All’interno dell’ampio e interessante programma della nona edizione di Taobuk, costruita intorno al tema del desiderio, spiccano i tributi ai grandi anniversari che richiamano figure e personalità altrettanto fondamentali, capaci di seguire la nobile voce interiore che ha guidato il loro progetto di vita. E tra i desideri del festival ideato e diretto da Antonella Ferrara c’è quello di rendere omaggio alle celebrazioni o alle ricorrenze di questo 2019: dal trentennale della scomparsa di Sciascia fino a risalire al cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, passando per i cinquant’anni del celebre furto della Natività del Caravaggio a Palermo, e tornare ancora indietro al centenario della nascita di Primo Levi ma anche di "Save The Children", l'organizzazione associazione fondata da Eglantyne Jebb, per approdare ai focus su Ercole Patti, Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Pier Paolo Pasolini. Si tratta di nove appuntamenti animati da esperti di prestigio internazionale, che si snoderanno lungo l’intero corso della rassegna, in programmazione a Taormina dal 21 al 25 giugno.
Si parte con “Alla scoperta di Primo Levi: uno ‘studioso di vortici’ per il terzo millennio” (venerdì 21 giugno ore 11.30, Palazzo Ciampoli), per approfondire la produzione di un autore che non è soltanto l’analista della Shoah, insuperabile per profondità, equilibrio e acutezza di analisi. Memorialista, narratore, saggista, poeta, antropologo, linguista, zoologo, traduttore, oggi Primo Levi è riconosciuto come uno dei maggiori scrittori del ‘900 non soltanto italiano. A cento anni dalla nascita ne parlano Ian Thomson, il suo biografo inglese, Matteo Collura ed Ernesto Ferrero. Ad Ercole Patti è dedicato l’incontro intitolato “Quando è ispirato è inimitabile” (venerdì 21 giugno ore 15.00, Palazzo Ciampoli). Inviato e collaboratore di autorevoli testate, Patti è stato assiduo critico: dal cinema d’autore e d’impegno civile alla commedia all’italiana. Ne parlano Sarah Zappulla Muscarà, Ordinario di Letteratura Italiana all’Università di Catania, e il Presidente dell’Istituto di Storia dello Spettacolo SicilianoEnzo Zappulla, con le letture dell’attrice Manuela Ventura. Il primo dei due appuntamenti incentrati su Leonardo da Vinci muove da un suo detto, ovvero “Tristo è quel discepolo che non avanza il suo maestro” ed esprime l’encomiabile desiderio di superare se stessi (venerdì 21 giugno ore 16.00, Palazzo Ciampoli). Nei cinquecento anni dalla morte del supremo artista e scienziato, la sua vicenda avvincente - e per molti tratti inedita - rivive nella lectio magistralis di Antonio Forcellino, architetto e restauratore, tra i maggiori studiosi di arte rinascimentale. Il secondo appuntamento “Leonardo e il mondo della natura” (martedì 25 giugno ore 20.00, Piazza IX Aprile) è in collaborazione con Treccani Cultura e propone uno sguardo d’eccezione sul complesso rapporto tra questo sommo protagonista del Rinascimento e le molteplici declinazioni del mondo naturale. Con Jacopo Stoppa e Giovanni Agosti. “Trent’anni senza Sciascia: la sua memoria ha un futuro” è l’approccio prospettico dell’approfondimento riservato all’autore di romanzi come “Todo modo” e “Il giorno della civetta” (sabato 22 giugno ore 19.00, Palazzo dei Congressi/Sala B). Tre ospiti d’eccezione ripercorrono il filo di memorie preziose e aneddoti familiari, per consegnarci il ricordo sempre vivo del Maestro racalmutese, scrittore e letterato ma anche custode di un microcosmo sentimentale ed intellettuale che ha visto nella tenuta familiare della Noce un luogo fondamentale nella cultura italiana del secondo Novecento. Con il giornalista e scrittore Matteo Collura, Fabrizio Catalano, regista e nipote dello scrittore e l’italianista Salvatore Silvano Nigro. Cento anni fa, all’indomani della Prima Guerra Mondiale, “Save the Children” nasceva per soccorrere i bambini austriaci e tedeschi che stavano morendo di fame a causa del blocco navale imposto dalle nazioni vincitrici. Indomita protagonista di tale straordinario impegno civile è EglantyneJebb a cui dobbiamo anche la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, antesignana della Convenzione ONU che quest’anno compie 30 anni. Alla sua opera è dedicato l’incontro “Fra delirio di guerra e desiderio di pace. Storia straordinaria di una donna rivoluzionaria” (lunedì 24 giugno ore 12.00, Palazzo dei Congressi). Ne parla l’autrice Raffaella Milano, direttore dei programmi Italia Europa di “Save the Children”. “La nostra sensualità è desiderio di oblio; desiderio di immobilità voluttuosa la nostra pigrizia”: così Fabrizio Corbera, principe di Salina, inquadra l’indole siciliana, e la cristallizza. A fare da incipit ideale al tributo a Giuseppe Tomasi di Lampedusa sono le parole del protagonista del romanzo postumo “Il Gattopardo”, Premio Strega nel 1959, due anni dopo la morte dell’autore. Taobuk gli rende omaggio (lunedì 24 giugno ore 19.00, Piazza IX Aprile) in collaborazione con il Premio Letterario Internazionale intitolato allo scrittore. Interverranno il figlio adottivo e presidente della giuria Gioacchino Lanza Tomasi, musicologo di fama mondiale, lo studioso Salvatore Silvano Nigro, Gori Sparacino, direttore scientifico del Parco Letterario Tomasi di Lampedusa, e Franco Valenti, sindaco di Santa Margherita del Belìce, il Comune che da anni promuove il Premio. Arricchiranno la serata letture tratte dal racconto “Lighea”, voci recitanti gli attori Ezio Donato e Debora Bernardi ed un intervento musicale del fisarmonicista Gianni Amore. “Desiderando...l’odore della notte" (lunedì 24 giugno ore 20.00, Palazzo dei Congressi/Sala B) è uno spettacolo del poeta, scrittore, autore e regista teatrale Paolo D’Anna. Dopo gli approfondimenti proposti nelle passate edizioni, Taobuk ritorna a celebrare un intellettuale geniale e controverso del XX secolo, nei suoi chiaroscuri, alla scoperta di un pathos che è sempre declinato al presente. “Docilità e furore. l’arte di raccontare il desiderio e i suoi tormenti” (martedì 25 giugno ore 20.00, Piazza IX Aprile) è infine il titolo dell’appuntamento che riassume la tormentata personalità di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio. A cinquant’anni dalla scomparsa della Natività, una conversazione sulle tracce del dipinto trafugato nel 1969 a Palermo con tre relatori d’eccezione: ancora Salvatore Silvano Nigro, il generale Roberto Riccardi e il regista Roberto Andò.
0 Comments
In uno dei teatri più affascinanti al mondo il Teatro Antico di Taormina la Fondazione Taormina Arte Sicilia per la programmazione 2019 propone alcuni spettacoli di grande richiamo culturale.
La stagione si inaugura il 14 giugno con il concerto di Francesco De Gregori accompagnato per l’occasione da una grande orchestra. Unico concerto in Sud Italia il noto cantautore romano insieme alla sua band storica e a un’orchestra, composta da quaranta elementi, di cui il nucleo centrale è il quartetto degli Gnu Quartet, incanterà con le sue più belle canzoni il pubblico presente. Il concerto è prodotto da Musica e Suoni in collaborazione con la Fondazione Taormina Arte Sicilia. Il 29 giugno ritorna la tradizionale cerimonia di consegna dei Nastri d’Argento il più importante premio cinematografico italiano, assegnato dal 1946 dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani presieduto dalla giornalista Laura Delli Colli. La notte delle stelle anche quest’anno vedrà sfilare sul palco gli attori, le attrici, i registi, i produttori e tutti gli addetti ai lavori della cinematografia italiana. Grande attesa poi per la 65° edizione di Taormina FilmFest dal 30 giugno al 6 luglio. Il Festival prodotto ed organizzato da Videobank, con la direzione artistica di Silvia Bizio e Gianvito Casadonte entrambi confermati alla guida del Festival dopo il grande successo della scorsa edizione prevede serate di gala e premiazione al Teatro Antico, con grandi nomi del cinema nazionale ed internazionale e proiezioni al Palazzo dei Congressi. E sempre al Teatro Antico tornano gli appuntamenti giornalieri con le proiezioni di anteprime internazionali e il premio Taormina Arte Award che andrà a Nicole Kidman. Il Festival quest’anno avrà come madrina l’attrice e modella spagnola Rocío Muñoz Morales. La Fondazione Taormina Arte Sicilia punta sulla danza che manca dalla programmazione da alcuni anni. Due serate magiche di espressione e di comunicazione, accompagnate sempre da una vastissima varietà di emozioni, messaggi e significati sociali. Due infatti gli importanti appuntamenti di danza da non perdere: il 27 luglio PINK FLOYD LEGEND – SHINE PINK FLOYD MOON ! Solisti e corpo di ballo Daniele Cipriani entertainment, coreografia e regia di Miche van Hoecke, musiche dal vivo Pink Floid Legend e l’11 agosto VERDI IN DANZA E I VESPRI SICILIANI , balletto in due atti dedicato al famoso compositore italiano e alla Sicilia, corpo di ballo di Milano. Il mese di agosto si inugura (3, 4 e 6) con il concerto di Eros Ramazzotti che si esibisce al Teatro Antico dopo molti anni con una produzione e una scenografia studiate ad hoc per questo evento. Ramazzotti è un classico della musica italiana e internazionale che avrà queste condizioni e caratteristiche tali da richiamare un pubblico da tutto il mondo”. Durante i tre concerti, l’artista porterà dal vivo i grandi successi della sua carriera, oltre ai brani del nuovo album “Vita ce n’è” che ha debuttato direttamente al primo posto in Italia e ha conquistato i vertici delle classifiche mondiali. Il concerto è organizzato da Cannizzo Produzioni insieme alla Fondazione Taormina Arte Sicilia. L’alba del 10 agosto vedrà al Teatro Antico una delle più bravi attrici italiane Monica Guerritore in Dall’inferno all’infinito, spettacolo intenso ed emozionante che guida lo spettatore dall’Inferno di Dante a Flaubert per poi giungere a Leopardi, perdendosi per una nutrita e raffinata schiera di citazioni di Pier Paolo Pasolini, Marcel Proust, Cesare Pavese, Patrizia Valduga, Victor Hugo, Paul Valéry ed Elsa Morante. Sempre il 10 la sera Monica Guerritore sarà protagonista di uno spettacolo in prima nazionale folle e commovente che unisce per la prima volta sul palco grandi interpreti dello spettacolo e della musica, Mentre rubavo la vita. Omaggio ad Alda Merini. La lunga maratona degli spettacoli targati Fondazione Taormina Arte Sicilia si conclude con Andrea Bocelli una delle star più amate, che approderà sul magico palcoscenico siciliano il 30 e 31 agosto per uno spettacolo che lo vedrà impegnato nelle più celebri arie d’opera e nelle sue hit più famose, accompagnato da voce soprano e alcune guest star. Il concerto di Andrea Bocelli al Teatro antico di Taormina, uno dei teatri più affascinanti al mondo, è promosso da Fondazione Taormina Arte Sicilia e organizzato da Due Punti Eventi, società leader in Italia nell’organizzazione e gestione degli spettacoli dal vivo, in collaborazione con Live Spettacoli e Parco Archeologico di Naxos e con il patrocinio dell’Assessorato Beni Culturali Identità Siciliana e dell’Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia e della Città di Taormina. La Fondazione Taormina Arte Sicilia ha riaperto i battenti della Casa del Cinema di Taormina per ospitare dal 18 maggio al 1 settembre , la mostra Le stelle di Taormina a cura di Ninni Panzera..L’esposizione è un vero e proprio viaggio in quasi cento anni di storia del cinema italiano e straniero attraverso locandine, manifesti, cineromanzi e foto di scena dei film girati interamente o in parte a Taormina Info: info@taormina-arte.it +39 391 7462146 www.taormina-arte.com www.taorminafilmfest.it Prevendite: www.boxol.it www.ctbox.it www.ticketone.it PERFORMARE PROJECT #SiteSpecific | Per Fare Isola
Dal 15 al 17 giugno 2019 • Serradifalco Teatro A. De Curtis (CL) ARCIPELAGHI a cura del Collettivo SicilyMade , laboratorio rivolto a tutti i cittadini dai 16 ai 99 anni. CORPO LUDICO a cura di Cie MF | Maxime & Francesco, laboratorio rivolto a bambini dai 6 ai 10 anni. ARCIPELAGHI: Il Laboratorio « Arcipelaghi » condotto da Simona Miraglia, Amalia Borsellino, Rosada Letizia Zangri, pone il suo focus sull’esplorazione del concetto di “isola” per indagare uno dei parametri fondamentali del movimento, lo spazio. Attraverso un percorso creativo basato sulle tecniche di improvvisazione, i partecipanti potranno acquisire maggiore conoscenza del proprio corpo, educare il gesto secondo precise intenzioni poetiche. Il tema dell’isola viene esplorato sia come luogo fisico, sia come costruzione simbolica. La nozione di insularità dialoga, si confronta e talvolta si scontra con la possibilità contenuta nel limite. Indagare il limite come genesi della trasformazione dello spazio, delle possibilità del corpo e della voce, in relazione a un gruppo. Insularità come paradigma della pluralità, che ha come conseguenza l’alterazione dei confini, l’abbandono della propria zona di comfort sino alla riconsiderazione delle relazioni personali. Durante il giorno il gruppo di partecipanti lavorerà alla creazione di una breve performance che sarà presentata al pubblico in serata, al Teatro Comunale A. De Curtis. A CHI SI RIVOLGE: Il laboratorio è rivolto a tutti i cittadini dai 16 ai 99 anni senza competenze specifiche di movimento, ma anche a danzatori, performers, scuole e compagnie di danza e teatro del territorio. DATE 15 giugno 15:00-19:00 16 giugno 16:00-20:00 17 giugno 17:30-19:30 MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE: Per partecipare scrivere a 👉performarefestival@gmail.com CORPO LUDICO Il laboratorio « il corpo ludico » condotto da Maxime Freixas e Francesco Colaleo desidera indagare su alcune pratiche di condivisione. I bambini vengono invitati a giocare e a divertirsi. Seguendo precise regole e principi, l’azione ricreativa si tramuta in atto creativo: il corpo si organizza in movimenti non ordinari, trasformando il gioco in un vero e proprio sistema composito di segni e gesti espressivi. Il laboratorio verterà sui giochi di oggi e i giochi di una volta, instaurando un continuo confronto tra i partecipanti ed insegnando loro che vincere non è lo scopo finale della partita. A CHI SI RIVOLGE: Il laboratorio è rivolto a bambini dai 6 ai 10 anni DATE: 15/17 giugno 👉dalle 11.00 alle 12.30 MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE: Per iscrizioni contattare il numero: 333.5276578 PERFORMARE FESTIVAL 2019 - Per fare isola a cura del Collettivo SicilyMade Promozione e social media marketing Bandi e Opportunità - Community Theatron 2.0 Cirino Cristaldi, Giampiero Gobbi e Alessandro Marinaro Alessandro Marinaro vince il Premio CineMigrare 2019. Durante l’evento organizzato in collaborazione con Movie-Sti Stu Film, premiato anche il corto Baradar di Beppe Tufarulo come mIglior Corto Mediterraneo assegnato dagli studenti del liceo “G. Turrisi Colonna” di Catania per il progetto Movie-Sti Stu Film. Il Centro Didattico Athena questa mattina ha ospitato la seconda tappa catanese di CineMigrare – Rassegna Internazionale di Cinema Senza Frontiere. A movimentare la mattinata, l’esibizione musicale sulle note di Mokarta della studentessa Cristina Di Mauro. A seguire, il regista etneo Alessandro Marinaro ha intrattenuto gli studenti con un incontro dal titolo “Innovazione e tematiche di rilievo, connubio possibile?” Infatti, il corto The bath, da lui presentato, è stato girato nel nuovo formato verticale 9:16, selezionato al Vertical Movie Festival di Roma. A Mezzanotte zero zero di Nicola Conversa è andato, invece, la Menzione Speciale della giuria dei giovani. Le prossime tappe vedranno la rassegna impegnata a Lenola, nel Lazio e a Gioiosa Ionica, in Calabria. A concludere la programmazione annuale, due eventi speciali: uno a Taormina a ottobre e uno a Gravina di Catania a novembre. Alessandro MarinaroSi terrà il 9 giugno 2019 la giornata inaugurale della prima edizione dell’Etnamusa Festival, che si svolgerà a Bronte (Ct) presso l’azienda agricola Musa in contrada Difesa-Musa, durante la quale verrà reso noto ufficialmente il programma. Tanti gli appuntamenti previsti ogni weekend, da giugno ad agosto, che faranno della cittadina brontese un vero e proprio vulcano di idee, tra arte, cultura, cinema e musica.
Saranno molteplici i laboratori, i workshop, gli spettacoli musicali e teatrali, le rassegne cinematografiche, le presentazioni di libri, gli incontri con scrittori e le escursioni proposte durante la kermesse, realizzata con il Patrocinio dell’Assessorato allo Sport, Turismo e Spettacolo della Regione Siciliana, del Comune di Bronte, del Comune di Maletto, dell’Accademia delle Belle Arti di Catania, del Liceo Classico Statale “N.Spedalieri” di Catania e dell’Istituto Superio di Bronte. In questa prima giornata del Festival, alle ore 19.00 l’associazione culturale Nèonteatro proporrà “Filottete”, ovvero la tragedia frutto del rimaneggiamento dell’opera sofoclea. Lo spettacolo sarà realizzato insieme ad alcune allieve del Liceo Statale “N. Spedalieri” di Catania, seguite dalla prof.ssa Francesca De Santis, che ha curato anche la rielaborazione del testo, e magistralmente dirette da Monica Felloni, Manuela Partanni e Piero Ristagno, rispettivamente regista, coreografa e direttore artistico dell’Associazione Culturale Nèon. Alle ore 11.00 in programma un laboratorio di lettura animata per bambini “Una storia tante storie” realizzato dall’Associazione “Ti regalo una storia Onlus, seguito dall’incontro, alle ore 16.30, “Mi faccio una domanda mi do una risposta: Questione di Alchimia!” con lo storico dell’arte Giuseppina Radice. Tra le anticipazioni degne di nota, vi è sicuramente la realizzazione di quattro Residenze d’artista “Sotto il vulcano”: a giugno avrà luogo la Residenza d’artista per giovani attori a cura di Nèonteatro; successivamente, sarà realizzata la Residenza di “Teatro di figura” a cura di Cartura, bottega d’arte catanese conosciuta in Italia e all’estero per la lavorazione della carta e la reinvenzione in chiave artistica di oggetti in disuso. A seguire, nel mese di luglio, la Musa accoglierà una Residenza per musicisti europei in collaborazione con Alkantara Fest ed infine sarà realizzata la Residenza “Tintoria tessile, arte e moda” per tintori tessili a cura dei docenti dell’Accademia delle Belle Arti di Catania, Vittorio Ugo Vicari e Barbara Cammarata. Il Festival è promosso dall’Azienda Agricola Musa e dall’associazione Areasud, impegnata da anni in un costante lavoro di ricerca artistica in ambito musicale e teatrale. Il Festival, inoltre, rientra tra le manifestazioni della rete di festival siciliani costruita da AreaSud, aderente a “Italia Festival”, l’associazione che riunisce i più importanti festival italiani in ambito musicale, teatrale e multidisciplinare. Per maggiori informazioni: www.etnamusafestival.it, dove sarà possibile visionare il programma completo e contattare lo staff del Festival. Integrazione culturale: CineMigrare continua a puntare sui giovani Il 10 giugno si svolgerà a Catania l’ennesima tappa della Rassegna Internazionale di Cinema Senza Frontiere, in collaborazione con il progetto “Movie-sti Stu Film” Si è conclusa da poco la prima tappa siciliana di CineMigrare, Festival Internazionale di cinema senza frontiere, con il Premio al Miglior Film assegnato al cortometraggio Hady di Riccardo Di Gerlando. Questa volta si ritorna, ma come ospiti del progetto Movie-sti Stu Film, ideato dagli studenti del Liceo “G. Turrisi Colonna” di Catania. L’appuntamento è fissato per lunedì 10 giugno alle ore 9.30 presso la sede del Centro Didattico Athena, in via Spadaccini 16. La mattina si articolerà in una serie di proiezioni di cortometraggi in concorso, proiezioni speciali e l’incontro con il regista etneo Alessandro Marinaro che presenterà il suo cortometraggio The bath e riceverà il Premio CineMigrare al termine di un incontro dal titolo che è tutto un programma: “Innovazione e tematiche di rilievo, connubio possibile?”. A Mezzanotte zero zero di Nicola Conversa va, invece, la Menzione Speciale della giuria dei giovani. Infine, i cortometraggi in concorso (Arpad Weisz di Pier Paolo Paganelli, Ius Maris di Vincenzo D’Arpe, Cabu Cabu 011 di Matteo Silvan, Obaida di Leonardo Cinieri Lombroso, Giovani Italiani di Alessandro Panza, Elias di Brando Bartoleschi, Baradar di Beppe Tufarulo) verranno visionati dalla giuria composta dagli studenti che, esprimendo la loro preferenza, decreteranno il vincitore per il “Premio al miglior corto mediterraneo”. Di Gianmaria Tesei Catania ha accolto, nell’Istituto Ardizzone Gioeni, venerdì 31 maggio e sabato 1 giugno “ETNA MADE, vini del centro città”, manifestazione che ha saputo esaltare la bellezza delle tradizioni e delle innovazioni etnee che si coniugano, trasfondendo la loro essenza, in splendidi prodotti enoici ed interessanti proposte gastronomiche che hanno allietato i partecipanti all’evento. L’Istituto Ardizzone Gioeni, sorto nel 1911 e creato in virtù della prodigale generosità del filantropo Tommaso Ardizzone Gioeni che fece dono, mediante testamento segreto del 1884, del suo opimo patrimonio ad un Ospizio-Spedale per il sostegno dei cechi indigenti (attivo dagli anni ‘90), ha quindi fatto da splendida cornice all’evento ideato, organizzato e fortemente voluto dalla Scirocco Mediterranean Creative Lab ( Francesco Chittari e Danilo Catania) e dalla Fondazione Italiana Sommelier con il supporto collaborativo di Bibenda ed il patrocino del Consorzio di tutela dei vini dell'Etna DOC, Strade dei vini dell'Etna, nonché dalla città metropolitana di Catania e dal comune di Catania. Il sindaco dell’antica Katane, Salvo Pogliese ha sottolineato come sia giusto riportare il vino al centro della città, attraverso lo sforzo sinergico tra pubblico e privato, in un periodo storico dal forte trend positivo in ambito turistico per la città che ha dato i natali a Vincenzo Bellini. Francesco Chittari, di “Scirocco”, ha evidenziato come spesso molte attività di ristorazione siano mancanti di vini dell’Etna e come invece occorra mostrare fierezza ed amore per i prodotti locali, per le tradizioni e le spinte innovative che li contraddistinguono, e per il lavoro di celebrazione del territorio fatto con grande impegno ed orgoglio dai produttori enoici dell’area etnea. A segnare la due giorni catanese un programma che ha veduto i momenti serali scanditi dall’evento” QUATTROMANI Ristorante etneo”, con due succulentissime ed esclusive cene per raffinati gourmet frutto dell’operato degli chef Marco Cannizzaro (Ristorante Km.0) e Giuseppe Raciti (Zash) giorno 31 e dallo stesso Cannizzaro e Bianca Celano (QQucina Qui) il giorno seguente. Al centro del chiostro è stata strutturata ”La Piazza del vino” con protagoniste le cantine presenti e le attivtà di Local food , mentre giorno 31, quando un incipiente splendido tramonto coccolava l’Istituto Gioeni, principiava un ‘interessantissima masterclass intitolata: DALLA CONTRADA ALLA VIGNA L’Etna e l’evoluzione dal “CRU” al “CLOS”, fra sperimentazione e tradizione, diretta dal Presidente Fondazione Italiana Sommelier Paolo Di Caro. Lo stesso Di Caro ( he ha dato luogo alle disanime delle caratteristiche organolettiche dei prodotti enologici della masterclass) si è cimentato in una prolusione in cui ha enfatizzato l’importanza del valore che l’Etna (“che è storia passata, presente e futura d’eccellenze in evoluzione”) esprime e che spesso però non viene “condotto” ed apprezzato a dovere nel capoluogo etneo. Ed anche una masterclass con etichette prestigiose può rappresentare una modalità per esporre il portato significativo di quelle che sono le importanti concezioni del vino che si produce sui terreni del vulcano attivo più alto d’Europa. L’Etna è un continente a sé, come ha posto in evidenza Il presidente FIS, ed è importante far risaltare come “dal Cru al Glos” voglia dire passare dal territorio alla vigna in una concezione di oggettivazione delle suggestioni che nelle vigne monumentali del vulcano esprimono tradizione ed innovazione. E così il vulcano fa emergere la sua voce vino per vino, vendemmia per vendemmia, stagione per stagione, con annate come quella del 2015 che è stata ottima, ma che ha comunicato il suo fulgore in modi e sfumature diverse a seconda della localizzazione esatta, e quindi delle caratteristiche di clima, terreni, etc. …, ognuna modulazione particolare ed espressione precipua dei vari vigneti. Il primo vino introdotto da Di Caro nel corso della Masterclass è stato l’Etna Bianco Superiore DOC “Vigna di Milo” di Vigneri, di Salvo Foti e lo stesso Di Caro ha sottolineato come il territorio che ha generato la produzione del vino in esame sia contraddistinta da un elevato livello di piovosità, segnato anche da escursioni termiche estive fino a 30° e come il carricante in oggetto sia “naturale” o “biodinamico” ed anzi , come sostiene generalmente Salvo Foti, “umano” e con un’elevato rispetto del contesto territoriale , con l’uso di lieviti indigeni e percentuali di solfiti basse, unicamente legate alla volontà d’ammorbidire i possibili tratti d’asperità del prodotto della vite. L’analisi olfattiva del primo vino mette in risalto un’intrigante nota vegetale, con una buona mineralità con sentori di pietra focaia e frutta secca( nello specifico mandorle), con ‘un’acidità che spunta pulita e precorre la parte nobile che si presenta in seconda battuta in questo prodotto enoico che è come un bambino in crescita , ammorbidito dal riposo in bottiglia, e che al gusto, con il suo carico di gioventù, rivela un fruttato meno spinto rispetto a quanto colto “ al naso”, regalando però un’ interessante punta di zafferano. Il secondo vino disaminato è stato l’Etna DOC 2016 Il Tascante Vigna Sciaranuova di Tasca D’Almerita, presentato da Paolo Dimitri, il quale ha discettato su come Tasca D’Almerita abbia deciso di scommettere, con grande voglia d’imparare dalla realtà locale, sul vulcano, sul suo essere tra le parti della Sicilia ( la maggior parte risale ad 1,8 milioni d’anni fa) di più giovane generazione essendo datata la sua nascita a 600.000 anni fa. In un contesto come quello di questa “giovane” creatura vulcanica vi sono degli areali particolari chiamate contrade che registrano alcune peculiarità che diventano ancora più apprezzabili nelle singole sotto aree dei vari vigneti. Nel caso di Tasca D’Almerita la contrada di riferimento del vino in esame è Sciaranuova con due vigne caratterizzate da terreni lavici rispettivamente di 15.000 e 40.000 anni fa. La prima annata prodotta di Tascante Vigna Sciaranuova è stata quella del 2016 con un nerello mascalese al 100% all’insegna della finezza e di un colore granato che accompagna l’impatto olfattivo che svela frutti rossi e ribes in primis per poi schiudere note di erbe aromatiche con un accenno di tabacco dolce mostrando, anche al gusto( in cui si avverte un che dell’arancia sanguinella), la finezza promessa che non lo fa classificare come “esile” perché di gran corpo pur con un tannino delicatissimo che è, inoltre, un po’ il fil rouge che unisce i vini del 2016. L’Etna Rosso 'Vico Prephylloxera' Tenute Bosco 2015 è il terzo vino analizzato nel corso della serata e presentato da Salvo Giuffrida che ha esordito asserendo come l’estate 2015 sia stata non troppo calda, colpita da una grandinata i primi di giugno, ma seguita da un autunno docile. Nei 4 ettari della contrada Santo Spirito(Passopisciaro) vi sono piante senza porta-innesto per dare una grande sincerità al vino ed i Prephylloxera rendono più equilibrati ed unici i vini prodotti, poiché le piante così vecchie sono tutte diverse tra loro creandosi quindi un’eterogeneità che genera come valore una complessità importante e significativa, trasformando quello che l’enologia di qualche tempo fa, che promuoveva l’omogeneità come valore fondamentale, considerava un limite in pregio. Lo stesso Giuffrida ha spiegato il processo di vinificazione di questo prodotto enologico che, vinificato in acciaio per almeno 3 mesi, dopo l’invecchiamento fatto in tonneau da 700 litri per 12-14 mesi, fa affinameto in bottiglia di almeno 12 mesi. Alla vista ha mostrato un granato più carico del vino precedente, mentre al naso ha proposto la china, una parte agrumata con il sagnuinello a prevalere, con una mineralità che da voce a grafite e nota affumicata. Al gusto si è avvertita una buona salinità ed una minore acidità, con la sapidità tipica dei vini dell’etna che lo ha reso molto plastico negli abbinamenti. Giuseppe Parlavecchio ci ha introdotto al quarto vino ossia “Etna Rosso 'Barbagalli' Pietradolce 2015”, definendo Pietradolce come un racconto straordinario e Barbagalli come un’esperienza mistica che si fonda sul rispetto della tradizione (che promana anche dall’uso di alberelli “disordinati” come avveniva in un lontano passato) e del territorio che porta il segno del tempo e della storia. L’annata 2015 per Pietradolce è stata “tipicamente etne”a perché fresca. La produzione che come per tutti i vini presentati nel corso dell’evento è fatta di un numero molto limitato di bottiglie, in questo caso 2000-2500) è generata da un terreno situato a 900 metri d’altezza, con vitigni che sono differenti a 100 metri di distanza l’uno dall’altro. Il prodotto si avvale della disomogeneità dei terreni il cui frutto si giova successivamente di un’affinamento svolto in tonneau di rovere francese di 4° e 5° passaggio dando come risultato al naso note di erbe medicinali, il fruttato con il rabarbaro ed una leggera nota di sottobosco, mentre un colore granato con buona brillantezza ha segnato l’impatto visivo. Alla bocca si è denotato un tannino non aggressivo e giovane. L’ Etna Rosso DOC “Arcurìa Sopra il Pozzo” 2015 – Graci è il vino che ha concluso la serata, con Riccardo Negri a ricordare come Graci sia nato grazie ad Alberto Graci nei primi anni del 2000 con la prima produzione nel 2005. L’Etna, ha aggiunto Negri , si caratterizza per 4 grandi versanti che compongo un grande cerchio e che sono: Nord-est, Sud-ovest, Sud ed Est. Ovviamente essi si contraddistinguono per diverse caratteristiche che pure si traducono in un’unica DOC. La magnificazione delle peculiarità dei terreni e dei vigneti trova la sua traduzione nei “ vini di contrada” menzione geografica aggiuntiva che è sintomo di grande qualità e che esiste in Sicilia solo dal 2011 ( in Toscana con il Barbaresco dal 2010). La cantina Graci (che ha usato questa appellazione aggiuntiva per prima in Sicilia per i vini bianchi) con “Contrada Arcuria sopra il pozzo” ha puntato proprio su questo dando luogo ad una produzione con lunghissime macerazioni (2-3 mesi) che a volte si completano il 1° di gennaio, con il vino che sta 18-20 mesi in grandi tini di rovere, con l’uso di lieviti indigeni e un affinamento in bottiglia di 18-20 mesi. L’esito gustativo è stato una nota agrumata , con l’arancia rossa a far da regina, come accade per tutti gli Etna rosso. Di Caro ha poi descritto il vino confermando quanto già emerso al gusto ed aggiungendo come si notasse una gran delicatezza ,una bella carnosità, con un colore granato leggermente scarico ed un’evidenza olfattiva fatta di nocciole, frutta secca varia, nota balsamica d’eucalipto e, spezie dolci ed erbe aromatiche. I vini esaminati si sono stagliati per dei tannini validissimi acclarando un potenziale complessivo evolutivo imponente, come del resto per tutti i vini etnei che rappresentano un brand territoriale prestigioso e considerevole da valorizzare con sempre più forza, coesione d’intenti e convinzione. LE CANTINE ADERENTI: ANTICHI VINAI, BENANTI, CANTINE RUSSO, CONTINO, FEUDO CAVALIERI, FIRRIATO, I CUSTODI DELLE VIGNE DELL'ETNA, LA GELSOMINA, MASSERIA SETTEPORTE, NICOLA GUMINA, NICOSIA, NUZZELLA, PALMENTO COSTANZO, PIETRADOLCE, PRODUTTORI ETNA NORD,TENUTA MONTE GORNA, TENUTA MONTE ILICE, TENUTE BOSCO, TENUTE MANNINO, TERRA COSTANTINO, TORRE MORA, STRADA DEI VINI DELL'ETNA, AMACARDO, FONDAZIONE ITALIANA SOMMELIER. LE PROPOSTE LOCAL FOOD: Ciccio Briganti Mini-burger di Scottona, pane condito; Agriturismo Il Vecchio Carro Porchetta di suino nero dei Nebrodi; Etna rosso sicilian food, wine & lounge bar Tartara di tonno, Involtini di spada, pasta fresca al ragù di tonno, pasta fresca al pistacchio; Scirocco Sicilian Fish Lab Coppo di pesce senza spine; Vite Tartara di carne, Tuma fritta con miele e lardo dei nebrodi; Risottiamo Arancini e timballo di riso; Bar Acqua, caffè e analcolico. AutoreGianmaria Tesei |
AutoreCarlotta Bonadonna Archivi
Dicembre 2023
Categorie:
|