Il successo della serie italiana “Mare fuori” è ormai consolidato ed infine è arrivato anche negli USA diventando “The sea beyond”. Di recente infatti ne è stato annunciato il debutto su un canale televisivo statunitense. Con la traduzione in inglese, i ragazzi del penitenziario minorile più famoso d’Italia stanno quindi per sbarcare oltreoceano. Ma non solo, con il grande successo riscosso e grazie alla sua popolarità, la serie è arrivata anche a teatro, difatti a dicembre partirà un tour italiano del musical “Mare fuori” con la regia di Alessandro Siani e la partecipazione di alcuni tra i protagonisti più amati della serie. In questi giorni inoltre, alla Festa del cinema di Roma, saranno presentate le prime due puntate inedite della stagione n. 4 che andranno in onda nel febbraio 2024. Tra i personaggi che ritroveremo nella 4 stagione e nel musical che debuttera’ a breve in teatro ci sarà anche Milos interpretato dal giovane Antonio D’Aquino. Milos è presente sul set sin dalla prima stagione, sebbene fino alla seconda sia stato soltanto un personaggio più defilato e di contorno. Questo suo stare in disparte in maniera silenziosa ha sicuramente incuriosito il pubblico facendo sorgere delle domande sul perché di quella presenza all’interno del carcere minorile, le quali hanno trovato finalmente risposta nella terza stagione. Proprio durante le puntate in questione abbiamo infatti imparato a scoprire un personaggio piuttosto complesso e con la propria storia e con un passato difficile alle spalle. Antonio D’Aquino è stato presente inoltre tra gli ospiti e i premiati della prima edizione del Season series festival, evento dedicato alle serie tv che si è tenuto in Puglia alcune settimane fa. Andiamo così a scoprire D’Aquino e la sua esperienza nella serie che gli ha totalmente cambiato vita. Quando hai iniziato il tuo percorso nel mondo del cinema e come sei arrivato a Mare Fuori? “Tutto è iniziato quando ero già molto piccolo e amavo andare al cinema. Appena uscivo da una proiezione avevo imparato tutte le battute a memoria del protagonista o del mio personaggio preferito. Quando andavo a teatro, il giorno dopo iniziavo a fare il mio spettacolo in famiglia. Però da bambino ovviamente ancora non ci credevo molto e vedevo il cinema come qualcosa di irraggiungibile. Ho iniziato a lavorare a 14 anni, facendo tutti i lavori possibili. La mattina andavo a scuola e il pomeriggio “a faticà”. Vengo da una famiglia umile, a 18 anni mi sono imbarcato sulla nave con mio padre, abbiamo lavorato alle Bahamas, ci occupavamo degli impianti di aria condizionata. Era un lavoro molto sacrificante che mio padre fa tutt’oggi. Si stava lontani dalla famiglia. La vita mi è cambiata prima di tutto grazie a mio padre che un giorno mi disse <<ti voglio bene, fai nella vita quello che ti rende felice, non fare il mio stesso errore che per questioni puramente economiche ho dovuto pensare solo a lavorare per cercare di mantenere la famiglia.>> A quel punto ho deciso di essere felice ed ho iniziato la scuola di recitazione Ribalta di Castellammare di Stabia, ho frequentato per 5- 6 mesi ma poi purtroppo ho dovuto abbandonare per una questioni di costi, quindi sono tornato a lavorare. Mi ero quasi arreso ma all’improvviso dopo mesi che avevo già abbandonato la scuola, per fortuna mi arriva la telefonata più importante della mia vita, ovvero la proposta per partecipare ai provini di “Mare fuori”: <<Lo vuoi fare?>> Ovviamente dissi di si senza esitare, è stato il primo provino della mia vita, un treno che è passato e ho preso al volo”. Com’è stato quindi questo primo provino della tua vita? “Ero emozionato e contentissimo, ho imparato le mie battute e mi sono lanciato in questa esperienza. Ho ricevuto tanti complimenti ma non avevo idea di cosa mi aspettasse dopo. Per 10 giorni non è arrivata nessuna risposta, poi finalmente la telefonata tanto sperata... Per il ruolo di Edoardo non andavo bene ma mi aspettavano per fare il provino per la parte di Milos... Dopo alcuni giorni sarei dovuto imbarcare di nuovo con mio padre, invece dopo aver superato il provino sono diventato Milos. Descrivere la gioia di quel momento è impossibile, non ho capito nulla della parte burocratica e di tutto quello che mi spiegavano però ero semplicemente felicissimo per essere stato preso nel cast”. Qual è stato l’impatto con il set visto che era la prima esperienza? “Sono stato catapultato improvvisamente nel mondo del cinema, era tutto nuovo. Chiedevo consigli per rubare qualcosa del mestiere dell’attore. Con l’aiuto di tutti, colleghi e attori ho imparato davvero tantissimo. All’inizio è stato difficile, ho dovuto impegnarmi molto poiché era una realtà che fino a poco prima non mi apparteneva e non sapevo come muovermi”. Cosa ti ha segnato di più del tuo personaggio e cosa ti ha insegnato? “Mi ha segnato più di tutto la forza di volontà che caratterizza il mio personaggio, il suo coraggio di non mollare mai. Lui è stato abbandonato dalla famiglia e vive per strada, è uno zingaro ed è gay. Mi ha colpito la sua forza di andare avanti con grande determinazione, è grazie all’amica Luna che cresce, impara a leggere e a scrivere, cambiando totalmente prospettiva. Inoltre protegge le persone che ama con tutto il cuore, è in carcere da innocente proprio per difendere la sua amica". Qual è il messaggio fondamentale di Mare fuori e secondo te per quale motivo ha avuto tanto successo ed è arrivato al cuore di tanti? “Non vedere solo la parte marcia di ogni singola persona ma vedere cosa c’è dietro, capire il perché di certe scelte, non giudicare ma valutare. Questo ha dato speranza a tanti ragazzi che hanno vissuto le nostre stesse storie, ho ricevuto diversi messaggi da tanti giovani che hanno una vita simile a Milos e sono stato felicissimo di sapere che grazie a Mare fuori hanno svoltato e cambiato direzione, riflettendo sulla possibilità di migliorarsi. Siamo stati un esempio di speranza. Grazie anche ai temi che tocchiamo: quotidianità, amicizia, amore e rispetto, siamo arrivati al cuore di tanti. L’ingrediente principale è che siamo giovani ed è proprio la nostra età a dare speranza, siamo noi a raccontare. Un adulto si giudica per quello che ha fatto, a un ragazzo invece si dà la possibilità di salvarsi, non viene giudicato e non si danno colpe anzi ci si chiede perché ha fatto qualcosa di male. Lo spettatore ha empatia con i personaggi, cerca di capirlo. Credo proprio che questo aspetto abbia contribuito specialmente al nostro successo”. Come ti è cambiata la vita? “A livello lavorativo mi sta aprendo porte alle quali prima non potevo accedere. A livello umano mi ha fatto crescere tantissimo ma sono comunque rimasto lo stesso, a questo ci tengo molto. Per me l’umiltà è una grande virtù, rimanere se stessi in un ambiente dove siamo acclamati non è facile. Voglio rimanere l ‘Antonio di sempre". Riuscirai a rimanere con i piedi per terra? “Credo proprio di si, sono stato cresciuto con questi valori e ci proverò. Non sono cambiato finora e non vedo perchè dovrei cambiare in futuro… adesso non voglio affatto montarmi la testa, è una cosa che non serve a nulla”. C’è stata qualche scena più imbarazzante considerando il tuo ruolo da gay o più complessa, visto che eri alla prima esperienza? “All’inizio mi aspettavo questa parte molto difficile, ero preoccupato per la scena del bacio con un altro ragazzo perchè non mi apparteneva, la mia sessualità è diversa. Non sapevo letteralmente come muovermi, cosa fare e come preparami. Tuttavia solo il primo ciak mi è risultato complicato ma poi dopo è andato tutto bene, mi sono totalmente calato nella parte”. Come ti sei preparato a questo ruolo diverso da te? "Ascoltando le persone, con i racconti dei ragazzi che avevano vissuto storie come quella del mio personaggio. Un amico gay in particolare mi ha aiutato, mi ha parlato della sua esperienza. Ho cercato di capire cosa provasse quando baciava il suo fidanzato o in che modo e cosa sentisse quando si innamorava di qualche ragazzo. L’ho ascoltato tanto e mi sono immedesimato, dopo le prime riprese quello che piaceva a Milos piaceva anche a me". C’è qualcuno con cui hai legato di più sul set? " In pratica siamo diventati una grande famiglia, ho legato con tutti. Siamo amici anche fuori dal set, ci frequentiamo e usciamo insieme. Se ti devo dire qualcuno che mi sta più a cuore sicuramente sono Domenico Cuomo e Matteo Paolillo, con i quali viviamo insieme da quando abbiamo cominciato a girare la serie. Poi anche Giovanna Sannino. In generale si sono create relazioni speciali tra tutti, delle amicizie che spero rimarranno per sempre". A cosa stai lavorando ora? " Sono molto contento di essere stato scelto tra i protagonisti del musical Mare Fuori, a novembre inizieremo le prove e a dicembre partirà la tournèe in giro per tutta Italia. Abbiamo concluso di girare da poco la quarta stagione che uscirà a febbraio e la prossima primavera inizieremo a lavorare alla quinta". In conclusione possiamo affermare che Antonio D’Aquino attraverso le sue parole ha dimostrato di avere un carattere semplice, umile e determinato. Un giovane simpatico e vivace che sembra avere le idee molto chiare sia per quanto riguarda il suo passato che sicuramente per ciò che concerne il suo futuro. Foto ufficiali Season festival tv |
AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Giugno 2024
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