Benvenuti a questa intervista speciale. Voglio raccontarvi una storia di forza, determinazione e di profondo amore per la danza. Ho avuto l'onore di parlare con Alessia, una giovane ragazza dal coraggio straordinario. Alessia è una ballerina diversamente abile, sulla sedia a rotelle e ha recentemente assistito allo spettacolo "Roberto Bolle and Friends" che si è svolto al Teatro Antico di Taormina. In questa occasione ha avuto la possibilita’ di incontrare il suo idolo, al quale ha scritto anche una lettera molto profonda.
Parlando con lei ho avvertito una grande energia e voglia di mangiarsi il mondo. Una giovane donna, dolce, minuta e apparentemente fragile ma che gia’ dalle prime battute ha dimostrato una grande tenacia e amore per la vita e soprattutto per la danza. Il suo racconto mi ha molto emozionato, in alcuni momenti toccato profondamente. Alessia ha scritto un libro “Farfalla sulle ruote” dove attraversa e narra il suo vissuto, un prezioso esempio di vita per tanti giovani che vivono questa realta’, che voglio chiamare “speciale”. Cominciamo dalla tua passione per la danza. Puoi raccontarci come hai scoperto la danza e come hai iniziato a ballare sulla sedia a rotelle? “Certo! Ma prima di tutto vorrei dire che ho deciso di scrivere questo libro perché amo la scrittura, insieme alla danza sono le mie due grandi passioni. Ho deciso di unire le due cose creando così quello che è il mio libro. Ho voluto raccontare la mia storia dall’inizio, dalla mia nascita ad oggi, il focus della narrazione oltre la mia vita, è la mia passione per la danza, il mio amore che porto con me sin da piccola, avevo solo 5 anni quando ho cercato di trovare la mia strada nella mia passione, ho sempre voluto ballare e sono riuscita a realizzarmi quando finalmente ho trovato la scuola di danza che mi accettasse e accompagnasse nel mio percorso artistico. Il libro è stato pubblicato l’anno scorso, ho impiegato quasi 1 anno per scriverlo, dedicandogli ogni giorno molto tempo”. Il tuo è un viaggio, una passione che ti è nata quando avevi 5 anni, gia’ non potevi ballare “normalmente”, il tuo ballo è quindi iniziato da subito in maniera speciale, raccontami cosa è successo. “ La mia condizione è data da una paralisi cerebrale infantile che mi accompagna dalla nascita e che mi ha portato ad essere una “farfalla sulle ruote”. Grazie alla scuola di Siracusa Ikonos ho potuto realizzare il mio sogno. Ma il cammino è stato lungo e difficile” Quanto la danza ti ha aiutato nella tua vita, nei tuoi momenti piu’ duri e complicati? "La danza ha avuto sempre un ruolo fondamentale nella mia crescita personale. Mi aiutato a difendermi dal bullismo ai tempi della scuola e soprattutto nella lotta all’anoressia, perché faticavo ad accettarmi, non riuscivo a capire perchè nessun mi volesse come amica, mi sentivo scarica, isolata. Crescendo, ho dovuto affrontare sfide legate alla mia disabilità, ma non ho mai voluto rinunciare alla mia passione. Cosa vuol dire l’isolamento in una situazione del genere? La gente a volte crea piu’isolamento di quello che si possa realmente percepire. Spesso questa sensazione di esclusione è generata dalle paure e pregiudizi della gente e non da quello che sento veramente. Ho pensato ad un certo punto che ero io il problema poi pero’ ho capito che erano i giudizi degli altri". C’e’ una parte del libro che hai avuto piu’ difficolta’ a scrivere perché legato ad un momento complesso della vita? Ed invece puoi parlarmi di un capitolo piu’ felice? Una parte che ami di piu’? “Si, la parte piu’ complessa è stata quando mi sono dovuta mettere a nudo e scoprirmi, mi sono aperta totalmente per far conoscere la situazione in cui mi sono trovata sin da piccola. Di momenti belli ce ne sono tanti, la fine pero’ credo sia la parte piu’ serena, quando ho raggiunto il mio equilibrio e pace, quando ho trovato amici e felicita’. Il capitolo della maturita’, ho accettato tante cose di me stessa e mi sono sentita bene. Ovviamente e’ il momento in cui mi sono realizzata anche con la danza”. Perchè hai scelto il titolo “Farfalla sulle ruote”? “Racchiude tanto, la farfalla è un simbolo di bellezza, di liberta’ ed eleganza, sulle ruote perchè rappresenta la mia situazione, me stessa, nel mio sentirmi libera e viva attraverso la danza nonostante le ruote”. Come sei arrivata a ballare con la scuola di Siracusa? Com’è stato ballare per la prima volta sulle sedia? "L’ho trovata attraverso una mia amica, dopo tanti anni, dopo una ricerca iniziata quando ero bambina, è finita a 16 anni. Questa mia conoscenza mi ha portata alla scuola di danza Tersicore di Siracusa, luogo in cui ho iniziato il mio percorso di studio di questa meravigliosa disciplina e il mio grande amore per la danza ha avuto modo di sbocciare, per poi diversi anni dopo proseguire presso la scuola di danza Ikonos in cui tutt'oggi studio, e sono libera di fare cio' che amo... grazie ad insegnanti speciali che ho avuto modo di incontrare. Ballare per la prima volta è stato stupendo, non ci potevo credere. Ma la volta piu’ emozionante è stata quando ho danzato per la prima volta con il deambulatore, reggendomi sulle mie gambe. Con questo strumento riesco a ballare in piedi, per cui mi sono sentita ancora piu’ libera. Oltre la classica studio danza moderna. Sono felice di aver incontrato le mie insegnanti che giorno dopo giorno, permettendomi di fare parte della scuola, annaffiano e fanno sì che il mio amore per la danza cresca sempre piu’. Come avviene una lezione di danza? "Seguo normalmente una lezione di gruppo con le altre ragazze. Faccio un allenamento come il resto della classe ovviamente con l’ausilio di qualcuno per alcuni esercizi. Sono l’unica “a rotelle”. Mi esibisco nei saggi, l’emozione del palco è sempre unica". Mi parli del tuo idolo Roberto Bolle, del tuo incontro e dell’esperienza dello spettacolo al Teatro Antico “ Lo seguo da quando ero bambina. Ho sempre sognato di incontralo. Lo spettacolo al Teatro di Taormina mi ha permesso di realizzare il mio sogno. Ho visto l’evento ed ho avuto anche modo di parlare con lui e fargli recapitare una lettera dove parlo della mia ammirazione nei suoi confronti e dell’importanza della danza nella mia storia. E’ stato un momento magico , non riuscivo a dire una parola … mi ha aiutato a riflettere. Per me Bolle è un esempio di vita, mi ha dato la forza di vivere e di continuare a sognare. Era la prima volta che lo vedevo. Lo spettacolo è stato emozione pura dall’inizio alla fine ma in particolare l’esibizione del pezzo Sphere mi ha colpito per la sua interpretazione. Anche io vorrei fare della danza il mio mestiere proprio come lui, magari affiancata da qualcuno, che dove non arrivo io, possa essere “le mie gambe”. Tutto questo è solo un sogno tanto lontano, forse non accadra’ mai e questo mi dispiace tantissimo, ma quella sera ho sognato davvero di essere sul palco anche io con le sue ballerine. Vedere artisti così talentuosi esibirsi con tanta passione e grazia è stato davvero ispirante. Mi sono sentita connessa con la loro arte, nonostante le nostre differenze. Sono stati un esempio di come la determinazione e la dedizione possano superare qualsiasi ostacolo”. Mi racconti di più sulla lettera e cosa hai voluto esprimere? “ Sì, ho sentito il bisogno di condividere con Roberto Bolle quanto la sua arte abbia significato per me. Nella lettera, ho espresso quanto fossi grata di aver avuto l'opportunità di vedere uno spettacolo così straordinario e come la sua arte abbia ispirato la mia passione per la danza sulla sedia a rotelle. Ho raccontato quanto la sua dedizione e il suo impegno mi abbiano motivato a superare le sfide e a credere in me stessa”. E cosa è successo dopo che hai inviato la lettera? “Non potevo crederci quando ho ricevuto una risposta da Roberto Bolle stesso! La sua risposta era calorosa e incoraggiante. Mi ha ringraziato per le belle parole e mi ha incoraggiato a continuare a seguire la mia passione. È stato un momento davvero speciale per me, sentirmi riconosciuta da un artista così talentuoso e ammirato”. Oggi com’è la tua Vita? “Sono felice, sono una ragazza di 21 anni, mi dedico alla scrittura e alla danza. A tal proposito sto scrivendo un secondo libro”. Vuoi anticiparci qualcosa su questo secondo testo? “In realta’ lo sto strutturando, ma parlera’ di danza ovviamente. Per ora non voglio dire di piu’”. Vuoi lanciare un messaggio ai ragazzi che vivono la tua stessa condizione speciale? “Mi sento di dire a tutti e non solo ai giovani, che qualsiasi cosa si desideri non bisogna porsi dei limiti ma bisogna cercare di arrivare a quello che si vuole realizzare, perchè i limiti sono solo in testa. Anche quando sembra difficile, come una carrozzina, possiamo arrivarci. Tutto è possibile, cio’ che sembra invalicabile si puo’ superare, basta trovare il modo giusto. Non bisogna piangersi addosso. Io ho un motto “sei puoi sognare puoi farlo”. Con 3 parole in sintesi, cosa è la danza per te? “Colore: perche’ da’ colore alla mia persona e alla mia vita, mi ha dato energia. La dedizione, per la disciplina e l’amore perche’ ci sono legata da sempre”. Grazie infinite, Alessia, per aver condiviso la tua storia straordinaria con noi. Sei davvero un esempio di determinazione e ispirazione. In bocca al lupo per tutto ciò che il futuro ha in serbo per te! “ Grazie a voi per avermi dato questa opportunità. Spero che la mia storia possa ispirare qualcuno là fuori. Sognate in grande!”
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AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Settembre 2024
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