Lo spettacolo teatrale "Le belle addormentate" di Aldo Rapè, attore e regista nisseno, andato in scena la scorsa settimana è stato un vero successo. Il Teatro Rosso Di San Secondo di Palazzo Moncada di Caltanissetta ha fatto il pieno assoluto e regalato tanti applausi.
Un adattamento drammaturgico de "La bella addormentata" di Rosso Di San Secondo forte e moderno. Un omaggio allo scrittore nisseno in occasione del centenario dell'opera . Il regista ha voluto così onorare uno degli autori più importanti, difficili e profondi della propria città. Lo ha fatto con rispetto e delicatezza, rimanendo fedele all'anima di Rosso, ricercando nella sua rilettura di non tradire il cuore dell'autore. Tutto questo ritoccando con qualche spennellata di originalità e modernità la resa registica finale. Un atto unico in cui lo spettatore viaggia all'interno del mondo di San Secondo, una realtà, quella de "Le belle addormentate", riproposta tra l'onirico e il reale. Un'atmosfera tra la fiaba, l'affabulatorio, il magico e la dura realtà, a volte amara della vita. In questo ambiente inizialmente ovattato, le protagoniste "le belle", prostitute del tempo, rappresentazione corale di Carmelina, la Bella Addormentata, "iniziano" alla lettura della fiaba. Si è catapultati nel colorato, rocambolesco, rumoroso, bizzarro mondo di "Guance blu, Naso viola, dei grassi e della goliardica fiera di San Michele. I personaggi della favola prendono vita scendendo dalla "giostra" di Rosso. Le movenze, i costumi e i caratteri degli interpreti ci rimandano al mondo della fantasia e del sogno. Una serie di bellissimi quadri scenici si avvicendano, ognuno diverso e caratterizzato da registri diversi. Ciò che li lega insieme è la storia di questa giovane prostituta che non vuole svegliarsi da un pesante sonno dell'anima, stanca della propria vita, fatta di ripetizioni, obblighi e costretta in una esistenza non desiderata, lei che voleva un futuro diverso per se stessa e per suo figlio Nico, è sottomessa al volere di un mondo maschilista, rappresentato dai grassi; una realtà imbrigliata in una sorte di dormiveglia che appare non dare via di uscita a tutti i personaggi della storia. Lo stesso "notaro", ridicolo e goffo è vittima inconsapevole di una situazione che vuole trovare un capro espiatorio al dramma della Bella. Il personaggio principale delle belle addormentate è rappresentato da diverse interpreti, uno sdoppiamento, la presenza della Matta, figura femminile, che diviene l'immagine della bella addormentata da anziana, che con un occhio disilluso e critico guarda dall'esterno la storia di queste belle giovani, che non sono altro che se stessa molti anni addietro, speranzose di una vita migliore, che si ridurrà però al mero ritorno alla realtà di sempre. Lei la pazzerela sa benissimo come finirà la favola... Una storia quindi quella di Rosso Di San Secondo sempre attuale e viva, rappresenta infatti il dramma e la situazione di tante donne di oggi, sottomesse ad una vita che non gli appartiene, costrette ad un volere maschile più forte, a volte non libere di vivere i propri sentimenti, desideri e passioni. Venti sono i protagonisti in scena, uomini e donne di età differenti, quasi tutti nisseni. La maggior parte tutte figure femminili che in maniera corale danno vita al cuore della Bella. Le prostitute del mondo di Rapè sono agghindate in stile anni'40. La regia è caratterizzata da un montaggio e ritmo veloce, in cui si passa rapidamente da uno stile ad un altro. Il regista in maniera coraggiosa e difficile è riuscito a mettere insieme registri differenti: la tragedia greca, con un bellissimo e suggestivo coro di donne; la comicità, con uno slapstick molto divertente nella fuga dello Zolfataro, lo stile teatrale di Bertolt Brecht; il dramma e la poesia con in monologo corale finale, momento molto toccante, emozionante e suggestivo, il pathos nella scena dello "stupro" della bella addormentata, momento forte, crudo e d'impatto. Un merito alle luci e arrangiamenti scenografici che hanno reso con tinte rossastre e blu il mondo in equilibrio tra sogno e realtà di Rosso. Il tutto è stato arricchito dalle cantanti della scuola Mast di Caltanissetta di Mariangela Rizza che hanno fatto da colonna sonora in alcuni passaggi dell'opera, anche la scelta dei brani in sottofondo è stata azzeccatissima. Hanno inoltre partecipato i ragazzi della banda del liceo musicale "Manzoni - Juvara" di Caltanissetta / dirigente prof.ssa Agata Rita Galfano, che si sono esibiti in alcuni pezzi, rendendo l'atmosfera ancora più magica. Lo spettacolo si è svolto giorno 23 maggio, data in cui ricorre la morte di Giovanni Falcone, per questo Rapè ha voluto fare onore ai morti nella strage ricordandoli con delle parole da lui proferite, che dal buio della platea e nel silenzio dovuto, si sono diffuse per la sala, invadendo le emozioni del pubblico. Un plauso agli attori non professionisti che hanno messo in scena un'opera complessa, dal linguaggio difficile e prosaico, riuscendo a muoversi tra vari registri e stili recitativi, cosa molto ardua anche per i professionisti. Tanta energia, emozione e voglia di dare negli occhi di tutti i partecipanti che dopo un lungo percorso di laboratorio hanno sicuramente reso il massimo; se qualcuno del pubblico non avesse capito fino in fondo tutto, perchè Rosso Di San Secondo non è sicuramente di semplice lettura, avrà senza ombra di dubbio compreso la sinergia, la fatica e la passione di fare teatro da parte di coloro, che forse per la prima volta hanno provato l'emozione di vivere un palcoscenico. Complimenti ad Aldo Rapè e a tutto il gruppo organizzativo. Al progetto hanno collaborato: Aurelia Armatore e Lucia Maria Collerone, assistenti alla drammaturgia Assistente di laboratorio: Fabrizia Salibra Docenti corso: Simona Miraglia e Doriana La Fauci Rosalba Collodoro: organizzazione generale Arianna Di Romano: foto manifesto e galleria fotografia Giuseppe Armatore: foto di scena Carlotta Bonadonna-Natalibera web media partner- contenuti web
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Quarto appuntamento con lo speciale "Le belle addormentate" di Aldo Rapè. Spettacolo conclusivo di fine laboratorio, che andrà in scena domani 23 maggio alle ore 21.00 al Teatro Rosso Di San Secondo. All'interno di questo progetto una bellissima mostra dedicata a "Le belle addormentate". L'allestimento è stato curato da Rosalba Collodoro, le foto sono state realizzate da Arianna Di Romano. Scatti in bianco e nero, in mostra presso il cine-teatro di Palazzo Moncada di Caltanissetta. Le Belle Addormentate: regia Aldo Rapè Organizzazione generale: Rosalba Collodoro Media Partner e servizio web: Natalibera web- Carlotta Bonadonna Montaggio Maria Catalano Intervenuta Arianna Di Romano Ormai al termine la stagione teatrale del Regina Margherita di Caltanissetta, curata dal direttore artistico Aldo Rapè.
Calerà il sipario con uno spettacolo di e con lo stesso Rapè, regista e attore. Un evento straordinario e solidale per chiudere la stagione. Una storia d'amore imperdibile sulla nostra memoria per chi è in cerca di memoria. Serata in beneficenza per l'associazione Familiari Alzheimer di Caltanissetta. Il teatro ancora una volta sposa iniziative di sensibilizzazione e aiuto sociale. Il 15 maggio alle ore 20,30. Il teatro si sa è un’esperienza forte, introspettiva, intima e uno scavare dentro se stessi prepotente e invasivo. Detto così potrebbe sembrare a molti qualcosa di troppo “serio” e impegnativo, quasi un percorso terapeutico; certo tutto questo è un aspetto fondamentale e vero del fare teatro ma c’è anche un’altra dimensione che in molti dimentichiamo: “il ritornare bambini, la sfera ludica e il divertimento. Quando si decide di iniziare un percorso teatrale, un laboratorio, un corso, non si sa bene a cosa si vada incontro; siamo curiosi, emozionati anche un po’ impauriti e bloccati nel lasciarci andare. Ma è proprio quest’ultimo elemento il cuore di un cammino teatrale: togliere i freni, dimenticare tutte le etichette e i ruoli che tutti i giorni per varie ragioni dobbiamo sostenere, sbloccare i timori che senza accorgecene ci limitano. Il laboratorio “Le belle addormentate” tenuto da Aldo Rapè, attore e regista teatrale nisseno iniziato a febbraio e che a maggio si concluderà, è un esempio di come anima e corpo siano due elementi che in scena camminano in simbiosi. E’ stato un percorso intenso e vario, il cui motore è stato guidato da queste due forze. Ho avuto il piacere di viverlo in prima persona e cimentarmi per quasi la prima volta in un esperimento teatrale. Raccontare il percorso fatto di 5 appuntamenti è un viaggio in cui la mente e il corpo sono diventati un'unica forza, in cui tutti i partecipanti hanno dovuto azionare parti della propria fisicità e del proprio intimo dimenticate o “addormentate”. Il risveglio dell’anima, delle passioni, il riscoprire la forza dell’aspetto femminile che ognuno di noi possiede, sia donne che uomini, sono stati i punti focali intorno ai quali si è lavorato. Lo spettacolo del 23 maggio “Le Belle addormentate” sarà il frutto di cinque sessioni in cui si sono susseguite varie tematiche e argomenti. I primi due incontri sono stati tenuti dallo stesso Aldo Rapè, un viaggio ludico, dinamico alla scoperta del linguaggio del corpo e delle emozioni. Muoversi nello spazio, conoscere l’altro, entrare in contatto non solo con se stessi ma con i compagni di viaggio; far cadere i freni inibitori, ritornare bambini e mettersi in gioco sono stati i temi affrontati. Una giornata è stata poi dedicata alla visione e critica del film documentario di Toni Servillo "Il teatro al lavoro" sul ruolo dell’attore. Capire come darsi al pubblico senza lasciare niente al caso. Il terzo appuntamento è stato tenuto dall’insegnante Doriana La Fauci, attrice di teatro e cinema e Direttrice del dipartimento di pedagogia e teatro presso l’Holos. Una full immersion nello studio della voce e del suo modularsi con la gestualità del corpo. Altra docente intervenuta Simona Miraglia, ballerina e coreografa presso la compagnia Giovanna Velardi. La danza è un elemento importante e fondamentale nello spazio scenico, lo studio della fisicità e del suo muoversi è stato oggetto della quarta sessione. Tra qualche giorno si concluderà questo cammino all’interno di alcuni elementi teatrali, il cui obiettivo più volte ribadito da Aldo Rapè è stato quello di dare spazio alla libertà di esprimersi, alle passioni e alle vibrazioni di ogni partecipante. Il laboratorio “Le belle addormentate” è stato un percorso non per professionisti, né per chi aspira a diventare un attore, ma per chi ama il teatro e per chi ha voluto provare un’esperienza importante e nuova. Assistente di Aldo Rapè è stata Fabrizia Salibra, da anni attrice di teatro e impegnata in diversi corsi teatrali. Al laboratorio hanno partecipato circa 20 persone, uomini e donne di età differenti. Alcuni già da tempo dediti al teatro altri alla prima esperienza. Un gruppo coeso e affiatato sin dalle prime lezioni che ha dimostrato grande partecipazione e una forte energia. Oltre al percorso attoriale, si è dato spazio alla parte autoriale: Aurelia Armatore e Lucia Maria Collerone hanno partecipato all’esperienza come autrici, durante le varie sessioni hanno seguito ed interagito con il gruppo per la costruzione drammaturgica. Ogni partecipante ha inoltre potuto apportare scritti, materiale personale, suggerimenti per la musica o altra competenza che potesse arricchire la creazione dello spettacolo. Un lavoro di gruppo e di collaborazione guidato dall’organizzatrice generale Rosalba Collodoro. Foto backstage e laboratori: Giuseppe Armatore. Foto di scena manifesto spettacolo: Arianna Di Romano Contenuti web-servizi stampa Carlotta Bonadonna- blog Nataliberaweb “Le Belle addormentate” Lea Alloro, Carlotta Bonadonna, Stefania Calì, Francesco Cutrera, Arianna di Romano, Noemi Ficarra, Clara Garzia, Federica Giarratano, Monica Granatelli, Gaetano La Rocca, Martina Mangano, Daniele Mancuso, Cettina Messana, Alfonso Milazzo, Gregorio Nuara, Catia Puleo, Chiara Pirrone, Michele Rizzo, Loredana Vitellaro Con la partecipazione straordinaria degli allievi della scuola MAST 79 / Caltanissetta con il coordinamento di Mariangela Rizzo e gli studenti del liceo musicale "Manzoni - Juvara" di Caltanissetta / dirigente prof.ssa Agata Rita Galfano Aldo Rapè dirige "Le belle addormentate"Foto: sessione n°3 con Doriana La FauciFoto 4° sessione con Simona MiragliaAssistente al laboratorio: Fabrizia SalibraIl laboratorio “Le belle addormentate” tenuto da Aldo Rapè, attore e regista teatrale nisseno iniziato a febbraio e che a maggio si concluderà è un esempio di come anima e corpo siano due elementi che in scena possono camminare in simbiosi. E’ stato un percorso intenso e vario, il cui motore è stato guidato da queste due forze. Ho avuto il piacere di viverlo in prima persona e cimentarmi per quasi la prima volta in un esperimento teatrale. Raccontare il percorso fatto di 5 appuntamenti è un viaggio in cui la mente e il corpo sono diventati un'unica forza, in cui tutti i partecipanti hanno dovuto azionare parti della propria fisicità e del proprio intimo dimenticate o “addormentate”. Il risveglio dell’anima, delle passioni, il riscoprire la forza dell’aspetto femminile che ognuno di noi possiede, sia donne che uomini, sono stati i punti focali intorno ai quali si è lavorato. Ma di questo vi parlerò più nel dettaglio prossimamente. Il 23 maggio al Teatro Rosso di San Secondo presso il palazzo Moncada di Caltanissetta si terrà lo spettacolo conclusivo di questo cammino. Le Belle addormentate è un adattamento da “La bella addormentata” di Rosso di San Secondo di cui quest’anno si celebra il centenario, un omaggio quindi anche ad un grande autore e drammaturgo nisseno. Oggi voglio raccontarvi come nasce e la storia che nasconde il manifesto dedicato allo spettacolo. Attraverso un reportage di foto scattate da Giuseppe Armatore e Arianna Di Romano durante il backstage, è possibile notare e capire ancora meglio la grande sinergia che ha animato il progetto. Un laboratorio dentro un altro, un esperimento in cui le protagoniste femminili si sono messe in gioco, svelando ognuna una parte di sé e come delle vere professioniste interpretare attraverso una foto un passato che non gli appartiene. Ogni sguardo ha voluto narrare una storia. Lo scatto ritrae un gruppo di “signorine del piacere” degli anni’40 che in una stazione, lungo un binario attendono l’arrivo di due nuove “colleghe”, in occasione della famosa quindicina, periodo in cui le ragazze che lavoravano nelle case chiuse venivano sostituite con le nuove. Ogni due settimane così le veterane della città aspettavano con curiosità, paura, invidia e gelosia le donne che forse gli avrebbero portato via clienti, attenzioni, regali, soldi e fama nel loro piccolo, triste e povero mondo. Siamo durante la guerra, un momento difficile, in cui queste malinconiche signorine avevano poco e vivevano come potevano, in questa foto appaiono eleganti e belle utilizzando quei pochi accessori e abiti che possedevano. Forse lo sforzo di apparire invidiabili agli occhi delle due nuove “bocche di rosa” le spingono a dare il massimo della loro sensualità. Ma c’è qualcosa che anima gli sguardi invidiosi e accigliati del gruppo: un paio di pantaloncini e le gambe nude di una delle due nuove arrivate, troppo spregiudicata e diversa dallo stile del paese. I due nuovi arrivi: Quella dalle gambe di fuori e la Diva con la sua veletta in testa e abito raffinato stimolano la sorpresa da parte di tutte ma quei pantaloncini così troppo “spinti” e succinti provocano la gelosia, rabbia e turbamento anche della Diva; solo una sembra non temere la primizia troppo appariscente: la signora con il cane intenta a farsi corteggiare da un giovane militare in stazione. manifesto le Belle AddormentateUna foto che racchiude una storia, vicende che sotto un tono agrodolce si ripetevano in diverse stazioni delle nostre città. Ciò che lega il manifesto con lo spettacolo che andremo a vedere a Teatro è certamente la figura della prostituta, La Bella addormentata di Rosso San Secondo era una di loro, una donna che vive uno stato di rassegnazione e di dormiveglia contro una società che non vuole vedere la forza e la spinta creativa e generatrice di questa donna. L’idea nasce da alcuni oggetti e indumenti: la divisa di un militare, (uomini che attendevano la quindicina) ed un paio di pantaloncini, che forse già di moda in altri luoghi, portano scompiglio tra le più “puritane e semplici” del paese. Da questi elementi, dalla forza creativa dell’art director e organizzatrice generale del progetto, Rosalba Collodoro coadiuvata dalla bravura della fotografa Arianna Di Romano (partecipante anche nello spettacolo) nasce il manifesto. La ricerca della location e i sopraluoghi sono stati anch’essi curati da entrambe. La foto è stata realizzata da Arianna Di Romano così come altri scatti di scena legati ad un altro progetto di cui vi parlerò presto. Rosalba Collodoro con Daniele MancusoPer quanto riguarda gli abiti, accessori, scarpe e materiale utilizzati, c’è stato un grande lavoro di ricerca, studio e cura dell’epoca che si voleva rappresentare. Molti oggetti e capi sono originali del periodo e vintage, presi in prestito da collezionisti e amanti del genere. L’arrivo al concetto che abbiamo cercato di esprimere viene fuori da un’ affiatata sinergia di gruppo e collaborazione, in cui ogni partecipante al progetto si è impegnata con le proprie idee, abiti e spunti. Anche i costumi sono stati diretti da Rosalba Collodoro. Nello scatto è presente solo una figura maschile ma in scena ci saranno altri protagonisti maschili che hanno preso parte al laboratorio: Francesco Cutrera, Gaetano La Rocca, Daniele Mancuso, Alfonso Milazzo, Gregorio Nuara e Michele Rizzo. Daniele MancusoIl trucco e parrucco è stato curato da Cettina Messana e Chiara Pirrone (presenti nello spettacolo). Chiara Pirrone con Noemi Ficarra e Loredana VitellaroCettina Messana con noemi Ficarra e Federica GiarratanoClara GarziaUn Manifesto che nella sua pienezza ha unito la volontà, l’energia, la passione e l’amore di donne che vivono il teatro per passione, nessuna professionista ma professionali in ogni passo fatto insieme per quello che sarà “La bella addormentata” diretta da Aldo Rapè. Arianna Di Romano e Lea AlloroCatia PuleoLea Alloro e Carlotta BonadonnaRosalba CollodoroUn saluto dal cast quasi al completo delle Belle Addormentate: da destra:Didi, Martina Mangano, Chiara Pirrone, Noemi Ficarra, Lea Alloro, Stefania Calì, Federica Giarratano, Loredana Vitellaro, Carlotta Bonadonna |
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