In merito alla situazione coronavirus in Sicilia ed in particolare a Messina, alla luce dei fatti che sono accaduti nelle ultime settimane abbiamo chiesto al giudice Angelo Giorgianni il suo punto di vista e considerazioni. In particolare chiarimenti e dichiarazioni sui casi: esodo verso il sud, compagnia in settimana bianca in Trentino e punto della situazione sui contagi e focolai nella città. Il magistrato Giorgianni in maniera attenta e dettagliata ci ha spiegato quello che sta succedendo nella meticolosa analisi che segue.
Qual è il suo pensiero in merito al comportamento discutibile ed irresponsabile della compagnia dei turisti messinesi ritornati in Sicilia dal Trentino? "A TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA DEI MESSINESI (E NON SOLO) LE AUTORITÀ PREPOSTE POSSONO E DEVONO, SENZA ULTERIORE INDUGIO, PUBBLICARE I NOMINATIVI DELLA COMITIVA DEL TRENTINO, EVENTUALMENTE PREVIA AUTORIZZAZIONE DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA. Coperta da una “Omertosa Riservatezza” sui nuovi casi in provincia di Messina l’epidemia sembrerebbe si sia significativamente allargata con nuovi contagi, documentati da notizie giornalistiche e confermati anche dal Sindaco De Luca. Questi nuovi casi ancora non risultano dai comunicati di ieri dell’Asp 5 e della Regione, con i rischio di indurre i Messinesi a sottovalutare questa grave emergenza che addirittura potrebbe mettere in crisi qualche struttura ospedaliera cittadina, interessata dal contagio del personale sanitario e/o di qualche paziente. Intanto, dai primi accertamenti effettuati dall’ASP di Messina sul sito da loro gestito (ma esiste il sito Costruire Salute assegnato alla protezione civile), tra i 115 dei 140 partecipanti alla settimana bianca in Trentino, 75 persone non risultano registrate e, conseguentemente, le stesse non avrebbero rispettato le previste procedure di denunzia e autoisolamento. Delle persone che in esito alla verifica definitiva anche sul sito Costruire Salute risulteranno non censite (sembra circa 30) non si conoscono se e quali eventuali misure preventive sono state da loro autonomamente adottate, con rischi immaginabili per la Salute pubblica. Così ancora oggi alcuni irresponsabili si sottraggono ad i loro doveri giuridici e morali di autodenunziarsi, avendo accettato il rischio di contagiare altri e di ritardare l’adozione dei provvedimenti dell’Autorità Sanitaria, nonostante gli ipotizzabili profili di responsabilità penale per gravi reati. I Messinesi, in generale, sono preoccupati per tali ritardi nell’adozione dei provvedimenti necessari, ed alcuni in particolare, per la mancata conoscenza dei nomi delle persone predette, degli infetti tra loro, con la conseguente impossibilità di adottare misure preventive in caso di contatti con gli stessi. E così in assenza dall’ufficialità i nomi corrono nelle chat e nei messaggi privati, coinvolgendo anche persone estranee alla vicenda e creando pericolosa confusione e infondato panico di persone venute in contatto con questi ultimi soggetti. In questo contesto di grave emergenza, potrebbe essere un errore imperdonabile, perdere ulteriore tempo nell’identificazione di tutte le persone che sono venute in contatto con potenziali contagiati, per consentire all’autorità sanitaria di adottare i provvedimenti adeguati per isolare e mettere in quarantena le persone contagiate al fine di proteggere l’intera comunità. Sarebbe, pertanto, opportuno rendere pubblici tutti i nominativi dei partecipanti a questa gita, consentendo a chi è venuto in contatto con costoro di assumere adeguate precauzioni e condotte volte a proteggere sé e gli altri. La pubblicazione di questi dati non puó essere inibita per una letterale interpretazione della normativa della privacy, dovendosi effettuare un bilanciamento dell’interesse del singoli e di quello pubblico, che impone di di dare prevalenza alle esigenze di sanità in danno dei diritti individuali, come sancito da ultimo dall’art.14 comma 2 del DL 14/2020, in deroga alla disciplina ordinaria per la gestione dell'emergenza sanitaria in atto. In generale, peraltro, vorrei ricordare che l’indiscutibile stato di necessità in cui versiamo, sicuramente “giustificherebbe” l’adozione di provvedimenti di interesse pubblico che potrebbero sacrificare interessi individuali, quantomeno di quelle persone che hanno violato la legge, e potrebbero avere commesso anche gravi reati, che dobbiamo evitare siano portati a disastrose conseguenze ulteriori". Cosa pensa degli esodi di tanti italiani dal nord al sud, una fuga che ancora sta continuando? "Le ordinanze restrittive della circolazione prima al settentrione e poi in tutta Italia, adottate da Conte e nelle ultime ore dai ministri della salute e degli interni, hanno di fatto alleggerito il carico del sistema sanitario del Nord, (al rischio di collasso per la imponente diffusione del coronavirus,) inducendo tanti meridionali residenti al Nord di rientrare “spontaneamente” al Sud, con i loro miseri bagagli, con le loro delusioni per i sogni infranti, con le loro ansie e, purtroppo, in qualche caso esportando pericolosamente il virus ed esponendo altre persone, a partire dai loro affetti con cui si sono ricongiunti, al rischio di contagio. La fuga di notizie sul contenuto del decreto Conte con cui è stata istituita la "zona rossa" in tutta la Lombardia, sembra ispirata dalla strategia di consentire il primo esodo di massa, che, irresponsabilmente, ha determinato una prima impennata dei casi di contagio al Sud, nelle zone interessate da detto esodo, vanificando i sacrifici di quelle tante persone rispettose delle misure di salvaguardia previste. A riprova di ciò da un comunicato del 17 marzo 2020 del CNR risulta che “Per le regioni del Sud, escluse Basilicata e Molise, dove i numeri sono ancora ridotti, si osserva un aumento del tasso di crescita avvenuto dopo una precedente diminuzione. Tale aumento è purtroppo avvenuto 3-4 giorni dopo l'esodo dal Nord al Sud dell'8 marzo, giorno dell'approvazione del decreto che istituiva la zona rossa in Lombardia. Probabilmente, gli effetti dell'esodo hanno influito negativamente sul contagio.” Quindi secondo gli scienziati del C.N.R. questa fuga incontrollata potrebbe essere la causa dell’incremento del tasso di crescita dei contagi al Sud, ma ciò non ostante si è consentita una nuova fuga incontrollata, obiettivamente “indotta” da recenti provvedimenti governativi, tra i quali quelli dei ministeri della Salute e dell'Interno, con cui si è introdotto il nuovo divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un comune diverso da quello in cui si trovano, è quello del Presidente del Consiglio, con cui è stata disposta l’ulteriore chiusura di attività (fabbriche, imprese...) svincolando così migliaia di persone dall’obbligo della prestazione lavorativa, consentendo un altro esodo, di biblica memoria. Ed ancora una volta, “stranamente”, si registra il benefico effetto di rimandare “i terroni” al momento inutili per il sistema produttivo del Nord , nella loro terra, senza gravare sul sistema sanitario ed in particolare sulla rete ospedaliera (in via di saturazione), nonostante, paradossalmente, abbiano contribuito a costruirla con i loro lavoro, con i loro sacrifici e con le loro tasse. La situazione già drammatica in Sicilia, se l’analisi citata del C.N.R. è fondata, subirà un ulteriore aggravamento e rischia di vanificare la corsa contro il tempo, già avviata dalle nostre Istituzioni per adeguare la rete ospedaliera ad un previsto incremento dei contagi, che evidentemente non poteva avere messo in conto una ulteriore spinta alla diffusione dell’epidemia determinata da questo nuovo flusso di persone dal Nord. Il sistema sanitario del Sud (come in genere tutti i servizi), anche per i tagli adottati nell’ultimo decennio, è obiettivamente indietro rispetto a quello del Nord anche per le gravi responsabilità delle sue classi dirigenti locali, che non sempre hanno saputo gestire le risorse o le hanno gestite in maniera clientelare, con enorme sperpero di danaro Pubblico come la cronaca, anche giudiziaria documenta, ma nulla toglie alla costante è colpevole disattenzione della politica nazionale verso la cronica emergenza del Meridione, vittima sacrificale di decenni di disinvestimento pubblico. La gestione di questa epidemia è l’ulteriore prova,ammesso che ce ne fosse bisogno, di quanto già altri prima di me hanno autorevolmente sostenuto, e cioè che la questione meridionale è prima di tutto una questione dei meridionali ed in questa logica deve essere affrontata questa grave emergenza sanitaria. In questa ottica, il Presidente Musumeci, convochi con le cautele necessarie, il Parlamento Siciliano, (ricco di prerogative e poteri da rivalutare) per adottare tutti insieme un piano adeguato per affrontare questa emergenza, nella consapevolezza che l’evolversi a livello nazionale dell’epidemia potrebbe renderci sempre più orfani rispetto agli interventi del governo nazionale e delle sue articolazioni deputate alla gestione di questa crisi". In generale può farci un suo personale prospetto e punto della situazione sulla situazione coronavirus a Messina? "LA SITUAZIONE È CRITICA E RISCHIA DI PRECIPITARE, COME RISULTA DAI DATI AGGIORNATI AD OGGI. Il numero non è definitivo perchè non sono stati ufficializzati: il numero dei positivi tra i degenti della casa di riposo di Messina ed ancora oggi non si conosce il numero effettivo dei contagiati IRCCS-Centro Neurolesi, che costituiscono due pericolosi focolai. Si ipotizzano 7000 contagi in Sicilia, di cui almeno 1000 in provincia di Messina ed è una corsa con il tempo per aumentate i posti letto dedicati a questa epidemia, prevedendo addirittura la requisizione di cliniche private. La situazione già grave, rischia di precipitare e mentre si continuano a rincorrere le voci su collegamenti tra i positivi partecipanti alla vacanza sulla neve in Trentino (transitate dalle zone rosse) e persone estranee a detta vacanza e/o a focolai già riscontrati, le Autorità preposte continuano a mantenere riservati i nominati di questo gruppo, con rischi di ulteriori contagi per le persone che sono venute in contatto con loro. IL SIGNIFICATIVO E VELOCE INCREMENTO DEI CONTAGI NELLE ULTIME 24 ORE IMPONE ALLE AUTORITÀ PREPOSTE LA PUBBLICAZIONE DEI NOMINATIVI DEI PARTECIPANTI ALLA CITATA GITA SULLA NEVE ED A TUTTI IL RIGOROSO RISPETTO DELLE MISURE DI ISOLAMENTO, le uniche attualmente in grado di controllare la diffusione del virus. Infatti, Il distanziamento sociale è l’unica arma a nostra disposizione per contrastare l’epidemia, in quanto riducendo la trasmissione del virus, ritardiamo il picco dell'epidemia, diluiamo nel tempo i casi e agevoliamo sistema sanitario consentendogli una ottimale gestione dei casi sintomatici". Ultimamente Giorgianni ha inviato una lettera di protesta al Presidente della regione Sicilia Nello Musumesi. Speriamo che le parole del magistrato possano servire a smuovere le acque in un sistema che sta incominciado a vacillare e neccesita di rispote forti e significative.
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AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Settembre 2024
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