Debutta stasera al Cine Teatro GriVi di Enna e domani al Palagiovanni di Barrafranca a "Passo di Valzer", il nuovo lavoro teatrale della compagnia Amici del Teatro di Enna. La piéce teatrale, adattamento e regia sono di Vittorio Vaccaro, attore e regista xibetano, da anni attivo professionalmente al nord d'Italia. Il punto di partenza e fonte d'ispirazione è stato Cechov. Si tratta infatti di un atto unico che mette insieme 3 commedie del famoso drammaturgo russo: tre "Scherzi d'amor comico" (L'Orso, Una natura enigmatica, la corista). Come ben si evince dal titolo si tratta di una danza, di un movimento, di una forza vitale che pervade l'anima dei tre racconti, è questa spinta che dall'inizio alla fine aleggia nello spettacolo è "l'amore". Fil rouge che da un'atmosfera più ludica e divertente della prima commedia ci farà viaggiare attraverso momenti più noir, come quelli del secondo racconto, fino ai sentimenti e cuore più cechoviani e drammatica. La scenografia è un elemento molto importante e parte integrante della narrazione. Ogni elemento diventa personaggio, con una voce e qualcosa da comunicare. La musica rende l'intera atmosfera ancora più compatta e armonica. Un cast di attori che si uniscono con la voglia di mettere in scena qualcosa che andasse aldilà del loro classico repertorio teatrale fatto di autori siciliani e italiani. Vaccaro punta quindi nel portare la drammaturgia straniera in una compagnia che accetta la sfida del nuovo. In scena: Carlo Greca, fondatore della compagnia, Elia Nicosia, Floriana Maria Sabato e l'attrice campana Tiziana D'Angelo. Lo spirito, il brio e l'energia dell'anima "napoletana" rende la commedia ancora più esilarante e coinvolgente. La produzione di "A passo di Valzer" si avvale delle scenografie di Paolo Previti, dei trucchi di Lely Mazone, dei costumi di Cettina Cantalupo. Il Direttore di scena è Pietro Valenti, assistente alla regia Floriana Maria Sabato. La MT di Marco Tumminelli cura luci e audio, Nicola Campisi riprese video. L'organizzazione generale è a cura di Walter Amorelli. Gli utili dello spettacolo saranno devoluti ai bisognosi e poveri della città. L'aspetto sociale e solidale rende ancora più nobile "l'atto teatrale" della compagnia dando quell'impronta di condivisione e del darsi che sono propri dell'arte teatrale. Abbiamo chiesto al regista Vittorio Vaccaro alcune curiosità della commedia. Raccontami dal tuo punto di vista l'opera e il lavoro che hai fatto per arrivare a " A passo di Valzer" Sono tre atti unici di Cechov, tre quadri diversi, riadattati in unico atto di un' 1 e 10, è un percorso sulla commedia del drammaturgo. Da dove nasce l'idea? L'idea è nata dalla compagnia, da un pezzo l'Orso, invece di fare solo questo ho pensato di raccontare altre commedie tratte dall'Amor comico che potessero mostrare un Cechov inusuale, si conosce altro di lui, abbiamo voluto narrare un lato più ironico ma anche profondo. Mi puoi definire dal tuo punto di vista i tre atti, come li vedi tu? Il primo è più barocco, più rumoroso, ritmo elevato, commedia pura, il secondo noir, più malinconico, più vecchio stile, un bianco e nero e il terzo è più asciutto, minimalista, tempi più stretti, più drammatico, più cechoviano. Qual è lo stile che utilizzi nello spettacolo e che tipo di lavoro hai fatto sul palco? Ho lavorato sullo spazio, profondità, pulizia della messa in scena, diagonali e pulizia dell'attore in scena. Qual è il tuo rapporto con gli attori in generale? Essendo attore, lavoro molto sull'attore, parliamo la stessa lingua, quindi mi piace avere un rapporto vicino, gli attori devono fare teatro, mi piace sapere le difficoltà ma anche le potenzialità di un attore, mi permetto di andare oltre perchè so cosa c'è dietro. Un attore non deve raccontare il teatro, lo deve fare, deve agire e noi come pubblico ci facciamo il nostro teatro, il nostro "film". Quanto sono importanti le scenografie in questo spettacolo? Nello spettacolo le scenografie prendono vita, diventano motore di un cambiamento continuo, un continuo trasformarsi, vedrete valigie e specchi che indicano un divenire continuo. Per gli attori sono parte di loro, le muovono con loro, le valigie diventano tutto, parte del racconto. C'è dinamismo pulito, grande confusione ma con molta chiarezza. In quanto tempo avete lavorato alla messa in scena? Opera costruita in 21 giorni che debutta il 21 a Enna. Quale sarà il futuro dell'opera? la vederemo in scena in altri teatri? Spero di si, la produzione deciderà sul futuro della commedia. Potrebbe essere un ottimo spettacolo anche per il periodo estivo in spazi all'aperto. vedremo.... il regista Vittorio Vaccaro e l'organizzatore generale Walter Amorelligli attori: Tiziana Carlo Greca, Tiziana D'Angelo, Elia Nicosia, Floriana Maria Sabato
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Se William Shakespeare fosse ancora vivo chissà cosa penserebbe nel sentire parlare Romeo e Giulietta in siciliano e vederli innamorarsi tra i quartieri più ruspanti di Catania "vestiti a festa" con lustrini, paillettes e borchie? Non potremo mai saperlo, forse si divertirebbe, non capirebbe nulla o probabilmente si commuoverebbe di fronte all'amore tormentato dei suoi personaggi catapultati nel ventunesimo secolo. Una cosa però in questi giorni è successa. Dal 8 al 10 febbraio al Centro Zo di Catania è andato in scena "Romeo Q Giulietta", in cui il pubblico ha potuto rivivere questa famosa storia d'amore ambientata proprio tra le strade catanesi. Un ambizioso e coraggioso progetto teatrale ben realizzato dal Teatro Mobile di Catania. Riadattare, rivedere e rivisitare Skakespeare è sicuramente un 'operazione delicata, complessa e una bella sfida. C'è riuscita Francesca Ferro attrice e regista della rappresentazione e Alessio Patti che si è occupato della traslazione in lingua siciliana. Il capolavoro di William Shakespeare, la storia d’amore più famosa al mondo e conosciuta da tutte le classi sociali ha divertito ed emozionato gli spettatori con un sold out che si è ripetuto per tutte le sere. Momenti più leggeri, divertenti e tipicamente "siciliani" si sono alternati a dialoghi molto emozionanti e toccanti. Le scene corali in cui tutta la compagnia è stata presente sono state caratterizzate dai colori dei costumi curati da Giusi Gizzo, che hanno fatto sorridere, un agglomerato di gusti e mode più trash e popolari dei quartieri più caldi catanesi. Un uso del dialetto acceso, modi di dire propri di un linguaggio più popolare e ruvido. I personaggi di questo adattamento vivono una città senza leggi e regole, i cui la delinquenza e la legge del più forte comandano; in cui i conti fra i due gruppi avversi: Capuleti e Montecchi "siciliani" sono decisi dal potere criminale che organizza la vita e la morte di tutti. Una chiave di lettura moderna, in cui la storìa d'amore skakespeariana non perde il suo romanticismo e tragicità originale. Molto d'impatto i dialoghi tra Romeo e Giulietta ben interpretati da i due attori. Bravo Giovanni Maugeri, che ha rivestito i panni di un Romeo un po' goffo, sempliciotto ragazzo di quartiere innamorato della sua Giulietta, interpretata con forza, passione e carattere dalla giovane Maria Chiara Pappalardo, un'interpretazione apprezzata anche per la sua verve ironica e spregiudicata. Una Giulietta con le calze a rete e abito succinto dal carattere determinato e diretto. Il cast è stato composto da eccellenti attori siciliani: Giovanni Arezzo, Francesco Maria Attardi, Verdiana Barbagallo, Dany Break, Fabio Costanzo, Domenico Gennaro, Mansour Gueye, Loredana Marino, Giovanni Maugeri, Mario Opinato, Maria Chiara Pappalardo, Pasquale Platania, Teresa Spina e Renny Zapato, insieme alla straordinaria partecipazione di Guia Jelo. Particolare attenzione meritano Mario Opinato nei panni di un Mercuzio amico di Romeo, tossico e allucinato, frivolo e leggero in maglietta luccicante e cappotto maculato. Un'interpretazione convincente, coinvolgente e d'impatto, con una grande presenza scenica. Sempre sorprendente e ricercata l'interpretazione di Guia Jelo che con la sua partecipazione straordinaria ha reso bene l’atteggiamento del capo del quartiere. La regina "mafiosa" del suo territorio. Passando da un registro più ironico e popolare a quello più profondo e toccante, Guia Jelo ha regalato al pubblico sorrisi e momenti di emozione. Una note di attenzione va a Fabio Costanzo che ha dato voce e corpo alla attenta e premurosa nutrice di Giulietta. Una figura resa in maniera originale, frivola e giocosa ma nello stesso tempo con toni drammatici e prepotenti. Rimane impresso anche il ruolo di frate Lorenzo, interpretato da Pasquale Platania, che più volte ha preso possesso della scena arrivando alla guida di un motorino elettrico, cercando di mettere pace tra i due innamorati. Hanno partecipato alla messa in scena anche gli studenti dell'Accademia Cams Sudio.. La musica è un altro elemento importante che ha accompagnato la rappresentazione teatrale creando un clima in cui diverse atmosfere si sono scambiate e inseguite. In cui la passione e il fuoco dell'amore impossibile si sono alternati con momenti di alta commozione, di guerra fra poveri e di forte tensione. La parte musicale è stata curata da Massimiliano Pace. |
AutoreNata Libera Archivi
Agosto 2023
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