Oggi è la giornata mondiale del libro e del diritto d'autore. Celebriamo la cultura cartacea ed è un evento organizzato dall'Unesco per promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la protezione della proprietà intellettuale attraverso il copyright. Per questa occasione ho scelto di presentarvi e raccontarvi, attraverso una piacevole e ricca intervista, Debora Scalzo: una giovane e brillante scrittrice di origini siciliane e di adozione milanese, sceneggiatrice e direttrice artistica di festival ed eventi culturali. Impegnata inoltre in campagne pubblicitarie relative al mondo della moda. Nelle mie interviste amo far venir fuori il cuore e l'anima di chi decide di raccontarsi, perchè dietro ad ogni successo c'è un motore personale che smuove tutto, permettendo così di arrivare alla realizzazione dei propri obiettivi, con Debora Scalzo questa passione è presente sin dai suoi primi progetti letterari e si chiama: "coraggio". La forza e il rischio di lasciare il certo e il sicuro per dare vita ai propri sogni artistici. Tra i suoi ultimi lavori: E' candidata agli International Police Awards 2021, nella sezione letteratura con il primissimo romanzo uscito sei anni fa: “Io Resto Così” (Kimerik Edizioni), dedicato alle Vittime in Servizio della Polizia di Stato. Insieme ad Alicia Gimenez Bartlett, Rita Dalla Chiesa, Mariolina Venezia e LucaBizzarri, in tale contesto, è stata scelta per rappresentare la scrittura poliziesca italiana nel mondo. Lo scorso 8 marzo è uscito il suo nuovo quarto romanzo “Cuore Marchiato” (New Book Edizioni). Un testo forte, che racconta il legame intenso e travolgente, ma allo stesso tempo tossico e malato tra Sofy (scrittrice milanese) e Marco (poliziotto catanese). I temi trattati sono quelli della violenza psicologica e del possesso vissuti all'interno di una storia extraconiugale. Una narrazione ambientata tra Milano (città dove lei vive) e Catania (sua terra d'origine). Proprio a Catania dal 23 al 25 settembre partirà la prima edizione di "EtnaStar": rassegna di scrittura cinematografica, teatrale e musicale, di cui è direttrice artistica, inserita all'interno dell'importante Festival Internazionale del Libro e della Cultura EtnaBook. Ma ora è il momento di conoscere più da vicino la poliedrica Debora Scalzo. Come sei arrivata ai tuoi successi? Raccontaci il tuo percorso artistico. Come è iniziato tutto? "Devo tutto al mio primo romanzo “Io Resto Così”, sono passati circa 7 anni dall'inizio del mio percorso artistico e ogni cosa che ho realizzato mi porta sempre a Stella, Vincenzo e Fuoco Freddo (i protagonisti del libro). Ma soprattutto, devo ringraziare il mio coraggio, il coraggio di aver rischiato lasciando un lavoro in Banca e Assicurazioni a tempo indeterminato e ad una persona che se non fosse apparsa magicamente nella mia vita e non mi avesse dato quell'input forse non sarei qui". Descriviti con 3 parole. "Passionale da buona siciliana. Genuina e determinata. Devo dire che grazie alla mia determinazione, al mio essere genuina e passionale, sono riuscita a realizzare i miei sogni. Quei sogni che avevo sin da bambina, quando nella mia cameretta scrivevo storie e canzoni, cantavo e suonavo il pianoforte davanti a mia sorella. La mia spettatrice speciale". Il libro a cui sei più affezionata. "Sono affezionata a tutti i miei libri (li definisco i miei gioiellini preziosi), ma ti stupirò, forse sono leggermente più legata all'ultimo “Cuore Marchiato”. Perchè questo legame con Cuore Marchiato? Che rapporto hai costruito con quest'ultimo libro? "E' un rapporto speciale. Un libro che ho iniziato a scrivere prima della pandemia e terminato durante questo terribile momento. Tratto una tematica forte, quale la violenza psicologica e il possesso vissuta all'interno di una storia extraconiugale tra due amanti Sofy e Marco. Il libro inizia con una citazione sugli amanti, del grande Pablo Neruda. Prosegue con le mie emozioni, tutto ciò che ho provato nel scriverlo in un periodo doloroso come quello attuale. Durante il lockdown infatti moltissime donne hanno vissuto insieme al loro carnefice, subendo violenza fisica e psicologica. Lo definisco un libro coraggioso, pieno di emozioni e stati d'animo di tanti cuori marchiati dalla vita, d'altronde tutte noi abbiamo avuto il “cuore marchiato” da qualcuno. Per Sofy, il suo, ha due occhi, un nome e un profumo che sa di Sicilia. Tanti capitoli profondi, dove moltissime donne potranno identificarsi e poi un dono, una lettera speciale di un uomo speciale, un vero cuore marchiato. Un libro che farà riflettere e alle donne farà capire quanto è importante dire basta a storie tossiche e ricominciare ripartendo con l'amare se stesse. “Cuore Marchiato” tratta appunto la tematica della violenza psicologica e del possesso che la protagonista Sofy, subirà dal suo amante in divisa Marco". Perchè hai voluto raccontare una tematica così forte, vissuta all'interno di una storia extraconiugale? "Ho voluto trattare questa tematica vissuta all'interno di una storia extraconiugale perchè purtroppo le donne che vivono una storia del genere hanno paura di denunciare, perchè hanno paura di essere giudicate. E poi ci tengo a ribadire una cosa molto importante, nel mio romanzo si parla di Sofy e Marco, Marco in questo caso è un amante in divisa, ma le donne che sono vittime di violenza psicologica, fisica ed economica la subiscono anche da varie tipologie di uomini, uomini che possono essere medici, operai, muratori, tutti uomini da denunciare indipendentemente dal lavoro che svolgono. Ci tengo a dire questo, perchè con il mio romanzo non voglio assolutamente generalizzare, ma bensì denunciare anche la minima parte marcia che il mondo delle divise può avere, come qualsiasi altra tipologia di lavoro. Io da sempre mi batto per le forze dell'ordine, mi batto per i loro ideali e per il grande lavoro/vocazione che svolgono. In ogni mio romanzo amo scrivere e raccontare di loro, amo scrivere le cose belle ma anche meno belle ma reali, amo tutto ciò che è lealtà e giustizia. E io sarò sempre dalla parte di chi questa divisa la onora e indossa con rispetto, dedizione e impegno". Quanto c'è di biografico? "Non è un libro biografico, ma come sempre in ogni mio romanzo c'è un po' di me. C'è la mia anima, la mia energia, il mio cuore, perchè anche il mio è un cuore marchiato dalla vita. Una vita che mi ha tolto tanto, ma mi ha dato tantissimo. La scrittura ha messo ordine nella mia vita, ha messo ordine dove ragnava il caos. Poter scrivere, raccontare storie e condividerle con il mondo fa bene al cuore. E sono sicura che i miei lettori quando mi leggono questo lo percepiscono". Quanto c'è di Debora nei tuoi testi? "Diciamo che in alcuni miei testi musicali, in alcune canzoni scritte per altri artisti c'è molto di me, mentre nei miei romanzi c'è molto della vita vissuta in generale". Cosa mi racconti del progetto film di “Io Resto Così”? "Posso dirti che insieme al regista Marco Pollini e alla Ahora Film stiamo lavorando ogni giorno per la sua realizzazione, non è semplice, perchè putroppo in Italia è più facile realizzare e portare al cinema il cinepanettone, piuttosto che un film che racconta il grande lavoro delle forze dell'ordine e il loro sacrificio. Ci sono stati momenti dove mi sono sentita demoralizzata, ma sono una cazzuta, vado avanti e so che prima o poi arriveremo al cinema, d'altronde sono per la meritocrazia. E i meritocratici realizzano con il tempo i loro obiettivi. Sono per i sacrifici non per i compromessi". Cosa significa per te questo film? "Significa portare al cinema un film drammatico, autoriale e sociale. Un film che racconta la vita di un poliziotto a trecentosessanta gradi, un film dedicato a un reparto per me speciale “la Squadra Volante”, un film che ricorda le vittime in servizio e le loro famiglie. Un film importante non solo per il cinema italiano, ma soprattutto per il messaggio che lancia ai giovani, giovani che sono il nostro futuro. E poi è un film dedicato ad un pezzo del mio cuore, che merita non solo la corretta giustizia ma il meritato ricordo: Giuseppe Iacovone". Il tuo amore per la Sicilia.
"Te lo descrivo con tre canzoni: “Un amore così grande” di Claudio Villa. “Fortissimo” di Rita Pavone e “Cu ti lu dissi” della mia musa ispiratrice, la grande cantautrice poetessa siciliana Rosa Balistreri, a cui sarà dedicata anche la prima edizione della mia Rassegna EtnaStar. Sono nata ad Asti in Piemonte una città bellissima, ma da genitori siciliani, nonni e bisnonni tutti siciliani, le mie origini sono siciliane e il mio cuore è totalmente “Made in Sicily”. A casa con la mia nonna Maria indimenticabile, si parlava in dialetto siciliano, si cantava in siciliano e si parlava quotidianamente della nostra terra bedda, tanti ricordi che porto dentro me. Oltretutto, all'interno del mio “Cuore Marchiato” c'è una dedica bellissima alla mia Nonna Maria e a mio Nonno Lorenzo (poliziotto nelle scorte), una coppia stupenda, nonna ironica e nonno bellissimo, i nonni che tutti i nipoti avrebbero dovuto avere, sono stata fortunata". A Settembre partirà la prima edizione di EtnaStar, la tua Rassegna di Scrittura Cinematografica, Teatrale e Musicale, all'interno di EtnaBook Festival Internazionale delLibro e della Cultura di Catania. Come e quando nasce? "La rassegna nasce molto tempo fa, era lì nel mio cassetto da circa due anni, ma a settembre scorso durante la mia ospitata a EtnaBook come Presidente di Giuria nella Sezione Booktrailer, grazie al Presidente e Direttore Artistico di EtnaBook Cirino Cristaldi, ha preso vita. Un grande professionista, persona cara che ha creduto in me e gliene sarò grata sempre. Una rassegna che nasce per dare un grande valore aggiunto alla scrittura non solo editoriale, ma anche cinematografica, teatrale e musicale. Racconteremo come nasce la scrittura di una sceneggiatura, di un testo teatrale, di una canzone, con tre artisti importanti, che saliranno con me sul palco per raccontarsi con un “a tu per tu” con il pubblico. La rassegna ha come cuore pulsante il mondo del cinema, del teatro e della musica, io che amo e vivo di scrittura voglio poter creare un contatto diretto tra pubblico e artisti, trasmettendo e approfondendo il legame con l'arte della penna. Per questa prima edizione ho voluto fortemente come musa ispiratrice la figura di Rosa Balistreri, donna forte, combattente e di grandi ideali, emblema della sicilianità e cui è dedicato il tema della rassegna: “L'amuri miu si tu”. E poi “l'amuri miu si tu” è una dedica piena d'amore da parte mia alla mia terra d'origine.
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AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Settembre 2024
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