La Fondazione Taormina Arte saluta il 2020 al Teatro Antico il 31 dicembre
ore 11.30 con il concerto di fine anno in coproduzione con la Fondazione The Brass Group. Il concerto rientra nel progetto promosso e sostenuto dall’Assessorato Regionale Turismo, Sport e Spettacolo e volte alla destagionalizzazione e alla valorizzazione delle eccellenze artistiche. Cinque grandi personaggi della musica declinata al femminile, ognuna con una sua personalità esecutiva ed interpretativa: Carmen Avellone, Lucy Garsia, Flora Faja, Anna Bonomolo e Alessandra Mirabella accompagnate dalla maestria di Vito Giordano, arrangiatore direttore musicale e tromba solista, Diego Spitaleri al pianoforte, Fabio Lannino al contrabasso e Basso elettrico, Sebastiano Alioto alla batteria, Giuseppe Preiti alle tastiere, incanteranno il pubblico al Teatro Antico di Taormina domani 31 dicembre alle 11:30 in una concerto che vuole salutare l’anno vecchio e dare il benvenuto all’anno nuovo. “Wish you Merry 2020” presenta un repertorio ben bilanciato tra gli immancabili must natalizi ed alcune perle dei più grandi musicisti del jazz, con il comune denominatore dello spirito di festa. Nate da un progetto musicale di Fabio Lannino e Vito Giordano per la Fondazione the Brass Group, le protagoniste del gruppo sono cinque grandi personaggi della musica declinata al femminile, ognuna con una sua personalità esecutiva ed interpretativa. Cinque Donne, con una storia artistica lunga e densa di importanti esperienze in ambito jazz, soul, con qualche sconfinamento in ambiti country e pop. I brani scelti sono arrangiati dal Maestro Vito Giordano, la produzione esecutiva è di Fabio Lannino per la Fondazione The Brass Group. Quello delle Ladies è un caso davvero raro nel mondo dello spettacolo per il clamoroso successo che ha addirittura preceduto il debutto, avvenuto il 14 dicembre del 2018 al Real Teatro Santa Cecilia. Successo che poi palco e pubblico hanno non solo confermato ma accresciuto al punto che al concerto d’esordio fu necessario aggiungere numerose altre date e adesso, a distanza di un anno, varare una nuova edizione. Si conclude così il programma Racconti a Natale organizzato dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia una serie di eventi alla Casa del Cinema, al Teatro Odeon e al Teatro Antico di Taormina e in due dei più bei teatri di Palermo, il Real Teatro di Santa Cecilia e il Teatro Spasimo che hanno raccontato il Natale attraverso il cinema, il teatro, i suoni e i canti tradizionali.
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Simone Corso Il 21 e 22 dicembre si è inaugurata la programmazione natalizia della Casa del Cinema organizzata dalla Fondazione Taormina Arte. Reading tratti dalla letteratura internazionale, adattati da 2 coinvolgenti e persuasivi attori siciliani, sono stati protagonisti di due momenti teatrali molto apprezzati. Simone Corso ha dato vita a "Rintocchi" tratto da Charles Dickens, mentre Elio Grifò a "Il Natale di Harry" di Steven Berkoff. Entrambi hanno realizzato adattamenti "speciali" che sposassero gli spazi e i progetti della Casa del Cinema. Il pubblico si è emozionato, divertito e commosso. Risate, e momenti di riflessioni si sono alternati di fronte ad atmosfere agrodolci, sarcastiche, grottesche e profondamente attuali. I personaggi da loro interpretati sono infatti specchio di tristi e discutibili condizioni umane. "Rintocchi"da Charles Dickens è stato messo in scena da Simone Corso che ha dato voce ad uno dei racconti più celebri "Campane" di un progetto teatrale dell'autore inglese. Dickens con questo lavoro si reinventa come “lettore” delle proprie opere e inizia a portare in scena in stupefacenti one man shows alcune pièce tratte dalla sua produzione narrativa, riportando in vita – condensati– i momenti, le scene e i personaggi più amati da lui e dal suo pubblico. La scelta di “Rintocchi” è quindi il tentativo di portare in scena uno di questi racconti, “Le campane”, rifacendoci ai public readings attraverso cui l’autore inglese diede voce e corpo presente alle sue storie. Se infatti la vicenda del vecchio facchino Toby Veck si consuma nella Londra di metà ottocento, i temi che Dickens porta in scena, in modo ancor più incisivo che in “Canto di Natale”, parlano ancora dell’oggi e di questo mondo dilaniato dalle disuguaglianze che troppo spesso assumiamo come “lo stato normale delle cose”. Toby è un uomo qualunque, come tanti, onesto e timorato, che il mondo e la forma che gli uomini gli hanno dato, hanno allontanato dai suoi simili. Simone Corso è stato bravissimo e convincente, mettendo in scena diversi personaggi, dalle caratteristiche varie e divergenti. Grande gestualità e spiccata mimica sono emerse dalla sua interpretazione. Un reading dal ritmo veloce e dai passaggi da un personaggio all'altro rapidi e complessi. Un lavoro difficile che presuppone preparazione e talento ben dimostrati dall'attore. Elio Crifò è stato invece il protagonista di "Il Natale di Harry di Steven Berkoff”. Quest'ultimo è un testo che tratta il tema della solitudine in una società che ha ridotto il Natale a comportamenti sociali stereotipati, che ha ridotto i rapporti familiari e affettivi a rituali sterili. Harry cerca di autoconvincersi che il “Natale sia un giorno come gli altri” ma il primo a non esserne sicuro è proprio lui, si sente un verme, senza amici, senza nessuno da chiamare, senza una famiglia, una compagna, dimenticato, abbandonato alle sue paure, e si domanda: “Ma Cristo è venuto sulla Terra per farmi sentire solo, come un pezzo di merda, incapace d’andar giù quando hanno tirato lo sciacquone”? Elio Crifò ha scelto di mettere in scena questo testo, proprio perché la disperazione di Harry rappresenta la condizione tragica e di smarrimento dell’uomo contemporaneo. Il natale di Harry, si potrebbe definire una discesa nell’inferno di noi stessi, ma Harry, non essendo Dante, non risale nessun Purgatorio, né giunge a un Paradiso, muore nelle fiamme, perché questo è il destino di chi si fa irretire dalla nostra società. Crifò ha realizzato un reading straordinario, dall'interpretazione tragicomica e sarcastica. Ha dato voce e corpo ad un personaggio che ci ha fatto riflettere, facendoci pensare a tutti quei momenti in cui ci siamo sentiti Harry. Scelte registiche e movimenti di scena azzeccati, Una lettura dinamica che è andata oltre il leggio e si è mossa tra i vari oggetti scenici presenti sul palco. Un pianoforte, pacchi regalo, un divano, una bottiglia ed un telefono hanno preso vita, diventando grazie alla recitazione di Crifò personaggi integranti del racconto. Effetti sonori e giochi di luce hanno arricchito un monologo a metà strada tra il reale e la coscienza del personaggio. La tragicità della solitudine sdrammatizzata da un amaro sorriso. I due spettacoli teatrali sono realizzati in coproduzione con l’Associazione Daf. Racconti a Natale è un programma sostenuto dalla Regione Sicilia, dal Parco Archeologico Naxos-Taormina, dal Comune di Taormina, dagli Assessorati Regionali Turismo, Sport e Spettacolo, Beni Culturali, dall’Associazione Sensi Contemporanei, dalla Direzione Generale Cinema e dall’Agenzia per la Coesione Territoriale. Elio CrifòIl 20 dicembre nella suggestiva Basilica Cattedrale di Taormina, dedicata a san Nicola di Bari, si è svolto l'incantevole evento musicale voluto da diverse associazioni, istituti scolastici e accademie di musica. Molti gli sponsor che hanno contribuito alla riuscita dell'evento. Una Chiesa gremita di gente ha applaudito e apprezzato l'orchestra ed il coro nati da un progetto che ha coinvolto vari enti. Un evento che ha saputo mettere insime diverse arti, come ha affermato il consigliere Manfredi Faraci, intervenuto per i ringraziamenti finali "Non solo un concerto ma un momento in cui le varie forme d'arte si sono unite: danza, musica e canto. Un' esperienza che ha dato spazio al talento di tanti ragazzi e musicisti. "
Il concerto è stato organizzato dall'associazione Mousikè, in collaborazione con il Conservatorio Arcangelo Corelli di Messina. L'orchestra Sinfonietta nasce dalla sinergia tra il gruppo Mousikè e l'Istituto Omnicomprensivo Statale Angelo Musco. Il progetto nasce da un’idea della prof.ssa Maria Intelisano e della prof.ssa Joanna Moschella. I componenti dell'orchestra sono gli studenti del liceo musicale e musicisti professionisti della stessa associazione. L'IOS Musco e l'Istituto Comprensivo di Tremestieri hanno dato vita a questo lavoro scolastico. Tanti i brani svolti, appartenenti al classico repertorio natalizio internazionale, pezzi della tradizione popolare siciliana, musica contemporanea e pop e colonne sonore di celebri film. L'orchestra Sinfonietta ha debuttato per la prima volta a Taormina, dimostrando grande bravura e presenza scenica. Tra i brani che hanno letteralmente colpito il pubblico: Mission di Ennio Morricone, La vita è bella di Nicola Piovani e Perfect di Ed Sheeran. La direzione dell'orchestra è stata condivisa tra la bravissima Prof.ssa Maria Intelisano e il Prof. Daniele Zappalà. L'amore per la musica ed il grande lavoro di gruppo si è potuto notare anche grazie alla partecipazione del Piccolo Coro G. Martino dell’Istituto Comprensivo Tremestieri di Messina, che ha convinto ed emozionato il pubblico eseguendo brani quali A Carol Bells e Fratello Sole Sorella Luna. Anche la danza di giovani studentesse hanno reso lo spettacolo ancora più coinvolgente. Due momenti molto significativi e di alto livello musicale sono state le esibizioni in cui i due Maestri Intelisano e Zappalà hanno rispettivamente suonato il piano e la tromba. La prima si è esibita in un Medley omaggio al compositore Nino Rota e il Maestro in What a wonderful world di Louis Armstrong. Un evento sicuramente ben riuscito e di successo . Il concerto è stato possibile grazie anche alla collaborazione del parroco Mons. Carmelo Lupò, che ha concesso l'uso della Cattedrale di Taormina, l’Azienda Servizi Municipalizzati di Taormina e tutti gli sponsor. "Immagini e parole" appuntamento fotografico ideato dall'associazione Taoclick di Taormina e fortemente voluto da Roberto Mendolia, conclude l'edizione 2019 con Alessandro Ingoglia, un grande appassionato di fotografia che ha presentato per l'occasione "L'Anima dei Pupi". Quest'ultimo è uno dei suoi tanti progetti in immagini in cui tramite i suoi scatti racconta storie che nascondono un'anima e una vita.
Tanti i presenti che hanno potuto godere della bellezza e poesia mostrata da Ingoglia. Una narrazione in cui dal bianco e nero si passa al colore, in cui il fascino e mistero del bicolore lasciano pian piano spazio alla lucentezza dei colori. Un percorso in cui i pupi siciliani sembrano quasi prender vita e la loro anima acquisire forma e vigore. L'arte e la tradizione dei Pupi è ben radicata nella nostra storia da sempre e queste immagini hanno ben illustrato e descritto un mestiere e arte che arricchisce la nostra cultura. Un dibattito sull'uso del bianco e nero e poi del colore ha accompagnato l'incontro. Così Alessandro Ingoglia parla del suo lavoro: "Tanti scatti in cui la parte dedicata al lavoro in bottega è più lunga rispetto alle foto sullo spettacolo dei pupi. Ho seguito molto di più la costruzione per poi arrivare alla messa in scena. Mi sono voluto soffermare con attenzione all'elaborazione e creazione delle marionette da parte dei pupari. Con le foto ho voluto fare, dopo ricerche di documentazione e studio di varie scuole, un lavoro didascalico ma non solo, ho cercato di catturare l'anima, l'ideazione per arrivare al teatro". Durante l'evento, il fotografo ha inoltre mostrato una raccolta di foto riguardanti un suo viaggio in Cina, premiate anche dalla National Geographic, in cui la sua bravura è esplosa in una magia di colori, accompagnate da una musica composta appositamente per il progetto. Ingoglia spiega così questo viaggio: "Un lavoro dove cambio il mio approccio, quando esco per fotograre normalmente sono come un bimbo che vede le cose per la prima volta, anche se le conosco, guardo come se non le avessi mai viste, un po' come la poetica del faciullno pascoliano, nello stupore cerco la foto. In un viaggio in Cina questa sensazione è all'ennesima potenza, tante foto, un continuo; ero rapito, curioso. Scattavo non solo per fare foto ricordo ma cercavo anche immagini che dessero un valore al viaggio a prescindere dall'esperienza. Volevo momenti che raccontassero la Cina come l'ho vista io, volevo stupirmi, capire il Paese tramite ciò che vedevo.". Ancora una volta "Parole e immagini" di Taoclik ha regalato, durante il periodo natalizio, un momento artistico e fotografico di alta qualità e livello. Non solo scatti ma amore e passione per un'arte che non smetterà mai di stupirci ed emozionarci. Il 27 dicembre alla Casa del Cinema alle ore 18:30 e il 29 dicembre al Teatro Spasimo di
Palermo sempre alle 18:30 Fantasia di Natale, una meravigliosa antologia di film muti a tema natalizio, con accompagnamento musicale di Giovanni Renzo al pianoforte. In coproduzione con Orchestra Jazz Sicilia. Il progetto organizzato a Taormina e a Palermo dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia rientra tra le iniziative promosse e sostenute dall’Assessorato Regionale Turismo, Sport e Spettacolo e volte alla destagionalizzazione e alla valorizzazione delle eccellenze artistiche. Un collage di film muti che ci riportano in un’atmosfera antica natalizia saranno i protagonisti di una Fantasia di Natale alla Casa del Cinema di Taormina il 27 dicembre e al Teatro Spasimo di Palermo il 29 dicembre. Le rêve de Noël (Il sogno di Natale), Francia, 1900, 4’13” di Georges Méliès è il primo film natalizio della storia del Cinema. Vigilia di Natale. La governante rimbocca le coperte ai bambini. Essi hanno sogni popolati da danzatori, angeli che infilano regali nei comignoli, campanari e campane, chiese e pranzi festivi. Il mattino di Natale i bambini si alzano e scoprono i propri regali. Georges Méliès compare nel ruolo di un mendicante. The Night Before Christmas (La vigilia di Natale), USA, 1905, 9’18” di Edwin S. Porter ha come protagonista un Babbo Natale pieno di lavoro che prima di andare a consegnare i giocattoli, li deve finire e poi deve anche curarsi delle sue renne. In una grande famiglia, i bambini lo attendono con ansia: hanno appeso le calze ma la mamma li mette a letto. Irrequieti, non riescono a dormire e cominciano a prendersi a cuscinate. Intanto, Babbo Natale, finite tutte le sue mansioni casalinghe, prende il carico e parte per il suo viaggio. Uno dei primi esperimenti di animazione. Rozhdestvo obitateley lesa (Il Natale degli insetti), Russia 1913, 6’35” di Wladislaw Starewicz. Qui il Babbo Natale incontra gli animali di una meravigliosa foresta. The Little Match Seller (La piccola fiammiferaia), Regno Unito, 1902, 3’ di James Williamson. In assoluto la prima versione cinematografica della fiaba di Hans Christian Andersen e il primo cortometraggio basato su un'opera del celebre scrittore danese. Le Noël de Monsieur le Curé (Il Natale del signor curato), Francia 1906, 5’22” di Alice Guy Blaché, la storia di un povero curato che vuol comprare una statua di Gesù Bambino ma la famiglia povera non ha soldi da dargli e l'artista dell'atelier non gliene vende neppure uno piccolo... Miracle de Noël (Miracolo di Natale), Francia, 1912, 12’ non si conosce di chi è la regia. Una donna povera con tre figlie non esita a dar da mangiare ad un vecchio barbuto alla ricerca di un tozzo di pane. A mezzanotte, andata alla messa di Natale, trova in terra un bambino e lo porta con sé a casa... Tra fantasia e miracoli il Natale di questi film rari e unici musicati per l’occasione dal vivo dal Maestro Giovanni Renzo faranno rivivere la bellezza e l’emozione dei film muti in bianco e nero, permettendo alla nostra fantasia e immaginazione di sognare a occhi aperti. Racconti a Natale è un programma sostenuto dalla Regione Sicilia, dal Parco Archeologico Naxos-Taormina, dal Comune di Taormina, dagli Assessorati Regionali Turismo, Sport e Spettacolo, Beni Culturali, dall’Associazione Sensi Contemporanei, dalla Direzione Generale Cinema e dall’Agenzia per la Coesione Territoriale. Ingresso Libero Info: 3917462146 www.taormina-arte.com La festa di Natale è magica sia per gli adulti sia per i bambini e la Fondazione Taormina Arte Sicilia con Racconti a Natale ci porta direttamente dentro la magia del Natale per farci vivere ed emozionare attraverso i racconti e le immagini delle tradizioni e delle leggende legate alla festa più importante dell’anno. Il progetto rientra tra le iniziative promosse e sostenute dall’Assessorato Regionale Turismo, Sport e Spettacolo e volte alla destagionalizzazione e alla valorizzazione delle eccellenze artistiche. Il 27 e 28 dicembre alle 11.30 nello scenario magico del Teatro Odeon “Alligrativi Pastura!”, suoni, canti e versi del Natale in Sicilia con il duo Pinello Drago - Benjamin Pouzadoux, i Mandolini dei Nebrodi, il duo Santi Scarcella - Gemino Calà. Un concerto unico e originale in coproduzione con l’Associazione Culturale Kiklos. Si tratta di un evento concertistico incentrato sui repertori del Natale di tradizione popolare siciliana, che vede protagonisti sulla scena musicale cantori e suonatori di tradizione, custodi, ancora oggi, delle antiche forme strumentali e vocali, che scandivano i contesti cerimoniali del Natale. Tra le espressioni di più antica memoria certamente quella dell’offerta musicale dei pastori siciliani segnalata dalla zampogna a paro, vera icona del Natale in Sicilia, la cui pratica strumentale è giunta miracolosamente fino a noi per trasmissione diretta da padre in figlio. Oltre ai fiati pastorali, comprendenti i flauti ed i clarinetti di canna semplici e doppi, e naturalmente la cosiddetta ciaramedda (zampogna), le performance prevedono anche la partecipazione degli strumenti a plettro, ovvero mandolini e chitarre, ed a percussione, tamburi a cornice, anche loro chiamati assieme alle voci a celebrare la festa per la nascita del Bambin Gesù. A dialogare con gli strumenti musicali della tradizione siciliana, ci saranno degli “ospiti speciali” quali la ghironda, cordofono d’origine medievale che ha attraversato i secoli per giungere fino ai giorni nostri - un incontro dagli esisti musicali davvero seducenti -, ed il “classico” pianoforte, a segnare il fecondo incontro tra il “colto” e il “popolare”. L’originale programma musicale proposto si avvarrà della guida all’ascolto dell’etnomusicologo Mario Sarica, curatore scientifico del Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani.ù Racconti a Natale è un programma sostenuto dalla Regione Sicilia, dal Parco Archeologico Naxos-Taormina, dal Comune di Taormina, dagli Assessorati Regionali Turismo, Sport e Spettacolo, Beni Culturali, dall’Associazione Sensi Contemporanei, dalla Direzione Generale Cinema e dall’Agenzia per la Coesione Territoriale. Ingresso Libero Info: 3917462146 www.taormina-arte.com In programma DUO ANTIQUO Pinello Drago, voce - chitarra e fiati pastorali; Benjamin Pouzadoux, ghironda PASTORALE (Bernardo Storace XVII sec.) PASTUREDDA (tradizionale, area nebroidea) I TRI RE DI L’URIENTI (tradizionale, area nebroidea) SUITE DE SCOTTICH (tradizionale, area francese) LI PAZZI SENSI MEI (testo di Tommaso Aversa del XVII sec., musica di Pinello Drago, non depositata) SUITE DE BOUREE’ (tradizionale, area francese) I MANDOLINI DEI NEBRODI Aurelio Indaimo, voce - chitarra; Calogero Emanuele, mandolino - mandola; Franco Montagna, mandolino - clarinetto; Sebastiano Montagna, chitarra; Nino Milia, chitarra; Daniela Giaimo, flauto traverso; Billy Nocifora, fisarmonica NINNAREDDA (tradizionale, area nebroidea) PASTORALE NASCIU LU BMBINEDDU (Francesco Paolo Frontini XIX sec.) CONTRODDANZA (tradizionale, area nebroidea) A CASTANIOTA (tradizionale, area nebroidea) A LA NOTTI DI NATALI (tradizionale, area nebroidea) SUSI PASTURI (tradizionale, area nebroidea) NATU GIA’ LU GRAN MISSIA (tradizionale, area nebroidea) NUVENA DI MISSINA (tradizionale, area peloritana) DUO FREE Santi Scarcella, voce - pianoforte; Gemino Calà, fiati pastorali NUVENA (tradizionale, area peloritana, arrangiamento Gemino Calà) PASTORALE MESSINESE (tradizionale, area peloritana, arrangiamento Gemino Calà) TORTORICIANA (tradizionale, area oricense, arrangiamento Gemino Calà) BLUES (Santi Scarcella) TRAMONTI DI SICILIA (Santi Scarcella) CIURI CIURI JAZZ (Santi Scarcella) Redazione c.s Di Gianmaria Tesei Si è tenuta, giorno 15 dicembre, con grande successo la seconda edizione di quello che è già diventato l’evento d’esaltazione dell’effervescenza enoica che promana dalle produzioni di quel meraviglioso terroir creatore di fulgenti nettari d’uva qual è il “Mongibello”, ossia l’Etna. Il bellissimo palazzo Biscari di Catania , dimora nobiliare secentesca che si staglia nel centro storico catanese affacciandosi sugli archi della marina che un tempo erano costeggiati dai flutti salini dello Ionio, ha fatto da accogliente ed affascinante cornice ad una kermesse che si è imperniata su un prodotto che non è sempre stato dignificato dell’ adeguata attenzione, pur avendo l’Etna una tradizione di spumanti principiata già con il Barone Felice Spitaleri di Muglia che, nel 1870, segnò le prime e più pregiate produzioni di champagne d’Italia, con le uve Pinot nero, dalla cui spumantizzazione si originò lo Champagne Etna (di fatto il proto-spumante siculo), ricevendo premi anche oltralpe ed in tutto il mondo, aprendo un percorso ripreso con successo sul terminare degli anni Ottanta del secolo scorso dalla cantina Murgo, che adoperò per prima il nerello mascalese per lo spumante. “ L’evento dedicato alle bollicine del vulcano più alto d'Europa”, come è stato giustamente definito dal suo creatore Francesco Chittari( che si è giovato del patrocino della Strada del Vino, della collaborazione di Bibenda e Fondazione Italiana Sommelier, del sostegno di slow food Catania e dell’organizzazione affidata all’agenzia Scirocco ) ha teso a magnificare un segmento di mercato non ancora solcato dal grande pubblico eppur contraddistinto da grandi potenzialità e destinato a disvelare con sempre maggiore vigore tutte le sue peculiarità d’eccellenza nel corso dei prossimi anni. L’evoluzione incrementale, già in atto, ha il portato dell’attività di ben 16 produttori che immetteranno sul mercato nei prossimi 24 mesi( e nelle migliori enoteche italiane e non solo) l’equivalente di 3000 ettolitri di sparkling wine made in Etna, ovverosia la bellezza di 400 mila bottiglie, con un volume d’affari che , considerando l’attualità , si attesta sui 3 milioni di euro. Il processo di innovazione verso la valorizzazione dello spumante è stato portato avanti con ingenti investimenti. Ed i capitali utilizzati sono andati ed andranno a sovvenzionare le strutture confacenti ad una produzione che richiede particolari e precipue capacità conoscitive nonché imprenditoriali in un settore che può e deve colorarsi sempre più delle tinte gustative dei prodotti etnei ( che inoltre prevedono un affinamento sui lieviti di 36 mesi -puntando addirittura ai 60 mesi- anziché i soli 18 previsti dal disciplinare di produzione ). E l’apporto investimentale e di sinergia tra i produttori e con le istituzioni ed il territorio può portare a confrontarsi con prodotti rinomati quali “Trentodoc”, “OltrePo pavese” o “Franciacorta , come detto da Chittari. Lo stesso Chittari ha voluto enfatizzare come non si sia ancora creata la corretta liason tra i vini del vulcano attivo più grande d’Europa e la città che insiste alle sue pendici (cosa ribadita anche dal sindaco di Catania Salvo Pogliese, che auspica un collegamento sempre più forte tra il vino etneo e Catania), se non, da poco tempo, per quanto attiene all’Etna rosso e, da ancor meno, i bianchi, rosè e spumanti. E se la prerogativa della scorsa edizione era proprio portare l’Etna a Catania, quella di quest’anno è la possibilità di pensare ad una Dop sullo spumante etneo per tre motivi: i prodotti enoici effervescenti sull ‘Etna hanno una storia antica (dal 1870); lo spumante può divenire la “terza gamba” dopo l’Etna rosso ed il bianco della produzione; ed infine entro il 2021 saranno 20 le case produttrici, fatto che cristallizza la crescita del settore . Queste ed altre tematiche sono state affrontate nella sessione d’approfondimento intitolata “Dal terroir al vino: Il valore del territorio nella produzione degli spumanti”, moderata dalla giornalista Letizia Carrara con gli interventi di: Paolo Di Caro, presidente siciliano di Fondazione Italiana Sommelier, relativamente alla tematica dell’importanza del territorio negli spumanti; il docente di Fondazione Italiana Sommelier e tra i più importanti esperti dello Champagne in Italia, Manlio Giustiniani; Gina Russo, presidentessa di Strada del vino dell’ Etna ed il presidente del Consorzio di Tutela dei vini Etna doc, Antonio Benanti. Gina Russo (anche produttrice con Cantine Russo, brand i cui studi sullo spumante sono cominciati nel 2002, con la prima produzione di vino mosso del 2010) ha affermato come essendo lo spumante un prodotto di nicchia, va realizzato in modo ottimo, perché non è trainante per il settore ma dà lustro ai produttori ed al territorio. Antonio Benanti ha sostenuto come attualmente l’Etna rosso rappresenti il 63-64% della produzione etnea (prima era quasi il 90%); il bianco, in crescita , costituisca il 27-29% ed il residuale in percentuale sia fatto di rosè fermo e spumante, per cui occorre aumentare il volume produttivo di quest’ultima voce. Lo stesso Benanti ha affermato che il fatto che l’Etna sia di moda, può essere pericoloso, augurandosi invece che il fenomeno vino Etna (fermo e non) divenga un classico, affermando inoltre con forza la necessità di utilizzare per la denominazione più vitigni, per legare il prodotto alle sfumature del territorio e trasfondere il territorio in un calice di vino, con le tipicità e le varietà autoctone che il mercato chiede. Varietà che consentono di liberare così le potenzialità di qualsivoglia vitigno (carricante e tanti altri), escludendo forse il moscato per motivi pedoclimatici, grazie al particolare terreno ed all’unico terroir etneo. Terroir che, come evidenziato dallo champagne specialist Giustiniani è fatto di un insieme particolare di territorio, suolo, sottosuolo, clima ed esposizione, elementi che proprio sul “Mongibello” sono unici ed irripetibili e che donano un’inconfondibile (ed irreplicabile altrove) mineralità, freschezza ed acidità. Mentre lo champagne ha un volume produttivo di 300 -320 milioni di bottiglie l’anno che costituiscono il 10% del totale mondiale dei vini effervescenti, quello etneo( che adotta prevalentemente il metodo classico) , per crescere deve affidarsi a moda, marketing ed eccellenza, per colmare il gap di terreni vitati e numero di produttori ( 15.000 ettari e 4600 etichette dello champagne contro i 970 ettari circa e 16 produttori di vino mousseux su 160 complessivi etnei). Gustosissimi banchi di assaggi hanno concluso (dalle 19 e 30) la manifestazione che ha goduto anche delle eccellenze del cibo del territorio offerte da 12 giovani chef della costa Jonica, che hanno informato le loro creazioni al tema del “Gattopardo” e dello sviluppo di crescita gastronomica che ha attraversato il comparto eno-culinario siciliano nel corso dei secoli, con le varie dominazioni che hanno segnato profondamente ogni aspetto della vita dell’isola sicula. Quando c'è sinergia è veramente Natale. Cinque Associazioni, maestri d'arte, musicisti e la bravura di Anna Maria Raccuja si uniscono per mettere in scena "La cantata di li pasturi", un'antica Novena natalizia della nostra tradizione. Lunedì 23 dicembre, alle ore 19,30 nella sala B del Palazzo dei Congressi di Taormina, in occasione delle festività natalizie, verrà rappresentata l’opera teatrale con musica dal vivo, in lingua siciliana, messa in scena dalla Raccuja, con musiche arrangiate dal Maestro Alessandro Russo ed eseguite dall’Orchestra Mandolinistica Gioviale di Taormina, diretta dal Maestro Leonardo D’Agostino e con i brani della tradizione natalizia interpretati dal cantante Ivan Stringelli. I costumi e le scene sono state curate dal Gruppo Giammonarte, guidate dal Maestro Tino Giammona che ha voluto riproporre una ricostruzione storica dei vestiti tipici taorminesi settecenteschi, usati nel giorno del matrimonio. L'evento è stato realizzato dalle Associazioni Ars Vivendi e dall’Associazione Mandolinistica Gioviale, vanta inoltre la preziosa collaborazione del Comitato Tradizioni e Festività popolari Taorminesi, del Gruppo folk “I Molesi” e de “Lo Zufolo Folk Sicily”. Anna Maria Raccuja ci spiega l'idea del progetto e le origini dell'opera: "Abbiamo lavorato in sinergia per ricordare, un passato in cui le rappresentazioni sacre nei periodi di festa erano delle ricorrenze usuali e molto attese. Si metterà in scena una lunga e secolare tradizione orale, recuperando gli antichi “cunti”, i detti e i proverbi popolari, i canti e le sonorità che fanno parte del nostro patrimonio culturale. Una grande occasione, per la comunità di andare a teatro per riscoprire le atmosfere natalizie di una Taormina antica. Un piccolo estratto dello spettacolo è stato proposto, il giorno dell’Immacolata, agli ospiti della “Casa di soggiorno e riposo Carlo Zuccaro”, che hanno accolto l’evento con gioia ed entusiasmo. Questa Antica Novena, già realizzata nel 1982 come spettacolo itinerante da Saro Raccuja con il nome di “Nuvena di Natale figurata”, è tratta da un antico testo, che risale alla metà del ‘700 scritto dal canonico monrealese Antonino Diliberto (1704 – 1772) conosciuto con lo pseudonimo di Binidittu Annuleri, il cui titolo originario era “Lu viaggiu dulurusu di Maria”. In questo nuovo adattamento, che rivive la nascita di Gesù bambino attraverso le usanze e i costumi tipici della tradizione natalizia popolare, l’opera si divide principalmente in quattro momenti fondamentali: l’Annunciazione, il matrimonio, la partenza e l’arrivo a Betlemme". Che tipo do lavoro c'è stato nella creazione dei costumi e delle scene? "Il Maestro Tino Giammona ci spiega la ricostruzione storica dei costumi tipici taorminesi “Taormina vantava dei laboratori di ricamo nei quali la maggior parte delle donne della nostra città lavorava e dove veniva confezionato il vestito della festa. Quest’ultimo veniva ricamato con allegorie barocche, fiori di zagara, nodi di amore, colombe e lo stemma della città, utilizzando fili d’oro e seta. Tutto veniva realizzato su tessuti di colore rosso scuro, che simboleggiavano il martirio di San Pancrazio e con il blu-azzurro del gonfalone della centauressa taorminese. La maggior parte di questi vestiti è andata persa, ma con l'aiuto di mia mamma e di mia sorella abbiamo ricostruito attraverso quel poco che era rimasto di documentazione storica fotografia il costume festivo, che sarà in scena in questa CANTATA Di li PASTURI, dove si potrà ammirare un grembiule con ricami in filo d'oro appartenuto a una taorminese, da poco restaurato”. Continua Anna Maria Raccuja:“Ringraziamo il Comune di Taormina e le attività commerciali che hanno reso possibile la realizzazione di questo spettacolo: Lido la Pigna, Bar Capriccio, Il Balocco e Ottica Fiumara". Ancora una volta la volontà , il cuore e l'impegno di tanti artisti taorminesi si unisce per regalare alla cittadinanza un momento di calore e di arte natalizia radicata nell' tradizione siciliana. Anche quest'anno il Comitato Festività e tradizioni Popolari taorminesi si è impegnato per regalare 2 ore di leggerezza, allegria e spensieratezza alla cittadinanza. Torna per la terza volta l'edizione natalizia di "In...canto", manifestazione canora e di danza, che dà spazio a tutti coloro che abbiano voglia di esibirsi nel proprio talento. Giovani e più maturi si sono cimentati in un repertorio di canti natalizi classici e moderni, italiani, internazionali e della nostra tradizione siciliana. Molti brani, alcuni difficili, altri delicati e divertenti. La serata è stata introdotta dal presidente del Comitato Antonio Faraci, sempre vicino, presente ed attivo in tutte le iniziative del paese, e condotto dalla simpatica Carmelita Maricchiolo. Un' atmosfera di allegria, divertimento e voglia di condivisione ha regnato per tutta la serata. Tutti i partecipanti sono stati preparati in questi mesi dalla Movida band che li ha accompagnati in tutti i pezzi. Il gruppo è composto da Adelfio Vinci, Giuseppe Ferrari, Franco Caserta, Marco Patti e Salvo Auteri. Si sono esibite anche le scuole di danza di Studio Dance Continuum e il gruppo di ballo "Ballare per passione" di Monica Islanda. Inoltre ha aperto la serata l'orchestra mandolinistica gioviale giovanile di Taormina. Sono intrevenuti per i saluti anche il sindaco Mario Bolognari e l'Assesore Scibilia. Incanto non si ferma e si prepara per l'appuntamento canoro di Carnevale 2020. Alcuni partecipantiElio Crifò- Simone CorsoRe Un weekend all’insegna di due reading dall’atmosfera natalizia internazionale e dall’interpretazione intensa e coinvolgenti per raccontare il Natale di ieri ma con un messaggio profondamente attuale. Il progetto organizzato a Taormina e a Palermo dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia rientra tra le iniziative promosse e sostenute dall’Assessorato Regionale Turismo, Sport e Spettacolo e volte alla destagionalizzazione e alla valorizzazione delle eccellenze artistiche. Sabato 21 dicembre alle ore 18:30 alla Casa del Cinema “Rintocchi” da Charles Dickens a cura di Simone Corso. A 45 anni, nel pieno della sua maturità artistica e professionale, Charles Dickens si reinventa come “lettore” delle proprie opere e inizia a portare in scena in stupefacenti one man shows alcune pièce tratte dalla sua produzione narrativa, riportando in vita – condensati– i momenti, le scene e i personaggi più amati da lui e dal suo pubblico. Fu un successo travolgente. Per poco più di dieci anni, prima in tutto il Regno Unito e poi negli Stati Uniti, Dickens compì tournées entusiasmanti, che riempirono le sale di migliaia di spettatori ipnotizzati davanti ai quali egli “recitava” il mondo variegato e ricchissimo della sua narrativa. La scelta di “Rintocchi” è il tentativo di portare in scena uno di questi racconti, “Le campane”, rifacendoci ai public readings attraverso cui l’autore inglese diede voce e corpo presente alle sue storie. Se infatti la vicenda del vecchio facchino Toby Veck si consuma nella Londra di metà ottocento, i temi che Dickens porta in scena, in modo ancor più incisivo che in “Canto di Natale”, parlano ancora dell’oggi e di questo mondo dilaniato dalle disuguaglianze che troppo spesso assumiamo come “lo stato normale delle cose”. Toby è un uomo qualunque, non un cinico avaro come Scrooge - un peccatore da redimere -, ma un uomo come tanti, onesto e timorato, che il mondo e la forma che gli uomini gli hanno dato, hanno allontanato dai suoi simili. Domenica 22 dicembre alle 18:30 sempre nella sala della Casa del Cinema è la volta di “Il Natale di Harry di Steven Berkoff” letture di Elio Crifò. “Il natale di Harry” è un testo che affronta il tema della solitudine in una società che ha ridotto il Natale a comportamenti sociali stereotipati, che ha ridotto i rapporti familiari e affettivi a rituali sterili. Harry cerca di autoconvincersi che il “Natale sia un giorno come gli altri” ma il primo a non esserne sicuro è proprio lui, si sente un verme, senza amici, senza nessuno da chiamare, senza una famiglia, una compagna, dimenticato, abbandonato alle sue paure, e si domanda: “Ma Cristo è venuto sulla Terra per farmi sentire solo, come un pezzo di merda, incapace d’andar giù quando hanno tirato lo sciacquone”? Il Natale mette solo in evidenza l’orrore nel quale, la maggior parte di noi, conduce la propria vita tutto il resto dell’anno. Elio Crifò ha scelto la lettura di questo testo, proprio perché la disperazione della vita di Harry è la rappresentazione dell’uomo contemporaneo. Tutti noi, appartenenti a questa società, abbiamo almeno qualche aspetto di Harry dentro di noi. Il natale di Harry, si potrebbe definire una discesa nell’inferno di noi stessi, ma Harry, non essendo Dante, non risale nessun Purgatorio, né giunge a un Paradiso, muore nelle fiamme, perché questo è il destino di chi si fa irretire dalla nostra società. I due spettacoli teatrali sono realizzati in coproduzione con l’Associazione Daf. Racconti a Natale è un programma sostenuto dalla Regione Sicilia, dal Parco Archeologico Naxos-Taormina, dal Comune di Taormina, dagli Assessorati Regionali Turismo, Sport e Spettacolo, Beni Culturali, dall’Associazione Sensi Contemporanei, dalla Direzione Generale Cinema e dall’Agenzia per la Coesione Territoriale. Redazione |
AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Settembre 2023
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