Foto: BCT festivalIl maestro Marco Bellocchio con il suo “Rapito” ha raccolto consensi e calorosi applausi durante tutti i suoi interventi e masterclass che si sono tenuti dalla sua partecipazione al Festival internazionale di Cannes fino ad oggi. Applauditissimo, per ben 15 minuti, alla 76esima edizione della Kermesse francese, ha poi regalato, il 10 giugno, una bellissima lezione di cinema e presentato il film al pubblico siciliano a Catania. Eplanet (multisala catanese) insieme a 01Distribution e Rai Cinema, ha organizzato infatti un incontro con il grande regista e i membri del cast: Fausto Russo Alesi, protagonista nel ruolo di Salomone Mortara e Barbara Ronchi (Marianna Padovani Mortara). Il film scritto con Susanna Nicchiarelli, è ispirato al libro "Il caso Mortara. La vera storia del bambino ebreo rapito dal papa", Mondadori 1996, scritto da Daniele Scalise. L’evento e’ stato moderato dal regista Nicola Zanni. Alcuni giorni fa, Bellocchio è stato ospite d’eccezione del BCT: Festival Nazionale del cinema e della Televisione di Benevento. Nella seconda serata dell’evento forte interesse e ammirazione ha suscitato la presenza del grande autore, sceneggiatore e produttore cinematografico. L’incontro si è tenuto a Piazza Roma, dove un numerosissimo pubblico lo ha accolto per la presentazione ufficiale del film e per la relativa proiezione, opera che ha ricevuto ben 7 Nastri D’Argento tra cui miglior film e migliore regia. Questi alcuni dei momenti piu’ significativi di un prodotto autoriale, prestigioso e di alto livello all’interno dell'attuale produzione cinematografica italiana. Foto ElPlanet Catania di Francesca MonsoneRapito di Marco Bellocchio e Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti, in sala dopo gli applausi a Cannes, entrano prepotentemente nelle candidature ai Nastri d’Argento 2023 che si concluderanno a Roma martedì 20 Giugno nell’arena del MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo.
Una sfida per il miglior film che comprende anche Il ritorno di Casanova di Gabriele Salvatores e due titoli lanciati dall’ultima Mostra di Venezia: Il signore delle formiche di Gianni Amelio e Siccità di Paolo Virzì che aveva già ricevuto dalla stampa, proprio a Venezia, il Premio Pasinetti. I Giornalisti Cinematografici Italiani lo hanno da poco annunciato mentre si avvicina la fase finale dei Nastri 2023 che si concludera' con la serata di premiazione dedicata alla terza edizione delle Grandi Serie, sabato 17 Giugno al Teatrino di Corte di Palazzo Reale di Napoli. Già annunciato il ‘Nastro dell’anno’ al film di Roberto Andò La stranezza. Il piccolo capolavoro della commedia ha infatti segnato la grande svolta in sala dopo la pandemia, conquistando il pubblico con un cast di protagonisti eccezionali: Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone. Il film ha inoltre siglato la ripresa della stagione con la capacità di coniugare cultura e intrattenimento in un successo unico. Un lavoro straordinario al quale sarà dedicato l’evento speciale dei Nastri d’Argento la sera del 1° Luglio, al Teatro Antico di Taormina, in chiusura del Taormina Film Fest. Quaranta in totale sono i film finalisti di questa edizione: con i più candidati Rapito (9 candidature) seguito da Il sol dell’avvenire (8). La scelta di questa 77.ma edizione è di tornare ai film esclusivamente usciti in sala dal 1° Giugno 2022 al 31 Maggio 2023. Per sostenere quest’anno più che mai i cinema in crisi un’attenzione speciale va all’iniziativa #soloalcinema con l’adesione dei Nastri d’Argento a “Cinema Revolution”, la campagna promozionale del Ministero della Cultura che per tutta l’estate consentirà di vedere al cinema i film italiani ed europei al prezzo unico di 3 euro e 50, iniziativa per la quale i Giornalisti Cinematografici chiedono a distributori e esercenti di far tornare in sala anche i titoli candidati dai Nastri d’Argento. E proprio per promuovere accanto al grande cinema d’autore il talento più giovane, i Nastri, fin dalle candidature segnalano la qualità anche tra molti titoli che non hanno avuto il tempo di consolidare il rapporto con il pubblico in sala. Per questo, eccezionalmente, sono 6 e non 5 le nomination per le opere prime, i soggetti e per le canzoni che sempre di più contribuiscono a rafforzare il legame fra il cinema e il suo pubblico. Non tutte le candidature per il Miglior film – che peraltro riguardano insieme al regista anche i produttori – coincidono con le nomination per la Migliore regia, categoria in cui accanto a Bellocchio e Moretti entrano Andrea Di Stefano (L’ultima notte di Amore), Kim Rossi Stuart (Brado) e Luca Guadagnino (Bones and All), una candidatura che offre lo spunto per ricordare che i Nastri d’Argento prevedono in selezione i soli film di produzione nazionale ma considerano da sempre i talenti italiani anche all’interno delle produzioni internazionali. Entrando nel dettaglio delle candidature le sei opere prime scelte sono: Amanda di Carolina Cavalli, Margini di Niccolò Falsetti, Spaccaossa di Vincenzo Pirrotta, Stranizza d’amuri di Giuseppe Fiorello, Marcel! di Jasmine Trinca e Disco Boy di Giacomo Abbruzzese. Le commedie in ‘cinquina’: Grazie ragazzi di Riccardo Milani, Il grande giorno di Massimo Venier, Romantiche di Pilar Fogliati, Astolfo di Gianni Di Gregorio e Mixed by Erry di Sydney Sibilia. Per il soggetto (sei candidature) concorrono Mia, Princess, Il primo giorno della mia vita, L’immensità, Orlando e Piano piano. Per la sceneggiatura, sempre in ordine alfabetico: Brado, Il sol dell’avvenire, Mixed by Erry, Rapito e Siccità. Molte novità nelle candidature di attrici e attori: nella selezione di questa 77.ma edizione - realizzata come sempre con il sostegno del MiC - Direzione generale per il Cinema sono in ‘cinquina’ come attrici protagoniste, con Margherita Buy (Il sol dell’avvenire), Jasmine Trinca (Profeti), Linda Caridi (L’ultima notte di Amore), Benedetta Porcaroli (Amanda) e Barbara Ronchi (Rapito). Tra le non protagoniste candidate, con Barbora Bobulova (Il sol dell’avvenire), Milena Mancini (Mia), e Lidia Vitale (Ti mangio il cuore). Per gli attori protagonisti invece: Alessandro Borghi e Luca Marinelli (Le otto montagne), Pierfrancesco Favino (L’ultima notte di Amore), Edoardo Leo (Mia), Luigi Lo Cascio (Il signore delle formiche) e Fausto Russo Alesi (Rapito). Per i non protagonisti: Fabrizio Bentivoglio (Il ritorno di Casanova), Francesco Di Leva (L’ultima notte di Amore), Lino Musella (Princess), Saul Nanni (Brado), Paolo Pierobon (Rapito). Per la commedia le attrici candidate sono Antonella Attili (Il grande giorno), Giorgia (Scordato), Pilar Fogliati (Romantiche), Valentina Lodovini (I migliori giorni) e Stefania Sandrelli (Astolfo). Gli attori: Antonio Albanese (Grazie ragazzi), Claudio Bisio (Vicini di casa), Paolo Calabresi (I migliori giorni), Nicola Rignanese (Margini) e Giorgio Tirabassi (Il Pataffio). Infine la musica con le candidature di maestri come Stefano Bollani, Franco Piersanti, Pivio e Aldo de Scalzi, Teho Teardo e una coppia di musicisti e autori come Colapesce e DiMartino. Per le canzoni, insieme agli outsider di Margini Francesco Turbanti, Emanuele Linfatti e Matteo Creatini, sono candidati interpreti come Marco Mengoni, Levante, Diodato, Elodie con Joan Thiele, Liberato. L’elenco completo delle candidature con il dettaglio di tutte le categorie artistiche e tecniche dei film selezionati è nella lista in allegato. Nei prossimi giorni l’annuncio dei Nastri speciali di quest’edizione aggiungerà riconoscimenti e segnalazioni per film e talenti che non figurano nelle nomination e il Nastro europeo. E i giovani saranno grandi protagonisti di un palmarès che come sempre comprende proprio con i Premi Guglielmo Biraghi e Graziella Bonacchi, il premio Nastri d’Argento-Nuovo Imaie e con il riconoscimento della Fondazione Claudio Nobis. A breve verrà annunciato anche il Premio Nino Manfredi e verranno assegnati come consuetudine il Premio Nastri d’Argento-Hamilton Behind the camera, il Persol-Personaggio dell’anno e il Premio Wella per l’immagine. I vincitori della migliore sceneggiatura riceveranno anche un omaggio speciale, condiviso dai Nastri d’Argento con Campo Marzio. HOT CORN PORTA SULLA CROISETTE UN NUMERO SPECIALE DI HOT CORN WEEKLY DEDICATO AL FESTIVAL DI CANNES5/17/2023 CANNES, 17 maggio 2023 – Dopo le edizioni presentate alla Mostra di Venezia e alla Festa del Cinema di Roma, Hot Corn, il magazine digitale di cinema e serie TV (www.hotcorn.com), sbarca sulla Croisette con un nuovo numero di Hot Corn Weekly dedicato questa volta interamente al Festival di Cannes. In copertina, Harrison Ford in Indiana Jones e il Quadrante del Destino, ultimo atto della saga che verrà presentato fuori concorso il 18 maggio. «Da sempre Cannes non è solo un festival», spiega Andrea Morandi, direttore di Hot Corn, «ma è uno stato mentale, un luogo a cui tornare per riscoprire i motivi per cui un giorno ci siamo innamorati di questa magia di ombre che ancora chiamiamo cinema. Così, dopo le edizioni di Venezia e Roma, siamo a Cannes con un numero speciale per raccontare quello che vedremo, a partire dall'ultimo atto di due eroi molto diversi di cui sentiremo la mancanza: Indiana Jones e Ken Loach». L’edizione speciale di Hot Corn Weekly verrà distribuita all'Italian Pavilion e in altri luoghi del festival, ma per chi non è presente a Cannes potete trovarla online. scarica la versione in pdf
Wim Wenders si racconta al Barcellona Film Fest
In questi giorni nella cosmopolita ed eclettica citta’ di Barcellona si sta svolgendo la settima edizione del Barcellona Film Fest. Uno degli eventi internazionali cinematografici piu’ attesi e popolari della Catalogna. Una programmazione ricchissima di ospiti d’eccezione internazionali hanno reso la kermesse ancora piu' interessante. Tra il cinema Verdi ed altre location scelte ad hoc per l'evento si sono tenute proiezioni, dibattiti e appuntamenti speciali. Un nome piu'di altri e' stato il protagonista assoluto di questo evento: Wim Wenders. Un artista a 360 gradi, un uomo che ha fatto del cinema la sua vita. Un autore che ha visto nella settima arte l'unico e possibile modo di mescolare e unire insieme tutte le discipline artistiche che lo hanno accompagnato nella sua crescita personale e professionale. Pittore, artista, autore e regista, Wim Wenders si e' raccontato non solo ai giornalisti, durante la conferenza stampa, ma anche al grande pubblico in un incontro molto intimo e rivelatore. L'apertura del Festival ha inoltre dedicato un momento unico al cineasta tedesco, onorondalo con un premio speciale alla carriera.-"Sono molto felice che il Festival mi abbia voluto consegnare un premio, ma questo riconoscimento non e' mio, va ai miei film e alla Fondazione Wim Wenders, sono contento che Barcellona possa vedere le mie 12 pellicole cosi' che possa conoscermi di piu' e apprezzare il mio lavoro". Profondi sospiri, secondi di silenzio e sguardi fissi nel vuoto sono stati gli incipit di ogni singola risposta del regista. E' apparso come se avesse dovuto iniziare una meditazione sulle sue parole. Nulla lasciato al caso, quasi come un viaggio a ritroso nel suo passato ed esperienze. Durante i suoi discorsi ha piu' volte parlato del "cuore" e dell'anima come sinonimo di intuizione verso la creazione, percezione che a volte puo' apparire come dolore ma che attualmente si puo' tradurre "in passione". La passione che ha sempre animato il suo percorso di vita. Ha iniziato a colloquiare con i giornalisti lasciandosi scappare alcune indiscrezioni sui suoi ultimi progetti: "Sto lavorando a quello che sara' il mio progetto per gli anni futuri.... parlero' di pace, oggi c'e' mancanza di un concetto omogeneo di verita', la verita' e' qualcosa su cui nessuno e' d'accordo, la verita' e' attualmente una specie in via d'estinzione, così come il progressivo declino della nozione di bene comune. Per le nuove generazioni forse non hanno piu' importanza, i bei tempi probabilmente non torneranno, dobbiamo quindi chiederci come possiamo fare a risolvere questo vuoto.. e la mia ricerca a che fare con la pace, senza di essa non c'e' verita' ne' bene comune". In questa sua lunga dissertazione sulla ricerca della verita', nonostante un netto cambiamento nella societa' dovuto alla pandemia, all'11 settembre ed altri fatti di attualita', dice di non smettere di essere ottimista- "Se non fossi stato un eterno ottimista, non sarei diventato un regista. Sono ottimista e mi occupo del futuro del cinema e del futuro della societa', perche' solo gli ottimisti possono cambiare il mondo. I pessimisti seppelliranno la testa sotto la sabbia". Perche' ha deciso di fare cinema? "Io nasco come pittore, sono un artista, il cinema e' l'arte che mi ha permesso di mettere insieme tutte le discipline. I miei film sono come quadri, un immagine e' come una pittura in cui metto insieme fotografia, arte, musica e immagine". Avvicinandomi al cinema e iniziando a farlo ho amato Antonioni, Godard e Kurosawa. Sono stato affascinato da autori per cui il cinema e la vita sono un tutt'uno. Io e il cinema ormai siamo una cosa unica. Il cinema e' un elemento vitale per ogni vero autore. Sono cresciuto nel dopo guerra, ero povero, per me il cinema era un momento speciale per uscire dalla tristezza della vita". Cosa ci rivela riguardo i suoi ultimi film? "I miei film torneranno in competizione nelle prossime settimane al Festival di Cannes. Proprio 40 anni fa ho ricevuto la Palma d'oro Per "Paris, Texas", film che ha consolidato il mio successo e che stato scelto come immagine del manifesto del Barcellona Film Fest. Non voglio parlare molto alla stampa di questi due lavori, perche' sono felicissimo di averli fatti senza che nessuno lo sapesse. Li abbiamo fatti senza riflettori. Nessun giornalista ne ha parlato o scoperto che esistessero fino alla conferenza di Cannes, e penso che questa sia la prima volta che mi succede e voglio mantenere questa situazione. Un film e' un documentario in 3d e l'altro si chiama Giorni perfetti ed e' un film di finzione. Questo e' tutto quello che vi diro'". Ha affermato inoltre in maniera scherzosa ed ironica che non ha paura di presentarli a Cannes proprio perche' sono film diversi e unici. Una domanda che il regista ha considerato molto bella e interessante ha messo in risalto il rapporto tra il cinema e i giovani. "Penso che la prima cosa che i giovani si sentiranno dire e' che se vuoi dedicarti al cinema devi pensare ad un film come ad un prodotto e che c'e' un modo per far sì che abbia successo. Questo e' un pericolo e un'enorme bugia, se pensi che il film che stai girando sia un prodotto, progetta auto. Fai qualcos'altro, ma non fare un film. Il cinema e' molto di piu', il cinema fa parte della nostra cultura europea, come i libri, come Cervantes, come i quadri di El Greco. Fa parte della nostra tradizione e quella tradizione non e' tradizione industriale. Se vuoi, fai finta di pensare che siano solo prodotti, perche' non te li lasceranno fare se non fai finta di farlo, ma nel tuo cuore devi sapere che un film e' molto di piu'. Devi sapere che puoi offrire qualcosa che nessun altro puo' dare. Sono sicuro che un giovane che fa un film realizza qualcosa che nessuno puo' creare". Wim Wenders e' un grande maestro, diversi cineasti si sono ispirati ai suoi film, dopo anni ritorna al cinema ma senza essersi mai fermato, dedicandosi a corti, videoclip e altro. Un uomo dalla forte personalita' e brillante che fa dell'ottimismo l'elemento principale del suo successo- " Se non fossi stato un eterno ottimista non avrei fatto cinema, "Non so- afferma scherzando- come Woody Allen possa fare film essendo un vero pessimista". Questa carica ed energia e' arrivata anche al grande pubblico in un incontro davvero speciale che si e' aperto con una grande lezione di vita e di umilta'. "Citando Jimy Hendrix ed il suo album Experience, io "sono esperienza", sono un uomo che ha iniziato molti anni fa, quando sono andato a Cannes per la prima volta non capivo bene quello che mi stesse succedendo, ora sono un "esperto", navigato, ma questo non deve farmi sentire arrivato, c'e' sempre da imparare, non bisogna cullarsi sull'esperienza ma attingere sempre dalle nuove situazioni". Cosa ha imparato dal cinema americano? Il suo rapporto con gli USA "Sono stato attratto dai film western di Jhon Ford per i colori e la fotografia. Do molta importanza a questi elementi perche' nel mio cinema valorizzo molto quet' ultimi. I paesaggi western hanno spesso ispirato i miei film. Il mio intento non era fare western, non era il mio genere di film. Le mie pellicole si basano sulla ricerca. Il soggetto della mia vita e' la ricerca, che e' certamente alla base della mia cinematografia". Con forza Wenders sottolinea: "Io ricerco l'identita', l'amore, l'anima e il senso della vita. Tutto questo deve riflettersi nei miei film. Co il mio lavoro ricerco risposte". Che rapporto ha con il cinema tedesco? "Da giovane lo percepivo come un cinema lontano, troppo scuro e cupo, in quel periodo vivevo a Parigi ero squattrinato, volevo fare il pittore per cui avevo in mente un altro .... Con il tempo pero', avvicinandomi al cinema ho iniziato ad apprezzare il cinema tedesco, rivalutando Lang e tanti altri, dedicandogli alcuni die miei film. Non li ho mai considerati i miei "padri", ma i miei "nonni", (parlando di film). Cosa ci dice sul cinema spagnolo? " Il primo set che ho visto della mia vita era spagnolo. Ho avuto diverse coproduzioni e collaborazioni". Come si rapporta alla sceneggiatura? " Io le sceneggiature non le vedo. Amo fare film senza script, posso partire anche una sola pagina, da dove iniziare e poi elaborare la storia. Non voglio sapere molto, mi piace l'incertezza, la curiosita' di fare nascere un film senza tanta sicurezza. Trovo piu' stimolante non sapere, mi blocca conoscere troppo". Cosa pensa del cinema 3d, del montaggio e del cinema di oggi? "Credo che il 3d sia molto interessante, rappresenta la nuova frontiera, ma bisogna usarlo sempre con moderazione, senza eccedere. Il montaggio e' una cosa lenta. Sono "un pessimo cuoco", l'editing e' una "cottura lenta", e' un processo molto affascinante. Credo che il cinema di oggi sia molto cambiato, Netflix e Amazon stanno rovinando la bellezza delle sale, il fascino delle proiezioni. Un giorno credo il sistema delle piattaforme implodera'. Il giorno in cui riscopriremo quanto sia bello ritornare al cinema e stare insieme sara' una nuova Era. Bisogna ritrovare la bellezza di andare al cinema. Le piattaforme dovrebbero essere piu' educative". Wim Wenders ha di sicuro lasciato al Barcellona film fest una grande testimonianza di quella che lui chiama "experience" ma soprattutto di grande artista, amante di tutte le arti e delle ricerca della verita' attraverso l'esplorazione del cinema. Riprendono le riprese di PAOLO VIVE, il docufilm scritto e diretto dalla regista siciliana Debora Scalzo, con protagonista l'attore Bruno Torrisi nelle vesti del giudice Paolo Borsellino. A trent'anni dalla strage di via D'Amelio, l'originale omaggio d'autore al magistrato e all'uomo “Paolo”, realizzato tra Palermo e Catania, con un primo ciak girato già lo scorso fine gennaio e' uno dei progetti piu' coraggiosi dell'autrice. Le nuove riprese ripartiranno a breve, un prodotto importante della regista da sempre impegnata nel sociale e legalità, che mira a portare sullo schermo un intenso monologo rivolto in particolare “ai giovani che perseguono con coraggio ideali di legalità e giustizia”. Scrittrice e sceneggiatrice cinematografica siciliana, Debora Scalzo ha al suo attivo diversi libri dedicati alle forze dell’ordine e importanti premi per la letteratura poliziesca e sociale. Ufficialmente in concorso nella sezione cortometraggi ai David di Donatello 2023 e nella selezione ufficiale cortometraggi del Festival di Cannes 2023 con "Cuore Marchiato", shortmovie scritto e prodotto da lei, diretto da Giovanni Ruggeri e tratto dal suo omonimo romanzo best seller (NewBook Edizioni). Con Paolo Vive la Scalzo debutta alla regia, l'autrice ha voluto raccontare la storia di un grande magistrato e di un uomo dagli alti valori, che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia, un esempio per le nuove generazioni”. Il docufilm è prodotto dalla stessa regista, con Underground Studio Production, Dip Studio Production, Mat&Teo Production, Pierangela Giuffrida e Andrea Festa. Il cast tecnico e' tutto siciliano, come dice la Scalzo "sono il valore aggiunto al progetto, dal filmmaker dronista Antonio Licciardello, il doppiatore Mario Giarola, l'hair stylist Toni Pellegrino e la makeup artist Costanza Dicorrado". La colonna sonora è prodotta dal cantautore barese Gianni Pollex (autore di artisti quali Ermal Meta, Emma Marrone, Chiara Galiazzo, Elodie), e firmata da Roberto Williams Gugliemi e Debora Scalzo. L'audiovisivo è suddiviso in due parti, da un lato interviste e testimonianze esclusive, dall'altro l'interpretazione di Torrisi, attore "eccellenza siciliana". Vediamo nel dettaglio cosa ci racconta Debora Scalzo È un progetto importante che nasce da un desiderio di quando eri piccola, come sei arrivata alla realizzazione attuale? Un onore immenso poter raccontare la storia del grande e insostituibile uomo e magistrato, quale era il giudice Paolo Borsellino. Un uomo da sempre stimato, ma soprattutto, un progetto custodito nel mio cassetto sin da giovanissima, ricordo ancora la mia tesina alle superiori dedicata proprio a lui e a ciò che ha fatto per noi giovani, il ricordare non solo lui, ma anche i suoi angeli della scorta e lo stesso Antonio Vullo (agente di scorta del giudice e unico sopravvissuto alla Strage di Via D'Amelio). Antonio l'ho voluto fortemente all'interno del progetto per un'intervista esclusiva, Antonio è un uomo a cui voglio un mondo di bene e che merita tanto, ma che purtroppo questo Stato ha dimenticato. Paolo Vive nasce per i giovani, per donare a tutti loro un docufilm dedicato alla legalità, e poter permettere loro di portare avanti ideali di uomini eroi, di poter rispettare le regole di una vita sociale pulita corretta e meritocratica, i valori della democrazia e della libertà e diffondere tra gli studenti la cultura dei valori civili. Sarà distribuito in Italia e all'estero alla fine del 2023, con presentazioni in festival di cinema internazionali. Per la realizzazione del progetto devo dire grazie a tutte le maestranze con il quale collaboro, che ci hanno creduto sin da subito, alla Dottoressa Murabito e Catania Film Commission, Palermo Film Commission, Sicilia Film Commission e un grazie enorme alla famiglia Borsellino, per sostenerci e supportarci sempre. Qual è stato il cammino, difficoltà? o criticità? Se ci sono state. "Realizzare questo progetto è stato un lungo cammino, dalla parte film con la mia stesura della sceneggiatura, alla parte docu con tutte le personalità da intervistare che ho scelto personalmente accuratamente. Ho voluto solo persone che hanno amato, stimato e vissuto realmente il giudice. Non ho voluto intervistare magistrati antimafia che sono entrati in politica, perchè penso che chi combatte la mafia tutti i giorni non possa entrare in politica e soprattutto perchè il giudice Borsellino aspetta ancora giustizia da uno Stato che lo ha tradito, da uno Stato che sa ma che non parla. Difficoltà e criticità si ci sono state, ci sono state quando mi sono sentita dire "Perchè devi girare un docufilm che racconta la storia di un uomo morto trent'anni fa, ormai è morto". Ecco questa più che difficoltà e criticità è stata la delusione, la delusione di sapere che ancora alcuni siciliani la pensano così. Ma allo stesso tempo è stata la mia forza per andare avanti e realizzare un qualcosa di unico per omaggiare un uomo che è stato e sarà per sempre un vero siciliano, un uomo che rende noi siciliani onesti orgogliosi di esserlo". E' il tuo debutto alla regia, come ti sei preparata? "Non potevo immaginare migliore debutto alla regia, ovviamente rafforzato da una lunga esperienza nell'ambito delle sceneggiature e delle produzioni audiovisive. Mi sono preparata leggendo moltissimo, studiando e documentandomi su tutta la vita del giudice Borsellino e devo dire grazie infinitamente anche a Manfredi (Manfredi Borsellino, figlio del giudice Borsellino), abbiamo fatto delle lunghe chiacchierate sul suo favoloso papà. E soprattutto, devo dire grazie a lui per avermi fatto conoscere una donna eccezionale, quale Roberta Gatani (sua cugina, nipote del giudice), una donna straordinaria che insieme a Salvatore Borsellino (fratello del giudice Borsellino) hanno inaugurato nel 2015 la "Casa di Paolo". La "Casa di Paolo" non è una casa memoria, ma qualcosa di vivo, dove i ragazzi del quartiere trovano un'alternativa a quella perversa spirale che potrebbe inghiottire tanti di loro come i compagni di gioco di un tempo di Paolo e Salvatore Borsellino". Chi sono i tuoi maestri? "Devo dirti la verità, ma nel mio lavoro non m'ispiro a nessuno, sono completamente me stessa. Posso avere stima per grandi registi, ma mai in assoluto imitare nessuno, ognuno è unico nella sua unicità". Com'è stato lavorare sul set? "Profondamente emozionante. Ho lavorato con la mia squadra, che definisco "una squadra fortissima". Maestranze tutte Made in Sicily, tranne il nostro super Mario (Mario Giarola) veronese doc, tutti grandi professionisti. Ho avuto addirittura dei miei momenti di crollo, crollo in pianti molto riflessivi, dove la storia mi è entrata dentro in modo viscerale. Penso che una siciliana che racconta la propria terra, sia qualcosa di forte. E ci tengo molto a ringraziare tutti i ragazzi che mi sono stati da grande supporto emotivo, in particolar modo ad Antonio Licciardello (mia spalla destra) e mia sorella che era con me sul set. Ma ognuno di loro è stato prezioso. D'altronde sono una regista donna, e noi donne siamo molto empatiche. Permettimi di dire, che il cinema ha bisogno di più donne registe, anche per questo". Com'è stato dirigere Torrisi? "Un sogno che si è avverato. Bruno è tra i miei attori preferiti da sempre, nonchè un caro amico. Un grande umile, ecco lo definisco così, un grande professionista che arriva, arriva al suo pubblico proprio per la sua personalità genuina, spontanea e allo stesso tempo malinconica, nostalgica, saggia e profonda". Sei una scrittrice, sceneggiatrice, imprenditrice e ora anche regista. In quale di questi ruoli ti riconosci di più. "In ogni lavoro sono me stessa, in ogni lavoro che svolgo creo, e creare è la mia vita. Nella scrittura racconto storie, nelle sceneggiature do vita ai miei personaggi, nella regia li dono al mondo, nel mondo della moda invece è un mix di ognuno, creo nella mia testa, disegno e poi dono la mia arte al mondo. Senza l'uno e l'altro non sarei me stessa. Tra le altre cose, riflettevo poco tempo fa sul fatto che creo di notte, al buio, con in sottofondo musica nostalgica, ma sopratutto, che creo nei miei momenti più malinconici, quindi mi sono ritrovata nel mio ufficio e guardandomi attorno e vedendo tutte le mie creazioni mi sono detta "Caspita quanto sono sofferente" e poi ci ho riso sù. Tutto questo per dire semplicemente che nei momenti più bui a volte si creano cose bellissime, che ti fanno rinascere più forte di prima. Poi il mio valore aggiunto e il saper ridere sempre, soprattutto sono autoironica sulla mia persona, e questo mi aiuta in tutto ciò che faccio e realizzo". Cosa ha voluto dire per te Paolo vive tra tutti i tuoi lavori? "Paolo Vive, credo sia un grande traguardo professionale. Ogni lavoro per me è importante, ma questo credimi, ha un valore che va oltre. Un qualcosa che rimarrà per sempre per i giovani, una mia testimonianza, dono prezioso per tutti i ragazzi del mondo. Paolo Vive è un messaggio universale". Progetti futuri? "Uscirà a breve il mio nuovo romanzo, scritto a quattro mani con la modella e influencer tra le più amate dei giovani Sara Piccione. Per quanto riguarda il mio brand Desca Luxury, uscirà la mia nuova collezione di occhiali, in collaborazione con il Maestro Auriemma Dstyle Sunglasses, una nuova linee di borse in omaggio alla mia terra bellissima, la Sicilia e la mia prima linea di makeup e skincare in collaborazione con l'azienda Jibjiolì. Per quanto riguarda il cinema sono focalizzata su Paolo Vive, ritorneremo sul set a Palermo e Catania, per girare la parte finale e subito dopo lavorare alla post produzione. Dopodiché, inizierò a lavorare alla distribuzione cinematografica di progetti esteri, con il mio socio Mario Giarola per i nostri UnderGround Studio". Debora Scalzo sul setLa 95a edizione degli Oscar si è conclusa la scorsa notte, dopo quasi un mese dall'annuncio dei nomi e titoli dei candidati sono stati rivelati tutti i vincitori.
A dominare è stato il film Everything Everywhere All at Once, che si è portato a casa con ben sette vittorie: Miglior film, Migliore attrice, Miglior attore non protagonista, Miglior attrice non protagonista, Miglior regista, Miglior montaggio e Miglior sceneggiatura originale. Al secondo posto Tutto tranquillo sul fronte occidentale, che con nove nomination si e' aggiudicato quattro statuette: miglior film internazionale, miglior sonoro, miglior scenografia e miglior fotografia. Purtroppo per l'Italia quest'anno non c'e' stata nessuna vittoria. Non ce l'hanno fatto ne' Alice Rohrwacher ne' Aldo Signoretti. La prima nella categoria Oscar per il miglior corto in live action, Pupille, mentre Signoretti ha gareggiato nella categoria Miglior trucco e make up. Vediamo nel dettaglio tutti i premiati MIGLIOR FILM
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Hong Chau, The Whale Kerry Condon, The Banshees of Inisherin Jamie Lee Curtis, Everything Everywhere All at Once VINCITRICE Stephanie Hsu, Everything Everywhere All at Once MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE
MIGLIOR DOCUMENTARIO
MIGLIOR CORTO DOCUMENTARIO
MIGLIOR MONTAGGIO
MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE
MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA
MIGLIOR COLONNA SONORA
MIGLIOR SCENOGRAFIA
MIGLIOR CORTO D'ANIMAZIONE
MIGLIOR CORTO LIVE ACTION
MIGLIOR SONORO
MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
Colapesce e Dimartino debuttano al cinema. Evento speciale nelle sale italiane dal 20 al 22 febbraio1/13/2023 Arriverà nei cinema il 20 febbraio La primavera della mia vita, esordio cinematografico di Colapesce e Dimartino, tra i più ricercati e innovativi musicisti e autori degli ultimi anni. Il film uscirà nelle sale italiane come evento speciale dal 20 al 22 febbraio. Colapesce e Dimartino, in gara al prossimo Festival di Sanremo con il brano “Splash” (Numero Uno/Sony Music) che accompagna i titoli di coda della pellicola, firmano anche la colonna sonora originale in uscita per CAM Sugar. La primavera della mia vita è la rocambolesca storia di due amici, con un passato musicale in comune e un futuro tutto da scrivere. Dopo la rottura del loro sodalizio professionale e un lungo periodo di silenzio, Antonio (Dimartino) ricontatta Lorenzo (Colapesce) per un nuovo, misterioso e affascinante progetto. Questa volta la musica non c’entra, ma la posta in gioco è così alta da smontare l’iniziale diffidenza di Lorenzo e la scadenza così stretta da trascinare i due amici in una spericolata, quanto temeraria, corsa contro il tempo in cui le sorprese non finiscono mai. E Antonio e Lorenzo dovranno fare i conti con il proprio passato e con se stessi. Fino ad una sconvolgente rivelazione. Colapesce e Dimartino sono i protagonisti di un viaggio surreale, intriso di poesia e leggerezza, in una terra popolata da personaggi tra l’eccentrico e il fiabesco e inattesi special guest musicali. Il duo musicale debutta sul grande schermo con un sorprendente road movie, ambientato in una Sicilia inconsueta e cinematograficamente sconosciuta, dopo il grande successo di “Musica Leggerissima”- che ha conquistato pubblico e critica e ottenuto ben 5 Dischi di Platino - la collaborazione con Ornella Vanoni e il regista Luca Guadagnino per “Toy Boy”, il remix con l’icona Giorgio Moroder e il feat con Fabri Fibra nella hit “Propaganda”. Il film è diretto da Zavvo Nicolosi, alla sua opera prima. La sceneggiatura è di Michele Astori, Antonio Di Martino, Lorenzo Urciullo e Zavvo Nicolosi da un soggetto firmato Di Martino, Urciullo e Nicolosi. La primavera della mia vita è prodotto da Wildside, società del gruppo Fremantle, e Vision Distribution, coprodotto da Sugar Play in collaborazione con Sky e con Prime Video con il sostegno della Regione Siciliana, Assessorato del Turismo dello Sport e dello Spettacolo, Sicilia Film Commission, e uscirà nei cinema come evento speciale dal 20 al 22 febbraio 2023 con Vision Distribution. Redazione Jean-Luc Godard uno dei più grandi maestri del cinema internazionale e tra i più noti rappresentanti della nouvelle vague francese degli anni 50, è morto all'età di 91 anni.
Con la sua morte si spegne non solo una figura iconica ed emblematica della cinematografia mondiale ma anche un intero periodo storico e movimento artistico che lo ha visto protagonista. Tutti gli amanti del cinema, professionisti del settore e studenti della settima arte non possono non dedicare un pensiero a quest'uomo che con le sue opere ha arricchito la storia del cinema. Tra i suoi capolavori: "Fino all'ultimo respiro", film che ha rappresentato un vero e proprio spartiacque tra la cinematografia classica e quella moderna. Le sue innovazioni narrative, il montaggio che va oltre lo stile tradizionale, il cinema che racconta la vita nel suo accadere, la spontanetà e le indagini della macchina da presa divengono per molti autori contemporanei dei modelli da seguire e a cui ispirarsi, tra questi: Bertolucci e Tarantino. Godard è stato anche tra i più noti autori della rivista di critica cinematografica Cahiers du cinéma. Rivoluzionario, libero, contro il cinema di sistema, ha deciso di morire in Svizzera facendo ricorso al suicidio assistito. Come tante personalità eccelse e geniali ha deciso lui stesso il momento di andarsene, in maniera dignitosa e sorprendente: "Non ho l'ansia di continuare a vivere ad ogni costo": Jean-Luc Godard. Non era malato ma forse troppo stanco, nostalgico e troppo innamorato delle bellezze della vita affievolite da tempo. Uomini come lui, geniali ed eccelsi e mi viene mente Mario Monicelli, morto suicida gettandosi dal suo balcone, non possono andarsene così, normalmente come tutti. Abituati a sorprendere, a cambiare le regole, autori di innovazioni che hanno influenzato intere generazioni e cambiato il corso della rimangono unici e maestri fino "all'ultimo respiro". Daniela Ferolla, Mario De La Rosa, Morena FabbriRiconoscimenti a Vittorio Storaro, Diana Del Bufalo, Mario de la Rosa, Peter Chelsom, Maggie Civantos, Carolina Crescentini, Giorgio Pasotti, Andrea Arcangeli, Sara Farnetti, Norma Cerletti (Norma's Teaching). A Ronaldinho il “Champion Charity Award”, a Donatella Bianchi il premio “Sebastiano Tusa” . Parata di stelle al Teatro Antico di Taormina ieri sera in occasione della premiazione del Nations Award, manifestazione organizzata da EvenTao e giunta alla quindicesima edizione. Sul palco grandi nomi del cinema e dello spettacolo. Ma non solo. Guest star il fuoriclasse brasiliano Ronaldinho: il calciatore, che nel 2002 ha vinto il mondiale con la nazionale carioca e nel 2005 il Pallone d’oro, è stato premiato con “Champion Charity Award” per il suo impegno nel sociale e la sua generosità. Ronaldinho, in Sicilia ha prestato la sua immagine per un vino elegante e armonioso come il suo talento: un Nero d'Avola entrato a far parte del progetto The Wine of Champions. Un'idea di Fabio Cordella, titolare in Salento dell'omonima cantina vinicola e direttore sportivo di numerose squadre di calcio, anche lui premiato per “l'intensa promozione dell'enologia italiana nel mondo”. Diana Del Bufalo, volto noto del cinema della televisione italiana, scelta dal presidente del Nations Award Michel Curatolo quale ambassador dell’evento, ha ricevuto anche il premio Thinkingreen – LifeGate, per la sua opera di sensibilizzazione a sostegno dell’apicoltura (comparto che attraversa una crisi senza precedenti) e della salvaguardia delle api: vero e proprio indicatore dello stato di salute dell’ambiente. Non a caso Diana Del Bufalo, nel corso della sua permanenza in Sicilia, è stata ospite alla Casa museo dell’apicoltore di Zafferana Etnea. A nome della Del Bufalo verranno anche tutelati 100 metri quadrati di foresta amazzonica brasiliana grazie al progetto “Foreste in Piedi” di LifeGate, da oltre vent’anni punto di riferimento in Italia per lo sviluppo sostenibile e media partner dell’evento. “Questa edizione, del tutto rinnovata, oltre a celebrare attori, cineasti nazionali ed internazionali, - ha detto Michel Curatolo, presidente del Nations Award - è stata incentrata sulla sostenibilità ambientale e sulla valorizzazione del territorio. Aspetti fondamentali di un turismo di qualità, che per la Sicilia è il cardine di economia e lavoro”. La serata finale del Nations Award, condotta da Daniela Ferolla, ha visto alternarsi sul palco del Teatro Antico personaggi di assoluto rilievo. A Vittorio Storaro, direttore della fotografia e tre volte premio Oscar per Apocalypse Now, Reds e L'ultimo imperatore, è stato consegnato il Nations Award alla carriera per la sua sensibilità artistica ed espressiva, riconosciuta in tutto il mondo. Fra i premiati dell’edizione 2021 anche alcuni tra i volti più popolari della serialità televisiva degli ultimi anni, come Maggie Civantos (Macarena Ferreiro in Vis a Vis e Ángeles Vidal ne Le Ragazze del Centralino) e Mario De La Rosa star internazionale dopo il successo della serie La Casa di Carta, che nel corso della serata ha ricevuto due riconoscimenti: Il premio delle Nazioni e il premio Marlù direttamente da Morena Fabbri di Marlù Gioielli con la seguente motivazione : “ A Mario de la Rosa il premio Marlù per aver affrontato nel suo libro Hemorragias un tema molto caro a Marlu’, il tema dell’amore, da sempre una fonte d’ispirazione importante per l’arte in generale, le grandi canzoni d’amore, il cinema e la letteratura”. Inoltre, Marlù Gioielli ha deciso di sposare la causa di “Bee my Future”, il progetto di LifeGate per la tutela dell’allevamento delle api in contesti urbani affidato ad una rete di esperti apicoltori, andando ad adottare per un anno un’intera arnia, composta da 50.000 api, che prenderà il suo nome. Durante la serata evento #MarluRicaricAmore di venerdì 23 luglio, le sorelle Fabbri hanno acceso i riflettori sulla nuova mission e sul loro progetto. Anche Carolina Crescentini, una delle attrici italiane più amate, è stata insignita del Nations Award per aver saputo unire nel suo percorso artistico grande professionalità e dedizione alla recitazione. A Peter Chelsom, regista, attore e sceneggiatore britannico, (Serendipity, Shall We Dance?, Hannah Montana) è stato consegnato il Nations Award per il grandissimo successo del suo ultimo film Security: uno dei 10 film più visti in streaming worldwide. Reduce dal successo de Il Divin Codino, l’attore Andrea Arcangeli è stato premiato con il Nations Award per l’interpretazione di Roberto Baggio: fuoriclasse dello sport, ma anche icona di stile per tutte le generazioni. All’attore e regista Giorgio Pasotti, noto per essere uno dei protagonisti di L'ultimo bacio e Baciami, è stato consegnato il premio Nations Award Bottega per il suo talento poliedrico e la sua versatilità. In questa edizione, gli organizzatori del Premio delle Nazioni hanno voluto dare spazio anche a personalità che si sono distinte per spiccata capacità imprenditoriale, creatività e impegno. Una di queste è Norma Cerletti, nota come Norma's Teaching, un talento e caso mediatico sui social, la più grande insegnate d’inglese del web che durante il lockdown è diventata nota, spopolando su Instagram con le sue lezioni di lingua. Durante la kermesse è stato ricordato Sebastiano Tusa, archeologo e assessore regionale, vittima della strage aerea della Ethiopian Airlines. Alla sua memoria è stato dedicato un premio speciale, che quest’anno è andato a Donatella Bianchi presidente del Wwf Italia. Per il premio Tusa, l’artista Domenico Pellegrino ha realizzato una scultura chiamata Euploia (che tradotto significa “Buona navigazione”), dal titolo di un libro di Tusa. La scultura si ispira ad uno dei rostri ritrovati dall’archeologo nel mare delle Egadi. La quindicesima edizione del Nations Award, organizzata dalla Event Tao presieduta Michel Curatolo, ha l'alto patrocinio della presidenza del Parlamento Europeo, della Regione Siciliana e dell'Ars. Il premio, realizzato in collaborazione con il Parco archeologico Naxos Taormina e la fondazione Einaudi, conta anche sul supporto istituzionale degli assessorati regionali all'Agricoltura, ai Beni Culturali, al Turismo, della Città Metropolitana di Messina, del Comune di Taormina e della senatrice Urania Papatheu (componente della commissione Ambiente al Senato). A margine della premiazione è stata firmata la Carta di Taormina: un manifesto per la salvaguardia dell’ambiente con uno sguardo al futuro, stilato dalla Ocean Sea Foundation – organizzazione non governativa costituita da esperti scientifici e ambientali che mirano a proteggere il mare e gli oceani – e dalla fondazione Einaudi. Nove i punti che caratterizzano il documento (Innovazioni, Libertà ed Energia, Transizione ecologica, Gestione integrata dei rifiuti, Effetti butterfly, Microplastiche, Economia ambientale, Eco-innovazioni e Green city), che verrà presentato al Parlamento europeo. Temi al centro di una serie di incontri e convegni in cui si sono alternati esperti del settore, giornalisti e personaggi dello spettacolo. Durante la tre giorni di eventi, EvenTao ha voluto manifestare concretamente, con una raccolta fondi, la sua vicinanza ad Aism e alle 10mila persone in Sicilia che convivono tutti i giorni con la sclerosi multipla: malattia del sistema nervoso centrale che colpisce per lo più le donne e soggetti giovani fra i 15 e i 40 anni. Nella conferenza stampa che ha preceduto la premiazione sono intervenuti tra gli altri Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni culturali; Toni Scilla, assessore regionale all'Agricoltura e la senatrice Urania Papatheu. “Il Nations Award – ha detto Samonà – si conferma come uno degli appuntamenti più importanti, non soltanto in ambito cinematografico, ma per l'alto valore sociale dei suoi contenuti. Porre l'attenzione sull'ambiente, sui cambiamenti climatici, sulla necessità di guardare a una a una relazione più profonda con la terra, è infatti l'occasione per ribadire come si possa parlare di cinema, ma al contempo, porre lo sguardo verso i temi più importanti che da cittadini abbiamo il dovere di affrontare. Quest'anno, poi, si unisce anche un'attenzione verso lo sport, nella consapevolezza che si possa e si debba tornare a quei valori antichi e universali che mai moriranno”. Secondo Scilla, “il Nations Award rappresenta un'importante vetrina per tutto il territorio siciliano. Avere avuto a Taormina un ospite d'eccezione come Ronaldinho, oltre ai tanti personaggi dello spettacolo presenti, ci permetterà di promuovere la Sicilia con la sua storia, la sua cultura e la sua identità in tutta Italia e all’estero. In generale, per sostenere le eccellenze e le produzioni agroalimentari di qualità della nostra Isola, il governo regionale ha previsto apposite misure del Psr mirate soprattutto alle piccole e medie imprese”. “Come decisori politici – ha aggiunto Papatheu – abbiamo il dovere di prestare la massima attenzione al territorio. Il Nations Award è un evento collegato ad una visione politica che, attraverso cultura e spettacolo, punta alla valorizzazione della Sicilia e delle sue eccellenze”. Manlio Messina, assessore regionale al Turismo, ha concluso: “La valorizzazione della bellezza del nostro territorio, della sua cultura e delle sue eccellenze, dal vino a tutte le produzioni agroalimentari è l’obiettivo che la Regione Siciliana si è prefissa. Portare nell’Isola personalità dello sport e dello spettacolo note in Italia o in tutto il mondo e fare loro conoscere e apprezzare questo meraviglioso patrimonio è un veicolo formidabile di promozione, che va nella direzione tracciata dalle azioni complessivamente avviate dal governo Musumeci per accrescere i flussi turistici”. Maggie CivantosNorma CerlettiDiana Del Bufalo e Norma CerlettiDaniela Ferolla, Mario De La Rosa, Carlotta BonadonnaMario De La Rosa, Morena Fabbri (Marlù gioielli)
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AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Giugno 2024
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