Il regista Peter Greenaway e il suo cinema sperimentale ospiti del Museo del cinema di Torino9/28/2024 Enzo Ghigo, moglie e figlia del regista, Peter Greenaway e Domenico De GaetanoIl Museo Nazionale del Cinema di Torino ha celebrato il genio creativo dell'artista britannico Peter Greenaway , considerato uno dei più importati registi sperimentali viventi al mondo. Autore di film magistrali quali I misteri del giardino di Compton House (1982) , Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante (1989) , L'ultima tempesta (1991) e la trilogia de Le valigie di Tulse Luper (2003) ) , Greenaway mostra uno spiccato e preponderante interesse per l'arte pittorica, che trasporta nei suoi lavori, sempre inclusi da un forte impatto visivo e da tematiche estreme. Con il suo stile inconfondibile e la sua capacità di reinventare il linguaggio cinematografico, Greenaway nei suoi lavori offre una riflessione profonda sul ruolo dell'arte visiva nel cinema contemporaneo, molto più importante rispetto all'intreccio narrativo e alla spettacolarità. Così Peter Greenaway racconta la sua passione per la Mole Antonelliana: “In che modo la Mole Antonelliana echeggia il cinema, considerando che l'edificio venne terminato nel 1889 in Italia, ovvero sette anni prima che il cinema fosse inventato in Francia, nel 1895? . L'architettura è esotica e bizzarra e difficilmente definibile come convenzionale, ma vale sicuramente la pena proteggerla. Stranamente, è una struttura per tutte le stagioni, un po' come il cinema stesso. È un po' di tutto. E forse c'è una corrispondenza: l'edificio è sicuramente molto visibile, identificativo per Torino come la Tour Eiffel lo è per Parigi, e altrettanto liberamente interpretabile. Si diceva che tutto esistesse solo per essere messo in un libro. Ora possiamo tranquillamente dire che tutto esiste per essere messo in un film. E poiché sembra che il cinema sta morendo, un giorno potremo dire che tutto esiste per essere messo in un museo del cinema”. Il museo del cinema ha voluto celebrare e onorare il regista inglese con degli eventi a lui dedicati. “Sono passati quasi trent'anni da quando Peter Greenaway è entrato per la prima volta nella Mole Antonelliana - sottolinea Enzo Ghigo presidente del Museo Nazionale del Cinema. In questi decenni, il monumento simbolo di Torino è diventato uno dei musei più importanti al mondo, è stato visitato da milioni di persone e ha molte ospitato delle star più importanti del cinema di tutti i tempi. Sono trascorsi quasi trent'anni, eppure il ricordo della Mole è rimasto vivido nella mente e nel cuore di Greenaway, al punto da diventare quasi un'ossessione. Tanto da raccontarla e disegnarla: con una penna o una matita e quello che aveva sottomano, siano scontrini, buste, ritagli di libri o giornali, filtri di caffè, il grande regista britannico ha plasmato cento variazioni del capolavoro di Alessandro Antonelli. Abbiamo quindi ritenuto fondamentale vivere l'arte di Greenaway, sia con una live performance sia con la stampa di un volume che racconta le 100 anime della Mole Antonelliana”. L'ampio omaggio del Museo Nazionale del Cinema a Greenaway ha previsto alcuni giorni fa la consegna del premio Stella della Mole , il riconoscimento cinematografico che viene assegnato a figure di spicco del cinema internazionale e che, con la loro arte, hanno dato contributi significativi al mondo del cinema, una celebrazione del cinema d'autore e della creatività artistica che onora coloro che hanno lasciato un'impronta indelebile nel panorama cinematografico mondiale. A seguire, Peter e Pip Greenaway (sua figlia) sono stati i protagonisti di una live performance che ha incluso il reading di una selezione di 30 racconti brevi scritti da Greenaway e mai pubblicati, raccolti nel libro He Read Deep Into The Night . Una narrazione di brevi storie dalla lunghezza variabile tra le 2 e le 20 righe, è stata l'occasione per ripercorrere il rapporto tra racconto letterario e scrittura cinematografica. A seguire , è stato introdotta la proiezione del cortometraggio The Missing Nail, un progetto dedicato a L'ultima cena di Leonardo, un'opera multimediale unica, capace di fondere narrazione, docufilm e musica per svelare misteri irrisolti, aperti da anni. Il pubblico presente è apparso molto entusiasta ed ha seguito con interesse gli interventi del regista. Un lungo applauso è seguito a fine proiezione, lasciando come Greenaway sa fare i suoi spettatori sorpresi e con diverse domande riguarda l'inventiva dell'autore. La sera precedente alla live performance, è stato presentato al Cinema Massimo in anteprima mondiale il volume 100 Disegni della Mole a cura di Domenico De Gaetano . Il volume, edito da Silvana Editoriale , presenta un ricco saggio che racconta l'idea che sostiene il volume a firma di Domenico De Gaetano , direttore del Museo Nazionale del Cinema e ideatore del progetto, un testo di Giovanni Bogani che racconta il Greenaway cinematografico in versione personale e un contributo di Valentino Catricalà , che analizza il profondo rapporto tra arte e cinema nell'opera del regista inglese. La serata è stata anche occasione per presentare il volume Greenaway, morte e decomposizione del cinema di Stefano Bessoni , realizzato e pubblicato da Bakemono Lab in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema. A seguire, Peter Greenaway e Saskia Boddeke ha nno introdotto la proiezione di The Greenaway Alphabet (2017) di Saskia Boddeke , moglie del regista e innovativa artista visiva multimediale, che in questo documentario racconta il marito in maniera ironica e sperimentale seguendo un alfabeto filmico poetico e surreale . Le tematiche a carico del regista vengono sviluppate attraverso uno scambio generazionale con la figlia Pip fatto di quesiti, scherzi, poesie, racconti, gesti, creazioni, disegni, visite nei musei, rimandi amarcord su una spiaggia nordica e chiacchierate al bar. A Cento anni dalla sua nascita, il Museo Nazionale del Cinema di Torino e Distretto Cinema rendono omaggio a Marcello Mastroianni , uno dei volti del cinema italiano più conosciuti a livello internazionale, “ protagonista di capolavori indimenticabili - come sottolineano Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano ”. rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema - , interprete di grande eleganza e profondità, capace di incarnare una vasta gamma di emozioni e personaggi con una naturalezza che lo ha reso un'icona del cinema mondiale, e la sua eredità continua a funzionare e ispirare attori e cineasti di tutto il mondo”. Dal 20 settembre al 28 ottobre 2024 la cancellata esterna della Mole Antonelliana ospita la mostra Omaggio a Marcello Mastroianni , 12 pannelli di grande formato che riproducono 17 ritratti, intensi e scanzonati al tempo stesso, capaci di rivelare le tante anime dell'istrionico attore italiano. Le fotografie, selezionate da Roberta Basano (Responsabile della Fototeca del Museo Nazionale del Cinema), provengono dall'archivio fotografico di Angelo Frontoni, di proprietà del Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale e del Museo Nazionale del Cinema. Il 20 si è svolta la conferenza stampa e inaugurazione della mostra. “Ricordare Mastroianni non è solamente l'occasione per celebrare uno degli attori italiani più significativi, ma è soprattutto la possibilità di ripercorrere un pezzo della nostra storia recente – dichiara Fulvio Paganin , presidente di Distretto Cinema . Una storia fatta di avvenimenti che hanno lasciato, nel bene e nel male, dei segni indelebili ancora presenti nel nostro contemporaneo. Ma è anche l'opportunità di ricordare alcuni dei tanti autori con i quali Mastroianni ha lavorato che sono un pezzo importante della storia del cinema italiano”. Marcello Mastroianni deve apparentemente la sua fama all'aspetto da latin lover, ma ha rivelato nei suoi film un talento capace di destreggiarsi nel labirinto dei personaggi interpretati, spesso estremamente diversi nell'aspetto fisico e psicologico, uniti da un unico filo conduttore: la raffigurazione dell'italiano del boom economico, con i suoi pregi e le sue debolezze. La grandezza dell'attore risiede nella sua versatilità nell'interpretare l'italiano nel suo vigore estetico ma anche nella sua gelosia possessiva, nella sua immaturità e nel suo girovagare senza meta. Nonostante la reputazione da divo, Mastroianni ha affrontato personaggi volutamente ridicoli, che hanno messo in luce gli aspetti più negativi di quell'italianità che egli rappresentava, allontanandosi così dai consueti ruoli da eroe delle star hollywoodiane. L'omaggio a Marcello Mastroianni è completato da una serie di eventi collaterali , primo tra tutti la breve retrospettiva Il gioco del cinema , organizzata dal Museo Nazionale del Cinema e da Distretto Cinema al Cinema Massimo dal 23 al 25 settembre 2024 . Nove dei suoi film più famosi per raccontare il Mastroianni elegante e vagabondo, gioioso e malinconico, pacato e furioso, intellettuale e incolto che, grazie a personaggi simbolici e veritiere è stato capace di influenzare i costumi del Novecento. I legami tra Marcello Mastroianni e il cinema sono molti e non solo cinematografici. Nell'ambito dell'iniziativa Il gioco del cinema, l' Associazione Piemonte Movie ha proposto venerdì 20 settembre alle 20:30 al Cinema Massimo un viaggio in Piemonte tra immagini e ricordi dell'attore romano, ripercorrendo i luoghi cinematografici tra Cuneo e Torino. Un audio-documentario , curato da Matteo Bellizzi, Barbara D'Amico e Alessandro Gaido, affiancato dalla lettura di alcune interviste. La serata è proseguitacon la proiezione del film La donna della domenica di Luigi Comencini, film cult girato a Torino e tratto dall'omonimo romanzo di Fruttero e Lucentini. In sala sono stati presenti Fulvio Paganin (Distretto Cinema), Claudio Panella (Università di Torino) e Alessandro Gaido (Piemonte Movie). Il Cinema delle Valli di Villar Perosa (TO) inaugura la sua stagione cinematografica 2024/25 con un omaggio a Marcello Mastroianni, in occasione del centesimo anniversario della sua nascita. Venerdì 27 settembre, alle ore 21:00 , è in programma La decima vittima (Italia, 1965, 93'), regia di Elio Petri, nella versione originale con il restauro conservativo realizzato in collaborazione da Museo Nazionale del Cinema di Torino, Fondazione Cineteca di Bologna, Titanus, e apre la rassegna della sala villarese, con appuntamenti mensili, dedicata ai film restaurati dalla Cineteca del Museo Nazionale del Cinema. L'iniziativa è organizzata dall'Associazione Piemonte Movie in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino e l'Associazione Distretto Cinema. Distretto Cinema propone il 23 settembre 2024 alle 18:30 al Circolo dei lettori la presentazione del libro di Giulia Francesca Muggeo Marcello Mastroianni , edito da Carocci. In dialogo con Giulia Carluccio e Mariapaola Pierini, l'autrice, studiosa di cinema, ne ripercorre la carriera attraverso i ruoli, le gabbie ei cliché che lo hanno imprigionato, per restituirne il peso specifico, la complessità e tutta la sua indecifrabilità. Alcune foto della conferenza stampa e inaugurazione mostra stampa |
AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Settembre 2024
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