Ormai non si sente che parlare del fenomeno Mare fuori. Non solo i più giovani sembrano essere stati catturati dalle storie dei ragazzi dell’IPM di Napoli ma tutte le generazioni appaiono curiose e affascinate da questa serie che è addirittura arrivata Oltreoceano. Alcuni giorni fa parte del cast ha partecipato alla Festa del cinema di Roma registrando il maggior numero di spettatori durante il loro red carpet. Direi un bel risultato, trattandosi di uno dei più ambiti tappeti dei rossi dei festival italiani. Durante l’evento sono stati presentati i primi 2 episodi della 4 stagione. Guardando la loro sfilata, tra fan e stampa mi è caduto l’occhio sull’eleganza e la classe di una delle protagoniste, che in realtà mi ha ricordato una giovane Monica Bellucci per il suo stile e abito. Sto parlando di Giovanna Sannino, ovvero Carmela, personaggio letteralmente esploso nella terza stagione. Giovanna è una figlia d’arte, talentuosa e molto preparata. Non fa segreto che i suoi grandi maestri siano stati proprio i genitori. Un’ attrice dalla formazione teatrale, vicina alla vecchia scuola;un marchio di fabbrica che la rende particolare, elegante e raffinata quasi venisse fuori da un’altra generazione. In Mare fuori è inizialmente una ragazza sempliciotta, della media-bassa Napoli, diventando poi la moglie di uno dei protagonisti, appartenente a una famiglia camorrista. Inevitabilmente “Carmela” cresce e si forma in un ambiente ostile, duro, bigotto, eccessivo e quasi grottesco della Napoli malavitosa. Ma nonostante i suoi vestiti leopardati, gli orecchini pacchiani e il trucco esagerato, Giovanna anche in questa interpretazione- una parte tanto lontano dalla sua realtà-conserva la sua classe innata e si distingue per la sua recitazione e stile teatrale che traspare dietro il dialetto, i pianti e gli sguardi di dolore del suo personaggio. Mai eccessiva, sempre misurata, credibile e vera senza mai cadere nel grottesco e volgare, cosa molto difficile considerando il contesto e ruolo. Cerchiamo di capire meglio come queste 2 “donne” tanto lontane si siano alla fine incontrate. Giovanna, quanto il personaggio di Carmela ti ha cambiato la vita? “Ha cambiato totalmente la mia vita, a livello professionale mi ha fatto cadere, mi ha buttata nel mondo del lavoro. E’ per questo il personaggio al quale sono più legata, mi ha aperto una strada che non è per forza un cammino di opportunità lavorative ma una mentalità, una responsabilità nel mondo del lavoro,con Carmela il cinema è diventato un lavoro reale; a livello umano sono cresciuta,il mio personaggio mi ha fatto crescere molto. “E’ stata una crescita che abbiamo fatto insieme, io e Carmela abbiamo camminato su 2 binari paralleli, incontrandoci però a un certo punto. Siamo infatti cresciute di pari passo, io ho incontrato Carmela a 19 anni e ora ne ho 23. Forse se l’ avessi interpretata quando ero più piccola, quello che è successo nella terza stagione: dolore, tragedie e forza, non sarebbe stata la Carmela di adesso, ovviamente perchè io Giovanna ho ora delle consapevolezze diverse da quelle che avevo prima”. Carmela è un personaggio molto lontano dalla tua personalità, dal tuo essere, come ti sei avvicinata a lei tanto diversa da te? “Ho studiato tanto anche la letteratura che sebbene possa sembrare lontana, in realtà mi ha aperto orizzonti; Ho visto film, letto e sono andata a teatro. Ho rubato da donne più grandi di me che hanno vissuti diversi dal mio, ho cercato di prendere la maternità da mia madre e mia nonna, la sofferenza da chi non ha avuto sempre una vita positiva e fortunata e di prendere i suoni, i rumori e i colori di Napoli e buttarli nel mio personaggio”. Carmela è un personaggio ben costruito, che ad un certo punto cambia. Nel suo sviluppo emergono tante tematiche importanti e si scopre un personaggio complesso. Ci racconti in breve la forza di questa donna? “Da semplice fidanzata incinta di Edoardo, un vero combina guai, man mano viene intrappolata nella criminalità, dalla quale non riesce a venire fuori, la sua non è stata una scelta ma deve accettare questo mondo. Poi il matrimonio che nasce con il piede sbagliato, un figlio non voluto perchè era giovane ma viene amato lo stesso. Con la nascita del bimbo Carmela cambia, cresce, ha responsabilità e diventa una iena perchè deve proteggere suo figlio, se stessa ed Edoardo. Questo è il suo percorso. Vengono fuori tanti temi sociali importanti: tra cui la ribellione alla violenza e l’ amore per la famiglia. Il valore più forte che viene fuori è la resilienza di Carmela. Una donna che perde tutto: la famiglia adottiva, Edoardo, l’orgoglio con Teresa ma nonostante tutto va avanti e combatte. Molte tematiche rendono questo ruolo interessante; la cosa che lo rende più complesso credo non sia il personaggio in se ma la psicologia di questa donna. Il motivo per cui amo Carmela? Mentre ride dentro piange, fuori è una ragazzina dentro una donna forte”. Come ti preparai praticamente per entrare nel ruolo di Carmela? “Parto dalla musica, con una playlist neomelodica, la musica mi ispira, poi cerco di assumere le sembianze di Carmela, per mesi ho portato le unghie come quelle che sarebbero piaciute a lei, compro anche oggetti e accessori che potrebbero essere del mio personaggio. Infine faccio sempre un’ analisi accurata di tutte le situazioni che girano intorno al mio ruolo. Esamino ogni dettaglio”. Cosa hai pensato quando hai letto per la prima volta la sceneggiatura? “Mi sono arrabbiata molto perché Carmela veniva tradita, ho detto- chissà? cosa succederà?- Perché inizialmente era un personaggio dietro le quinte, era ed ero inconsapevole di tutto. “Aspettando questo bambino” mi sono fatta un mio “film”, ho costruito il mio ruolo senza sapere quasi nulla, pensavo che dietro la sua storia ci fosse stato un rifiuto ma non addirittura una violenza. Poi finalmente nella terza serie ci siamo incontrate, siamo diventate amiche, ho scoperto Carmela ed è qui che si dà tutto, scatta l’empatia, la gioia, la sofferenza e il confronto dell’attore che diventa personaggio”. Scene che ti hanno imbarazzato o preoccupato? “La prima scena in assoluto che ho girato in Mare fuori della prima stagione, E’ stata la prima scena di sesso che ho fatto, ero piccola, inesperta, terrorizzata, avevo difficoltà a recitare con tanta gente intorno ma nello stesso tempo avevo voglia di dimostrare che non avevo vergogna e che ero pronta a tutto per fare questo mestiere. Dentro di me volevo morire ma ce l’ho fatta, dovevo,anche Paolillo in mio partner nella serie era molto imbarazzato ma alla fine abbiamo creato la nostra intimità ed abbiamo superato le prime difficoltà. Una scena invece molto complicata a livello recitativo è stata quella in ospedale, quando Edoardo era in coma e mi sono scontrata con Teresa. Un momento molto forte, doloroso e tragico. Ho dovuto fare un viaggio a ritroso nelle mie sofferenze, vomitare le viscere, ho dovuto cercare il dolore che avevo dentro”. Tu vieni dal teatro, e’ il tuo grande amore? prima il teatro e poi il cinema? “Il teatro è il mio grande amore. Però è complesso dire prima il teatro e poi il cinema. “Nel cinema arrivi all’ultimo stadio di un sentimento, lo vivi completamente, puoi vivere ogni sfumatura emotiva, ogni istante, ti ruba ogni tua espressione; a teatro invece il tuo pensiero è trasformato in movimento e voce perchè lo spettatore è lontano da te, quindi è un processo diverso. Il teatro è la mia comfort zone, mi diverto sempre, non ho paura di sbagliare e di sembrare impreparata. Non posso sbagliare come al cinema e questo mi mette adrenalina addosso, a teatro si crea una concezione di respiri tra te e pubblico, se il pubblico ride il respiro è più forte, se il pubblico piange sei più sommesso; è una questione di respiro, di aria che si viene a creare, di calore ed energia che si muove, che crei tu e la risposta del pubblico. Il contatto con chi ci guarda è entusiasmante”. La tua formazione, come arrivi al teatro, sebbene tu sia figlia d’arte? “Proprio tramite i miei genitori, attraverso il loro amore per l’arte. Mi portavano dietro le quinte, quando non potevano lasciarmi a casa, per farmi vivere e respirare d’arte. Imparavo a memoria tutti gli spettacoli, sono cresciuta a pane ed Edoardo de Filippo e Viviani”. I tuoi maestri? “Mia madre e mio padre sono i miei mentori poi sono arrivati altre persone. Un regista e autore Mario Gelardi è stato molto importante, non mi ha dato solo un metodo lavorativo ma tanta stima e sincerità, una cosa che non ho mai trovato, perché il mondo dello spettacolo ti tradisce facilmente”. Cosa bolle in pentola? “Uno spettacolo a teatro che si terrà a Roma a marzo sui desaparecidos e poi lavoreremo alla quinta stagione della serie”. Cosa ti piacerebbe interpretare nel futuro? “Maria Antonietta di Francia senza essere ghigliottinata però!” In conclusione credo che Giovanna Sannino abbia ancora tante sorprese da regalarci e che sia solo all’inizio di una carriera molto promettente e brillante. Foto ufficiali Season Festival |
AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Giugno 2024
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