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Speciale "Le belle addormentate"

La storia del manifesto "Le Belle Addormentate" : Tutti i segreti, dettagli e foto backstage.  In scena il 23 maggio a Caltanissetta

4/23/2019

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Il laboratorio “Le belle addormentate” tenuto da Aldo Rapè, attore e regista teatrale nisseno iniziato a febbraio  e che a maggio si concluderà è un esempio di come anima e corpo siano due elementi che in scena  possono camminare in simbiosi. E’ stato un percorso intenso e vario, il cui motore è stato guidato da queste due forze. Ho avuto il piacere di viverlo in prima persona e cimentarmi per quasi la prima volta in un esperimento teatrale.
Raccontare il percorso fatto di 5 appuntamenti è un viaggio  in cui la mente e il corpo sono diventati un'unica forza, in cui tutti i partecipanti hanno dovuto azionare parti della propria fisicità e del proprio intimo dimenticate o “addormentate”. Il risveglio dell’anima, delle passioni, il riscoprire la forza dell’aspetto femminile che ognuno di noi possiede, sia donne che uomini, sono stati i punti focali intorno ai quali si è lavorato. Ma di questo vi parlerò più nel dettaglio prossimamente.

Il 23 maggio al Teatro Rosso di San Secondo presso il palazzo Moncada di Caltanissetta si terrà lo spettacolo conclusivo di questo cammino.  Le Belle addormentate è un adattamento da “La bella addormentata” di Rosso di San Secondo di cui quest’anno si celebra il centenario, un omaggio quindi anche ad un grande autore e drammaturgo nisseno.

Oggi voglio raccontarvi come nasce e la storia che nasconde il manifesto dedicato allo spettacolo. Attraverso un reportage di foto scattate da Giuseppe Armatore  e Arianna Di Romano durante il backstage, è possibile notare e capire ancora meglio la grande sinergia che ha animato il progetto. Un laboratorio dentro un altro, un esperimento in cui le protagoniste femminili si sono messe in gioco, svelando ognuna una parte di sé e come delle vere professioniste interpretare attraverso una foto un passato che non gli appartiene. Ogni sguardo ha voluto narrare una storia.

Lo scatto ritrae un gruppo di “signorine del piacere” degli anni’40 che in una stazione, lungo un binario attendono l’arrivo di due nuove “colleghe”, in occasione della famosa quindicina, periodo in cui le ragazze che lavoravano nelle case chiuse venivano sostituite con le nuove. Ogni due settimane così le veterane della città aspettavano con curiosità, paura, invidia e gelosia le donne che forse gli avrebbero portato via clienti, attenzioni, regali, soldi e fama nel loro piccolo, triste e povero mondo.
Siamo durante la guerra, un momento difficile, in cui queste malinconiche signorine avevano poco e vivevano come potevano, in questa foto appaiono eleganti e belle utilizzando quei pochi accessori e abiti che possedevano. Forse lo sforzo di apparire invidiabili agli occhi delle due nuove “bocche di rosa” le spingono a dare il massimo della loro sensualità.
Ma c’è qualcosa che anima gli sguardi invidiosi e accigliati del gruppo: un paio di pantaloncini e le gambe nude di una delle due nuove arrivate, troppo spregiudicata  e diversa dallo stile del paese.
I due nuovi arrivi: Quella dalle gambe di fuori e la Diva con la sua veletta in testa e abito raffinato stimolano la sorpresa da parte di tutte ma quei pantaloncini così troppo “spinti” e succinti provocano la gelosia, rabbia e turbamento  anche della Diva; solo una sembra non temere la primizia troppo appariscente: la signora con il cane intenta a farsi corteggiare da un giovane militare in stazione.
 

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manifesto le Belle Addormentate

Una foto che racchiude una storia, vicende che sotto un tono agrodolce si ripetevano in diverse stazioni delle nostre città.
Ciò che lega il manifesto con lo spettacolo che andremo a vedere a Teatro è certamente la figura della prostituta, La Bella addormentata di Rosso San Secondo era una di loro, una donna che vive uno stato di rassegnazione e di dormiveglia contro una società che non vuole vedere la forza e la spinta creativa e generatrice di questa donna.

L’idea nasce da alcuni oggetti e indumenti: la divisa di un militare, (uomini che attendevano la quindicina) ed un paio di pantaloncini, che forse già di moda in altri luoghi, portano scompiglio tra le più “puritane e semplici” del paese. Da questi elementi, dalla forza creativa dell’art director e organizzatrice generale del progetto, Rosalba Collodoro coadiuvata dalla bravura della fotografa Arianna Di Romano (partecipante anche nello spettacolo) nasce il manifesto. La ricerca della location e i sopraluoghi sono stati anch’essi curati da entrambe. La foto è stata  realizzata da Arianna Di Romano così come altri scatti di scena legati ad un altro progetto di cui vi parlerò presto.


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Arianna Di Romano

Rosalba Collodoro con Daniele Mancuso

Per quanto riguarda gli abiti, accessori, scarpe e materiale utilizzati, c’è stato un grande lavoro di ricerca, studio e cura dell’epoca che si voleva rappresentare. Molti oggetti e capi sono originali del periodo e vintage, presi in prestito da collezionisti e amanti del genere.
L’arrivo al concetto che abbiamo cercato di esprimere viene fuori da un’ affiatata sinergia di gruppo e collaborazione, in cui ogni partecipante al progetto si è impegnata con le proprie idee, abiti e spunti. Anche i costumi sono stati diretti da Rosalba Collodoro.


 
 
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Momenti del backstage
accessori originali
​trucco con Cettina Messana e Martina Mangano a sinistra
Loredana Vitellaro e Chiara Pirrone a destra
​Foto in basso: backstage di gruppo

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Nello scatto è presente solo una figura maschile ma in scena ci saranno altri protagonisti maschili che hanno preso parte al laboratorio: Francesco Cutrera, Gaetano La Rocca, Daniele Mancuso, Alfonso Milazzo, Gregorio Nuara e Michele Rizzo.


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Daniele Mancuso

Il trucco e parrucco è stato curato da Cettina Messana e Chiara Pirrone (presenti nello spettacolo).


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Chiara Pirrone con  Noemi Ficarra e Loredana Vitellaro

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Cettina Messana con noemi Ficarra e Federica Giarratano

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Clara Garzia

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​Un Manifesto che nella sua pienezza  ha unito la volontà, l’energia, la passione e l’amore  di donne che vivono il teatro per passione, nessuna professionista ma  professionali in ogni passo fatto insieme per quello che sarà “La bella addormentata” diretta da Aldo Rapè.

Arianna Di Romano e Lea Alloro

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Catia Puleo

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Lea Alloro e Carlotta Bonadonna

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Rosalba Collodoro

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Un saluto dal cast quasi al completo delle Belle Addormentate: da destra:Didi, Martina Mangano, Chiara Pirrone, Noemi Ficarra, Lea Alloro, Stefania Calì, Federica Giarratano, Loredana  Vitellaro, Carlotta Bonadonna

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