Dopo l'uscita al cinema come evento speciale il 14, 15 e 16 gennaio, ieri il film sulla vita della bravissima cantante Mia Martini "Io sono Mia" è stato trasmesso su Rai 1 registrando ascolti da record, più di 7 milioni di telespettatori hanno seguito la storia di questa incredibile artista. Grazie a questi biopic, sempre più amati dal pubblico, desideroso di conoscere la vita di personalità celebri, gli spettatori hanno potuto vivere e capire più da vicino la tormentata e difficile vita di Mia Martini. Una storia dura e terribile, in cui il successo della donna è perseguitato dall'idea che portasse sfortuna e per questo motivo esclusa da concorsi, festival, rifiutata da case discografiche e allontanata dal pubblico. Un destino crudele e ingiusto che in maniera chiara viene fuori dal film. Un biopic che è voluto essere un omaggio alla figura di una donna forte, dalla grande sensibilità, con una corazza molto dura, a momenti folle e sopra le righe che in realtà nascondeva un'anima tormentata, fragile e disperata. Il film ha voluto testimoniare ciò che di orribile è stato fatto intorno a questa grande cantante ed in qualche modo celebrare la verità di un'artista incredibile che non ha mai vinto Sanremo ma ricevuto più volte il premio della critica intitolato a lei. La bravura di Serena Rossi Le sbavature e gli scollamenti con i fatti storici realmente accaduti, non fedelmente rappresentati nel film non rappresentano un deterrente nella narrazione. Ciò che è venuto fuori è un susseguirsi di emozioni grazie alla sublime interpretazione di Serena Rossi che ha dato vita, corpo e voce a Mia Martini. L'attrice napoletana è stata perfetta, con umiltà e misura a interpretato l'artista. Senza strafare, senza creare caricature e con una bellissima voce ha reso l'immagine di Mimì. Un plauso al trucco e parrucco, costumi e ricostruzioni sceniche dell'epoca. Nella parte finale della vita della Martini sembra davvero che Serena Rossi si sia trasformata in Mia. L'attrice appare davvero emozionata in molte interviste in cui afferma la volontà con questo film di riscattare e fare onore ad una grandissima interprete, un regalo che da tempo meritava Mia. L'amore non esplicito per Ivano Fossati "Andrea" Alcuni personaggi importanti della vita dell'artista non hanno voluto comparire nella sceneggiatura come Renato Zero, grande amico della cantante e soprattutto si è fatto da parte Ivano Fossati, il grande amore di Mia Martini, rappresentato nel film da un altro uomo, Andrea, romanzato come un famoso fotografo con il quale vive una movimentata e non sempre facile storia d'amore. I motivi della scelta di Fossati non sono chiari. La relazione sentimentale vissuta da Mimì con questo suo grande amore sembra ben rappresentare quello che si sa sul rapporto con Fossati: gelosie, incomprensioni, rinunce e grande devozione. Fossati ha scritto diversi testi per la cantante e le è rimasto accanto fino alla fine degli anni '80. Il tritacarne dello show business Una critica sottile, ben evidente e attualissina è rivolta a quello che lo show business e giornalismo sono capaci di fare intorno ad un artista. Come creare e distruggere un mito, come il sistema decida tutto, come tutto sia effimero e legato ai soldi. Mia Martini è stata massacrata dalla critica, case discografiche e pubblico, ridotta a periodi di isolamento e alle fiere di paese, come in una parte di film si denota. Una storia dura e cinica è quella che si evince, in cui la narrazione è condotta da una giornalista che si trova a Sanremo per intervistare Ray Charles. Da una lunga chiacchierata tra le due viene fuori la storia di Mimì. Una vicenda di ingiustizie che in questo mondo dello spettacolo e della stampa non sono mai mancate. La stessa giornalista subisce la prevaricazione di un suo collega omettendole notizie lavorative. Una frecciata rivolta a quello che purtroppo spesso capita in quel meraviglioso tritacarne del fantastico e patinato mondo dello "spettacolo". SERENA ROSSI E MIA MARTINI |
AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Giugno 2024
Categorie:
|