Io ancora non posso parlare né di capolavoro, né del ritorno del cinema neorealista italiano, quello autentico, quello degli anni’ 40, quello in bianco e nero, quello fatto di facce che ti lasciavano a bocca aperta e che ti spiazzavano per la durezza dei loro tratti; non posso dirvi cosa penso del fenomeno “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi perché in Spagna non ho avuto ancora la possibilità vederlo. Ma sicuramente da quello che ho letto, da tutto quello che si racconta posso solo dire che finalmente dopo tanti anni abbiamo in Italia un film di un’ attrice e regista italiana che sembra aver messo tutti d’accordo. Da nord a sud, critica e pubblico, signori e signore hanno accolto con entusiasmo un prodotto cinematografico molto coraggioso, firmato da una donna, un’artista conosciuta soprattutto per i suoi ruoli comici. Dagli esordi a oggi ha solo confezionato successi, una garanzia per i registi che l’hanno diretta, che da poco ha fatto l’en plein passando alla regia e il suo debutto è stato straordinario. In pochissimo tempo la forza emotiva e artistica di questa storia ha fatto breccia nei cuori e nel pensiero critico del popolo e degli addetti ai lavori. Probabilmente nessuno si aspettava un successo così “Oltre” ma la Cortellesi ha battuto ogni record al botteghino: 7 milioni d’incassi fino ad oggi. E’ già il migliore risultato italiano del 2023 e uno dei più alti degli ultimi anni. In 12 giorniIil film è stato visto da più di un milione di spettatori, sale piene e sold out nelle proiezioni accompagnate dalla presenza della Cortellesi. Alla festa del cinema di Roma ha vinto tre premi: quello del pubblico, della giuria e miglior opera prima. Neorealismo rosa o no, di cui tanto si parla, c’è sicuramente un richiamo al quel neorealismo “romano”, a quello di una capitale popolare e povera che a fatica usciva dalla guerra e dall’occupazione nazista. C’è il fascino e il retrò del bianco e nero che la stessa regista afferma non essere una scelta stilistica ma per lo più legata a un ricordo emotivo, alle narrazioni e storie di quel periodo raccontate dalle sue nonne. Paola sceglie quindi le sfumature delle emozioni, vuole arrivare al cuore del pubblico provocando sensazioni e far riflettere sulle condizioni delle donne che come allora e purtroppo ancora oggi vivono e sono vittime del maschilismo, violenza e di non amore. Dalla Gialappas’ bans, Mia dire goal, Zelig, Nessuno mi può giudicare, solo per nominare alcuni dei suoi grandi successi, dalla sua confort zone quindi e dalla commedia di cui è maestra, arriva al suo primo ruolo drammatico per la televisione con lo sceneggiato su Maria Montessori, ed qui che si mostra al grande pubblico in una veste nuova, il dramma. Con “C’e ancora domani” la Cortellesi riesce a creare un clima tragicomico, dolce- amaro, bianco e nero, in cui non tradisce se stessa e rimane fedele al suo stile. Questo probabilmente è uno degli ingredienti del successo del suo film. Il suo mondo artistico e la sua cifra stilistica la rendono credibile e la fanno arrivare agli spettatori che sorridono e piangono insieme a Delia, ironicamente tragica.
...e mi viene in mente una frase di Italo Calvino: “Prendete la vita con leggerezza, perché leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”. |
AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Settembre 2024
Categorie:
|