Oggi esistono copie perfette di capolavori del passato. Da sempre il dibattito intorno al concetto di preservazione della veridicità di un elemento artistico contro la bellezza dell’autenticità di un suo calco è stato oggetto di confronti e scontri intellettuali tra i puristi dell’arte e avanguardisti. Viviamo in una realtà dove la definizione di vero e autentico si sdoppia, in cui i nuovi generi televisivi ci propongono la definizione di reality, dove la verità e la realtà sono mascherate dalla riproduzione dell’autenticità di un fatto. Il pubblico si lascia affascinare dall’ autentico come la forma più verosimile al reale, sebbene una ricostruzione o copia di quella che è la verità. Questa idea è stata sviscerata da J. Baudrillard nel suo scritto “Il delitto perfetto” del 2003, pensiero che appare molto attuale applicandolo anche alle opere d’arte. Il filosofo e sociologo francese sosteneva infatti che: “La verità si è disfatta sotto la pressione di una gigantesca simulazione, tecnica e mentale, a vantaggio di un’ autonomia del virtuale, ormai liberatosi dal reale, a vantaggio di un’ autonomia simultanea del reale, che vediamo funzionare per se stesso in una prospettiva delirante, ossia autorefenziale all’infinito. Il reale è diventato un fenomeno estremo. Ovvero: non si può pensarlo come reale, ma occorre pensarlo come fuori dalle orbite, come se fosse visto da un atro mondo, come illusione”. Queste parole sebbene utilizzate dall’autore in ambito dell’ audiovisivo e media ben si prestano al concetto di reale e verosimile, originale e copia in campo artistico. Tutto sembra complicato ma in realtà incarna l’antica diatriba che è sempre esistita tra la purezza di un originale e il valore di una copia. Qualcosa di sorprendente e innovativo sta rivoluzionando da alcuni anni l’idea di originalità di opera d’arte, aprendo nuovi orizzonti di fruibilità e permettendo alla sperimentazione tecnologica di arrivare a nuove scoperte. Grazie a un progetto internazionale realizzato da Sky Arts Production Hub e co-prodotto a Ballandi Arts avremo la possibilità di conoscere alcune opere d’arte perdute, la loro storia e soprattutto la loro ri-materializzazione. Dopo “Operazione Caravaggio”, documentario dedicato alla ri-materializzazione dell’opera dell’artista: “La natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi”, restituita all’oratorio della Compagnia di San Lorenzo di Palermo alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella arriva la serie “Il Mistero dei Capolavori perduti”, che a partire dal 5 aprile 2018 alle ore 21.15 su Sky Arte HD, diretto da Roberto Pisoni, ci accompagnerà per ben 7 puntate alla riscoperta di capolavori estinti e riportati alla luce grazie alle più sofisticate ed avanzate tecnologie e studi di carattere storico e artistico. Ma dove è possibile che queste opere non più esistenti possano riprendere vita? A pochi kilometri dal centro di Madrid, in Spagna esiste uno spazio in cui la distanza tra opera prima e riproduzione appare dissolversi, questa nuova realtà si chiama Factum Arte, in cui viene rivoluzionato il concetto di copia, dove si va oltre il fax simile, dove si da vita a una nuova forma d’arte, dove nasce l’idea di Ri-materializzazione di un’opera d’arte Questo incredibile laboratorio, in cui “ I fantasmi” di opere ormai distrutte e inesistenti riprendono vita e diventano fruibili al pubblico, è un’organizzazione di fama internazionale fondata molti anni fa da Adam Lowe, artista, restauratore e teorico di successo, che oltre a collaborare con alcuni dei più famosi artisti contemporanei, è impegnato nella valorizzazione del patrimonio artistico mondiale. E’ qui che dopo una attenta selezione che ha tenuto in considerazione importanza storica, artistica e origine degli artisti per rendere omaggio ai diversi Paesi che hanno contribuito alla realizzazione della serie (Italia, Regno Unito, Irlanda, Germania e Austria) e dare un taglio internazionale al programma, che la produzione Sky Arts Production Hub, Ballandi Arts e Adam Lowe hanno selezionato le 7 opere d’arte, a ciascuna delle quali sarà dedicata una puntata. Tragicamente perdute, perchè rubate e mai più ritrovate o distrutte volontariamente o a seguito di un errore, i Capolavori verranno presentati nella loro totalità. Ogni episodio della serie narrerà la storia dell’opera, del suo autore, la sua sparizione o distruzione e lo straordinario e emozionante processo con il quale è stato riportato alla luce grazie alle più innovative tecnologie. “Il Mistero dei Capolavori perduti” è una nuova produzione come suddetto Sky Arts Production Hub, centro d’eccellenza europeo, creato per la realizzazione di programmi sull’arte che vengono distribuiti a livello internazionale in tutti i Paesi in cui opera Sky, raggiungendo una platea di quasi 21 milioni di spettatori. I 7 Capolavori scelti sono: Medicina di Gustav Klimt, Ninfee di Claude Monet, Vaso con Cinque Girasoli di Vincent Van Gogh, Concerto a tre di Jan Vermeer, Ritratto di Winston Churchill di Graham Sutherland, Myrto di Tamara de Lempicka e La torre dei cavalli azzurri di Franz Marc. Oggi grazie alle nuove tecnologie, al 3D, ai nuovi studi storici e archeologici, a figure sempre più specializzate in svariate tecniche multimediali si è arrivato al concetto di ri-materializzazione di cui ho sopra parlato. Come ho già detto non si tratta di mera e semplice riproduzione ma di ricreare un’opera partendo da ciò che è stato ritrovato della stessa e cercare di riprodurla riflettendo l’immagine che si suppone avesse al momento in cui è scomparsa. Da pochi frammenti, fotografie in bianco e nero, parti dell’opera a volte bruciate, deteriorate e in cattive condizioni, studi storici e archeologici, Factum Arte e tutti i suoi esperti sono stati capaci di ridare la vita a queste 7 meraviglie. Per questo progetto sono stati impiegati artisti, ingegneri, architetti, scultori, pittori, fotografi, restauratori, esperti in tecnologie multimediali di fama internazionale. Descrivere le diverse fasi del processo è davvero complesso e nello stesso tempo affascinante e sorprendente. Entrare tra le sale di Factum arte è un viaggio alla scoperta di un passato dimenticato che ritorna presente. Da un calco di diversi materiali, si passa a un lavoro di riempimento con colori, da un lavoro di artisti di carattere manuale si arriva allo studio e progettazione digitale dell’opera. Le nuove tecnologie in maniera sbalorditiva riescono a riproporre spennellature, sfumature di colori e giochi di luce. La stampa finale prodotto di digitalizzazione dell’opera artistica manuale è la ri- materializzazione del dipinto che appare ai nostri occhi. Le 7 Meraviglie perdute di Sky Arte HD non vi sembreranno delle semplici stampe digitali o delle fotografie ritoccate, ma assisterete alla visione di 7 Capolavori autentici, in cui la bellezza e la veridicità del loro stato vi faranno dimenticare che si tratti di “ri-materializzazione”.
Preferire l’originale in frantumi alla meraviglia della sua rinascita ? Domanda legittima ma grazie al progetto di Sky Arts Production Hub e al lavoro di questa “fabbrica dei capolavoro perduti” si potrà rendere fruibile e far conoscere ciò che non ci sarebbe permesso. Dare la possibilità alla ricerca archeologica di andare avanti e fare nuove scoperte, omaggiare artisti del passato, mantenere gli originali ormai deteriorati in un fase di “riposo” per mostrare tramite la sua ri- materializzazione come poteva essere nella sua interezza. “Il Mistero dei Capolavori perduti” sarà un’ emozionante viaggio che sorprenderà tutti gli appassionati d’arte ma che affascinerà e incuriosirà coloro che avranno la fortuna di soffermarsi su Sky Arte HD (canali 120 e 400) a partire dal 5 Aprile 2018. “A tutt’oggi, non ho trovato miglior definizione dell’arte di questa, L’arte è l’uomo aggiunto alla natura – natura, realtà, verità. Ma col significato, il concetto, il carattere che l’artista sa trarne, che libera e interpreta.” Vincent Van Gogh – Lettera al fratello Theo, 1879.
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AutoreNata libera Archivi
Luglio 2024
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