Foto esposta al Branciforte di Palermo: "Dentro una supplica"Dopo il successo della mostra di Ferrara "Oltre lo sguardo", la talentuosa fotografa Arianna Di Romano continua a raccogliere consensi e critiche positive con la nuova esposizione "Universi Silenziosi" inaugurata da pochi giorni a Palermo a Palazzo Branciforte. Arianna è sarda ma di origini siciliane e con quest'ultimo lavoro ha voluto omaggiare il silenzio delle sue due isole, capace di narrare e raccontare storie. L'evento è stato curato da Gabriele Accornero, è un percorso di sguardi che travalicano i confini insulari. Momenti catturati, inaspettati o ricambiati. foto scattata a Palermo a Palazzo Comitini. "Ama, conforta, lavora, salva"- omaggio alle crocerossine. Opera esposta al Branciforte. "Ho rubato centinaia di sguardi per renderli eterni negli spazi vuoti della memoria". Con questo pensiero dell’artista Arianna De Romano inizia il viaggio all’interno di: “Oltre lo sguardo”, mostra inaugurata da alcune settimane a Ferrara. L'evento è stato organizzato dalla Fondazione Ferrara Arte ed è stato presentato da Vittorio Sgarbi, Presidente di quest'ultima. Arianna è una bravissima fotografa contemporanea. Ma prima di tutto una donna, dotata di un’anima particolare, profonda, in cui una rara e spiccata sensibilità innate nutrono la sua capacità di cogliere attimi e raccontare in immagini storie di vario genere e appartenenti a mondi diversi. Chi ha avuto il piacere di incontrarla e di guardare i suoi occhi o meglio di entrare in contatto con il suo sguardo avrà sicuramente percepito quasi un senso di imbarazzo misto a emozione, perchè Arianna ha il dono di saper entrare nei cuori di chi osserva e percepirne l’anima. Una donna minuta e dolce ma dalla grande forza e coraggio. Uno sguardo sognatore e nello stesso tempo impattante e determinato. Queste due componenti sono alla base della bravura artistica che la identificano e conraddistinguono. Ringrazioe Arianna per avermi donato nella intervista che segue alcuni sui cari e intimi pensieri legati al suo percorso di artista professionale e umano. “OLtre lo sguardo, una mostra di ampia visibilità e di prestigio, che cosa ha significato per te? Qual è l’idea di fondo e concetto che vuole esprimere questa esposizione?” “Oltre lo sguardo è il titolo che spinge il visitatore ad andare oltre l'apparenza per spingersi ad una bellezza "altra", quella dell'anima e non legata ai modelli di riferimento che la nostra società ci impone. Racconto viaggi come scoperta di un'umanità dimenticata, dei più fragili, degli ultimi, di coloro che vivono ai margini. Una ricerca costante nell'intimo, nell'essenza più pura e incontaminata dello sguardo.” Ho chiesto ad Arianna di parlarmi della sua vita e di scelte importanti fatte nel suo lavoro. Non è facile indagare e raccontare certe intimità e a volte le nascondiamo perchè sono nostre “private”, Arianna però con delicatezza e determinazione mi ha donato momenti della sua vita, pensieri forti ed emozioni a volte contrastanti, delusioni e soddisfazioni. “Arianna qual è stato il suo percorso professionale che ti ha portato fino ad oggi, ci sono stati dei momenti spartiacque che hanno influenzato le tue scelte e cammino?” “Ho iniziato a raccontare la quotidianità quando ero poco più che una bambina, usavo l'analogica di mio padre, il quale mi incoraggiava a fermare il tempo su ciò che colpiva maggiormente la mia curiosità. Ho continuato per anni a raccontare senza mai mostrare il mio punto di vista. Temevo che questo non interessasse a nessuno e forse ero spaventata all'idea di far scorgere la mia più autentica essenza. Intanto mi sono formata come Tecnico dei Servizi Sociali e Animatore di Comunità (terapeutiche) dedicarmi alle persone con difficoltà. In questa fase ho avvertito spesso il desiderio di documentare fotograficamente le persone con le quali trascorrevo le mie giornate lavorative. Ma non l'ho mai fatto. Col passare del tempo però ho deciso di mostrare a qualcuno alcuni miei scatti. Queste immagini sono piaciute, sono stata spronata a renderle pubbliche. Ma non avevo il coraggio di farlo così ho chiesto ad alcune persone di farlo per me, per sondare un po' il giudizio della gente relativamente ai miei lavori. Desideravo rimanere nell'ombra e ho spinto alcuni a fingersi autori dei miei scatti per fare un esperimento sul livello di gradimento. Solo che qualcuno, tra queste persone, ha deciso di sfruttare le mie immagini e non ha voluto restituirmi la maternità/paternità dei lavori. Questo dolore, questa profonda delusione nei confronti della fiducia tradita, mi ha spinto ad affermare il mio punto di vista e a riconoscere sempre il mio lavoro come personale e privato, capace di descrivere il mio sguardo sul mondo. Da condividere senza chiedere aiuto o pareri esterni. Una lezione che ho imparato molto bene a mie spese.” Arianna si è mostrata molto emozionata e felice di raccontare la sua storia. Una donna che ha imparato a essere sè stessa e a credere nelle sue grandi capacità. Andando oltre le proprie paure e limiti ha costruito la storia della sua fotografia: quello di una donna e di un’arte LIBERA.
0 Comments
Leave a Reply. |
AutoreNata libera Archivi
Giugno 2024
Categorie:
|