Se oggi insegnassi storia in una qualsiasi scuola italiana parlerai dell’importanza della figura di Peppino Impastato. Il 9 Maggio del 1978 è stata una data importante, è stato ucciso dalla mafia un ragazzo, un giovane giornalista, un attivista che ha lottato contro la mafia dall’interno, perché figlio di una famiglia mafiosa. Si è ribellato contro il suo stesso sangue ed è andato contro tutti per dare voce alle proprie idee. Parlare di Peppino a scuola sarebbe un buon insegnamento, sarebbe un esempio per tanti giovani che attualmente sembrano aver perso qualsiasi ideale di vita, dedicarsi al bullismo e abbandonarsi a futili piaceri. Dal 1978 il giornalista rivoluzionario, l’uomo che ha cambiato la lotta alla mafia è simbolo di forza e coraggio contro la criminalità di “Cosa Nostra”. Un uomo semplice che non dobbiamo dimenticare, ha dimostrato di essere libero da qualsiasi legame con ciò che moralmente non gli apparteneva. Un rivoluzionario per bene, un amante della cultura, dell’arte, della musica che ha dato vita a gruppi di respiro culturale e intellettuale e fondatore della famosa Radio Aut, dalla quale sbeffeggiava e prendeva in giro i grandi Padrini della “Cupola”. E con questo mezzo di comunicazione che fece muovere le ire dei grandi Boss, scoperchiando aneddoti e male fatti. Era irriverente, deciso, diretto, non usava mezzi termini, parole pesanti, appellativi e aggettivi scomodi e grossolani che mettevano ancora più in risalto l’ignoranza e l'illegalità dei mafiosi. La radio come i suoi articoli perseveravano in una lotta contro la crudeltà, brutalità e spietatezza della delinquenza, corruzione e disonestà. Peppino ci ha insegnato a essere liberi, a non fermarci di fronte a chi ci costringe ad andare contro i nostri ideali. Ci ha insegnato che il figlio di un mafioso può essere padre di un giovane onesto. Ci ha insegnato che non siamo figli di chi ci ha creati, che non siamo legati alle ingiustizie della terra dove siamo nati, che possiamo essere migliori di genitori sbagliati. Chi è figlio di un ladro non lo diventerà, chi è figlia di una prostituta non è detto che lo diventi, chi è figlio di un drogato non è sicuro che lo sia e chi è figlio di un medico non è costretto a seguirlo. Questo era Peppino, un esempio di coraggio, si è battuto contro i grandi capi, ha sbeffeggiato e sarcasticamente offeso il famoso Boss Badalamenti, facendo conoscere i traffici internazionali di droga che avvenivano tramite l’aeroporto di Palermo. Ha disonorato la “Famiglia” ma ha dato vita a un movimento di rinascita e di riscatto morale in tutta l’isola. Per tutto questo fu ucciso, fatto passare come un attentato e suicidio, venne imbottito di tritolo e legato ai binari di un treno. Morto così come il peggiore dei mafiosi e insabbiato il caso in poco tempo perché era più comodo e scomodo alla mafia. Perché “Cosa Nostra” comandava e comanda stampa e politica. Non fu un attentato come hanno voluto farci credere ma una vera e propria esecuzione contro Peppino il figlio del mafioso che lotta contro la “Cupola” Il grande rivoluzionario diceva che: “ Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione , la paura e l’omertà”. E’ questo l’insegnamento che dovrebbe essere dottrina per tutti i giovani di oggi e per il mondo politico di oggi in cui solo la capacità di denigrare l’altro, l’omertà e l’atteggiamento mafioso sembrano avere la meglio. Dalla radio Peppino affermava: “ Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda. Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi. Prima di abituarci alle loro facce. Prima di non accorgerci più di niente”. “E’ vero Peppino, se oggi potessi parlarti ti direi che la mafia è tutt’oggi una merda, è uno schifo di marchingegno infernale che stritola la brava gente, costretta ancora in alcune città a pagare “il pizzo”, è una “Piovra” che si insinua dovunque , è un atteggiamento di vita. Quello che ti farei notare però che dopo di te la lotta contro la mafia è diventata più forte, che grazie al tuo sacrificio la Sicilia si è svegliata, che tanti Boss sono stati catturati, che Totò Riina è morto, che giudici coraggiosi, Borsellino e Falcone sono stati uccisi perché come te hanno lottato contro “Cosa nostra”.” Queste sono le parole che gli direi…. Dopo la sua morte infatti, la madre e il fratello crearono un movimento antimafia smuovendo l’opinione pubblica e la magistratura che volevano dimenticare il fatto. Le indagini portarono alla fine alla carcerazione di Tino Badalamenti, condannandolo all’ergastolo e di Vito Palazzolo con un sentenza di 30 anni di pena. 40 anni fa , il 9 Maggio del 1978 morì il grande rivoluzionario della mafia ma questa data è per noi tutti macchiata da un atro atroce delitto storico che cambiò politicamente le coscienze degli italiani. Un altro grande uomo, Aldo Moro, venne ucciso dalle Brigate rosse a Roma. Eravamo negli anni “di Piombo”, anni di terrorismo, periodo difficile della nostra politica. Moro era un politico, un attivista, Presidente della Democrazia Cristiana e 5 volte Presidente del consiglio. Fu ucciso da chi era contro le sue ideologie, condannato a tacere per sempre perchè aveva tentato un importante dialogo e compromesso storico tra destra e sinistra. Colui che aveva osato parlare di una politica scomoda e rivoluzionaria. Sconvolse il ritrovamento del suo corpo, ucciso con colpi di pistola molto ravvicinati, causandogli una lenta e agonizzante morte, abbandonato in una Renault 4 in via Caetani a pochi metri dalle sedi del Partito Democratico e PCI. Dopo 55 giorni di sequestro le immagini terribili del suo corpo rinchiuso nel bagagliaio segnarono la storia dell’Italia.
Due uomini liberi dalla paura di parlare: Peppino rivoluzionario antimafia e Moro attivista antiterrorismo. Personalità che non dobbiamo dimenticare e che dobbiamo continuare a prendere come esempio. Vorrei ricordare il bellissimo film di Marco Tulio Giordana sulla vita di Peppino Impastato. “I 100 passi” , perché questo era il numero che divideva la casa del grande rivoluzionario da quella del boss Badalamenti. Grazie grandi uomini…..
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AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Settembre 2024
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