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Mimmo Calopresti e Emmanuelle Seigner giurati lungometraggi in concorso. The cloud in her room: cine- arte e sperimentazione al TFF 66

7/16/2020

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             Mimmo Calopresti e Emmanuelle Seigner                              Francesco Calogero  e Leo Gullotta


Il Taormina Film Fest 66 continua con la duplice programmazione dei lungometraggi in concorso al Palazzo dei congressi. 
Il pubblico e gli interessati al festival piano piano aumentano, cosa che sottolineato anche il Direttore artistico Leo Gullotta, durante la presentazione dei film proiettati ieri.
La 5° giornata del TFF è stata dedicata al cinema  asiatico, cinema da scoprire, con la sua cultura, colori e piani sociali da interpretare e conoscere.
"Namo" di Nader Saeivar, iraniano e "The cloud in her room" di Zheng Lu, cinese

In sala erano presenti anche Mimmo Calopresti componente della giuria internazionale e il Presidente della stessa categoria Emmanuelle Seigner che da giorni presenzia alle proiezioni.

Francesco Calogero, anche lui nella direzione, ha voluto sottolineare la presenza di "The cloud in her room", unica rappresentanza di esplicito cinema -arte, esperimento a metà strada tra documentario e finzione. Una storia che vuole essere una doppia riflessione intimistica e poetica della protagonista, da una parte,  su quello che è la sua vita, ormai a metà strada tra l' adolescenza e quella di giovane donna e dall'altra una meditazione che vuole indagare attraverso la sua psicologia, una Cina socialmente e culturalmente cambiata, nuova, moderna, lontana, che la spiazza e disorienta. Un esperimento riuscito, in cui la fotografia, montaggio, effetti speciali e scelta del "colore" in bianco e nero, colpiscono  e rendono il film interessante e significativo. Il tema del fumo e delle sigarette è ridondante ed emblematico di una società che lo ha sempre considerato un vizio sociale, simbolo di virilità  e legato a dei rituali di rispetto gerarchico. Oggi è vietato fumare in luoghi pubblici, nel film è permesso, nel passato le donne fumavano meno, nel film la donna è quasi ossessionata dalle sigarette. Tutto questo indica un passaggio da una Cina passata  a quella di oggi. I rapporti familiari sono cambiati, il sesso in alcune scene è esplicito e la camera non risparmia alcuna timidezza nell'indagare la sessualità della donna. 
Poesia e sperimentazione a confronto, un connubio per un film che può piacere o lasciare  spiazzati.

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