne ci sia oggi nel panorama cinematografico italiano? Con questa domanda apro una piacevole intervista con Maria Sole Tognazzi Il cinema e le donne, perché ancora ci sono poche registe, pensi ci sia poco spazio per la compagine femminile? Fortunatamente è un momento in cui stanno emergendo diverse donne, anche se ancora numericamente inferiori agli uomini. Penso ad esempio a registe come Susanna Nicchiarelli e al suo bellissimo film Niko, ad Alice Rohrwacher, ad attrici e registe come Valeria Bruni Tedeschi e Valeria Golino, e poi ancora apprezzo molto Laura Bispuri; diciamo che cominciano ad esserci molte bravure femminili, quando ho iniziato erano davvero poche. Il mio punto di riferimento e regista preferita è Francesca Comencini, così come Cristina. Però se penso ad oggi, nonostante i cambiamenti, siamo in realtà ancora inferiori, questo si sa è così in tutto il mondo, si sta cercando di fare attuare una parità di genere da tutti i punti di vista, non solo numerici ma anche salariali; è una piccola battaglia che tocca tutti i settori non solo il cinema, si stanno facendo tante cose per buttare giù tutte le barriere affinché ci sia un cambiamento. A tal proposito il Film Festival di Taormina al quale hai partecipato ha rappresentato una piccola svolta al femminile, cosa ne pensi? Silvia Bizio, direttore artistico, ha fatto una grande cosa, non solo ha dato spazio a tematiche femminili e a registe ma ha messo insieme una giuria tutta al femminile e credo che sia la prima volta che vedo una giuria composta da sole donne. Quali sono tre momenti importanti della tua carriera e quindi 3 film che hanno segnato il tuo percorso? Il primo momento è legato al mio primo film, il debutto, è quello che ti dà la possibilità di farne altri, di andare avanti. Ero molto piccola, sono passati molti anni, il film era “Passato prossimo” del 2003 con Paola Cortellesi, Claudio Santamaria e molti altri; film corale e commedia. Da quest’ultimo passo al documentario, realizzato dopo 20 anni dalla scomparsa di mio padre e dedicato a lui. C’è stato non solo un cambio di genere, ma anche un passaggio di crescita personale e di vita, c’è stata una svolta personale e nella forma di raccontare, intima e professionale. Proprio perché cambio genere, lo considero un secondo momento importante che mi ha portata al terzo passaggio importantissimo della mia vita: “Viaggio sola” che mi ha donato più visibilità, identità e mi ha contraddistinto nel panorama cinematografico. Tre passaggi importanti: inizio, formazione per poi arrivare a quello che sono oggi. Tra i tuoi film qual è stato il più sofferto e quello a cui sei più affezionata e che mai di più? Per tutta la vita risponderò sempre “Viaggio sola”, è il film più sofferto perché non è stato semplice montarlo, farlo. Ho provato molta soddisfazione nel realizzarlo, nonostante tutte le difficoltà ci siamo riusciti; se penso a questo film, a quanto ci credevo ed a quanto ho dovuto lottare per crearlo è un lavoro che porterò per sempre nel cuore, che mi ha regalato tante sorprese, cose inaspettate. Vado avanti ma rimane nel mio cuore come una cosa speciale. L’ultimo film “Io e lei” come nasce questo sodalizio con Margherita Buy già presente in “Viaggio sola”? Nasce dal film precedente “Viaggio sola”, già ci conoscevamo solo dal punto di vista lavorativo, ci siamo incontrare per il film, lei accettò di farlo e da lì è nata un’amicizia molto bella ed anche un sodalizio professionale. Mi sono trovata così bene al punto che finito quello ho deciso di farne un altro con lei e non a caso è nato proprio dal pensiero di scrivere un film per lei. Poi casualmente ho incontrato la Ferilli ed ho immaginato questa strana coppia, 2 persone opposte ed ho pensato di farne una storia d’amore. Ti occupi anche della sceneggiatura dei tuoi film, quanto c’è di tuo, del tuo essere nei tuoi personaggi e nelle tue storie? Scrivo i film con Ivan Cotroneo e Francesca Marciano, c’è moltissimo di mio in tutti i film che ho fatto. Come ad esempio in “Uomo che ama”, che è la storia di un uomo che è abbandonato e che abbandona; in “Passato prossimo” che è storia di un gruppo di amici ed il mio montatore Walter Fasano mi disse che mi ritrovava in ogni personaggio sia maschile che femminile; in ognuno dei 5 amici, ed era vero, c’è sempre una piccola parte di me, uno mio sguardo sul mondo che si insinua nel personaggio. Ovvio che c’è molta invenzione, ti diverti a raccontare storie ed inventarle. Tantissimi elementi nascono dall’autore e poi prendono il via con i personaggi che vanno da soli. Progetti futuri? Film a cui stai lavorando? Sto scrivendo il mio nuovo film, ma non ne vorrei parlare perché sono solo all’inizio... Sto lavorando a diversi progetti e sto cercando di capire quale sarà la prima cosa che farò. Commedia? Vedremo…. varie cose… La curiosità è femmina ma dovremmo aspettare ancora del tempo per conoscere il nuovo film di Maria Sole Tognazzi. Grazie Maria Sole per la tua grande disponibilità e passione con cui fai cinema e dai valore e visibilità alle donne moderne al di là di qualsiasi etichetta. |
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Maggio 2024
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