Leggere per imparare, leggere per crescere, leggere per diventare ciò che il cuore desidera. Sarà questa la tematica dell’edizione 2022 del Festival Internazionale del libro e della cultura di Catania che torna per il quarto anno consecutivo. La manifestazione, nata nel 2019, è stata ideata da Cirino Cristaldi, presidente di Etnabook, in co-organizzazione con il Comune di Catania, fortemente voluto dal sindaco Salvo Pogliese e dall’assessore alla Cultura Barbara Mirabella. L’evento si svolgerà dal 27 settembre al 1° ottobre proprio nel luogo cardine della città, il Palazzo della Cultura e in altri punti nevralgici dell’hinterland, come il centro commerciale Kantané.
Diventare, dal latino deventum denota maggiore intensità della parola divenire, ed è per questo che la direzione artistica del festival ha voluto fortemente adottare questo termine per rappresentare al meglio la quarta edizione di Etnabook. I libri accompagnano bambini e adulti nel loro percorso di formazione interiore. Solo stimolati dalla lettura di altre realtà oltre la propria, è possibile esprimere ciò che si vuole diventare, costruendo il presente in base al futuro. Oggi, nella prestigiosa Sala Sant’Agata del Palazzo della Cultura di Catania, è stata presentata alla stampa e al pubblico di appassionati l’edizione 2022 di Etnabook, Festival Internazionale del libro e della cultura. Per l’occasione, sono stati presenti l’assessora alla Cultura Barbara Mirabella, il direttore della direzione Cultura e Rete Museale del Comune di Catania Paolo Di Caro, il consulente artistico di Etnabook, Alessandro Cecchi Paone, giornalista e divulgatore scientifico, Cirino Cristaldi, presidente dell’intera manifestazione e Salvatore Massimo Fazio, presidente comitato scientifico Etnabook. Etnabook è anche il Premio Letterario “Cultura sotto il vulcano”. Anche per l’edizione 2022 il Premio sarà articolato in tre sezioni: a) Poesia; b) Narrativa/Saggio; c) Un libro in una pagina. Una giuria tecnica, composta da personaggi del mondo dell’editoria, del giornalismo e della cultura, avrà il compito di valutare le opere dei partecipanti e di scegliere le migliori a cui spetterà una targa e un premio in denaro. Non mancherà, inoltre, il concorso dedicato ai booktrailer, rivolto alle trasposizioni cinematografiche di opere letterarie. Per tutte le informazioni relative al bando di concorso, è possibile consultare lo spazio dedicato sul sito http://etnabook.it/bandi-premio-letterario/. Gli ingressi a tutti gli incontri del Festival sono e saranno sempre gratuiti, previa prenotazione. L’evento Etnabook Festival è organizzato dall’associazione culturale NO_NAME presieduta da Cirino Cristaldi con la co-organizzazione del Comune di Catania.
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Letizia Battaglia, maestra della fotografia "dossier" e figura femminile politicamente impegnata nella lotta contro la mafia, si è spenta ieri all'età di 87 anni a Palermo. I suoi scatti sono immagini immortali che rimarranno per sempre nella storia di questa emozionante arte. Una donna rivoluzionaria che ha sempre seguito un mestiere "troppo da uomo", circondata da colleghi maschi, è diventata a partire dagli anni '70 una pioniera del fotogiornalismo italiano al femminile. Ha iniziato la sua carriera nel 1969 collaborando con il giornale palermitano L'Ora. Nel 1970 si è trasferita a Milano dove ha incominciato a fotografare collaborando con varie testate. Letizia Battaglia è stata la prima donna europea a ricevere nel 1985, il Premio Eugene Smith, a New York, riconoscimento internazionale istituito per ricordare il fotografo di Life. Siciliana di Palermo è un simbolo importante di emancipazione e di rottura rispetto alla cultura in cui si è formata e cresciuta. Ci ha mostrato con il suo obiettivo ed i suoi scatti che la mafia esiste ed è una realtà più che presente. Ha immortalato giudici, poliziotti e uomini delle istituzioni in prima linea nella battaglia contro la "Cupola". Inoltre è andata oltre fotografando criminali e pregiudicati come Leoluca Bagarella, che la travolse buttandola a terra, realizzando proprio in questo frangente una delle sue più significative fotografie. Una donna in trincea, che ha visto la morte in faccia. Per ricordare la sua personalità e la sua lotta per i diritti delle donne vorrei citare alcuni frammenti di una bellissima intervista rilasciata a "Io donna" del Corriere della sera. "Facevo ciò che potevo per scuotere le coscienze mostrando non solo i morti ammazzati, ma anche la miseria causata dalla mafia e il potere politico che ha sostenuto il crimine, questo non dobbiamo mai dimenticarlo. Però non voglio più essere definita “la fotografa della mafia”: i miei soggetti preferiti restano le donne”. “Amo fotografare le donne perché sono solidale: devono ancora superare tanti ostacoli verso la felicità, in questa società maschilista che le vuole eternamente giovani, belle, con una concezione dell’amore che spesso, in realtà, è solo possesso. E cerco gli occhi profondi e sognanti delle bambine: mi ricordano me stessa a dieci anni, quando mi resi conto, di colpo, che il mondo non era poi così bello. Era la fine della guerra, tornammo a Palermo da Trieste, dove avevamo vissuto. Io scorrazzavo in bicicletta, come avevo sempre fatto: un giorno un uomo mi fermò e aprì il suo impermeabile. Lo riferii a casa e la mia vita cambiò: mio padre mi tolse la libertà, e io sognavo solo di fuggire dalla sua gelosia. Ecco perché le bimbe che ritraggo non ridono mai: le voglio serie nei confronti del mondo, come lo sono stata io”. foto con Bagarella |
AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Agosto 2023
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